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mercoledì 30 dicembre 2009

Il duomo di Milano e il Terrorista Mediatico

Il 14 dicembre 2009 una persona psicolabile da sempre, alla fine di un comizio di Berlusconi in piazza Duomo a Milano, gli lancia con violenza un modellino della chiesa in faccia procurandogli la rottura del setto nasale e di due denti. Questo fatto di pura follia, di per sè privo totalmente ad ogni evidenza di alcun possibile significato politico, diviene il pretesto per lucidissime strumentali speculazioni terroristiche e terrorizzanti, necessarie e sufficienti a costruire il modello di un complotto teso all’ attentato della vita di Berlusconi. L’atto proditorio è stato causato dal clima di violenza che le sinistre, l’opposizione, la magistratura, la Corte Costituzionale, il Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei Deputati, La Repubblica e la stampa sovversiva, Anno Zero di Santoro e tutte le trasmissioni bolsceviche di Mediaraiset fomentano da 15 anni per rovesciare i legittimi governi di Berlusconi: tutti risultano perciò mandanti morali e responsabili materiali dell’accaduto. Il folle è stato evidentemente utilizzato per attentare alla vita stessa del capo del governo, che si è salvato soltanto per un puro e vero miracolo! Questa la versione ufficiale che stampa asservita e televisione a reti unificate (Mediaset di proprietà dell’assalito e RAI controllata dall’assalito) si incaricano, con lo zelo di sempre, di propagandare con gigantesco tam tam degno di migliore causa.
Rosy Bindi, mite presidente del PD e Antonio Di Pietro, sanguigno presidente dell’Italia dei Valori, gli unici a non unirsi al coro gregario e a mantenere saldo il principio della necessità morale del mantenimento della critica politica al comportamento del governo e della maggioranza, vengono additati alle folle come mandanti ed esecutori del gesto insano che pure essi stessi ovviamente condannano senza mezzi termini. I vari Capezzoni, Bonaiuti, Cicchitti, Sallusti e c. (intendo camerati e non compagni: non vorrei ovviamente che nessuno si dovesse sentire offeso...) si scatenano con la gran cassa di un ritornello da disco rotto nel ripetere la favola terribile dell’odio profuso a piene mani dai bolscevichi che vogliono impedire a Berlusconi di (s)governare, nonostante abbia la più gigantesca maggioranza mai vista nella storia dell’Italia Repubblicana, con uno scarto a suo favore di più di cento onorevoli...Ricordare razionalmente il semplice e banale fatto che il clima di scontro è stato creato, costruito, montato, mantenuto e aggravato negli ultimi quindici anni proprio dagli attacchi sistematici e forsennati della maggioranza berlusconiana e del suo Duce contro tutto e contro tutti, è considerata una provocazione inaccettabile e delinquenziale. L’Egoarca accusa tutti i suoi avversari e chiunque non si uniforma al suo Verbo da e di se-dicente Unto del Signore, di essere comunisti sitibondi di sangue, ma reagisce sdegnato se il buon Di Pietro ha l’ardire di definirlo fascista! Le carte sono taroccate da15 anni e i tavoli da gioco vengono continuamente rovesciati, ma chi ha il coraggio e la pazienza di ricordarlo viene sommerso dalle urla di una canea incapace di intendere e di volere.
Sulla prima pagina de Il Fatto Quotidiano del 15 dicembre 2009 si può trovare la sintesi pacata e convincente, dei motivi e delle cause che hanno scatenato il rovesciamento del mondo riducendolo a falsilandia e fintonia senza più limiti e senza vergogna. Ottimo il telegrafico sottotitolo “Da destra campagna di odio contro chi si oppone”: chiunque abbia ascoltato l’intervento
nazi(onalsociali)sta del capogruppo popolarlibertario (?) già socialista-craxiano-piduista Cicchitto nel dibattito alla Camera del 15 dicembre sa di cosa parlo. Il regime di cui l’onorevole è una delle massime espressioni, sta cogliendo l’occasione della follia di un gesto squilibrato di un mentecatto, per dare il colpo di grazia ai rimasugli dello stato di diritto che ancora sono rintracciabili di questa nostra povera Repubblica Italiana. Il fondo del direttore Padellaro e l’articolo del “terrorista mediatico” Travaglio (così lo definisce lo squadrista Cicchitto) sono due pezzi encomiabili per chiarezza e sincerità, che fanno onore a loro e alla minima parte di giornalismo italiano che riesce ancora, nonostante tutto, a mantenere la schiena bene dritta e non in vendita. “A da passà ‘a nottata...” Anche la infima minoranza (22% degli elettori alle ultime elezioni europee di giugno che solo per il gioco convenzionale delle regole democratiche diviene “maggioranza” sbandierata, creduta, ritenuta e fatta passare per tale) degli “imbecilli e coglioni” che ancora votano l’Autocrate, sarà in grado, prima o dopo, di recuperare raziocinio, capacità di ragionamento e razionalità. Almeno questa speranza dobbiamo coltivare e a questo sogno dobbiamo fare riferimento...

27 dicembre 2008

Spero che tutti ricordino questa data: l’inizio della carneficina di Gaza massacrata per tre settimane dal Piombo Fuso dell’attacco criminale dello stato sionista di USraele: per gli immemori, 1500 palestinesi eliminati, due terzi donne e bambini, ospedali bombardati, ambulanze distrutte, medici e infermieri colpiti a morte, magazzini di viveri dell’ONU incendiati, moschee demolite, città abbattute. Forse tutti ricordano ma (quasi) nessuno tuttavia condanna e riprova lo scandalo estremo dell’occupazione del territorio palestinese che (per)dura da più di un secolo, perpetrato con la ferocia di un nazionalismo nazionicida permanente e col genocidio antisemita contro le popolazioni semite autoctone, arabe, mussulmane.
Ieri 26 dicembre 2009 le televisioni quasi non hanno dato notizie di altri 6 palestinesi ammazzati dal glorioso fiero esercito israeliano: tre di loro stavano raccattando un pò di ferro alla frontiera per cercare di sopravvivere un altro giorno allo sterminio del’embargo contro Gaza, immorale e illegale, genocida e criminale.
“Quando avremo colonizzato il paese, tutto quello che agli arabi resterà da fare è darsi alla fuga come scarafaggi drogati in una bottiglia” (Raphael Eitan, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Israeliano, 14/4/1983)
“ Dobbiamo contribuire alla cacciata e all’incriminazione di neofiti del nazismo come la kapò Tzipi Livni, il macellaio Barak, lo squadrista Netaniahu, il boia Olmert, il rancido criminale di guerra Peres...La durata dei crimini: 10 anni inGe4rmania e Europa, 60 anni in Palestina e Medio Oriente”. (Fulvio Grimaldi, Di resistenza si vince, 2009)
“Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano” (Golda Meir, primo ministro israeliano, 15/6/1969)
“Dobbiamo espellere gli arabi e prendere il loro posto” (David Ben Gurion, 1937)
“I Palestinesi saranno schiacciati come cavallette...le teste spaccate contro le rocce e i muri” (Itzahak Shamir, primo ministro israeliano, 1/4/1988)
“Non c’è sionismo, colonizzazione o stato ebraico senza l’espulsione degli arabi e la confisca delle loro terre” (Ariel Sharon, ministro degli esteri israeliano, 15/11/1988)
“Israele ha il diritto di processare gli altri, ma nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo stato di Israele” (Ariel Sharon, primo ministro israeliano, 25/3/2001)
“Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle loro terre, per ripulire la Galilea dalla sua popolazione araba. C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è da distinguere tra colpevoli e innocenti” (Ben Gurion, maggio 1948 agli ufficiali dello stato maggiore)
“Buttiamo l’atomica su Gaza...Devono scomparire, andarsene in paradiso, tutti quanti, e non ci può essere alcun compromesso...fare ai palestinesi la stessa cosa che gli Stati uniti fecero ai Giapponesi a Hiroshima e Nagasaki” (Avigdor Lieberman, conclamato nazista)
“ Dovremo provare a far sparire la miserabile popolazione araba oltre i confini, magari trovandogli lavoro nei paesi vicini, ma negandogli ogni attività nel nostro paese. Sia il processo di espropriazione che la rimozione di questi miserabili devono essere realizzati in modo discreto e circospetto” ( Theodor Herzl, fondatore del sionismo, 1895)
“ Uccidiamo i loro bambini oggi, per salvarne tanti domani” (Abraham Yeshoua, gennaio 2009, durante il genocidio di Gaza in corso)
“Genocidio al rallentatore assicurato da uranio e fosforo, fame, sete, malattia” (Fulvio Grimaldi)
“Razzismo ontologico di Israele...l’uccisione di migliaia di civili si chiama “autodifesa”, la resistenza è “terrorismo”, i razzi fatti in casa di Hamas sono “armi di distruzione di massa”, le donne e i bambini uccisi nelle incursioni o sono “reclute di Hamas”, o da Hamas sono utilizzati come “scudi umani” (l’unica documentazione di scudo umano sono ragazzi palestinesi legati ai blindati israeliani)...E’ un perfetto rovesciamento di causa ed effetto, dimenticando che la storia non cominciò con attentatori suicidi, ma con il furto della Palestina e che, se non ci fosse occupazione, non ci sarebbe decimazione e oppressione di un popolo e, dunque, niente resistenza” (Fulvio Grimaldi, 2009)
“La richiesta di una soluzione basata sul doppio stato è diventata ormai una vera cortina di fumo usata per coprire e legittimare la continua occupazione e l’apartheid sionista” (Omar Barghouti, sta scontando 5 ergastoli illegali nelle carceri israeliane)
“Il sionismo disonora anche la persecuzione e il genocidio degli Ebrei d’Europa utilizzando la loro memoria per giustificare e perpetuare il razzismo e il colonialismo europei...A Gaza lo stato israeliano rifiuta l’accesso a cibo, acqua, elettricità, aiuti umanitari e forniture mediche come arma per minare le fondamenta della vita umana...Vi volete dissociare dalla pulizia etnica perpetrata da Israele in Palestina e dalla distruzione di storia, cultura e autogoverno? Vi sentite furiosi e amareggiati per il fatto che l’olocausto contro gli Ebrei venga usato per perpetrare altre atrocità? Allora vi chiediamo di unirvi a noi per porre fine al colonialismo sionista ” (Rete Internazionale di Ebrei Antisionisti)

sabato 5 dicembre 2009

Pienezza dei poteri

Secondo la Legge Fondamentale dello stato della Città del Vaticano, introdotta da Giovanni Paolo II, il Sommo Pontefice, suo sovrano, ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario (bestemmia per ogni stato di diritto almeno a partire da Montesquieu). Il papa è quindi il capo supremo della chiesa con poteri illimitati su beni e persone: 194 cardinali, 4800 vescovi, 405000 preti, 865000 suore e religiosi, ecc. L’Egoarca invidioso deve aver confuso le leggi italiane con la legge fondamentale dello S.C.V. e si è perciò attribuito gli stessi poteri papali (il papa per altro è un sovrano autocratico, monocratico e monarca assoluto di uno stato teocratico!). Il (super)duce(tto) di Arcore assomma in sè 1) il potere esecutivo perchà capo del governo; 2) il potere legislativo perchè controllore del parlamento attraverso la maggioranza plateale del suo Partito/Azienda di plastica ad personam; 3) il potere giudiziario perchè controlla la magistratura attraverso una continua sistematica brutale delegittimazione (Toghe Rosse, giudici disturbati mentalmente, metastasi del genere umano ecc.) e la elimina bypassandola con le perverse leggi ad personam suam (ben 18 fino a oggi soltanto negli ultimi sei anni). Poichè non c’è limite al peggio, il già mostruoso potere antidemocratico dei papi è stato non solo usocapionato dal Sultano di Arcore, ma addirittura aumentato a dismisura con 4) il potere economico (Berluskoni è il più ricco degli italiani e uno dgli uomini più ricchi del mondo) e 5) il potere telematico-mediatico, unico esempio al mondo di concentrazione di un potere così smisurato, incontrollato, incontrollabile e quindi selvaggio e antidemocratico, anzi eversivo e sovversivo di ogni democrazia possibile degna di questo nome

L'(il)legittimo impedimento

Il Gran Sultano, per giustificare le sue fughe dai processi, aveva motivato la sua assenza dalla prima udienza del nuovo processo a suo carico perchè impegnato, il 4 dicembre, in attività di governo. Per questo il suo avvocato inglese faccendiere Mills è già stato condannato e il Cacicco si è salvato soltanto grazie all’ignobile lodo Al Fano, finalmente decaduto perchè platealmente anticostituzionale! Il legittimo (?) impedimento del consiglio dei ministri era fasullo, perchè non doveva decidere di niente e di nulla, dovendo per l’appunto servire semplicemente da...impedimento: è infatti durato appena mezz’ora, giusto il tempo di salutarsi! Il secondo legittimo (?) impedimento della inaugurazione di una galleria sulla Salerno-Reggio Calabria in (ri)costruzione da 40 anni non è stato nemmeno onorato. L’Autocrate ha inviato all’ultimo momento il ministro Mattioli che è arrivato anche in ritardo alla cerimonia, tanto che il vescovo se ne era già andato via senza attenderlo più a lungo!
Ormai non più soltanto i fatti, ma anche le forme dei comportamenti deplorevoli del (super)duce(tto) di Arcore sono esecrabili e immorali. In spregio all’obbligo di farsi processare come ogni cittadino di questo stato (di diritto?), l’Egoarca accampa impedimenti virtuali e strumentali, con l’aggravante di non rispettarli nemmeno, in modo strafottente, arrogante, prepotente, maleducato, sfacciato, sfrontato, insolente, impudente e provocatorio, alla faccia della più semplice ed elementare legalità.
Oggi 5 dicembre è in corso il trionfale No B Day superiore ad ogni aspettativa. E’ invece sparito nel nulla dell’autocensura Berluskoniana il Si B Day che gli incauti Circoli della Libertà (?) del PdL avevano indetto nello stesso giorno e negli stessi luoghi di Roma, travolti oggi dalle fiumane straripanti dell’esondazione di massa dei cittadini che non sopportano più il regime autarchico autotelemediocratico di Sua Emittenza. I pennivendoli servi e servitori del Despota padrone di Mediaraiset (stra)parlano di poche migliaia di partecipanti a fronte del milione e mezzo dichiarato dagli organizzatori. Il massimo obbrobrio del disprezzo più spregevole dei principi di correttezza, completezza e obiettività dell’informazione, la raggiunge il Fede(le) sicofante del Gran Sultano che nel suo spregevole telegazzettino apologetico di B. definito TG4, parla della manifestazione soltanto per un minuto e mezzo alle 19,23 alla fine della mezz’ora di trasmissione quotidiana. In effetti si occupa per l’intero minuto e mezzo di insultare il buon Di Pietro come se fosse l’organizzatore di tutto, mentre è stato soltanto uno del milione e mezzo di privati cittadini che hanno partecipato in autonomia da partiti e movimenti politici.

mercoledì 2 dicembre 2009

Lukaschenko e Berlusconi, oggi amici

Il 30 novembre 2009 l’Egoarca Arcitaliano va ad omaggiare il dittatore bielorusso direttamente a casa sua, a Minsk, dove da ben 15 anni nessun leader occidentale ha più messo piede, (chissà perchè?...) Pare che il vero motivo dell’incontro sia il regalo preparato dall’Autocrate Bielorusso: una utile (per l’Omologo Italico) vagonata di scartoffie del KGB, sfogliata dall’Autocrate Bieloitaliano con grande evidente piacere, a favore di telecamere. Se qualcuno ricorda ancora l’uso spregevole di documenti KGB così come bassamente e biecamente strumentalizzati dalla Commissione Mitrokin ad personam per colpire surrettiziamente noti bolscevichi trinariciuti come Prodi e compagni, potrà meglio capire la gioia e comprendere le motivazioni del viaggio autocratico italobielorusso del (super)duce(tto) di Arcore. Il Sultano non ci ha chiarito chi pagherà il costo degli accordi economici sottoscritti, visto che le sanzioni varate dall’Europa prevedono il congelamento dei beni bielorussi. Le elezioni definite “non democratiche” dall’OSCE hanno consacrato il dittatore orientale con l’82% dei voti, molto più dei consensi che il Caudillo del Popolo della Libertà (?) si autoattribuisce sulla base di misteriosi sondaggi ad personam, puntualmente smentiti e vanificati dalle elezioni successive! Alle ultime europee i giugno infatti, a fronte dello sbandierato consenso del 72%, il Blefaroplstikato ha raccolto soltanto un miserrimo e miserabile 5% di preferenze personali! E rispetto allo strombazzatissimo 45% di voti previsto dal Mago di Arcore, il PdL ne ha ricevuti solamente il 22%: insomma solo 5 italiani su 100 lo hanno degnato di preferenza e solo 1 italiano su 5 ha votato il suo partito/azienda ad personam! Si faccia spiegare dal “democratico” Lukaschenko come si raggiunge l’82% alle elezioni, senza dare nemmeno un seggio alle opposizioni! Comunque l’Italia non è (stata) ancora ridotta alla Bielorussia e il Kalotrikofilo cerchi di non confondere le carte, ancorchè truccate, e soprattutto selezioni meglio gli amici. Sta infatti facendo la collezione di quelli impresentabili come Gheddafi che (s)governa da 40 anni; come Putin, quello del KGB; Ahmadinejad e Chavez, simpatici ma decisamente un pò (troppo?) referenzialmente autocratici, pure loro...

domenica 29 novembre 2009

Il miglior governo (del mondo?)

Il 29 novembre il Gran Sultano Megagalattico afferma che il suo governo è quello che ha lottato più di tutti gli altri contro la mafia. Recentemente si era anche autoproclamato il migliore capo di governo dell’intera storia italiana degli ultimi 150 anni! Mia nonna Camilla, cultura semplice di solida concreta matrice contadina mi ripeteva sempre, fra le altre cose, che chi si loda s’imbroda: invito l’Egoarca ad interessarsi maggiormente della sana saggezza popolare, robusto fondamento delle nostre radici culturali. L’autoapologia se-dicente antimafiosa scaturisce dalle voci di indagini per mafia che la aborrita magistratura ipercomunista starebbe svolgendo contro di lui. L’Autocrate che, con sovrano (di)sprezzo del ridicolo si autodefinisce il più antimafioso di tutti, recentemente tuttavia ha definito eroe il Mangano, suo ex factotum nella villa di Arcore, insieme al suo braccio destro Dell’Utri, pregiudicato per reati vari e condannato in primo grado a ben 9 anni di reclusione per associazione mafiosa. Mangano è morto in carcere dove scontava l’ergastolo per 2 omicidi di mafia. Insomma, come al solito, i conti, quando se li fa Berluskoni, non (ri)tornano: se il mafioso Mangano è un eroe come fa il Blefaroplstikato Kalotrikofilo a definirsi pure antimanfioso? In contraddizione iperpermanente con se stesso e il mondo, il (super)duce(tto) di Arcore dichiara ancora:” ...continuerò a contrastare la mafia, ma anche La Repubblica e L’Espresso...”. Tutti sanno infatti che le due testate, oltre ad essere diventate ultrabolsceviche e trinariciute, rappresentano ormai anche la voce ufficiale della mafia, di cui sono notoriamente altoparlante e portavoce. Giustamente la figliola Marina, conduttrice di Fininvest per meriti di ascendenza paterna, ha querelato, in sede civile (un pò di soldi fanno sempre comodo) e penale i due fogli mafiosissimi per le calunnie spregevoli lanciate ancora una volta contro il padre per definizione santo subito e innocente. E il Fede(le), come sempre, anche domenica 29 novembre nell’iperberluskoniano TG4 delle 19, continua ad affermare spudoratamente, senza il minimo ritegno e nemmeno l’ombra della più piccola vergogna, che le interviste volanti alla cosiddetta gente comune sono TUTTE a favore del Califfo Unto dal e del Signore. Evidentemente, dalle ultime elezioni europee di giugno, il 22% di elettori che hanno votato Popolo della Libertà (ma che significa?) ha finalmente raggiunto il 100%! Sappia comunque il Fede(le) che in ogni modo si tratta soltanto del 100% - 1: il sottoscritto. No comment!

venerdì 27 novembre 2009

18(!) leggi ad personam!

In soli sei anni segnati dal marchio di Berluskoni II, III e IV, l’Egoarca spinto da una freudiana coazione a ripetere degna di miglior causa, ha decretato ben 18 leggi ad personam suam! Non contento degli ignobili riprovevoli nauseanti nauseabondi vomitevoli eversivi provocatori risultati, continua imperterrito come i bambini fin troppo viziati o i drogati in fase terminale di astinenza acuta, a ordinarsi ed erigere leggi ad personam ancora più miserabili, miserrime e schifose! Più aumenta nell’Autocrate Telemediocratico l’angoscia di doversi finalmente sottoporre a qualcuno dei tanti processi ai quali finora è riuscito a sfuggire grazie all’immunità e impunità garantitegli dalla sua sfrontatezza e dal servilismo osceno dei suoi servi scurrili, più ricorre a ogni possibile forzatura e prepotenza di scardinamento delle ultime reliquie di qualsiasi testimonianza possibile del residuo stato di diritto.
Vi risparmio la lungaggine dell’elenco delle ben 18 leggi ad personam che La Repubblica del 12 novembre 2009 ha telegraficamente sintetizzato a pagina 7. Statisticamente ogni 4 mesi i vari governi B. II, III e IV hanno varato in soli sei anni, senza soste, ad usum del Tiranno Narcisista e Bulimico, Massone (tessera P2 n. 1816) e filo escort, Kalotrikofilo e Blefaroplastikato, il migliore, per altro, della storia nazionale degli ultimi 150 anni come il (super)duce(tto) di Arcore ha di recente riaffermato e confermato ancora una volta, senza vergognarsi nemmeno un pò dell’enormità inaccettabile e invereconda delle sue mostruose affermazioni e dell’ignominia delle sue extra-ordinarie bugie. In un paese mediamente civile una simile aberrazione non avrebbe nemmeno potuto nascere e tanto meno svilupparsi: sarebbe comunque stata presto sommersa per sempre sotto le macerie dello stupidario delle distruzioni prodotte. Il Venditore di insulse Barzellette, invece, ingrassa e ingrossa sul e sotto il concime delle invenzioni del suo mondo di Fintonia, virtuale, fantastico e finto, senza che (quasi) nessuno sia in grado nemmeno di fargli osservare di quanto sia avanzato sul baratro nel quale sta trascinando, irreversibilmente, l’inera nazione. Paradossalmente, a questo punto, avrei preferito morire democristiano: berluskoniano è indicibilmente troppo peggio e assolutamente insopportabile...

"Il patrimonio religioso"

Nell’udienza generale di mercoledì 11 novembre 2009 il papa ha affermato, perentorio e dogmatico come gli compete :” Tutti coloro che hanno a cuore l’autentico umanesimo e il futuro dell’Europa sappiano riscoprire, apprezzare e difendere il ricco patrimonio culturale e religioso di questi secoli”. Domando: in questo patrimonio rientra anche il cesaropapismo costantiniano? E le conversioni forzate degli ebrei? E la loro definizione di popolo deicida? E la Santa Inquisizione? E il genocidio fisico e culturale delle popolazioni amerinde, asiatiche e africane, annientate e massacrate dalla colonizzazione selvaggia in nome di dio? E la simonia? E il potere temporale dello stato della chiesa? E la caccia alle streghe? E il Sillabo reazionario di Pio IX? E i concordati clerico-fascisti di Salazar, Franco, Mussolini e Hitler? E la controriforma? E la politica omofobica vaticana? E quella antifemminile, antifemminista e ginecofobica della S. Sede? E le pratiche demoniache e delinquenziali dei preti pedofili? E la loro copertura gerarchica? Attendo qualche migliore particolare sul “ricco patrimonio di questi secoli” che io possa “riscoprire, apprezzare e difendere” Resto in attesa. Ad maiorem gloriam dei!

martedì 17 novembre 2009

Lo stato papalino

Nel maggio 2009, ho svolto la semplice pratica anagrafica relativa al mio testamento, biologico in cui decido, in modo formalmente ineccepibile e legalmente codificato, della mia fine vita, rigettando fin d’ora ogni possibile non voluto accanimento terapeutico ivi comprese alimentazione e idratazione forzate e artificiali. Apprendo oggi 15 novembre 2009, con sorpresa e disappunto, che L’Avvenire, organo ufficiale della CEI, Commissione Episcopale Italiana (che ha da poco licenziato il suo direttore Boffo perchè considerato da Feltri, direttore de Il Guiornale di proprietà Berlusconi, “omosessuale”) si permette incredibilmente di definire “illegale” il mio legalissimo ultralegittimo biotestamento. Sottolineo la provocazione contraddittoria di Berlusconi presidente del consiglio che come tale, proprio in questi giorni, sta scatenando un uragano di spot-progresso contro la omosessualità. B. come proprietario de Il Giornale accusa Boffo di omosessualità, come capo del governo lotta contro la omosessualità e come padrone di Mediaset incassa i soldi dovuti per gli spot trasmessi! Incredibile! La Repubblica Italiana, stato di diritto, nazione sovrana e democratica, se tale fosse veramente dovrebbe protestare immediatamente ed energicamente contro lo Stato della Città del Vaticano, dal quale dipende la CEI, per la inammissibile e inaccettabile intromissione negli affari interni di uno stato estero sovrano. L’organo ufficiale dei vescovi italiani, responsabile della Chiesa Cattolica Ecumenica Apostolica Romana, è terrorizzato soltanto all’idea che in questo modo i cittadini italiani (come me) possano sfuggire alle grinfie dei loro diktat antidemocratici, autoritari, reazionari, clericali e fascisti, che determinano e decidono la formazione delle leggi della Repubblica Italiana, in contrasto con la libera volontà popolare. Ormai l’asservimento prono e l’ossequio ipocrita e supino che il Massone (tessera P2 n. 1816) Puttaniere Berluskoni IV ha imposto alla nazione di cui sono – purtroppo – cittadino, ha superato i limiti di ogni decenza possibile. Ora basta! Resistiamo e ribelliamoci alla violenza dello stato papalino reazionario che pretende di conculcare le libere coscienze dei cittadini di una Repubblica (che dovrebbe essere) laica e democratica

L'ultra reazionario Giovanrdi

Giovanardi, sottosegretario del governo Berluskoni IV ad suam ipasam personam, ultrà cattolico uso a scivolare sulla violenza forsennata delle proprie lubriche parole, in mancanza dei necessari correlati ragionamenti, afferma che Cucchi “era anoressico, drogato e sieropositivo. Uno zombie. L’ha ucciso la droga.” Cucchi era un giovane, arrestato per 20 grammi di marihuana e morto (ammazzato?) nel reparto detentivo dell’ospedale Pertini di Roma sei giorni dopo, alla fine di ottobre 2009. Lo hanno picchiato, gli hanno negato l’avvocato di fiducia pure richiesto – invano – gli hanno impedito di incontrare i familiari. Lo stato, adesso, apre inchieste e denuncia responsabili e responsabilità: ma Stefano cucchi è morto. E’ più drogato e zombie il povero Stefano, di cui Giovanardi vilipende lo stesso cadavere o il sottosegretario che spara parole senza pietas pur riempiendosi la bocca di ultrà cattolico con parole di difesa della vita (contro l’aborto)? “Crudele” (Finocchiaro, PD) e “barbaro” (ex colleghi dell’UDC) non sa contenere il caos della dissociazione fra le sue parole offensive e l’incapacità di una sia pur minima capacità di autocontrollo razionale dei “propri” ragionamenti (si fa per dire).
Spero che il padre fondatore della religione di cui incredibilmente l’impietoso Giovanrdi pretende di continuare ad affermarsi adepto, lo informi degli errori inumani che il pervicace peccatore continua a inanellare. Il buon rabbi ebreo Gesù infatti (detto poi il Cristo e il Figlio) ha predicato amore, tolleranza e comprensione ed è per questo finito in croce come il povero Stefano. Lui non condannava e fu condannato: Giovanardi condanna e spero venga condannato, almeno dalla sua Chiesa Cattolica Ecumenica Apostolica Romana!

"Crocifisso, Letta rassicura il papa"

Così a tutta pagina 9 de La repubblica del 9 novembre 2009, con sottotitolo “Nel viaggio a Brescia, dà garanzie anche per il biotestamento”. Come si permette? A nome di chi? Perchè? Letta, fino a prova contraria, è sottosegretario della Presidenza dei Ministri della repubblica Italiana, Stato Laico e Sovrano. E ne rappresenta, purtroppo, tutti i cittadini, anche i laici atei come me. E allora chi lo autorizza a “rassicurare” il papa sul mantenimento del crocifisso nelle aule scolastiche dopo la condanna della Corte Europea di Giustizia dei Diritti dell’Uomo e addirittura a dargli “garanzie” anche per il biotestamento in discussione alla Camera dopo l’approvazione di una legge golpista, nazista e antidemocratica che impedisce ai cittadini di esercitare la libertà dell’esercizio dei propri fondamentali diritti costituzionali? Chi può e deve, continui a difenderci in Europa, visto che orami in Italia non siamo più in grado di difenderci da soli, L’Egoarca Autocrate Telemediocratico ha imposto il suo diktat con pugno di ferro e la vigliaccheria dei corifei e l’incapacità degli pseudo oppositori lo lasciano pasteggiare voracemente con gli ultimi avanzi dello stato di diritto. Le cui briciole residue vengono fagocitate avidamente proprio in questi giorni, senza incontrare la minima resistenza, se non degli ultimi disperati difensori del sogno di libertà e democrazia solo immaginato dopo la catastrofe dell’otto settembre 1943!

"Feconda osmosi"

L’8 nevembre 2009 l’Osservatore Romano pubblica con grande rilievo un articolo di Gianni Letta (sottosegretario del governo ad personam di berluskoni IV) che esalta la “feconda osmosi” fra S. Sede e Stato Italiano. Il fatto è già di per sè negativo perchè conferma la sudditanza dell’Italia berluskoniana ai dettami dello Stato Teocratico Papalino. Il Vaticano ringrazia il Massone (tessera P2 n. 1816) Puttaniere che ha brandito la croce, letteralmente nel senso che l’ha roteata a piene mani a mò di durlindana dopo averla acchiappata e abbrancata nei giorni passati in una chiesa de L’Aquila, in polemica risposta alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana ha evidentemente già digerito l’omicidio politico di Boffa, dimissionato dalla direzione de L’Avvenire, organo dei vescovi italiani della CEI, dopo il brutale killeraggio mediatico operato dal dipendente dell’Egoarca direttore Feltri su Il Giornale, organo di famiglia dei berluskones. Ignobili “veline riservate” di polizia e/o dei servizi deviati (?) riprodotte dall’esecutor testamentario, accusavano il super cattolico Boffo, incrociandolo alle sue “devianze” (?) omosessuali. Complimenti a tutti! Ma la “feconda osmosi” fra S. Sede e Repubblica Italiana a maggior ragione, che c’azzecca? Usque tandem?

mercoledì 11 novembre 2009

A plomb anglosassone

“Possono morire, loro e gli organismi internazionali” Così, dal palcoscenico RAI1 del 5 novembre 2009, con incontinente virulenza, il ministro della difesa si scaglia contro chi non la pensa come lui rispetto alla rimozione dei crocifissi dalle aule scolastiche, ordinata dalla Corte di Giustizia Europea dei Diritti dell’Uomo. Per quanto mi riguarda, per banale ovvio simmetrico speculare diritto di reciprocità, possono morire lui e i suoi neo camerati leghisti che difendono e rivendicano la permanenza del crocifisso, inaugurato nel 1924 dal governo fascista giusto subito dopo la Marcia su Roma del 1922 in preparazione e a viatico del Concordato clerico-fascista del 1929. Sì, ha proprio ragione La Russa: possono morire, con tutto il cuore, lui e loro, prima di me, naturalmente. Amen!

giovedì 5 novembre 2009

Plurale maiestatis

“Chi insulta me, insulta gli italiani”. Così maiesteggiando afferma il 2 novembre 2009 l’Egoarca Super Narciso con delirio di onnipotenza e onnirappresentanza. Intanto gli ricordo sempre le macrobugie sistematiche, pertinaci, pervicaci e ripetitive con cui si autoindora da decenni, tutti i giorni: “Mi ha votato il popolo, la stragrande maggioranza degli italiani...ho il 68% del consenso dei cittadini”. Alle elezioni del 2008 che disgraziatamente lo hanno riportato al potere, ha votato il suo partito (non lui) il 38% dell’elettorato, cioè un italiano su tre e alle ultime europee di giugno, addirittura soltanto il 22%, cioè un solo italiano su cinque, vale a dire un’infima minoranza (altro che “stragrande maggioranza degli italiani” !) Che diventa una miserabile e miserrima inezia del 5% - cioè 5 italiani su cento se calcoliamo chi ha votato veramente pro Berluskoni e cioè chi lo ha prescelto dandogli la preferenza sulla scheda come lui aveva comandato. La tanto sbandierata stragrande maggioranza degli italiani si riduce, per la verità incontrovertibile, indiscutibile, inalterabile, non falsificabile, effettiva, oggettiva e numerica dei fatti, della microscopica infima minoranza del 5%. Quindi chi insulta il Blefaroplstikato Kalotrikofilo Berluskoni non insulta tutti gli italiani, ma soltanto la minima quota di minoranza del 5% dei con(?)nazionali “imbecilli, coglioni e farabutti” (secondo l’anglosassone terminologia berluskoniana) che ancora lo preferisce (chi sa perchè...)
La realtà dell’ignobile, mendace e illogico sillogismo:” B. è italiano, B. è insultato, gli italiani sono insultati” esiste unicamente nel mondo virtuale dell’Autocrate, l’unico nel quale offese e menzogne scagliate contro chi orgogliosamente e a buon diritto non ama il Blefaroplastikato possono trovare fertile pascolo e adeguato terreno. Si tranquillizzi perciò il Facitore Rilanciatore di Corna e il Negatore di Toccate al Culo del Presidente (vedi l’indecoroso riprovevole spettacolo de L’Aquila di fine ottobre in cui dice ai ragazzini e ragazzine che lo circondano di “non toccargli il culo” ). Quando lo insultano – ma chi? quando? come? dove? perchè? – insultano, eventualmente, proprio lui e soltanto lui e la stragrande maggioranza degli altri italiani non si sente minimamente toccata dagli eventuali improperi a lui unicamente riservati e dedicati. Quindi tolga le sue lunghe mani rapaci dall’Italia degli Italiani che non lo amano e non lo vogliono amare e non lo votano (e nemmeno lo insultano, per questo) ed elabori più accettabili e ragionevoli sillogismi. Uno studio, ancor chè superficiale ed estemporaneo della logica aristotelica lo potrà far meglio ragionare, senza il rischio degli attuali deragliamenti. Basta, una volta per sempre e per tutte, con gli insulti scagliati a valanga contro la “stragrande maggioranza degli italiani” incensurati, senza tessera P2 e per bene: se li tengano gelosamente custoditi gli anti-italiani piduisti come Berlusconi, tessera 1816 e Cicchitto, tessera 2232 e i celoduristi leghisti come Bossi, Calderoli e Borghezio!

B. Massone Puttaniere Crociato

Il 4 novembre 2009, l’Egoarca, in ennesima rinnovata visita autopromozionale a L’Aquila, fuoriesce (da una chiesa?) brandendo un grande crocifisso come fosse una clava e roteandolo come una durlindana. Questa l’ennesima incredibile immagine propinata da Mediaraiset in risposta alla decisione della sentenza della Corte di Giustizia Europea dei Diritti dell’Uomo che impone allo stato italiano di rimuovere le croci appese sulle pareti delle aule scolastiche in onore e nel rispetto del principio di laicità dello stato e del diritto di libertà educativa dei genitori. L’immagine è altamente blasfema (dal punto di vista cattolico, ovviamente) perchè la Croce va maneggiata con amore e devozione dai credenti e con rispetto dagli altri, mai con l’odio e la violenza vendicativa palesemente manifestate a zero credibilità dal Massone Puttaniere Pluridivorziato (fedele?) credente (?). La Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana, dal Papa a scendere fino all’ultimo dei devoti, avrebbe dovuto condannare immediatamente e pesantemente un uso così evidentemente strumentale e antireligioso del simbolo supremo del sacrificio del Cristo fondatore della sua chiesa. Invece nemmeno una voce in proposito. Al contrario fiumi di parole con comune intesa di tutti, chiesa, governo,opposizione, (ringrazio i pochissimi contro corrente sommersi dalla fiumana crociat) a favore della permanenza, in parete della croce. E si badi bene non in quanto simbolo religioso, ma semplice testimonianza irrinunciabile della tradizione e delle radici culturali della stessa nazione. La chiesa, invece di (ri)proporla, avrebbe dovuto condannare questa lettura di vituperevole declassamento, invece di farsene alfiere e protagonista. La croce viene infatti così abbassata allo stesso livello di (in)degnità antropologica dello scaramantico corno rosso napoletano che chiederò alla ministra Mary Star di apporre sulla parete delle (sue?) aule, alla pari di qualsiasi altro simbolo possibile di analoga testimonianza delle tradizioni culturali di un popolo. Ma posso esser proprio io, ateo convinto da sempre, a difendere il valore metafisico del simbolo crociato e a preservarlo dalle immonde contaminazioni pagane e interessatissime della plebe ignorante e dei capi super volpini?

sabato 31 ottobre 2009

Fatti e misfatti alla Corte del Gran Sultano

Per rimanere soltanto agli ultimi mesi. La moglie ribelle Veronica Lario è dipinta come una ignobile adultera dall’assoldato direttore Feltri su Libero del sodale Angelucci, foto in prima pagina con poppe al vento, definita dal poi dipendente “velina ingrata”. Il direttore dell’Avvenire Boffo, è massacrato e costretto alle dimissioni da Feltri che su Il Giornale di famiglia lo accusa di rapporti omosessuali “certificati” da (finte?) veline di polizia. E’ colpevole di aver ospitato l’imbarazzo di qualche lettera di fedeli parrocchiani critici per la disonorevole vita del premier, frequentatore di minorenni e “utilizzatore finale” di prostitute. Il presidente della camera Fini è minacciato “di uno scandalo a luci rosse” dal solito super killer Feltri sul solito gazzettino di famiglia a motivo di civili anglosassoni diversità di pensiero politico con l’Imperatore Mediatelecratico. Al giudice Mesiano che lo condanna giustamente a pagare 750 milioni di risarcimento per reati commessi, manda a dire “ne vedremo delle belle” e, a stretto giro di killervideo lo fa pedinare e calunniare dal TG5 senza senso e senza motivo, sottolineando che fuma davanti al barbiere e porta addirittura i calzini turchesi. Che matto! Telefona a Marrazzo presidente della regione Lazio, invitandolo a comprarsi il dischetto che lo ritrae in rapporti amichevoli con trans, frutto di una violenza privata e esso stesso corpo di reato, per interventi delinquenziali di carabinieri (5 sono attualmente in prigione) deviati (da chi? perchè?).
Questa ormai, per chi ancora non lo avesse capito, è una discussione di libertà per la libertà. Quale è la libertà di una nazione in cui il capo del governo, insieme proprietario di TV e Mondadori, società diretta dalla figliola Marina, si tiene per quindici giorni fra le mani il dischetto compromettente (per Marrazzo) e comunque corpo di reato, decidendo con parenti e dipendenti cosa farne e come utilizzarlo? L’articolo 640 del Codice Penale sulla ricettazione parla chiaro:” Chi al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, acquista, riceve o occulta cose provenienti da un qualsiasi delitto o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due a otto anni. Se la legge è uguale per tutti (nell’ Italia berluskoniana dove vigono lodi per “primi super pares” e leggi ad personam dell’Egoarca non è più vero) attendiamo che la Procura di Roma persegua i falsi ricattatori e chi li ha pilotati e invii le carte a quella di Milano per competenza sulla ricettazione commessa. Ovviamente (quasi) nessuno ne parla e non ci resta altro da fare che sognare ciò che in qualsiasi stato di diritto sarebbe semplice banale storia di fatti quotidiani. Altrimenti “chi toglie dalla testa dell’opinione pubblica che il presidente del consiglio – protetto da uno straordinario conflitto di interessi – governi “una macchina del fango” sbattuta negli ultimi mesi contro i suoi presunti nemici?” (Giuseppe D’Avanzo, pag 1 de La Repubblica 30 ottobre 2009)

sabato 24 ottobre 2009

Il regalo di Berlusconi

“Tutti gli animali sono uguali, ma qualche animale è più uguale degli altri” (George Orwell)
“Una volta un giudice giudicò chi aveva dettato le leggi. Prima cambiarono il giudice. E subito dopo la legge” (Fabrizio De Andrè)
“Che cosa sono i regni senza giustizia, se non delle vaste imprese brigantesche?” (Sant’Agostino)
Il Padre della Chiesa ha già definito ottimamente cosa sia il governo senza giustizia delle leggi ad personam del (super)duce(tto) di Arcore. Ci conforta la convinzione di Lincoln :”Potete ingannare tutti per un pò, qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”. Se Abraham aveva ragione, allora possiamo sperare che le nostre disgrazie volgano al termine: tutti i limiti della umana credulità sono stati ormai superati, in un’orgia di discesa agli inferi dalla quale altro non è possibile fare che risalire in superficie. Ad astra per aspera
(Il regalo di Berlusconi. Comprare un testimone, vincere i processi e diventare premier. La vera storia del caso Mills – Peter Gomez e Antonella Mascali – Chiarelettere – I Edizione, set. 2009)

Il "privato" di berlusconi

Il 23 ottobre 2009, dopo ben tre giorni di visita definita “privatissima” dallo stesso palazzo Chigi, l’incontro con Putin in Russia dell’Egoarca appare sempre più pubblicissimo, visto che si è parlato di energia, gasdotti e quant’altro, cioè di temi e problemi quanto mai strategici e di interesse palesemente pubblico, nazionale e internazionale. Il pur moderato Rutelli ha chiesto di sapere se gli affari che il Conducator è andato a trattare con l’amico bolscevico Putin del KGB, siano i suoi privatissimi – come affermato – o i nostri pubblici, come appare ad ogni evidenza. Resta il fatto che il 21, per partire improvvisamente per il suo privatissimo incontro, l’Autocrate ha fatto annullare un pranzo già programmato col re Abdallah di Giordania in visita ufficiale in Italia. Quirinale e Farnesina sono infuriatissimi per lo sgarbo al re e alla regina. L’Ambasciata di Giordania smentisce di aver avanzato rimostranze in proposito, conciò steso confermando il contrario. Il (super)duce(tto) di Arcore dovrebbe spiegarci perchè le sue privatissime esigenze debbano prevalere sugli obblighi che gli competono come capo di governo: aspettiamo risposta in non fiduciosa attesa. E il 23 ottobre ha fatto rinviare un consiglio dei ministri, adducendo a scusante l’impossibilità di rientrare per il maltempo: montagne di neve a San Pietroburgo! I giornalisti ci informano tuttavia che tutti gli altri aerei partono e arrivano regolarmente dal suo aeroporto dove brilla un bel sole autunnale, con una buona – per l’ex Leningrado - temperatura di ben 4° sopra lo zero. Boh! Mah!
1) Perchè devo pagare – con la mia miserrima, miserabile e miserevole pensione di invalido del lavoro con carico di famiglia - le pesantissime spese di trasporto privatissimo del Rais che possiede ed ha per altro a sua completa e totale disposizione una flotta personale privata più consistente di quella governativa ?
2) Le visite di tre giorni a capi di stato stranieri si possono definire private?
3) Esiste il privato in Berluskoni che, nella campagna elettorale del 2001 che lo vide poi trionfatore anche per questo, inondò le case di tutti gli italiani e inviò loro 17 milioni di copie di un (libro) fotoromanzo stucchevole in carta patinata sulla sua vita privatissima dalla nascita al 2001? Si precisava ogni particolare più intimo della sua esistenza privata, compresi i momenti in cui il suo amore erotico per la prima consorte si trasformava in amore fraterno, visto che l’eros era ormai riservato alle nuova seconda moglie Veronica Lario (che ha chiesto per altro anche essa il divorzio solo sei mesi or sono per colpa dell’ex marito frequentatore di minorenni e prostitute).
4) Col compagno Putin parlerà anche del KGB e dei dossier da utilizzare contro i suoi infiniti mortali nemici? (Non lo fa meditare il fatto che Corrado Augias, il primo dossierato, ha già querelato il suo Feltri, direttore de Il Giornale di sua proprietà familiare, con l’accusa incredibile di essere stato una spia al soldo della Cecoslovacchia negli anni ’60?)
5) Il 22 ottobre, in teleconferenza anche col presidente turco Erdogan, Berluskoni e lo Zar di Tutte le Russie discutono di energia, gasdotti e quant’altro, mentre si annuncia un’altra teleconferenza con l’ex cancelliere Schroeder, attualmente alto dirigente del consorzio del gasdotto Nort Stream (privato e pubblico continuano ad intrecciarsi selvaggiamente e ignobilmente non soltanto in Berluskoni).
Insomma di privato, in questa visita pubblica, non c’è veramente nulla, se non gli affari personali del Grande Capo di Arcore: ormai la confusione è totale, il corto circuito completo e continuo. Il caos fra vizi privati (frequentazioni di minorenni, rapporti con prostitute, megaconflitti di interessi che gridano vendetta al cospetto di dio e degli uomini) e pubbliche virtù (quali?) è immediato e (s)travolge ogni limite della pubblica decenza e della moralità costituzionale!
“E’ una situazione istituzionalmente assurda. In qualsiasi altro paese democratico una simile vicenda avrebbe determinato la fine politica del suo protagonista” (Zanda, vicepresidente dei senatori PD).
“Molti misteri in questa visita, soprattutto le voci di un interesse di Berlusconi per eventuali dossier di servizi stranieri (russi) sugli attacchi al premier”. (Gianluca Luzi, pag. 9 de La repubblica del 22 otobre 2009)

martedì 20 ottobre 2009

Il Paese di Bengodi

Nel Bel Paese di Bengodi (s)governato dal capo di governo più bravo, più buono e più amato di a da tutti negli ultimi 150 anni della storia d’Italia a partire dalla sua Unità (se lo dice da solo e quindi...) continuano tuttavia ad accadere episodi drammatici che non fanno onore al se-dicente (super)duce(tto) di Arcore. Il 19 ottobre la cronaca nera di Napoli ci informa dell’avvelenamento di mamma e figlio di 6 anni a causa dell’ossido di carbonio prodotto dal bracere con cui la donna cercava di scaldarsi insieme al suo bimbo. La signora Manuela Rodriguez Fortez, pur lavorando non era riuscita a pagare le bollette dell’ENEL che da due settimane le aveva distaccato l’erogazione della corrente elettrica. Elvis, che da grande voleva fare l’ingegnere, è morto e la sua povera mamma – in coma - sta morendo in ospedale. Col suo lavoro riusciva a malapena a pagare l’affitto e il cibo:troppo dignitosa per chiedere un aiuto di cui si vergognava, la sua vita è finita in tragedia. Forse aveva anche paura che chiedendolo, i servizi sociali le avrebbero potuto portare via il figlio come è già accaduto ad altre disgraziate come lei!
A Roma il sindaco ex-fascista Alemanno, ora popolano della libertà, ha firmato un’ordinanza che dal 1° novembre proibisce a lavavetri e artisti di strada di esercitare i loro dignitosi “mestieri” pur svolti nella loro drammaticità esistenziale, sanzionandoli con repressive e solerti normative ad hoc. Così mentre l’Egoarca Telemediocratico, plutocrate fre i più ricchi del mondo, continua ad accumulare ricchezze spropositate e sempre più iperboliche, facendo scempio da 15 anni della moralità e della legalità di questo paese e di un’intera nazione, i poveri diventano sempre più poveri e vengono fatti morire nell’indifferenza generale, fatti colpevoli della loro stessa miseria in cui sono costretti a (soprav)vivere, quando va bene. L’inesorabile, impietosa omicida applicazione della legge (che con feroce sarcasmo viene ancora definita uguale per tutti) si scatena sempre più violenta sulla pelle e sulle spalle dei più deboli e indifesi, mentre si annulla, fra lodi Schifani e Al Fani e leggi (?) ad personam, nei confronti dei più forti. “Proletari di tutto il mondo unitevi: non avete da perdere altro che le vostre catene” (Karl Marx, 1848)
Intanto l’Egoarca che si autodefinisce il più buono, il più bravo e il più amato degli ultimi 150 anni di storia italiana, si proclama anche “il più perseguitato di tutti i tempi di tutta la storia umana” (sic!). E’ vero: infatti gli sono contro la moglie (che la sua frequentazione di minorenni e prostitute ha costretto a chiedere il divorzio); la figlia (che gli chiede di essere equanime nella spartizione della torta coi figli di vari letti – ma non è cattolico apostolico ecumenico romano? - ); il Presidente della Camera (in forte rimonta progressiva da fuoriuscita definita dal fascismo di provenienza); la Corte Costituzionale (bolscevica che gli elimina l’amorevole lodo Al Fano ad personam che gli garantiva immunità e impunità totale e assoluta); la Magistratura (notoriamente comunista da sempre); il Presidente della Repubblica (anche lui notoriamente comunista da sempre); i giornali (comunisti, complottardi, calunniosi e criminosi oltrechè comunisti – i pochi non ancora da Lui posseduti -); la TV (prevenuta pregiudizialmente e comunista: ma Mediaraiset non è tutta sotto il suo controllo o per proprietà diretta o per dominio politico?); la stampa estera (diretta e sobillata da La Repubblica); l’Unione Europea (che si ribella al suo patetico tentativo di censurare le comunicazioni dei commissari che lo criticano); la CEI (che non ha gradito l’eliminazione del direttore de L’Avvenire Boffo, (s)travolto dalle calunnie ingiuriose del suo dipendente Feltri, direttore de Il Giornale, proprietà di famiglia); la Chiesa (che deve fare un pò finta di scandalizzarsi per divorzi, frequentazione di minorenni e rapporti con prostitute). Lui è perciò convinto che tutto il mondo ce l’abbia con lui, per “invidia” e cattiveria (ha detto pure questo!). Non conosce Freud, ma anche ignorandolo è possibile che – almeno per un momento - non riesca a pensare che forse è proprio lui ad avercela con tutto il mondo? (quello che non vuole inchinarsi ai suoi piedi in totale adorazione come fa l’esercito sciocco e/o interessato dei suoi servi e servitori Fede(li), sodali e sicofanti, nani e ballerine, minorenni e prostitute). Usque tandem?
Invito tutti a leggere l’ottimo articolo di Giuseppe D’Avanzo a pagina 1 de La Repubblica del 20 ottobre 2009 “Chi tocca i fili muore”. Riassumo brevemente: il premier, convinto di essere il bersaglio di un complotto internazionale causato dall’invidia del gigantesco spaventoso agglomerato di potere politico-mediatico-burocratico-plutocratico di cui dispone, si difende scatenando e sguinzagliando i suoi cani da caccia e da guardia alle calcagna dei suoi nemici L’ultimo colpevole è il giudice Mesiano che lo ha condannato a pagare un rimborso di 750000 euro per le truffe subite da De Benedetti per le sentenze taroccate e comprate da Previti, suo avvocato ed amico, condannato per questo a sei anni di galera mai scontati grazie all’emanazione dell’ennesima legge ad personam, in questo caso a favore del sodale. La sua giornalista (?) del suo TG5 della sua Mediaraiset sbeffeggia il giudice (spiato di nascosto dalle telecamere del padrone) responsabile di indossare calzini di colore turchese (è la colpa più grave che la sventurata riesce ad individuare nonostante il suo killeraggio telemediocratico baronale). “Chi tocca i fili della comunicazione – e quindi della politica e degli interessi dell’Egoarca – mette in gioco la sua reputazione, la sua dignità, il bene più prezioso: il suo buon nome”.

I calzini turchesi del giudice Mesiano

ANTEFATTO. Il 3 ottobre 2009 il giudice Mesiano emette una sentenza di condanna a carico della Fininvesta di Berlusconi a pagare 750 milioni di euro di risarcimento a favore della CIR di De Benedetti a conguaglio dei danni subiti venti anni prima a causa della sentenza taroccata e fraudolenta emessa dal giudice Metta pagato dall’avvocato Previti, amico e sodale di Berluskoni, nonchè, per questo, anche ministro della difesa nel Berlusconi 1° del 1994. Il pregiudicato Previti Cesare sta scontando per questo reato, infamante in particolare per un avvocato, oltre che per il giudice, la condanna a sei anni di detenzione, anche se non ha fatto nemmeno un giorno di galera, perchè il suo amico e datore di lavoro Berluskoni gli fece una leggina ad personam – in cui l’Autocrate è specialista e super specializzato – che esclude gli ultrasettantenni dal carcere (guarda caso il Previti li aveva compiuti pochi giorni prima del varo della provvidenziale legge ad personam!).
IL FATTO. L’Egoarca Telemediocratico padrone della Fininvest nonchè capo del governo reagisce imbufalito fuori di senno sproloquiando di se stesso come “il più bravo presidente del consiglio degli ultimi 150 anni della storia italiana” dall’Unificazione e dall’Unità ad oggi e dell” uomo politico più perseguitato di tutti i tempi e di tutta la storia umana” (sic!). Finisce i suoi proclami golpisti e sovvertitori della legalità repubblicana al grido di “W l’Italia! W Berlusconi!”: nemmeno Benito Mussolini, Duce del Fascismo al massimo della sua potenza e del suo consenso aveva mai osato autoinneggiare a se stesso gridandosi da solo “W il Duce! W Mussolini” pur gridando sempre “W l’Italia”! Il (super)duce(tto) di Arcore ha avuto anche la vergognosa impudicizia e l’ignobile sfrontatezza di preconizzare letteralmente e testualmente che “sul giudice Mesiano ne vedremo delle belle”. Infatti a stretto giro di killeraggio mediatico e assassinio televisivo i suoi sicofanti, servi, servitori e lacchè delle sue televisioni omicide al servizio della lesa maestà dell’Egoarca, mandano in onda sull’ammiraglia TG5 un “servizio” osceno, miserabile, miserrimo, criminoso e delinquenziale sul giudice che viene pedinato vigliaccamente di nascosto mentre passeggia in una giornata libera da impegni di lavoro, attendendo alle sue attività personali quotidiane. La giovane irresponsabile mentecatta giornalista prezzolata al soldo del suo padrone nonchè capo del governo ad suam personam ad interim, non potendo riscontrare fraudolentemente alcunchè di negativo addebitabile in nessun modo all’ingiustamente e illegalmente perseguitato giudice Mesiano, sottolinea riprovevolmente scandalizzata che “il magistrato si permette di andare in giro con calzini di color turchese, assolutamente inadatti alle aule di un tribunale”. 1) A parte il fatto che ciascun frequentatore di palazzi di giustizia è ancora libero di mettersi – o non mettersi – calzini di qualsiasi colore a suo piacimento, visto che non esistono ancora – allo stato dei fatti – normative che impongano l’uso – o meno – di calzini e tanto meno di quale colore; 2) il giudice era seduto su una panchina dei giardini pubblici di Milano in un giorno libero dal servizio e quindi...L’enormità demenziale e delinquenziale della vendetta del Despota Megalomane Narcisista Provocatore è talmente esagerata e insostenibile che scatena una sacrosanta reazione a difesa dell’innocente magistrato unicamente colpevole di avere svolto – bene – il suo lavoro, tanto che lo stesso Unto del e dal Signore è costretto a prendere le distanze dalla sua giornalista e dal (dis)servizio della sua Mediaraiset. Proclama solennemente, nell’incredulità e fra le risate di tutti, che Lui “non c’entra niente e nulla ha a che fare con la vicenda” (SIC!), mettendo perciò definitivamente la firma sotto il misfatto: excusatio non petita, accusatio manifesta, anche volendo lasciare almeno per una volta in pace il grande padre Freud e le sue teorie probatorie e accusatorie di questi fenomeni di proiezione da manuale. Eppure il Grande Acrimonioso aveva già ordinato al suo Popolo della Libertà (quale?) di scendere in piazza a difesa delle sue aziende che Lui confonde e identifica col bene della Nazione, incoerentemente sostenuto nel minacciare sfracelli rivoluzionari, proprio dal suo amico e collega Bossi che con la bandiera della stessa Nazione Italiana ha sempre affermato testualmente e letteralmente “di volercisi pulire il culo”. Come fanno questi due a stare insieme, visto pure che nel quinquennio 1996/2001, dopo il fallimento del primo governo in comune Berluskoni I, si sono smerdati senza ritegno e senza la minima pietà, mentre già inciuciavano nella (ri)costruzione del Berluskoni II con cui vinsero incredibilmente le elezioni del 2001?
Comunque vendita dei calzini di colore turchese sta avendo giustamente un’impennata eccezionale in questi ultimi giorni di ottobre, perchè tutti ci tengono, in questo modo ironico e civile, a esprimere solidarietà e appoggio al bravo giudice Mesiano, vittima senza colpa di questo gravissimo attaco squadristico telemediatico, ordinato dal Super Boss di Palazzo Chigi Al Tappone IV.

venerdì 16 ottobre 2009

Gli Editti di Sofia

Il 15 ottobre 2009, in viaggio ufficiale a Sofia (ricordate il Primo Editto Censorio Bulgaro del 2001?), l’Egoarca insiste nel dettare le regole normative di una nuova censura a danno dei (pochi) giornalisti che stanno (ancora) a schiena dritta. L’Autocrate sprofonda in una teorizzazione logico-linguistica-semantica-filosofica-metafisica sui limiti di una giusta censura, necessaria e sufficente a stroncare – una volta per tutte – l’ardire dei giornalisti contro corrente. L’Ineffabile è più bravo a raccontare barzellette, di quanto non sia capace di padroneggiare materia così delicata e sdrucciolevole e s’impantana e si avvolge in spirali mortali cercando, ad esempio, di definire il concetto di critica moderata, accettabile se non diventa smodata. Non spiega chi, come, quando, dove e perchè deve e dovrebbe stabilire così complessi confini: per l’Unto del e dal Signore, è fin troppo ovvio che il Giudice Unico e Supremo è Lui per diritto divino e popolare. In ogni modo straparla di riforma costituzionale che farà da Solo (la Costituzione prevede una maggioranza dei due terzi del Parlamento che Lui non possiede e non possiederà mai, visto che alle ultime elezioni europee di giugno ha avuto le preferenze del miserabile 4% degli italiani e soltanto il 22% degli elettori – infima minoranza di un italiano su cinque – ha votato il partito del Popolo della (se-dicente) Libertà. Il Regime Autotelemediocratico in atto da 15 anni sta formalizzando se stesso, con pretese di darsi una veste formalmente corretta e legalmente presentabile. Nessuno ricorda più il grande sociologo canadese Marshal Mac Luhan che ormai più di 30 anni or sono già ricordava a tutti che “il mediun è il messaggio” denunciando ipso facto i gravissimi pericoli che l’umanità correva per il solo affermarsi della potenza sopraffattrice della televisione e di chi la controlla. Rileggetelo, ne vale la pena!

Il Cavaliere Mascarato

Il Grande Barzellettiere, nonchè capo del governo ad personam suam, con monotona meccanicità snoda il rosario delle storielle e facezie sulle (e contro le) donne, il cui bassissimo livelloavrebbe fatto vergognare i Maestri della Battutaccia a doppio senso come Macario e Dapporto: Loro andavano pesante col repertorio da avanspettacolo di cui erano i regali signori, ma in confronto al Blefaroplstikato e Kalotrikofilo Showman Berluskoni IV, li dobbiamo ricordare celebrare come irreprensibili gentiluomini anglosassoni (loro).

"Ghe pensi mi"

A Monza, all’Assemblea degli imprenditori del 12 ottobre 2009, lo spiritosissimo Egoarca, sagace barzellettiere e autocratico dispensatore di insipide facezie, favole mediocri e improbabili battute, garantisce ai suoi colleghi che “alla democrazia e alla libertà ghe pensi mi”. D’Alema:” Preoccupante isterismo del premier”. La Repubblica:” L’imbarazzo della Confindustria. Vogliamo solo fatti e non battute” (pag. 2 del 13 ottobre 2009) Gli industriali – e non soltanto loro – applaudono: perchè?

Il burqa della Carfagna

La ministra delle Pari opportunità Carfagna ad personam, la trasmutante callipigia che esponeva orgogliosamente il proprio corpo nudo e oleato in bella mostra ed evidenza sui calendari per camionisti (senza offesa per la categoria: sto solo citando fatti), coerentemente vuole stoppare il burqa a scuola (immagino perchè copra troppo la pelle femminile, che va invece ben esposta allo sguardo di tutti: o no?) “E’ un simbolo di sottomissione” : lei ha ampiamente dimostrato che la nudità è invece simbolo di autonomia, indipendenza e liberazione della donna e quindi procede coerente nell’imporre il disvelamento del corpo delle femmine. Nelle scuole italiane, per altro, nessuno ha mai visto bambine e adolescenti chiuse nel burqa, mentre le leggi già vietano dal 1976 di andare in giro col viso coperto e quindi...E’ importante affermare il principio: panze fuori sì, burqa no! Ombelichi e mutande in bella (o brutta?) mostra sì, burqa no! Il burqa, infatti, “è simbolo di sottomissione della donna e un ostacolo a una vera politica di integrazione” (La Repubblica, pag. 9, 13 ottobre 2009) W il nudo e la sua pratica, che soli garantiscono alle femmine vera emancipazione ed effettiva libertà. Nudo sì, burqa no!

Italia "sputtanata"

Così afferma letteralmente, col solito comportamento anglosassone proprio di Berluskoni IV, il capo del governo riferendosi ai giudizi della stampa estera su di Lui, parlando alla Festa della Libertà del suo partito/azienda, rivolto al suo pseudopopolo della pseudolibertà. Il Blefaroplstikato Kalotrikofilo Autocrate accusa di lesa maestà i giornali stranieri che “sputtanando” Lui, in realtà “sputtanano” l’Italia. Queste triviali favolette e bugiarde storielle le possono trangugiare i “coglioni, imbecilli e farabutti” che lo votano: l’Egoarca non può anche pretendere che ci credano pure gli altri, tanto meno i giornalisti stranieri. A “sputtanare” l’Italia nel mondo è proprio lui che si autosputtana da sempre con le sue insostenibili omeriche bugie, manifestando le sue idee caudillesche attraverso le sue azioni riprovevoli. Proprio oggi 14 ottobre 2009, parlando alla fiera del libro di Francoforte, il presidente della Camera Fini ha sottolineato come non possa essere soltanto la stampa la causa del discredito in cui è precipitata la Repubblica Italiana negli ultimi 15 anni e marcatamente negli ultimi mesi. Berluskoni continua a non rispondere alle 10 domande che la Repubblica continua a porgli da mesi sulla frequentazione di minorenni e prostitute, ma propone 10 risposte diverse a una sola domanda (come ha conosciuto la minorenne Noemi letizia). Il Mago di Arcore continua a sputtanarsi senza rimedio, senza vergogna e senza ritegno: spero che l’autosputtanamento personale non si traduca in sputtanamento dell’Italia da lui (s)governata. Se anche così fosse, l’unico vero responsabile, ad ogni evidenza, è proprio il Cavaliere, vecchio antipatico piccolo uomo, tinto e rifatto, rancoroso e vendicativo, abituato ad essere servito Fede(lmente), talmente disabituato alle critiche tanto da ritenerle ostici attacchi inaccettabili di lesa maestà alla sua sacra persona di “Unto del Signore” e dal Popolo. Numeri alla mano, la maggioranza degli italiani aborre alla sola idea di riconoscersi, identificarsi e incarnarsi nel Megalomane (suprer)duce(tto) Telemediocratico: questo è quanto. Anche dello (eventuale) sputtanamento della Repubblica Italiana, risponde sempre e comunque l’Egoarca e ne porta tutta intera la responsabilità, insieme ai suoi servi Fede(li), sodali e sicofanti, nani e ballerine, minorenni e prostitute. E così sia

domenica 11 ottobre 2009

Scempio "super pares" (?)

Ormai gli ineffabili avvocati dell’Egoarca Senza Più Limiti sparano atomiche sempre più terrificanti e inumane. Ghedini Ma Va Là e Pecorella Ex Soccorso Rosso sono impegnati a perorare le immorali pretese dell’Autocrate Telemediocratico di fronte alla Corte Costituzionale la quale, infarcita di amici di merenda e di cene del Blefaroplastikato Kalotrikofilo capo del governo, sta decidendo (scrivo il 7 ottobre 2009) la (il)legalità del lodo Alfano che garantisce immunità e impunità al (super)duce(tto) di Arcore. I due legulei affermano senza ritegno nè remore di sorta, bronzeamente serafici, che il loro cliente è “primus super pares” e che “la giustizia è uguale per tutti, ma non la sua applicazione”! Già nel 1948, nella sua animalesca fattoria, Orwell aveva affermato l’uguaglianza di tutti i porci, ma anche che qualche porco è più uguale degli altri: qualcuno l’ha preso sul serio, purtroppo!
Lo stato di diritto è ormai ridotto a un cadavere insepolto e putrefatto per tutti, meno che per chi ha necessità e interesse di ritenere i suoi miasmi effluvi ben odorosi. Sulla dissoluzione dello stato di diritto, conseguente alla sua eliminazione telemediocratica attuata dal mago di Arcore si basa la pretesa telesquadrista di mantenere per sempre uno strapotere antidemocratico conquistato con la inaudita violenza del mostruoso conflitto di interessi berluskoniano.
Il Pentadespota incarna ormai e assomma in sè i tre poteri canonici legislativo, esecutivo e giudiziario, da sempre e fino ad oggi distinti e ritenuti fondamento dello stato di diritto, in quanto e se autonomi e indipendenti l’uno dall’altro. Aggiunge alla somma immorale, illegale ed eversiva anche il potere economico (è uno degli uomini più ricchi del mondo, anche se non ha mai voluto informarci sulle vere origini della sua plutocrazia). Infine il quinto nuovissimo mirabolante psichedelico fuorviante coloniale potere telemediatico del suo impero masmediologico.
L’avvocato dello Stato Glauco Nori, rimpinguato dalle lautissime prebende che gli devo pagare come cittadino contribuente, nega che “la Corte Costituzionale sia condizionabile”. E’ vero: non c’è alcuna necessità e nessuna possibilità di condizionarla, visto che è già strutturalmente autocondizionata pavlovianamente, al punto che almeno due membri sono da anni ospiti di Berluskoni in cene e merende conviviali, che si sono tenute anche a ridosso della emissione della sentenza di costituzionalità del lodo Alfano ad personam dell’Autocrate Telemediocratico. I due giudici “imparziali” (si fa per dire) contestati col sorcio in bocca (come dicono a Roma) hanno reagito sprezzantemente con spudorata prosopopea, affermando che loro vanno a cena con chi gli pare: per molto meno gli avvocati dell’Imperatore Universale Miglior Capo di Governo dell’Italia degli Ultimi 150 Anni hanno eliminato giudici sgraditi al Grande Bugiardo.
Concludendo: il Padrone delle Televisioni e Molto Altro, pluriinquisito per le centinaia di reati contestatigli dalla Magistratura come (im)prenditore, diventa per questo capo del governo. Per evitare processi e galera (come riconobbe lo stesso sodale Confalonieri) si fa 17 leggi ad personam che prescrivono e depenalizzano i suoi svariati reati e per sicurezza, ad abundantiam, si inventa lodi a ripetizione che lo immunizzano e lo rendono impunito e impunibile da ogni eventuale procedimento giudiziario a suo carico e ai suoi danni. Lodo 1 Schifani nel 2003, lodo 2 Alfano nel 2008 (il lodo Schifani, nel frattempo, depennato dalla Corte Costituzionale è divenuto per questo presidente del senato). La Corte Costituzionale che deve decidere della (il)legalità dei lodi, è infarcita di suoi amici di merende. L’avvocato dello stato che dovrebbe difendere la sacralità della Legge, si schiera in supina ricattatoria difesa dell’Egoarca, nel presupposto psicopatologico dell’autoidentificazione con lo Stato che l’Autocrate fa di se stesso. Il 6 ottobre il Pifferaio Magico, a sentenza ancora da emettere, scatena un golpe preventivo minacciando di riempire le piazze col suo Popolo della Libertà “coglione, imbecille, farabutto, antitaliano e antinazionale” come dice lui stesso sbagliando un pò il tiro. Il ministro Bossi e altri ministri leghisti, invitati a pranzo dal presidente della camera, prima di sedersi a tavola minacciano (se solo la Corte si azzardasse a criticare il lodo 2 Alfano) di chiamare in piazza “i Galli” pronti a un sol fischio del Padrone Leghista e del suo figliolo Trota Padana 1 che partecipa all’incontro non so bene a quale titolo (monarchia bossiana?)
Nel frattempo, ciliegina sulla torta del disfacimento dello Stato di Diritto, l’(ex?) avvocato Previti Cesare, pluripregiudicato condannato a 7 anni e ½ con sentenze definitive (che sta “scontando” affidato ai servizi sociali grazie all’ennesima legge ad personam “Niente carcere agli ultrasettantenni” regalatagli dal suo riconoscente cliente Autocefalo) risulta ancora iscritto all’albo professionale! Doveva essere stato radiato da tempo come prevede la legge e in conseguenza della sentenza di condanna per i gravissimi reati commessi. Qualcuno s’è dimenticato di farlo...W lo Stato di Diritto! Resistere! Resistere! Resistere!

In morte del lodo Al Fano

L’auspicato decesso viene comunicato alle ore 18.05 del 7 ottobre 2009 come conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale che sancisce l’illegittimità dell’ennesima legge ad personam promulgata per garantire impunità e immunità dalle sue stesse malefatte all’Egoarca Berluskoni Silvio, massone deviato matricola 1816 tessera P2 1978. Gli italiani liberi applaudono in letizia (non Noemi); quelli “coglioni, imbecilli e farabutti” (secondo la stessa anglosassone terminologia che l’Autocrate utilizza a danno di chi non lo ama) piangono disperati nel terrore che il loro Grande capo Autocefalo possa essere processato per i reati commesi nell’esercizio delle sue funzioni di (super9 duce(tto) Telemediocratico di Arcore, padrone assoluto e controllore delle televisioni e dei giornali...Peccato che una intera nazione debba perdere il tempo prezioso della sua vita a neutralizzare e rintuzzare le picconate alle fondamenta dello stato di diritto con cui Al Tappone Meno Male Che Silvio C’è da 15 anni sta abbattendo le basi stesse necessarie e sufficenti a rendere possibile la stessa esistenza di una società libera e civile...
In ogni modo la Corte Costituzionale, benchè infarcita incredibilmente di amici di merende del Blefaroplastikato Kalotrikofilo (vedi cene conviviali fra giudici della corte, ministro della giustizia ad personam detto pure lodo Al Fano e capo del governo per accordarsi sulle mosse in attesa della sentenza) ha bilanciato dignitosamente il peso, insostenibile e insopportabile, dei membri golpisti, amici del Piduista (tessera 1816 del 1978) Mago di Arcore. Ravviviamo la fiammella dela speranza, ormai quasi spenta dalle macerie dello sfascio dello stato di diritto, operato e attuato scientificamente dal Pentadespota Telemediocratico capo del governo, facitore di 17 leggi ad personam, distruttore della magistratura, plutocrate fra i più ricchi dell’intero mondo e padrone della informazione attraverso il controllo militare di TV e giornali! Meno male che Silvio può non esserci! Peccato che ci sia!

Il super maxi "perseguitato"

Nella conferenza stampe del 9 ottobre 2009 l’Egoarca, che non ha ancora bene incassato il colpo della sentenza di illegittimità costituzionale del suo lodo Alfano ad personam (immunità e impunità dai processi), si scatena nelle sue psicopatologiche incredibili querimonie per millantate persecuzioni. Ha affermato testualmente di essere “il capo di governo più perseguitato dalla magistratura di tutto il mondo e di tutti i tempi”. Normalmente, in questi casi, si chiama in fretta il 118, ma evidentemente chi gli sta vicino non ne ha il coraggio...E si che la (ex?) moglie, pochi mesi or sono, all’inizio della denuncia degli scandali che avrebbero stroncato per molto meno qualsiasi capo di governo del mondo civile, aveva affermato che il marito “non sta bene ed è bisognoso di cure”... Intervenendo a Porta a Porta RAI 1 del 7 ottobre, l’Autocrate, fra le altre fessere, ha avuto la sfacciataggine di definire Rosy Bindi, vicepresidente della camera, che lo contrastava, “più bella che intelligente”. Proprio lui che straparla di essere adorator delle donne, ma evidentemente soltanto di quelle corrispondenti ai suoi canoni estetici di ecchio piccolo uomo, uomo piccolo, brutto, tinto e rifatto, più alto che cortese, più brutto che intelligente...

Il super maschilista se-dicente "perseguitato"

“Lei è più bella che intelligente”: così Berluskoni a Rosy Bindi che lo contraddice in Porta a Porta vesp(as)iano dell’8 ottobre 2009. L’uomo più brutto che alto, più tinto che rifatto, più antipatico che scortese, più megalomane bugiardo, si permette di continuare a trattare le donne come oggetti da comprare al suk di Marrakesh. Nonostante la scalmanata e scomposta reazione della solita compagine bolscevica, la callipigia ministra delle Pari Opportunità, brilla per il silenzio tombale del sarcofago in cui rinchiude l’intera vicenda, senza nemmeno un’epigrafe. E’ la stessa che poche settimane or sono, su comando e richiesta del Boss Sciupafemmine per antonomasia, era entrata a (bella) gamba tesa nell’agone delle notizie che ci informavano della frequentazione delle minorenni e dei rapporti con le prostitute del gentilissimo e rispettosissimo (con le donne) virile Egoarca Berluskoni IV. Le varie Brambille, Prestigiacome, Meloni, Gelmini, ministre ad orologeria ad nutum della svegli dell’Autocratico Autocefalo Capo tacciono, spero imbarazzate, ma ritengo più semplicemente complici, corrive al comportamento più becero e maschilista del loro virilissimo – ma come fanno a saperlo? – capo di governo. D’altra parte si può ben capire che possa perdere le staffe chi, come Lui, pur essendo “il più bravo in assoluto di tutti i capi di governo della storia italiana degli ultimi 150 anni dall’unificazione dello stato unitario”, è anche , tuttavia, “il più perseguitato di tutti i tempi della storia mondiale”. Lo conferma anche la figliola primogenita di primo letto Marina, per questo presidente di Mediolanum e Mondadori, che accusa De Benedetti di “essere invidioso verso il Padre non essendo riuscito a essere come Lui”. Come mai i berluskones hanno questa mania (s)travolgente di ritenere che gli altri, invidiosi, vogliano essere come loro? Chi glielo ha messo in testa? Perchè non la smettono di ridurre le brave persone, civili e oneste, a loro immagine e somiglianza? Nessuno glielo chiede: anzi diffidiamo formalmente padre e figliola dal continuare a offenderci con viltà e abominia. E si mettano d’accordo: se il padre ci definisce “coglioni, imbecilli e farabutti” come fa la filgia a pensare che vogliamo essere come lui? E’ forse un coglione, imbecille e farabutto come noi? E allora?
Marina B., in un’intervista al Corsera del 9 ottobre 2009, tesse una non credibile e non richiesta apologia delirante del padre, sottolineando “i suoi nervi d’acciaio”. Il filiale amoroso incenso profuso è decisamente (in)degno di miglior causa: abbiamo tutti assistito alle inconsulte sfuriate dell’Augusto genitore (super)duce(tto) di Arcore all’annuncio della sentenza dell Corte Costituzionale che lo privava giustamente dell’usbergo del lodo Al Fano ad personam. Lo spettacolo deplorevole del cedimento strutturale del controllo delle coordinate del comportamento psicofisico del Grande despota Autotelemediocratico è sotto gli occhi di tutti. Anche la figliola dovrebbe contenersi meglio.
Siamo decisamente arcistufi della Congrega delle Figliole dei Grandi Perseguitati. Da troppi anni ormai, Stefania figliola di Craxi, ci perseguita con le sue insopportabili querimonie in vendetta della figura paterna. Passata armi e bagagli alla destra neo(s)fascista insieme al fido ex-socialista Cicchitto (tessera 2218, Massoneria deviata P2) e a mille altri ex compagni (?), ci ammorba coi suoi attacchi viscerali che vorrebbero miracolosamente riverginare le malefatte paterne. Un Eroe buono e impavido, costretto alla fuga e all’esilio (?) dai cattivoni giustizialisti di turno: si dimentica che il babbo è e resta un pluripregiudicato con sentenze passate in giudicato per gravbissimi reati, latitante in contumacia. Adesso ci dobbiamo sorbire anche gli attacchi scriteriati della Marina che sproloquia sulle pretese qualità (?) paterne, affogata freudianamente nella visione distorta dall’amore filiale per il suo babbo, piccolo anziano uomo, frequentatore di minorenni e utilizzatore finale (?) di prostitute, che solo lei (e i pochi milioni di “coglioni, imbecilli e farabutti” che lo votano) possono vedere come Gigante Buono dal Cuore Generoso.

"Sentenza sconcertante"

Così Marina Berlusconi, figliola del padrone di Mediaraiset e capo del governo, per questo presidente di Fininvest nonchè di Mondadori, definisce la sentenza del Tribunale che il 3 ottobre 2009 condanna Fininvest a pagare 750 milioni alla CIR di De Benedetti per i gravissimi reati commessi a suo danno dal sodale Previti in combutta con magistrati corrotti. Rincara l’Egoarca:” Come si fà a chiedere cifre del genere ad una azienda in tempi come questi? Bisogna bloccare l’esecutività della sentenza”. Ma non è lo stesso Berluskoni che ha chiesto il mese scorso 3 milioni di euro di risarcimento a L’Unità e 2 milioni di euro a La Repubblica, ree di fare domande non gradite al Blefaroplstikato Kalotrikofilo telepadrone/capo del governo ad personam suam? Se l’azienda è sua, “come si fa a chiedere cifre del genere ad una azienda in tempi come questi” ? Se non è sua, si può, si può e come...Secondo la legge il pagamento deve essere immediato perchè è direttamente esecutivo, così come prevede la legge. Ma siccome da 15 anni anche le leggi le fa lui: “Bisogna bloccare l’esecutività della sentenza”: i giochi, ignobili e sporchissimi, sono fatti. All’orrore di un conflitto di interessi di cui la storia umana non conosce similitudini in nessun paese civile degno di questo nome, si aggiungerebbe la schifezza della mostruosità della retroattività che già i giureconsulti dell’Antica Roma avevano giustamente bollato di ignominia e immoralità insostenibili. Comunque si scatena ad nutum la canea montante dei Fede(li) Capezzoni, Bonaiuti, Cicchitti e compagnia (di giro) contando e cantando. Il Circo Barnum del Pifferaio Magico di Arcore minaccia addirittura la discesa in piazza del popolo della libertà (del Padrone) a difesa el suo Signore. Ormai siamo al punto inenarrabile che il padrone di Mediaraiset nonchè capo del governo, giustamente sanzionato dalla Autorità Giudiziaria, scatena la piazza dei suoi elettori contro una sentenza della Magistratura che lo colpisce in ciò che ha di più sacro: la propria borsa. I limiti della decenza più microscopica sono stati violati da tempo: chi deve e può, trovi la maniera legale e sviluppi le procedure legittime per esautorare il despota, prima che ci travolga irreversibilmente nel gorgo della sua bulimia di potere senza limiti. L’ora è già passata da tempo.

domenica 4 ottobre 2009

"Una manifestazione incomprensibile"

Così Minzolini, pseudodirettore di nomina autocratica dell’Egoarca al comando del TG1 Mediaraiset, definisce la grandiosa protesta popolare indetta in piazza del Popolo a Roma il 3 ottobre 2009 dalla Federazione Nazionale della Stampa per protestare contro la politica illiberale del Padrone Telemediocratico dell’Etere Italiano in quanto proprietario di Mediaset e padrone della RAI come capo del governo. Minzolini ama esprimere tutta la sua riconoscenza e servile gratitudine a Colui che l’ha nominato al vertice del TG1 con incredibili inaccettabili sfrontati immorali editoriali dove, senza vergogna, con la protervia degli impuniti, spara giaculatorie autogiustificative che possono convincere soltanto “i coglioni, imbecilli, farabutti” che votano Berluskoni suo amato sovrano e datore di lavoro (si fa per dire). Ieri 3 ottobre ha definito l’immensa partecipazione popolare alla protesta della FNSI “una manifestazione incomprensibile...per insediare un regime mediatico”. Oggettivamente impossibile, anche se le masse bolsceviche lo volessero: tutti i posti di comando, nessuno escluso, di Mediaraiset, sono ormai saldamente nelle mani del Padrone telemediocratico e quindi...In piena estate aveva emanato il primo editto per confermare la sua scelta di non parlare delle vicende di sfruttamento della prostituzione verificatesi nella residenza del capo del governo uso ad avere rapporti sessuali con escort di passaggio. Aveva motivato la censura giustificandola col fatto che lui non può dare spazio a dicerie che sono solo gossip e quindi non hanno dignotà di notizia (?). Ormai gli editoriali del Fede(lissimo) Minzolini appaiono essere il quarto Editto Berluskoniano, dopo il 1° di Sofia nel 2001 con cui fece fuori dalla RAI Santoro, Biagi, Luttazzi, Travaglio, Guzzanti e c. accusandoli di uso criminoso della TV; il 2° di Tirana del 2009 in cui invitò i direttori de La Stampa e de Il Corriere della Sera a cambiare mestiere (furono subito cacciati via e sostituiti) ; il 3° di Milano del 2009 in cui giornalisti e magistrati furono apostrofati col criminale epiteto di “farabutti”! Attendiamo i prossimi! Più regime di così!

mercoledì 30 settembre 2009

Le guerre di difesa preventiva (?) di Israele e USA

Da anni, il cane da guardia Israele appoggiato dal padrone compare USA, minaccia bombardamenti e sfracelli sull’Iran che non accetta la sovranità limitata benevolmente promessa da cani e padroni. A fine settembre l’Iran sperimenta vettori difensivi terra-terra a corto raggio, esercitando il suo sacrosanto irrinunciabile diritto sovrano di stato libero e indipendente. Allora il cane da guardia sionista abbaia più forte e chiede al padrone il permesso di poter azzannare o, magari, ancora meglio, di intervenire in prima persona con un nodoso bastone. La strategia politica del bastone e della carota è stata per altro teorizzata letteralmente dagli USA da almeno due secoli e viene coerentemente praticata da sempre ai danni di presunti e/o effettivi antagonisti. Israele ha già bombardato più volte stati sovrani accusati di ospitare ”terroristi” (come la Tunisia per uccidere Arafat negli anni ’80) o di sperimentare l’uso dell’atomo a scopi pacifici (come l’Iraq nel 1981 - e sappiamo come è finita - e la Siria nel 2008 – e non sappiamo come finirà -), tanto per fare soltanto tre esempi didascalici ed elementari. Non accenniamo neppure, per mancanza di spazio, alle infinite aggressioni statunitensi degli ultimi decenni. L’elenco è interminabile: Cile 1973, Libia 1986, Grenada, Panama, Kosovo, Afganistan, Iraq...Conclusioni: chi e quando ha deciso che USIsraele abbia il diritto di considerarsi giudice e poliziotto della “pace” nel mondo ai danni di chi non riconosce all’America sionista queste pretese immorali e inaccettabili? Hanno ancora – o no - i popoli del mondo il diritto di difendersi dagli attacchi guerrafondai, imperialisti, colonialisti e criminali di questi ignobili veri e propri stati canaglia e proprio secondo la terminologia creata dagli Stati uniti? Perchè anche il TG 3 (che viene spacciato per il meno asservito al governo telemediocratico ad personam del Blefaroplastikato Kalotrikofilo) titola “L’Iran sfida Israele” mentre è esattamente il contrario, visto che è proprio Israele a sfidare la sovranità di un paese libero e sovrano, che non possiede la bomba atomica da mezzo secolo come lo stato sionista? E gli USA, che la bomba atomica la possiedono dal 1945 e la hanno già usata su popoli considerati nemici come il Giappone di Hiroschima e Nagasaki? No comment: roba da matti e/o criminali di guerra!

La legge del Pirata

“Il canone di una vecchia fisiologia politica distingue tre poteri, in mani diverse perchè ogni confusione inclina l’asse in senso autoritario (regime organicamente cattivo, notava Montesquieu 261 anni fa), ma la storia corre. L’osservatore contemporaneo ne conta altri due: il quarto soverchia i tre operando nei cervelli, potere mediatico, e il denaro, quinto, li compra tutti. L’Italia 2009 espone scenari davanti ai quali il mondo evoluto rimane senza fiato.” (Franco Cordero, pag.1, La Repubblica 17/9/09)
Questo è l’incipit del potente e maestoso articolo del grande, icastico e caustico giurista: è un piccolo grande saggio dello strapotere immorale e illegale dell’Egoarca di Arcore. Invito tutti a leggerlo: mi dispiace non poterlo proporre direttamente alla consultazione e meditazione di tutti.

"L'uso criminoso della Televisione"

A Roma il consigliere comunale Federico Guidi, popolano della libertà (quale? per conto di chi? ad personam? per fare cosa?) si oppone alla richiesta di intitolare una scuola al grande giornalista Enzo Biagi. Caduto, anche fisicamente, perchè ne morì di crepacuore, sotto la mannaia squadrista dell’Editto Bulgaro di Sofia, l’Egoarca in trasferta lo accusò, in solido con Santoro, Travaglio e Luttazzi di “uso criminoso della televisione”: fu sufficente per farlo/li scomparire (alcuni) per sempre dal teleschermo. Pare che le motivazioni addette siano riferibili al rispetto della legge che prescrive di attendere 10 anni dalla morte di colui al quale si vogliono intitolare strade e scuole. Infatti la destra nazi(s)fascista berluskoniana al potere – purtroppo – anche nel comune di Roma, sempre (?) ligia alla legge, depenna Biagi, morto soltanto da 2 anni e propone Craxi Bettino come titolare di toponomastica stradale cittadina per l’anno prossimo, giusto a 10 anni dalla sua morte. Inutile rammentare che l’imputato Craxi resta un pluripregiudicato per gravi reati di corruzione e altro, con l’aggravante della latitanza e della contumacia. La legge dei 10 anni cancella anche i reati compiuti dai nominandi? Complimenti!
Comunque Sua Santissima Maestà Imperiale Berluskoni IV oggi 30 settembre 2009, sconfessando – come sempre – platealmente se stesso, dopo settimane di minacce e tentativi di chiusura delle trasmissioni di Santoro e C. ha solennemente affermato, scofessandosi platealmente ancora una volta:” Lunga vita a Santoro e alla Dandini! Possono stare in TV finchè vogliono, finchè non si fa un uso criminoso della TV, finchè non si fa calunnia!”. E così smentisce se stesso mentre si smentisce: triplo salto mortale di logica e di (in)coerenza. 1) Criminoso non è criminale (o sì?) e in ogni modo dovrebbe essere la magistratura a decidere (o no?). L’altra volta il Tribunale decise che l’unico atto criminale fu compiuto dalla censura dell’Autocrate e reintegrò il giornalista che ottenne – giustamente - un miliardo e mezzo di lire di risarcimento, pagate fra l’altro dalla RAI e cioè da me cittadino contribuente per bene che paga le tasse fino all’ultimo centesimo di euro. Sono infatti pensionato, invalido del lavoro, con carico di famiglia e quindi al di fuori di ogni scudo fiscale per delinquenti e grandissimi evasori come quelli protetti dalla legge varata giusto oggi 30 settembre dal governo ad personam di chi i suoi soldi li ha sempre portati all’estero senza ritegno e senza morale. 2) Dopo l’editto bulgaro che eliminò Biagi, Luttazzi, Guzzanti, Travaglio e Santoro dagli schermi di Mediaraiset; dopo l’editto di Tirana del febbraio 2009 con cui invitò i direttori di Stampa e Corriere della Sera a cambiare mestiere (come avvenne subito dopo); dopo l’editto di Milano di due giorni or sono in cui ha accusato “questa opposizione” dei delitti più efferati e quindi meritevole di “non essere riconosciuta...vergogna! vergogna! vergogna!...” chi ancora non ha voluto capire, non capirà mai più. E’ veramente troppo tardi: il regime è in atto e sordi che non vogliono sentire e ciechi che non vogliono vedere sono i suoi migliori alleati, “coglioni, imbecilli, farabutti, cancerosi”. Così sia! Amen!

L'incoerenza di berluskoni

“Se il presidente del consiglio va con le prostitute dopo avere varato in consiglio dei ministri un progetto di legge che punisce i clienti delle prostitute con un’ammenda di 500 euro, allora c’è un problema oggettivo, oltre che di opportunità. Se il governo di centro destra inasprisce le sanzioni penali per gli spacciatori mentre il premier frequenta un cocainomane come Tarantini, allora c’è un problema. Vi sembra normale che a certi livelli i politici non sanno neanche che gemte frequentano? (Riccardo Ceriani, pag. 10 Il Fatto Quotidiano, 27/9/09) E la legge l’ha preparata e varata la ex (?) show girl Mara Carfagna, statuaria callipigia ancora risplendente nelle cabine dei camion europei, anche se ormai ministro delle pari opportunità ad personam nel governo Berluskoni IV

Gli attacchi di Berluskoni

“Ogni giorno c’è un nuovo assalto all’informazione. Si è cominciato con le denunce a L’Unità e a La Repubblica, poi Ballarò spostato, Matrix rinviato, gli attacchi a TG 3 e RAI 3, a Famiglia Cristiana e al direttore de L’Avvenire...( l’ordine ai commissari europei di stare zitti e non dire cose sgradite all’Egoarca)...l’appello agli imprenditori a non fare pubblicità sui giornali non “asserviti” al presidente del consiglio. L’istruttoria annunciata dal governo a carico di Anno zero è una manifestazione di arroganza nei confronti del Presidente della Vigilanza Zavoli ed una replica rabbiosa e scomposta ai cinque milioni e mezzo di cittadini che hanno liberamente scelto il programma” (Cesare Buquicchio, Presidente Federazione Nazionale Stampa, pag.3 L’Unità 28/9/09).
Tutto ciò soltanto nell’ultimo mese di settembre 2009: aggiungi i continui reiterati monotoni ma gravissimi attacchi alle “metastasi” della magistratura “bolscevica”; gli elttori (che non lo votano) da sempre “coglioni e imbecilli” e da poco anche “farabutti”; le vagonate sempre più cariche di bugie sempre più iperboliche, erette a sistema di controllo, comando e potere. Infine il 27 settembre, a Milano, nel discorso di chiusura alla prima festa nazionale del popolo della libertà:” Non accettiamo questa opposizione (?)...Siamo gli unici in gradfo di governare (?), saremo qui per sempre”. Il (super)duce(tto) di Arcore non ci chiarisce se perchè continueranno a falsare e “vincere” le elezioni per sempre o semplicemente perchè il golpe, già attuato, garantisce ai popolarlibertari (si fa per dire) eterno potere di comando infinito a prescindere da elezioni che non si terranno più. Il pronostico del mago di Arcore diventa così esplicita minaccia golpista. No comment

mercoledì 16 settembre 2009

La talebana Mary Star

“La religione cattolica non può essere paragonata alle altre religioni...L’insegnamento della religione cattolica non è catechismo, ma approfondimento...” Così la ministra Maria Stella Gelmini il 10 settembre 2009, concionando dalla sede istituzionale governativa di palazzo Chigi, come se parlasse al bar con gli amici. E’ inaudito che un ministro della Pubblica Istruzione non sappia che la religione cattolica non solo PUO’ essere paragonata alle altre religioni, ma addirittura DEVE esserlo! L’incredibile ignoranza giuridica della ministra popolarlibertaria è macroscopica difronte all’articolo 8 della nostra Costituzione, Legge fondamentale della Repubblica Italiana. “Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge”: Mary Star, come la mettiamo? D’altra parte, cosa potevamo aspettarci da una avvocatessa che va a Reggio Calabria a sostenere gli esami di idoneità professionale, affermando esplicitamente e senza vergogna che lo ha fatto perchè in Calabria (lei viene dalla Lombardia) è più facile?! Non contenta del ludibrio di ignoranza costituzionale, la talebana filovaticana aggiunge anche che “l’insegnamento della religione cattolica non è catechismo, ma approfondimento”! Forse catechismo era quello impartito dalla Santa Inquisizione con roghi e torture a quelle teste dure degli eretici come Giordano bruno e Galilelo Galilei che proprio non volevano imparare? Come si fa a parlare di approfondimento di una religione (quella cattolica) “insegnata” da “professori” nominati dal vescovo in quanto di suo gradimento e imposti allo stato che deve pagare loro lo stipendio con i soldi di tutti, anche degli atei come me? Roba da matti! Usque tandem?

B. contro B.

Il Despota vuole il massimo ascolto in Porta a Porta di Vespa su RAI 1 del 15 settembre 2009 in edizione straordinaria, dove va a proiettare il suo incredibile dittatoriale spot pubblicitario sulla consegna di 95 casette ai 60.000 terremotati de L’Aquila e dintorni. La televendita è un bluff di case che il Blefaroplsticato Kalotrikofilo inaugura, ma altri hanno costruito. Primo mistero gaudioso: le consegna lui (perchè) ma sono state fabbricate e donate dalla Provincia di Trento e dalla C.R.I. con donazioni di privati. Il governo che c’azzecca? L’Egoarca comunque ordina di bloccare e censurare la prima puntata di Ballarò su RAI 3 per evitarne la concorrenza in coincidenza di messa in onda e blocca direttamente la sua Matrix del suo canale 5 per aumentare l’audience. Nonostante gli evidenti (mis)fatti perpetrati non ha successo: è battuto dalla sua fiction di Canale 5! Che figura! Che vergogna! Infarcisce il suo ignobile spottone con le solite minacce e calunnie di cattocomunismo e altro, nell’ormai ben noto rosario di litanie mendaci e inaccettabili. “La colpa della crisi è dei comunisti che diffondono sfiducia e catastrofismo” (h. 22,55)...In politica, stampa e TV siamo circondati da troppi farabutti” (h. 22,15) e così via stupidando e offendendo (anche Vespa è nell’elenco dei farabutti televisivi?)
A (s)proposito delle solita scemenze: conferma di essere il più bravo di tutti i capi di governo della storia unitaria italiana. Stasera si contenta degli ultimi 60 anni e quindi anche De Gasperi è ovviamente retrocesso – bisognerà riscrivere i libri di storia – ma ha surclassato anche Cavour, Giolitti, Mussolini (del Duce ha fatto sicuramente meglio...e peggio) e compagnia contando. Roba da matti! La scienza della psicopatologia si sta interessando al caso da tempo: diagnosi e prognosi purtroppo non sono fauste.

Squadrismo leghista, omofobia e censura berluskoniana

Domenica 13 settembre 2009, a chiusura della manifestazione padana/pagana a Venezia, leghisti in camicia verde avvinazzati distruggono un ristorante gestito da albanesi dietro piazza S. marco e massacrano 2 camerieri (prognosi di 35 e 40 giorni). In uno stillicidio ormai quasi quotidiano omosessuali vengono colpiti barbaramente per le strade delle città da personaggi ben incarnati dallo “Svastichetta” romano: il soprannome è tutto un programma! Il (super)duce(tto) di Arcore non ha tempo per queste cose: lui deve organizzare sempre meglio il suo servizio di censura permanente effettiva ai danni di tutti e di tutti quelli che possono in qualsiasi modo offuscare le sue pagliacciate in televisione. Il Clown non ama la concorrenza (vedi B.contro B.) Purtroppo violenza (contro i diversi) e censura (contro tutti) si legano perfettamente, producendo nuovi rischi, ulteriori pericoli e rinnovata paura: la democrazia è ormai chiaramente in pericolo, come conferma la manifestazione indetta a Roma dalla Federazione della Stampa per il prossimo 19 settembre. Era ora!

Vita privata e calunie

“Mio padre ha diritto ad avere una vita privata e a difendersi dalle calunnie”. Così oggi 11 settembre 2009 Marina, l’antipaticissima figlia primogenita di primo letto dell’autocrate telemediocratico di Arcore nonchè capo del governo Berluskoni IV. Se vuole dire che i presidenti del consiglio dei ministri hanno il diritto di frequentare minorenni e prostitute, pur essendo regolarmente sposati (anche se per la seconda volta e insieme partecipando alle Family Day) ma poi ritengono anche, in insanabile contraddizione dicotomica, calunnioso e calunniabile il loro stesso comportamento privato tanto da minacciare mafiosamente chi informa su questi fatti, allora i conti non tornano! Il capo del governo NON HA DIRITTO AD AVERE UNA VITA PRIVATA proprio perchè e in quanto UOMO PUBBLICO. Il Mago di Arcore è entrato in politica per evitare la galera e il fallimento delle sue aziende, come giustamente sostiene anche il suo sodale Confalonieri, presidente della sua azienda privata conflittuale cogli interessi pubblici: se lo ricordi sempre e ne tragga sempre le conseguenze. Se il Blefaroplastikato, sua figlia, amici e compagni, sodali e sicofanti, servi e servitori, imbecilli e coglioni che lo votano ritengono i suoi comportamenti riprovevoli e autocalunniosi, perchè accusare di calunnia i giornalisti che denunciano – giustamente – i meri fatti nella loro cruda concreta immorale realtà? Se il Kalotrikofilo ritiene che frequentare minorenni e prostitute sia di per sè una calunnia, non è più semplice eliminare i comportamenti ritenuti calunniosi per chi li compie ed astenersi da essi? Non ha senso, altrimenti, affermare di “non essere un santo” e poi ritenere calunniatori i giornalisti che lo registrano. Insomma ormai è proprio una roba da matti, come il ministro Bossi che definisce “matto” il presidente della Camera Fini, della sua stessa parte politica di maggioranza che sostiene il governo, perchè non la pensa come lui! Insomma Marina non ha il diritto di affermare che il “padre ha diritto ad avere una vita privata e a difendersi dalle calunnie” perchè, per l’appunto, il padre semplicemente...non ha diritto a questo. Non è calunnia riferire delle frequentazioni di minorenni e prostitute del padre, più di quanto Papi non ritenga esso stesso di per sè autocalunniosi i suoi stessi comportamenti. Punto e basta. Anche la figlia di Craxi ritiene calunniose le condanne della Magistratura accumulate dal padre contumace e latitante con sentenze passate in giudicato, ma non sono calunniose le sentenze, bensì reati i comportamenti e le azioni del padre: l’amore filiale gioca proprio brutti scherzi!

Le mignotte di Bossi

Oggi 12 settembre 2009 il leghista padano (?) Umberto, alla sorgente del Po sul Monviso “un signore anziano con la camicia di un colore stranissimo, in attesa di omaggiare un dio da lui inventato, di nome Eridano, sostiene che Cosa Nostra ha mandato a Roma un torpedone di mignotte per incastrare il suo capo. Ecco.” (Michele Serra, La Repubblica, pag. 24, 13/9/09)

L'ONU accusa Israele di crimini contro l'umanità

Richard Goldstone, il magistrato sudafricano ebreo cui è stata affidata l’inchiesta dell’ONU sull’operazione Piombo Fuso (massacro di 1500 palestinesi a Gaza dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, conclude il suo lavoro definendola “crimine contro l’umanità” infarcito di “crimini di guerra”. Come l’attacco intenzionale all’ospedale Al Qods con proiettili al fosforo e contro l’ospedale Al Wafa. Naturalmente il governo (nazista?) israeliano, boccia il rapporto ONU come “un capitolo vergognoso nella storia del diritto internazionale (?) e del diritto dei popoli all’autodifesa”. Evidentemente soltanto il popolo israeliano ha il diritto all’autodifesa. quando invece lo esercita il popolo palestinese, allora non solo non gli viene riconosciuto ma anzi, sia chiaro a tutti, in questo caso si tratta di terrorismo e di terroristi!. Inch Allah! (Da La Repubblica, pag. 19, 16/9/09)
Goldstone, ex procuratore capo dei Tribunali Internazionali per il Ruanda e per l’ex Jugoslavia ha detto :” Sono ebreo, ho legami con Israele e sono stato profondamente deluso dall’atteggiamento israeliano...Penso che quello che ho fatto sia nell’interesse di israele”. Goldstone ha chiesto che il suo rapporto sia trasmesso alla Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja e al Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU. (Da L’Unità, pag. 30, 16/9/09).

mercoledì 2 settembre 2009

L'Editto di Danzica e la strategia della vergogna

Strategia della menzogna è il titolo che Ezio Mauro direttore de La Repubblica dà al suo ottimo fondo del 2 settembre 2009, in risposta agli attacchi scriteriati e forsennati del Caimano che ormai, autofagocitato da una intima convinzione di cupo dissolvimento, si scaglia contro tutti e si scatena contro tutto. L’egoarca di Arcore attacca ormai a testa bassissima chiunque osa ancora criticarlo e comunque ardisce di non allinearsi a 90° scodinzolanti di fronte alla vulgata del Superman senza macchia (ancorchè non santo) e senza paura, patetica vittima sacrificale degli attacchi bolscevichi e delle insolenze calunniose dei comunisti invidiosi in stato di astinenza per mancanza di bambini da mangiare.
Così sulla stampa servile e sulla TV Fede(le) – quasi tutta – il volo delle Frecce Tricolori su Tripoli per festeggiare il 40° anniversario della feroce dittatura del beduino campeggiatore Gheddafi, diventa un trionfo soltanto per il fatto che l’amico Muhammar gli ha concesso la fumata tricolore, invece di imporgli quella verde (Islam = Padania?) richiesta. Gli agiografici servitori si dimenticano di rammentare che la nostra bandiera il 1° settembre in Libia si è inchinata a onorare non solo il nefando dittatore, ma anche i suoi ospiti impresentabili e sconvenienti come il terrorista Abdel Basset al-Megrahi, responsabile della strage di Lockerbie. O Al Bashir, capo sudanese incriminato dai tribunali Internazionali per le nefandezze commesse in Darfur, che in uno stato civile degno di questo nome sarebbe prontamente arrestato e conseganto alle competenti Autorità per il processo a suo carico. O il capopbanda della filibusta somala di pirati, bucanieri, corsari e semplici delinquenti che vivono da predoni prendendo in ostaggio navi ed equipaggi in transito nel Mar Rosso. (Dopo 4 mesi di prigionia da poco hanno rilasciato un rimorchiatore italiano riscattato con lauto compenso e premiato addirittura con il passaggio delle Frecce Tricolori sul cielo di Tripoli. Inch Allah!)
Così il patetico AutoUnto del e dal Signore, da Danzica, da cui partirono 70 anni or sono le prime cannonate della II Guerra Mondiale intima letteralmente ai Commissari della UE di chiudere la bocca, se non vogliono che Lui, per ritorsione imperiale, blocchi i lavori del Governo Europeo, finchè non la smettono di criticarlo! L’Egoarca Arcoriano, inoltre, con l’Editto (II) di Danzica – dopo il I di Sofia nel 2001 ugualmente censorio – afferma di non voler rispondere alle 10 domande che La Repubblica gli pone ogni giorno da ben 4 mesi, contro le quali invece, da pochi giorni, è addirittura ricorso in tribunale per danni da un milione – richiesta reiterata oggi 2 settembre contro L’Unità per 2 milioni – suscitando l’unanime condanna dei giornalisti non ancora asserviti e della intera stampa mondiale. “E’ l’unico caso al mondo di un leader che ha paura delle domande, al punto da denunciarle in tribunale” (Mauro, pag. 4, La Repubblica 2/9/09). L’Autocrate Padano giustifica l’attacco a La Repubblica perchè “ha un editore svizzero e un direttore evasore fiscale”. Il Despota Telemediocratico Faccia di Bronzo non (ri)conosce il vangelo della trave e della pagliuzza (ma non si professa cattolico?) e nemmeno si ricorda del bue che dice cornuto all’asino. Che essere svizzeri fosse da ritenere un’offesa lo spieghi agli elvetici e che Ezio Mauro sia un evasore fiscale lo dimostri ai giudici, visto che è falso! Direttore ed editore attendono chiarimenti in merito. “Il premier dovrebbe stare più attento nel pretendere che tutti siano come lui: un capo del governo che ha praticato pubblicamente l’elogio dell’evasione fiscale...1000 miliardi di lire in fondi neri della Fininvest...21 miliardi a Craxi...91 miliardi trasformati in CCT e destinati non si sa a chi...risorse utilizzate da(l sodale) Previti per corrompere i giudici di roma e conquistare fraudolentemente il controllo della Mondadori”. (Mauro, La Repubblica, 2/9/09).
Un capo del governo che ha da poco definito letteralmente “delinquenti” i giornalisti che ancora, criticandolo, riescono a fare il loro lavoro in modo deontologicamente corretto e dignitoso non merita il rispetto di nessuno, nemmeno degli italiani coglioni e imbecilli che lo hanno votato. Il mago di Arcore ricorre adesso a quei giudici che da sempre definisce “bolscevichi, delinquenti, malati mentali” e essi stessi produttori di cancro in quanto “metastasi” del sistema giudiziario: con quale coerenza e attendibilità lo lasciamo decidere ai coglioni che lo votano. La Federazione della Stampa ha indetto per il 19 settembre (proprio oggi 2 settembre) una grande manifestazione di protesta contro le intimidazioni naziste e squadriste di chi (man)tenendo giornali e TV a guinzaglio stretto è anche diventato capo del governo e usa il suo (stra)potere telemediiocraticopoliticoeconomico per strangolare gli ultimi sussulti di libertà di una democrazia ridotta a pura forma di facciata vuota e sterile. Ci saremo tutti nella speranza di vivere gli ultimi giorni di Pompei di un’era truculenta, faziosa e incivile che ha (ri)portato indietro questa già disgraziata nazione di parecchie generazioni.