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mercoledì 28 gennaio 2009

Il cardinale Poletto conferma che l'Italia è il paese degli ayatollah

Il cardinale di Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica nonchè vescovo di Torino Poletto, proprio in questi tragici giorni di gennaio che vedono il massacro della popolazione palestinese di Gaza da parte dell’esercito nazista di Israele, afferma che la Legge di Dio è superiore alla legge degli uomini. L’ayatollah Poletto pontifica quindi che il diritto religioso della chiesa fa premio sul diritto civile dello stato e pretende perciò che tutti i cittadini di questa disgraziata repubblica papalina, asservita al potere teocratico, ierocratico, autocratico di una monarchia straniera assoluta e autoritaria come è la chiesa cattolica dello Stato della Città del Vaticano, obbediscano alle Leggi Sacre della Chiesa in spregio e disprezzo di quelle laiche dello stato di diritto! L’ayatollah pastore e pecoraio Poletto, le sue gerarchie, il suo papa, i suoi preti, la sua chiesa possono – forse - richiamare le proprie pecore e pecorelle e anche su questo mi permetterei di non essere d’accordo. L’autoritarismo autocratico delle pretese e la loro inammissibilità, conseguente al vincolante rispetto dovuto a quanto prescritto dal Concordato (stipulato nel 1929 fra la chiesa filomussoliniana di Pio XI, papa apologeta ed estimatore del Duce del Fascismo e la monarchia sabauda fascista di Vittorio Emanuele III, all’epoca in simbiosi osmotica col creatore dei Fasci di Combattimento poi suo traditore vigliacco con la vergognosa catastrofe dell’8 settembre), mi permettono di contestare il preteso buon diritto di ordinare alcunchè ai credenti in contrasto con le leggi dello stato. Ma quando poi si assolutizza la prescrizione in dogma e si pretende di imporlo a tutti i cittadini di uno stato laico di diritto, credenti e non credenti, allora si passa il segno oltre i limiti della legalità e della morale. L’ayatollah cardinale vescovo prete Poletto afferma che rispettare la volontà di Eluana e dei suoi familiari di lasciarla morire in pace dopo ben 17 anni di stato vegetativo permanente e altrettanti di lotte giudiziarie per farsi riconoscere il corrispettivo diritto legale, è un “atto contro Dio”! Ma di quale dio parla l’ayatollah? Quello monarchico degli eserciti coloniali che hanno schiavizzato il mondo agli ignobili interessi imperiali delle grandi potenze, compresa quella della Chiesa Cattolica stato temporale fra gli altri ancora oggi? Quello che ha scatenato le guerre di religione che hanno insanguinato per secoli la storia umana? Quello che ha acceso i roghi di Giordano Bruno e delle streghe? Quello che ha messo in croce la scienza di Galileo e che ancora oggi crocifigge la scienza delle staminali e degli embrioni, della ricerca e della umanizzazione della vita? L’ayatollah Poletto e i suoi colleghi pasdaran lascino in pace dio che non possono conoscere perchè semplicemente non esiste e che comunque non possono certo dimostrare che parli a loro nome! Si tengano il loro dio disumano e muto e sordo e cieco e non pretendano di imporcelo con la menzogna, la prepotenza e la violenza dei loro ignobili diktat autocefali ed autoreferenziali! La sconsiderata uscita dell’ayatollah cardinale Poletto dovrebbe far vergognare lui e tutti i suoi sponsor e farli meditare sui propri difetti e limiti insopportabili! La Costituzione della Repubblica Italiana, stato in cui la chiesa degli ayatollah predica male e razzola ancora peggio, impone a tutti i suoi cittadini obbedienza assoluta e rispetto totale, perchè è proprio sui suoi princìpi inalienabili che si fondano tutte le libertà, compresa quella delle religioni di predicare le proprie nefandezze, e non il contrario! Le sue parole, alla luce della nostra Carta Costituzionale, suonano addirittura eversive della convivenza civile e sociale e sovversive delle norme più elementari del rispetto dei diritti fondamentali di libertà delle persone. Meditino l’ayatollah Poletto e i suoi servi e servitori e le sue truppe cammellate sull’enormità distruttiva delle loro affermazioni per la vita collettiva ben ordinata e finalizzata al bene comune!
La mia vita è mia e io sono la mia vita e io rispondo soltanto alla mia coscienza, in scienza e coscienza e nessun dio potrà mai impormi di ammazzare mio figlio come fece il dio veterotestamentario ebraico e poi cristiano con Abramo che, ignobilmente preparò il coltello per farlo! E dare a Cesare quel che è di Cesare l’ha detto S. Paolo: se lo ricorda l’ayatollah Poletto? E sarebbe anche ora di stabilire una volta per tutte cosa è indiscutibilmente di Cesare e cosa eventualmente di dio per evitare ulteriori bagni di sangue al genere umano! E il cesaropapismo è una teoria tutta religiosa e cristiano cattolica, assolutamente estranea ai non credenti e a chi pensa che sia stato l’uomo a creare dio e non viceversa. E’ arrivata finalmente l’ora di pretendere tutti i diritti che ci competono dal non essere subordinati a nessuna autorità che sia estranea alla nostra coscienza di diversamente credenti. Sono i diritti di libertà che permettono di difendere i diritti di tutti e io posso lottare per essi se e soltanto se non mi riconosco in alcun dio dogmatico portatore di Verità eterne e indiscutibili. Vivano i valori illuministici del Relativismo e dell’autonomia del pensiero umano. E’ l’Uomo che fonda l’etica ed eventualmente la possibilità stessa dell’esistenza di dio, non il contrario: non è dio a fondare il Bene, ma è solo l’uomo buono e morale che può affermare l’ipotesi della possibilità stessa dell’eventuale esistenza di ogni dio possibile. Amen e così sia! Dove era dio, dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, nei giorni ignobili dell’atroce massacro di Gaza combattuto in nome di Jawheh e di Allah? Il dio ebraico ha vinto quello islamico per 1370 vittime a 13? Oppure anche questa volta, come sempre, dio non c’entra (per) niente e l’uomo ha fatto tutto da solo? E l’esercito israeliano ha fatto danni infinitamente peggiori di quelli praticati dai partigiani di Hamas?

"Morire non è un diritto"

Il reverendissimo Cardinale Angelo Bagnasco eminentissima Eminenza di santa Romana Apostolica Ecumenica Chiesa Cattolica nonchè Presidente della Commissione Episcopale Italiana, ha sparato ancora una volta una grandiosa (mezza?) bugia, che resta perciò, anche nel migliore dei casi, soltanto una mezza verità. Il cardinale ayatollah è abituato a parlare (in nome) di Verità Assoluta ed Eterna, Indiscutibile e Dogmatica, Solipsistica eAutoreferenziale per definizione e perciò anche questa volta, come sempre, non ne esce bene. Supremo Giudice Minaccioso, in nome della sua Verità (quella valida solo per lui, i suoi superiori e le sue pecorelle) tuona:” Togliere l’alimentazione e l’idratazione ad una persona ammalata è un atto eutanasico”. In realtà non parla di questo (chi non sarebbe d’accordo?) ma , ancora una volta, del caso di Eluana Englaro, da 17 anni in stato vegetativo permanente irreversibile, mantenuta in “vita” attraverso alimentazione e idratazione forzate, introdotte nel corpo attraverso un sondino endogastrico a pompa e altre raffinatissime strumentazioni tecnologiche (diavolerie?) urtilizzate grazie a metodologie scientifiche di altissimo livello professionale e abilissima capacità medica. Come è possibile che il cardinale ayatollah talebano Bagnasco confonda queste sofisticatissime metodiche con la semplice ed elementare elargizione del pane e dell’acqua agli affamati, che per altro lui nemmeno si sogna di praticare, perchè non mi risulta che dia pane e acqua ai morituri della terra, moribondi e morti ogni giorno per fame e sete, in Africa e ogni dove! Solo la vita di Eluana è quella unica giusta da salvare? E tutte le altre? Perchè la Chiesa Cattolica non vende le sue immense ricchezze e il suo grandioso patrimonio per salvare tutte le vite che si spengono ogni giorno, per fame e per sete, in tutto il mondo? Visto che Beppino, eroico padre di Eluana, la vuole ammazzare facendola morire di fame e di sete, perchè non va lui stesso a imboccarla personalmente? Le potrebbe anche somministrare anche il pane eucaristico, altrimenti definito comunione: o no? E’ ora che il cardinale Bagnasco, i suoi sodali e le sue obbedienti truppe cammellate la smettano di continuare a generare, produrre e centrifugare confusione, alimentata da ipocrisie e malafede, all’unico fine di imporre con pragmatica prepotenza e violenza ideologica, i loro valori e i loro princìpi, la loro morale e la loro etica a chi ha il diritto e il dovere di non riconoscerle!
Il cardinale ha ribadito che il vero diritto di ogni persona umana “è vivere e non morire”... si sta cercando di far passare, nella mentalità comune, una pretesa nuova necessità, il diritto di morire! Invece il vero diritto di ogni persona è il diritto alla vita”. L’ayatollah Bagnasco mi impone quindi di esercitare un diritto evidentemente impossibile come quello di venire al mondo, ma mi vuole impedire di esercitare quello di andarmene, l’unico di cui posso avvalermi in piena libertà di coscenza, nel pieno, totale, assoluto rispetto del diritto di tutti e di ognuno di comportarsi diversamente! Perchè l’ayatollah Bagnasco ritiene di potersi e doversi arrogare il suo diritto di impedirmi di esercitare il mio, nell’ambito di quelli garantiti a tutte le persone di questo mondo almeno da 60 anni, nella solenne Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, sancita dalle Nazioni Unite nell’ormai lontano 1948? Chi gli vuole imporre di (e lo vuole obbligare a) soffrire in nome del suo dio? La sua è una libera scelta che le leggi gli riconoscono come un buon diritto. Pretendo perciò da lui e dalla sua chiesa il medesimo rispetto alla libera scelta che riconosco a lui e non accetto, in linea di principio, che la sua morale, rispettabile solo se e fino a quando non impedisce e non nega la mia, la prevarichi in alcun modo. Se lui ha il diritto di vivere – e/o di non morire – io pretendo il medesimo diritto di morire – e/o di non vivere -.
E’ proprio di questi (ultimi) giorni (di gennaio 2009) lo scandalo del suo papa Benedetto XVI (in gioventù Hitler Jugend) che perdona il vescovo lefreviano, eretico e scismatico, già scomunicato da Giovanni Paolo II, Williamson che per festeggiare nega l’olocausto e le camere a gas naziste, riducendo a 200.000 le vittime ebree del nazifascismo. L’irritazione della comunità ebraica spinge i lefreviani al mea culpa :”Williamson non ci rappresenta”, ma la chiesa cattolica, cesaropapista, costantiniana, simoniaca, Grande Inquisitrice, Madre e Padre di tutte le immonde guerre di religione, continua a produrre scandali in quantità industriale. Dio è morto, qualcuno dice pure Marx, Darwin e Freud, io non mi sento tanto bene, ma anche i credenti fedeli del buon Rabbi ebreo Gesù non credo possano godere ancora molto a lungo di ottima salute, se i loro canotti di salvataggio continueranno ad essere sballottati da simili frangenti! Inch Allah e così sia! Amen!
La Repubblica Italiana, stato di diritto, laico e democratico intanto si prostituisce sempre più ai voleri e valori prepotenti e prevaricatori di una chiesa irrispettosa dei principi di giustizia e umanità che dovrebbero da sempre governarla, da 2000 anni. Dopo 17 anni di battaglie giudiziarie vinte in ogni ordine e grado dall’eroico padre di Eluana Beppino, per far vincere il diritto alla vita e alla morte di tutti i cittadini, alcune fra le più alte cariche dello stato come ministri e governatori di regione si ribellano al magistero della Legge e ne impediscono l’attuazione contro ogni legalità, commettendo ogni sopruso e reato che permetta loro di opporsi alla Legge. Il ministro Sacconi si inventa circolari per mettere paura alle case di cura e dissuaderle dall’attuare i dettami della Legge e viene giustamente denunciato alla Procura della Repubblica per i reati commessi. Il governatore talebano della Lombardia Formigoni ricorre al TAR che gli dà torto, ma lui imperterrito definisce “aberrante” la sentenza e non vuole applicarla! Ormai tutto lo stato è fuori da ogni legalità, per colpa di questi ayatollah talebani, servitori ottusi di un potere straniero come quello dello Stato della Città del Vaticano. Quanto tempo dovremo ancora aspettare per vedere riaffermata la dignità del nostro stato di diritto, laico e democratico, libero e tollerante? Deputati e senatori, servi ottusi di un potere autocratico, dogmatico, ierocratico, autoreferenziale, antilaico, prepotente e prevaricatore delle coscenze altrui, preparano una legge per impedire anche la possibilità stessa di poter lasciare un testamento biologico a garanzia del proprio diritto di non soccombere per accanimento terapeutico! Siamo all’aberrazione psicopatologica e alla violenza inaudita di una minoranza cattolica, che pretende di affermarsi come maggioranza che non è, per negare i più elementari diritti di libertà, sanciti per altro, anche dalla nostra legge fondamentale della Carta Costituzionale! E in ogni modo, fossi pure io il solo e unico cittadino italiano a volermi avvalere del diritto di morire per evitare accanimenti terapeutici (come la legge già mi permette per altro di fare) nessuna maggioranza di tutti gli altri avrebbe il diritto di privarmi dei miei diritti inalienabili a disporre della mia vita e della mia morte, che a me solo appartengono e che nessun altro può arrogarsi al facoltà e il potere di disconoscermi!
Resistere! Resistere! Resistere!

venerdì 23 gennaio 2009

Vita e morte di un ateobus

A partire dal 13 gennaio La Repubblica ci ha informato di una “polemica” scaturita fra le truppe cammellate della Chiesa Cristiana Cattolica Ecumenica Apostolica Romana e l’Azienda dei Trasporti pubblici di Genova. Il motivo del contendere era l’intenzione dell’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) di far circolare, dal 2 febbraio, 2 autobus con la scritta “La cattiva notizia è che dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”, il tutto su uno sfondo paradisiaco di cielo azzurro, costellato di leggiadre, serafiche, candide nuvolette. Raffaele Carcano, segretario dell’UAAR, non nega che “Genova è stata scelta, fra l’altro, per le posizioni polemiche di Bagnasco (presidente della Conferenza Episcopale Italiana) rispetto al Gay Pride che si terrà in giugno...e per le posizioni della Chiesa in materia di diritti civili, scienza, riproduzione. Ci riprendiamo un pò di visibilità, anche per far pensare”. L’iniziativa segue quelle già attuate in Gran Bretagna dalla British Umanist Association, USA, Spagna e in procinto di partire anche in Australia. Gianfranco Calabrese, direttore dell’ufficio catechistico diocesano, afferma, a nome del cardinale Bagnasco in pellegrinaggio a Fatima, che “...atteggiamenti di contrapposizione frontale non aiutano il dialogo”. Domando: per dialogare con la Chiesa (ammesso che uno voglia farlo e non sia ancora un obbligo) è necessario assumere le sue posizioni sull’esistenza degli dei ed è perciò vietato affermarne l’inesistenza? Abbiamo ancora, in questo paese concordatario, clericoautoieroteocratico papalino, il diritto di professarci atei? Oppure la mia eventuale professione di fede laica, atea, agnostica, razionalista, diversamente credente, non ha il diritto di manifestarsi, in dialogo e contrasto con la simmetrica, speculare, biunivoca, binaria professione di fede teista e deista, che permette a tutte le religioni di questo mondo di esprimersi senza anatemi e senza censure?
Marta Vincenzi, sindaco di centro-sinistra a Genova, in riferimento alla campagna pubblicitaria dell’UAAR, afferma:” Non mi sembra che faccia proselitismo per l’ateismo”. Si scusa come se, ammesso pure che si facesse proselitismo per l’ateismo, ciò dovesse essere considerato illegale, immorale, indebito e illegittimo! La chiesa può fare proseliti e può inviare missionari in giro per il mondo a evangelizzare in nome di dio e gli atei non possono nemmeno affermare che dio non esiste? Tutto ciò è veramente bizzarro, incredibile, inaudito, inaccettabile, insostenibile, insopportabile, inammissibile, immorale, anticostituzionale e quindi illegittimo e illegale.
Il senatore genovese AN Giorgio Bornacin e il capogruppo regionale AN Gianni Plinio hanno invitato l’Azienda dei Trasporti a respingere l’iniziativa “...in quanto provocatoria e di cattivo gusto...”. A me di pessimo gusto sembra la loro iniziativa fascista e in quanto alla provocazione, prendo atto che in Italia è un diritto sacrosanto affermare l’esistenza di dio, ma una provocazione ipotizzarne l’inesistenza!
Per il solito onnipresente Maurizio Gasparri, capogruppo PDL al Senato “...quella campagna sconcerta e rattrista...”: rispettabile, ma soggettiva opinione, tant’è che io invece non batto ciglio e mi rallegro! La società IGP Decaux, che gestisce la pubblicità, precisa:”...dovremo valutare se il messaggio è offensivo oppure no...”. Affermare platealmente da 2000 anni l’esistenza di dio non è ritenuto offensivo dagli e per gli , mentre affermare occasionalmente l’inesistenza di dio è offensivo per i teisti e deisti? Incredibile! I 900 autisti iscritti alla Faisa Cisal sui 1700 in servizio a Genova, minacciano di ricorrere all’obiezione di coscienza di cui, per altro, “...nei regolamenti aziendali non c’è traccia...” (Bruno Sessarego, presidente di AMT) Il sindaco di Genova sproloquia anche sulla “...difesa della democrazia e delle laicità , ma non del laicismo...”. Mi pareva: se anche lei si degnasse, una volta per tutte, di spiegare a noi laici (e/o laicisti?) la differenza dei concetti e la loro univoca definizione, gli en saremmo eternamente grati. Ciò nonostante il già citato onnivoro tuttologo fascista Gasparri offende il sindaco per la sua pretesa difesa della laicità (e il laicismo?)
Il segretario dell’UAAR afferma:” Abbiamo raggiunto 8000 € di donazioni, il costo della campagna; pensiamo di estenderla. Se verrà bloccata, ci dovranno spiegare perchè si può dire che dio esiste e non il contrario”. Pe3rsonalmente mi sono iscritto all’UAAR come segno di solidarietà morale e – minimamente – materiale, a favore di una “battaglia” civile, pacifica e addirittura intelligentemente autoironica, intrapresa in nome della libertà e della dignità umana. Il 16 gennaio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (ma che cazzo c’entra?) dopo la segnalazione del senatore (fascista?) di AN Giorgio Bornacin, ha aperto un fascicolo per presunta “pubblicità ingannevole” sulle affissioni di slogan atei previsti dal 4 febbraio sui due bus di Genova. Prendiamo atto, increduli e preoccupati, che affermare l’esistenza di dio non è ingannevole, mentre dichiarare :” La cattiva notizia è che dio non esiste” è ingannevole (?). L’Italia è ormai palesemente uno stato ultrapapalino, ieroautoteocratico, nelle mani empie e simoniache di servi talebani e fondamentalisti della Chiesa Cattolica Cristiana Apostolica Ecumenica Romana!
La Curia di Genova riesce finalmente (17 gennaio) ad impedire la circolazione della “cattiva notizia che dio non c’è” invitando minacciosamente”coloro che dirigono l’Azienda a valutare se sia davvero vantaggioso per loro accettare”. “La mia opinione è che quando il supposto dettato divino viene applicato con tali metodi, Dio, di chiunque si tratti, non è per niente contento”. (Corrado Augias, pag. 24, La Repubblica 20/1/09). Incredibile, ma vero, oggi 17 gennaio la chiesa esulta all’annuncio che l’ateobus è stato bloccato prima ancora che potesse cominciare e muoversi e girare per le strade di Genova. Fabrizio Du Chenne, amministratore delegato della IGP, concessionaria della pubblicità dei mezzi pubblici di tutta Italia, dichiara:” Ci sono 2 articoli del Codice di Autodisciplina che rendono impossibile la campagna: l’art. 10 – la pubblicità non deve essere offensiva – e l’art. 46 – le campagne sociali non devono ledere gli interessi di alcuno...Succede per la pornografia, succede anche in questo caso”. Ribatte il segretario dell’UAAR:” Guai a chiedere uno spazio pubblicitario per dire che dio non esiste. In questo paese non c’è spazio per dichiararsi atei, pena la censura...” Aggiungo un breve, disperato commento all’ignobile giustificazione del Du Chene: 1) in che senso e perchè affermare che dio non esiste è un’affermazione pubblicitaria offensiva? Allora quando la chiesa chiede e ottiene i miliardi di euro dell’8 X 1000 dichiarando che dio esiste (pagata fra l’altro coi quattrini di credenti e non credenti per fare opere di bene) è offensiva nei riguardi degli atei? E se no, perchè quella degli atei dovrebbe offendere i credenti? Questi hanno diritto di afferare l’esistenza dei loro dei e gli atei non hanno il diritto di affermare la loro inesistenza? Se “...le campagne sociali non devono ledere gli interessi di alcuno...” perchè affermare l’inesistenza degli dei lede gli interessi dei deisti e dei teisti, mentre affermare l’esistenza di dei non lede quelli degli atei? 3) Equiparare poi la “campagna” per l’inesistenza di dio alla pornografia è veramente un’assurdità insensata, incomprensibile e offensiva per tutti, sia per chi crede che per chi non crede. Affermare che dio non esiste è pornografico? E allora l’affermazione speculare e simmetrica che dio esiste non è anch’essa logicamente e ugualmente pornografica? Sinceramente Fabrizio Du Chene (vedi sopra) l’ha proprio sparata troppo grossa e ritengo che vada denunciato al procuratore della repubblica competente per territorio per le ipotesi dei vari reati eventualmente commessi. Di sicuro è lui stesso il padre di tutte le pornografie, visto l’uso e l’abuso osceno che fa della logica più elementare, facendola scadere a pornografia pura: ne avremmo fatto volentieri a meno!
“ Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” (Dante Alighieri)
“ Non è Dio che ha creato l’uomo, ma è l’Uomo che ha creato dio” (Feuerbach)
P.S. – Vi racconterò un’altra volta dell’odissea che sto affrontando nel viaggio intrapreso con(tro) la chiesa per farmi certificare la mia volontà di professarmi non cattolico, ancorchè battezzato a 2 giorni di vita e di voler affermare questa semplice, ovvia e banale verità. Perchè la Chiesa Cristiana Cattolica Apostolica Ecumenica Romana pretende, contro ogni logica accettabile e ragionevole, di vincolare in eterno le persone a un battesimo di cui, per evidenti motivi, non possono, non vogliono e non devono assumersi la minima responsabilità?

Israele è uno Stato di Diritto?

Alle 14.35 di lunedì 19 gennaio 2009, il TG3 trasmette un agghiacciante servizio sulla demolizione della casa dei parenti di un arabo-israeliano che l’anno passato aveva attentato, a Gerusalemme, alla vita di cittadini ebrei-israeliani. Il “terrorista” era stato “giustiziato” immediatamente sul posto dal primo ebreo-israeliano in grado – facilmente – di farlo (visto che tutti gli ebrei israeliani, - ma non gli arabo-israeliani - , hanno il diritto di girare armati), Lo stato di Israele, ad abundantiam, continua ad affermare anche il principio, aberrante in termini giuridici e immorale in termini etici, della “responsabilità collettiva” (?) di intere famiglie, che vengono chiamate a rispondere e a far fronte alla responsabilità individuale e personale di chi commette reati, così come prescrive e prevede, da sempre, ogni stato di diritto degno di questo nome e che ambisca ad essere definito tale! La grande palazzina dove abitava il “terrorista” – noi, ai tempi dell’occupazione nazista, usavamo il termine di partigiano – dove abitavano più famiglie di un clan allargato e di proprietà del padre dell’omicida, è stata cementificata e distrutta sotto gli occhi disperati e impotenti delle decine dei suoi abitanti, uomini, donne, vecchi e bambini, con un’operazione di rappresaglia in perfetto stile nazista. Il padre del responsabile dell’attentato, sottolineava il fatto che a lui, cittadino arabo-israeliano, è lecito fare quello che nessun tribunale israeliano si sognerebbe e riterrebbe mai possibile di imporre a un cittadino ebreo-israeliano che avesse ammazzato arabi-israeliani e /o palestinesi. Ricordo un caso, esempio paradigmatico per tutti: l’ebreo talibano fondamentalista che, pochi anni or sono, nella colonia (?) di Hebron massacrò 30 arabi in preghiera nella moschea, mitragliandoli fino all’esairimento dei caricatori del suo mitra, mantenendo l’infame tradizione delle mattanze che gli ebrei terroristi (quelli che erano e sono terroristi: ovviamente non tutti gli ebrei lo sono), ancor prima della costituzione dello stato di Israele, e questo stesso nei 60 anni seguenti alla sua nascita, hanno attuato sistematicamente ai danni del popolo palestinese.
Nulla comunque al confronto dei racconti dei sopravvissuti ai 23 giorni dell’eccidio dell’invasione di Gaza, l’ultima in ordine di tempo rovesciata sulle spalle di una popolazione indifesa, ritenuta anche essa responsabile, collettivamente, delle azioni definite terroriste, dei partigiani di Hamas, che continuano una guerra assolutamente impari in corso da 60 anni e scaturita dalla nascita unilaterale dello stato di Israele. Numerose testimonianze di donne sopravvissute all’ultimo genocidio di Gaza, confermano anche – in aggiunta allo sterminio e ai massacri indiscriminati prodotti dai bombardamenti aerei, marini e terrestri dell’esercito invasore di Israele – l’eliminazione a sangue freddo di civili inermi e indifesi. Il soldato chiede ai componenti delle famiglie rastrellate dentro le loro case, chi sia il proprietario e chi risponde, viene “giustiziato”, cioè massacrato e sterminato, con un colpo alla testa, sotto gli occhi delle mogli, dei bambini e di tutti i familiari. Non contenti, sventagliate di mitra ammazzano spesso anche figli e parenti presenti. Non tutti sanno che Israele accorda l’impunità ai suoi soldati, esonerandoli e difendendoli dal rispetto delle leggi internazionali, che puniscono giustamente questi comportamenti efferati come crimini di guerra. Nel tentativo disperato di salvarsi la faccia, dopo il penultimo eccidio di Gaza che ha visto il massacro di 102 palestinesi per la maggior parte civili, donne, vecchi e bambini, ovvero l’operazione “Inverno Caldo” attuata dallo Stato di Diritto (?) Israeliano fra febbraio e marzo del 2008, Israele ha aperto indagini su tre furti compiuti da suoi militari: ovviamente non si è mai indagato sugli assassinii perpetrati dai soldati. Israele naturalmente sostiene che mai il comportamento dei suoi soldati nelle offensive militari è stato disonorevole. Però rifiuta, per principio, ogni inchiesta possibile (affidata eventualmente alla Corte Penale Internazionale) e ignora i dettagliati rapporti dell’americana Human Rights Watch, la più attendibile organizzazione internazionale per i diritti umani.
L’informazione italiana, succube anche del servaggio ignobile al controllo immorale del ducetto di Arcore, non ci informa correttamente e in modo obiettivo ed equilibrato sulle porcherie di cui si macchiano i rappresentanti dello stato di Israele che pretendono belluinamente per sè, diritti elementari che minimamente sono disposti a riconoscere ai palestinesi, i quali dovrebbero lasciarsi inglobare, allontanare, colonizzare, eliminare, sterminare senza potere nemmeno denunciare il loro tragico destino in faccia al mondo che non sta nemmeno a guardare. Leggete il reportage apparso a pagina 1, 12 e 13 de La Repubblica del 20 gennaio: è la cronaca elementare degli eccidi compiuti (qualcuno si ricorda delle stragi di Mi Lai compiute in Vietnam dagli statunitensi, prima negate, poi confermate e condannate con processi più o meno regolari, ma pur sempre molto significativi?). Vox clamans in deserto, la cronaca elementare de La Repubblica diviene la denuncia struggente di veri e propri crimini di guerra che lo stato di Israele commette ormai senza ritegno, dall’alto (o dal basso?) della pretesa inaccettabile che tutto gli sia dovuto, chissà perchè?
Da quello che ci viene raccontato anche dallo stato di Israele, 70 anni dopo la caduta del nazismo, i nazisti non si comportavano diversamente: o no? “Dovevamo effettuare quella operazione – ha detto la ministra degli esteri Tzipi Livni il 19 gennaio respingendo le critiche per il massacro di Gaza – e sono in pace con me stessa, per il fatto che l’abbiamo lanciata...(le numerosissime vittime civili)...sono frutto delle circostanze...”. Anche Hitler era in pace con la sua coscienza, anche lui era convinto della doverosità morale di scatenare la guerra difensiva e preventiva per difendere e affermare i diritti indiscutibili e prioritari del suo popolo della razza eletta. E come afferma Livni, le vittime”...sono (state) frutto delle circostanze...”. Il Fuehrer, se fosse sopravvissuto alla sconfitta, non avrebbe parlato diversamente: o no?

Chiesa stupefacente

Parlo della Chiesa Cristiana Cattolica Ecumenica Apostolica Romana: il saggio nonno Marx ci insegnava che la religione in genere (e non soltanto, ma sicuramente anche la Chiesa Cattolica) è l’oppio dei popoli e qualche “stupefacente” (fosse l’incenso?) deve ancora oggi circolare nelle sacre stanze, viste le recentissime ultime affermazioni delle gerarchie ecclesiastiche. Parlo delle incredibili, prepotenti e provocatorie dichiarazioni del vescovo di Torino Poletto che si rivolge ai politici (ma che c’azzecca?) per negare agli islamici il diritto, direi quanto mai, come in questo caso, effettivamente e indiscutibilmente sacrosanto, di costruire moschee per esercitare il proprio buon diritto di culto. Dice il vescovo, con una logica così aberrante, insostenibile e inaccettabile da fare impressione:” Un conto sono gli spazi di preghiera, un altro le moschee”. Forse anche il vescovo di Torino ritiene, come i suoi compaesani leghisti, che le moschee siano le porcilaie che ritiene Borghezio, senatore leghista per la libertà della padania, quando ci porta a pascolare e far pisciare i suoi maiali in spregio ed odio ai musulmani? Se gli islamici ricambiassero, che ne direbbe il santo vescovo? E ancora aggiunge:” Minareti accanto ai campanili? I tempi non sono ancora maturi...Non è in dubbio il diritto di tutti i cittadini alla preghiera, ma rendere visibili i luoghi di culto è un’altra cosa...è oggi inopportuna la presenza di minareti a Torino. Dove invece le comunità cristiane sono in minoranza è naturale che i campanili convivano di fianco alle grandi moschee”. Incredibile! Il vescovo, senza preoccuparsi minimamente sia dell’assurdità logica che del ridicolo (e/o peggio ancora) afferma perciò che se a essere in minoranza sono i musulmani, per questo non hanno diritto alle loro moschee. Ma se a essere minoranza sono i cattolici, allora per questo hanno diritto alle loro chiese (e, bontà sua, viene concesso ai musulmani, che sono maggioranza, di mantenere le loro moschee!) Lascio all’intelligenza di ogni lettore fare considerazioni al riguardo.
Sempre l’ineffabile vescovo Poletto, il 21 gennaio, tuona:” Eluana, i medici facciano obiezione!”. L’ordine perentorio (impartito a tutti i medici, cattolici e non cattolici, non si sa a quale titolo e perchè mai, comunque in evidente e plateale conflitto con la Legge e le leggi di uno Stato di Diritto e con la normativa concordataria), si riferisce al caso drammatico e tragico di Eluana Englaro. In stato vegetativo permanente da ben 17 anni, il padre Beppino, eroe civile dei nostri tempi, in 17 anni di battaglie legali, era riuscito a farsi riconoscere (attraverso tutti i gradi di giudizio che lo stato papalino al quale è ridotto la già Repubblica Italiana riesce a inventarsi per negare anche i diritti più elementari ai cittadini quando i preti lo richiedono), a lasciar morire definitivamente la sua già morta figliola. Il ministro del Welfare Sacconi (ex socialista approdato a Forza Italia) con forme ricattatorie degne dei più incalliti delinquenti, emana una circolare che impone a ospedali pubblici e cliniche private, pena la revoca delle autorizzazioni a esercitare le loro mansioni, di non rispettare la Legge e le leggi dello Stato di Diritto. I radicali, unici difensori della legalità in una palude di schifoso conformismo e abietto servilismo, giustamente lo denunciano per i gravi reati commessi, ma intanto le sentenze dei Tribunali restano sospese in un limbo di ignobili cavilli burocratici e in attesa di ulteriori pronunciamenti giudiziari! Non contento, l’amorevole vescovo Poletto incita i medici, tutti, a non rispettare anch’essi le leggi di questo Stato disgraziato, disonorevole e disonorato. E tuona, con l’affetto e l’amore che contraddistingue i prelati delle gerarchie vaticane, che:” La legge di Dio prevale su quella dello Stato”, per chi non avesse ancora capito chi è che comanda oggi in Italia! Comunque il vescovo prega “...per lui (Beppino Englaro) perchè la sua sofferenza è grande...” Amen e così sia! Ormai siamo alla ribellione aperta e conflittuale contro le norme più elementari e fondamentali proprie di uno Stato Laico di Diritto! E le truppe cammellate al servizio di Santa Romana Chiesa Cattolica Ecumenica Romana, col generale papalino Sacconi in avanscoperta, avanzano imperiose e (s)travolgenti di ogni residuo di laica legalità repubblicana! A mantenere in vita dignità e decenza, ci pensano, per ora, solamente i 13 eurodeputati (radicali e democratici) che hanno giustamente presentato un’interrogazione alla Commissione Europea contro l’atto del ministro del Welfare firmato il 16 dicembre 2008.
Lo Stato della Città del Vaticano rincara la dose, in questi drammatici giorni di gennaio insanguinati tragicamente dalla strage di tipo nazista prodotta a Gaza dall’operazione “Piombo Fuso” pianificata, programmata e attuata dallo stato sionista, imperialista, colonialista, guerrafondaio, espansionista e militarista di Israele. Il Vaticano – e cioè la Chiesa Cattolica – dice stop alle leggi italiane perchè troppo numerose e amorali. Osservo che, se anche fosse vero, uno stato straniero come quello della Città del Vaticano dovrebbe avere almeno il buon gusto di non interferire negli affari interni di un altro stato, come è regola e buona norma diplomatica in tutto il mondo civile nei rapporti interstatuali. Fra l’altro con l’aggravante che lo Stato della Città del Vaticano (e la Chiesa Cattolica che vi coincide nella massima figura del Capo di Stato Benedetto XVI anche papa della Chiesa e vescovo di Roma, ancor chè cittadino vaticano e quindi di nazionalità doppiamente straniera - Joseph Ratzinger, già Hitler Jugend, ha mantenuto la sua cittadinanza tedesca: o no? - è (o meglio dovrebbe essere, visto il suo comportamento fattuale e illegale) tenuto all’osservanza e al rispetto delle Leggi Concordatarie che lo vincolano (o lo vincolerebbero) al recepimento automatico delle leggi italiane che vengono emanante dalla Repubblica. Ci troviamo di fronte a una plateale inosservanza del rispetto di un trattato sovrano, stipulato liberamente fra due stati e quindi risolto unilateralmente da uno dei due, senza che l’altro – la Repubblica Italiana – abbia la minima reazione di critica e contestazione. Uno stato minimamente serio e conscio dei suoi diritti e delle sue prerogative sovrane, avrebbe già, per molto meno, giustamente risolto unilateralmente il Patto e i Trattati, pretendendo dal Vaticano il rispetto assoluto e rigoroso dell’attività legislativa italiana. Purtroppo questo ignobile, illegittimo e immorale comportamento della chiesa conferma, ad abundantiam, il fatto ormai arcinoto che la Repubblica Italiana altro non è ormai che uno stato papalino, clericale, fideistico, ierocratico, autocratico, teocratico e dogmatico nelle mani di preti ottusi e dei loro servi pecorecci e obbedienti. Il Vaticano aveva già disapplicato l’osservanza della normativa sindacale e contrattuale, per tutelarsi dalle eventuali giuste e legittime richieste (ed eventuali cause di lavoro) di chi lavora in Vaticano e/o per la chiesa cattolica. Le gerarchie sono terrorizzate – alla faccia dei princìpi di amore e tolleranza predicati a man bassa senza vergogna da più di 2000 anni! – dall’avanzamento della legislazione europea a difesa dei gay, al rispetto della vita (in provetta) e della morte (per eutanasia) e dei diritti laici e moderni che tutti e ognuno dovrebbero riconoscere a tutti e a ognuno. Il Vaticano sa che l’Italia è (o, meglio, sarebbe, visto l’ignobile comportamento servile tenuto finora in obbedienza dissennata alla chiesa cattolica) tenuta al rispetto e all’attuazione della legislazione comunitaria e quindi corre ai ripari, facendo, come al solito, carne di porco dei diritti umani più elementari!
W Giordano Bruno! W Galileo Galilei! W Garibaldi! Vivano le streghe bruciate dalla Santa Inquisizione! Vivano gli eretici massacrati dal dogmatismo clericale! W fra’ Dolcino! Vivano i Catari! Vivano i Valdesi! Vivano i liberi pensatori! Vivano gli Illuministi! W Martin Lutero! Vivano gli agnostici! Vivano gli atei! Vivano deisti e teisti! Vivano i diversamente credenti! W la libertà di pensiero! W la libertà di religione! W la libera chiesa in libero stato! Io, grazie a dio, sono ateo!

Ancora sul duce(tto) di Arcore

Il mago Arcoriano afferma:” Nel servizio pubblico non c’è un solo programma di seconda serata in cui non mi sputano addosso”. Ammesso pure che fosse vero (in realtà è un’ipotesi del tutto virtuale, visto il pulpito superbugiardo dal quale viene la buona predica di chi malamente razzola) sono necessarie due o tre considerazioni.
1) Se la RAI è faziosa a suo sfavore, le sue TV Mediaset sono partigiane a suo esclusivo favore: il duce, infatti non le condanna (e non le può condannare) per gli sputi che, da loro, ovviamente non riceve (e non può ricevere, per ovvi, evidenti plateali, elementari motivi).
2) Il duce(tto) non ammette critiche e ha sempre ragione, anche quando ha torto: se parli bene del Blefaroplasticatokalotricofilo sei obiettivo, se lo critichi gli “sputi addosso” (?)
3) Perchè nessuno si scandalizza più per le mostruosità gigantesche di un ignobile, plateale, insopportabile, insostenibile, nauseabondo, vomitoso e nauseante conflitto di interessi che permette al boss delle TV private di sputare sulla pubblica RAI col potere decisionale che gli deriva dall’essere anche capo del governo e, quindi, signore e padrone anche della RAI?
“ Invito quelli che possono a mantenere il loro stile di vita” così nell’obiettivo TG4 che non gli sputa addosso (peccato che il sodale Fede, in compenso, sputi addosso a tutti quelli che non si identificano e appiattiscono servilmente col suo amato, venerato, vezzeggiato, idolatrato, apologizzato). La banalità è più grande e smisurata della più grande e smisurata montagna dell’Universo: i ricchi che possono, ovviamente e naturalmente, mantenere e, anzi, addirittura migliorare il loro stile di vita, hanno forse bisogno dell’invito autorevole e autoritario del padrone di Mediaraiset per (volere e potere) mantenere immutato il loro già buono stile di vita? E quelli, poveri, che non possono ovviamente mantenere il loro già dignitoso livello di povertà perchè stanno sprofondando nella miseria più nera, anche a causa della incapacità e disinteresse sovrano di B., possono invertire la tendenza soltanto grazie alle provocatorie e immorali dichiarazioni del padrone Mediaraiset, quindi capo del governo?
Resistere! Resistere! Resistere!

A proposito di tregua a Gaza

Nella mattinata di oggi 22 gennaio 2009, navi israeliane hanno cannoneggiato, naturalmente a scopo difensivo e preventivo, la massacrata e martoriata striscia di Gaza, ancora fumante per le rovine causate dall’eccidio momentaneamente “sospeso” si fa per dire! Numerosi i feriti: lo scopo terroristico dell’aggressione è anche quello di impedire ai pescatori palestinesi di andare a pesca con le loro barchette, per sfamare se stessi e gli altri, ridotti alla fame da anni di atroce embargo criminoso e criminale! Da anni il porto di Gaza è ridotto a un cumulo di macerie, da anni i pescatori non possono pescare, da anni il governo nazista di Israele affama la popolazione palestinese per costringerla ad abbandonare per l’ennesima volta in 60 anni le proprie case e la propria terra, conquistata a ondate successive dall’esercito di uno stato espansionista, colonialista, imperialista, guerrafondaio, militarista a cui si è ridotto quello di Israele! Da 60 anni i crimini di guerra di cui si è macchiato lo stato nazista di Israele non vengono puniti e continuano perciò a gridare vendetta al cospetto di dio e degli uomini.
“In Cecenia, Afghanistan, Libano e oggi a Gaza la strategia deliberata di colpira i civili per far mancare il sostegno della popolazione agli insorti, ribelli e cosiddetti terroristi è un’altra regressione. Riporta alle nefandezze delle occupazioni coloniali...Oggi si telefona alle vittime, ma questo non aiuta chi è intrappolato come un sorcio e non può andare altrove. Appare solo cinico...Gli eserciti più potenti del mondo non sanno gestire il loro eccesso di potenza e hanno perso la coscienza dell’inutilità e della illegalità delle distruzioni civili. Non si rendono conto che questo serve solo a imbarbarire la guerra: un lusso che i terroristi possono permettersi. Noi no” (Fabio Mini, pag. 33, La Repubblica 22/1/09)
Gli addendi del massacro (bruciati dal “Piombo Fuso” della guerra preventiva e difensiva come la definisce Israele e/o genocidio criminale come la definisco io) sono 13 israeliani (di cui 10 soldati invasori, di cui 5 uccisi da fuoco amico) e 1340 palestinesi (di cui 795 uomini, 125 donne e3 418 bambini) senza contare i quasi 6000 feriti (palestinesi) e le immani distruzioni di edifici come anche scuole, moschee e ospedali.
“Olmert ha sbagliato, la sua guerra non è stata giusta...Israele continua ad agire in modo unilaterale, così non c’è dialogo. Gaza è un’enorme prigione, i giovano non hanno futuro. Questo ha reso forte Hamas...Israele è fra i più deprecabili occupanti”. (Yossi Sarid, ex ministro israeliano del Meretz, 18 gennaio 2009)

mercoledì 21 gennaio 2009

11 considerazioni estemporanee su Israele e la Palestina

1) Lo stato di Israele ha il diritto di esistere (perchè quello di Palestina no? Dopo 61 anni dalla sua costituzione Israele non glielo ha ancora riconosciuto: perchè?) L’Impero Romano aveva il diritto di esistere? E perchè è scomparso? E il Sacro Romano Impero aveva diritto ad esistere? E perchè è scomparso? E l’Impero Bizantino aveva il diritto ad esistere? E perchè è scomparso con la caduta di Costantinopoli ad opera dei Turchi Ottomani? E l’Impero Ottomano aveva il diritto ad esistere? E perchè è scomparso dopo la I Guerra Mondiale? E l’Impero Asburgico aveva diritto ad esistere? E perchè è scomparso dopo la I guerra mondiale? E l’Impero Zarista aveva diritto ad esistere? E perchè è scomparso a causa della Rivoluzione Sovietica Bolscevica? E l’Unione Sovietica aveva diritto ad esistere? E perchè è scomparsa dopo la glasnost e la perestroika gorbacioviana e i missili di Reagan? E l’Impero Celeste di Cina aveva diritto ad esistere? E perchè è scomparso dopo la proclamazione della Repubblica? E l’Impero del Kaiser aveva diritto ad esistere? E perchè è scomparso dopo la I guerra mondiale? E l?impero Persiano aveva diritto di esistere? E perchè è scomparso dopo la rivoluzione komeinista? E l’Impero Inglese aveva diritto ad esistere? E perchè è scomparso dopo la II Guerra Mondiale? E il Terzo Reich hitleriano aveva o meno il diritto di esistere? Ed è scomparso perchè non aveva il diritto di esistere?
2) Lo Stato di Israele ha il diritto di difendersi. E la Palestina, che non è ancora nemmeno uno stato, ma soltanto una ANP (Autorità Nazionale Palestinese) non lo ha?
3) Arabi, Palestinesi e Libanesi che uccidono civili sono terroristi. E gli Israeliani che uccidono civili cosa sono? Autori di legittima difesa?
4) Quando si uccidono civili in massa si chiama genocidio e le Potenze Occidentali condannano. Ma quando lo fa Israele, le Potenze Occidentali chiedono a Israele che almeno proceda con moderazione e non con un rapporto di rappresaglia di 1 a 100 (forse consigliano quello nazista che era di 1 a 10? Il quasi centenario tenente Priebke sta aspettando la morte dei suoi ultimi giorni di vita in carcere, condannato all’ergastolo per avere partecipato alla rappresaglia effettuata dopo l’attentato di via Rasella nel 1944: la vita di 335 civili per quella di 33 poliziotti e 12 civili, di cui 5 bambini, saltati in aria nell’attentato). Tutto ciò si chiama pomposamente “ reazione della Comunità Internazionale”!
5) Quando combattenti Palestinesi e/o Libanesi catturano in guerra soldati israeliani si parla di “sequestro di persona”: un solo soldato israeliano è attualmente prigioniero di guerra – o, meglio, sequestrato – dai combattenti – o, meglio, dai terroristi palestinesi. (Evidentemente Palestinesi e Libanesi, essendo terroristi, non hanno il diritto di fare la guerra, di difendersi e di esistere come combattenti: o no?)
6) Israele invece ha il diritto, per esistere e difendersi, di sequestrare tutti i Palestinesi e i Libanesi che vuole: ne tiene infatti attualmente sotto sequestro – o, meglio, ne detiene – più di 10.000, compresi 360 bambini e/o comunque minorenni e 1.000 donne. Non ci sono prove di colpevolezza, non ci sono processi, i prigionieri – pardon, i terroristi – vengono trattenuti in carcere all’infinito e indefinitivamente, anche quando sono Autorità elette democraticamente come i ministri della ANP. Naturalmente tutto ciò è lecito perchè è “incarceramento di terroristi”: e bene è andata ai terroristi prigionieri, visto che non sono stati direttamente assassinati dagli Israeliani come le centinaia e/o migliaia di loro fratelli “giustiziati” nelle esecuzioni mirate attuate dai (tribunali?) Israeliani!
7) Quando si parla di Hezbollah e Hamas, è obbligatorio aggiungere “appoggiati e finanziati dagli stati canaglia di Siria e Iran”. Ma quando si parla di Israele, è categoricamente vietato e proibito aggiungere “appoggiati, finanziati e armati dagli Stati Uniti e dalle Comunità Sioniste nel mondo”. Si viene immediatamente accusati, senza possibilità di difesa, di terrorismo, di antisemitismo, di razzismo antiebraico (ma chi è rimasto ancora ad affermare che gli ebrei sono una razza?), di antiamericanismo, di antidemocraticità e via bestemmiando...
8) Quando si parla di Israele e Palestina e Siria e Libano, bisogna assolutamente evitare di parlare e/o soltanto accennare, anche di sfuggita, ai Territori Occupati (da ben 42 anni!) di Gaza, Cisgiordania, Golan, Cheba, di “Risoluzioni dell’ONU” che da 42 anni imporrebbero e impongono a Israele di lasciare le zone occupate, di “Violazioni dei Diritti Umani”, di “Convenzione di Ginevra”, di “Uso e Sperimentazione di Armi Proibite e Criminali”
9) Palestinesi e Libanesi sono sempre vigliacchi criminali e terroristi che si nascondono in mezzo alla popolazione e se ne fanno scudo. Infatti, vivendo e dormendo nelle proprie case, con le proprie famiglie, Israele ha il diritto-dovere di raderle al suolo con bombe e missili, anche se vengono sterminate intere famiglie, con vecchi, donne e bambini – e non soltanto le loro. Ma questi sono purtroppo gli ineliminabili “danni collaterali” di ogni “ azione chirurgica di alta precisione”, conseguenti alla vigliaccheria di pseudoresistenti che non sentono la necessità morale di suicidarsi da soli in massa nel deserto, prima di compiere azioni suicide omicide.
10) Gli Israeliani parlano (meglio?) le lingue – inglese, francese, spagnolo ecc. – e solo per questo meritano, più dei palestinesi, di essere intervistati con maggiore frequenza e migliore opportunità degli arabi sulla problematica sopra menzionata. Questa viene definita “neutralità giornalistica” e “obiettività di informazione”: infatti nel massacro – pardon, nella guerra difensiva preventiva - in corso a Gaza da 22 giorni e che ha fatto finora soltanto1200 vittime civili e più di 5000 feriti, con la demolizione sistematica e scientifica anche di ospedali, scuole, moschee e Uffici dell’ONU, il Governo Israeliano ha vietato nel modo più assoluto la presenza di giornalisti. Non può garantirne la sicurezza e quindi...Peccato che proprio ieri, 16 gennaio, un giornalista italiano del Corsera (+ autista e interprete) autorizzati ufficialmente e formalmente dall’Esercito Israeliano a entrare a Gaza, siano rimasti vivi per miracolo e sopravvissuti per caso all’attacco reiterato e sistematico di una sua pattuglia, che evidentemente non ne era stata informata: o no? (Qualcuno ricorda ancora l’eroico agente Calipari, ammazzato come un animale nella zona aeroportuale di Bagdad da un soldato statunitense – assassino su commissione in Iraq - , mentre riportava in patria la giornalista Sgrena rapita qualche settimana prima?).
11) Naturalmente tutti quelli che si riconoscono nei 10 punti sopra accennati (o magari semplicemente li ritengano possibili punti di discussione ragionevole di cui tenere conto per capire meglio la situazione), sono ad ogni evidenza “terroristi e criminali antisemiti” con i quali non si (può, vuole e deve) discute(re), ma che meritano soltanto l’eliminazione fisica, per motivi di legittima difesa preventiva!
P.S. – Testo anonimo tratto e rielaborato da un blog...
N.B. – E se fosse vero, come molti sostengono, che ormai lo Stato di Israele è il problema e non la soluzione, dopo 60 anni di guerre (difensive preventive) in Medio oriente? E se fosse vero che “la guerra infinita – naturalmente difensiva e preventiva - contro il terrorismo” di bushiana memoria, è in realtà una perniciosa azione (neo)colonialista, espansionista, imperialista, militarista e guerrafondaia contro paesi che non si piegano e popoli non piegati ai diktat occidentali? A Gaza è in atto da 22 giorni un massacro di massa, lo sterminio e la pulizia etnica del Popolo Palestinese. La mattanza terroristica scatenata dall’Esercito Israeliano nei territori occupati di Gaza, prosegue indisturbata e anzi sostenuta, difesa e coperta dalle truppe occidentali che garantiscono le frontiere settentrionali dello Stato canaglia di Israele, che può così meglio concentrarsi indisturbato nell’eccidio dei palestinesi e nella distruzione scientifica della loro terra e delle stesse possibilità e probabilità di vita in quei territori...Siamo tutti responsabili e coinvolti!
P.S. – Oggi 18 gennaio primo giorno di tregua stabilito unilateralmente dal Governo Israeliano che mantiene naturalmente il suo esercito di invasione ed occupazione – pardon, di difesa preventiva – dentro la striscia di Gaza. Il massacro ha prodotto, in 23 giorni di sterminio indiscriminato e terroristico, 1300 morti, 6000 feriti, immense distruzioni e decine di migliaia di profughi interni (i Palestinesi sono chiusi e rinchiusi in gabbia, nella grande prigione di Gaza dalla e nella quale non possono nè uscire, nè entrare ormai da anni, stritolati da un embargo ignobile e inumano, che mi ricorda e supera altre pagine molto buie della storia). Hamas, ha anche essa proclamato una tregua unilaterale e ha dato una settimana di tempo ad Israele per abbandonare il territorio occupato illegalmente, che la stessa ONU richiede di lasciare. Fra una settimana Israele, che continuerà ad occupare abusivamente in contrasto con ogni legge internazionale la striscia di Gaza, accuserà Hamas di non aver rispettato i termini della tregua che Hamas non ha mai sottoscritto. La pantomima immorale e tragica,continua all’infinito: voglio sperare che alla fine Israele non riesca a convincere nemmeno più se stessa e riesca finalmente a fare i conti con la realtà, nell’interesse di tutti. Inch Allah!

Risorge dalle ceneri la "TV della libertà"

“ Nè speaker, nè giornalisti c’è solo Silvio”. Così a pagina 13 de La Repubblica del 24 dicembre 2008. Il superducetto di Arcore, da sempre e sempre di più in plateale, inammissibile, immorale, gigantesco, insostenibile, incredibile, ignobile, inaccettabile, illegale conflitto di interessi, non contento di essere padrone/padrone dei tre canali Mediaset sui sei nazionali e controllore/padrone dei tre canali RAI in quanto capo del governo ad personam suam e padrone/controllore de La 7 di Telecom , ha aperto un ottavo canale di sua proprietà quale padre/padrone/fondatore del Popolo della Libertà, già Forza Italia (che da partito di plastica e poi di latta, è ormai diventato un partito di ferro e d’acciaio, carro armato degli interessi privati del Grande Carismatico). Per adesso la TV della Libertà (?) trasmette a ripetizione i discorsi del duce di Arcore dalle 22 alle due del mattino su AB Channel canale 920 di SKY, poi si vedrà...Intanto ha ricevuto e riceve in casa sua il pregiudicato Cesare Previti, condannato con sentenza passata in giudicato a sei anni di reclusione per gravissimi reati di corruzione (di magistrati corrotti e corruttibili come Squillante, anch’esso condannato per correità e associazione a delinquere). Il buon Cesare è riuscito a non fare, tuttavia, nemmeno un giorno di galera grazie alle cure amorevoli delle leggi ad personam del sodale e datore di lavoro Silvio. Non sapevo che chi, come Previti, già ministro della Difesa grazie al Berluskoni I del 1994, è agli arresti domiciliari possa uscire come, quando e quanto crede, come se fosse un cittadino libero e incensurato, per andare a trovare e omaggiare amici di bottega e di interessi. Prendiamo atto che il fondamentale articolo 3 della Carta Costituzionale (“...i cittadini sono uguali di fronte alla legge...”) ci ricorda che ormai ci sono cittadini più uguali degli altri e sono quelli che si fanno le leggi ad personam e così sia! Resistere! Resistere! Resistere!

lunedì 12 gennaio 2009

"Amputiamo e basta"

Mi limito a riportare alcune righe dell’articolo pubblicato a pagina 9 de La Repubblica di sabato 10 gennaio 2009. “Amputiamo e basta, impossibile curare tutti questi feriti. Così Mads Gilbert, norvegese, unico medico occidentale a Gaza, che lavora al Shifa Hospital, il più grande della striscia di Gaza. Pensare di curare i feriti è davvero difficile, perchè qui manca quasi tutto: barelle, letti, strumenti da sala operatoria, medicine. Abbiamo provato a evacuare i feriti più gravi. Ho scortato personalmente un convoglio di 16 ambulanze verso il valico di Rafah che porta in Egitto. Era un convoglio di feriti gravi, seganlato alle autorità internazionali, ma non siamo riusciti a passare: gli israeliani sparavano. Siamo dovuti tornare indietro...Ho tre cose da chiedere. Fermate le bombe. Fermate le bombe. Fermate le bombe”.
Oggi è il quindicesimo giorno del massacro, della strage, dello sterminio, della carneficina, dell’eccidio, del disastro, della rovina, dello sfacelo, dell’ecatombe di Gaza. I morti sono già 821 (un terzo bambini) e 3300 i feriti. Lo stato nazisionista di Israele ha impedito l’arrivo di una nave iraniana che voleva portare soccorsi umanitari di alimentari e medicinali, ma proprio oggi ha lasciato attraccare una nave USA carica di tonnellate di munizioni da scaricare ancora sulle spalle del popolo palestinese. Il governo nazi-israeliano, forte del conforto – pare – del 92% dei suoi cittadini, ha lanciato proprio oggi volantini in arabo sulle teste dei palestinesi di Gaza per avvisarli che si avvicina la fase 3 del massacro (cosa ancora sapranno e vorranno fare dopo la fase 1 dei bombardamenti e la fase 2 dell’intervento dell’esercito? E dove dovrebbero scappare e rifugiarsi i palestinesi, visto che Israele li tiene ben chiusi e sigillati in gabbia come i sorci e non li fa uscire nemmeno se gravemente feriti e moribondi?) Ancora oggi un’intera famiglia di 8 persone è stata distrutta nelle macerie della propria casa, cannoneggiata da un carro nazista.
Perchè si continua incredibilmente a parlare di guerra, come se ci fossero due stati in lotta e non invece da una parte uno stato aggressivo, imperialista, guerrafondaio, espansionista, colonialista dotato di uno dei più forti e meglio organizzati eserciti al mondo come quello dello stato di Israele e dall’altra un manipolo di partigiani armati di niente all’infuori di pochi razzi dalla minima gittata di 30 chilometri che in 7 anni hanno fatto, in tutto, 16 vittime, a fronte delle 821 causate in 15 giorni di genocidio dal glorioso esercito di Israele-Dio è con noi?
Perchè nessuno si ricorda di rammentare che il milione e mezzo di profughi di Gaza è ciò che rimane degli scampati all’invasione israeliana del 1948 che occuparono allora terre palestinesi, in spregio a ogni legge, ogni giustizia e ogni morale? Perchè (quasi) nessuno si ricorda di rammentare al mondo che proprio quest’anno ricorre il 42° anniversario dell’occupazione illeggittima e inaccettabile della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, avvenuta per “diritto” di conquista e di guerra aggressiva e preventiva, come quella dei sei giorni del giugno 1967, vinta dal mitico generale monocolo Mosè Dayan? A cosa sono servite in 42 anni le inutili, impotenti, ridicole, provocatorie mozioni dell’ONU tendenti a ri-affermare il buon diritto del popolo palestinese a mantenere almeno il possesso di Cisgiordania e Gaza? Ormai Israele ha fatto passare per buona l’idea di avere il diritto alla propria esistenza (e il diritto simmetrico e speculare dei palestinesi chi lo garantisce?) e che questo diritto garantisca la bontà della guerra preventiva in quanto difensiva (da chi? perchè? perchè i palestinesi non hanno riconosciuto lo stesso simmetrico e speculare diritto, ma sono accusati addirittura di terrorismo, ogni qual volta tentino disperatamente qualche minima azione di guerra, riconosciuta valida dalle leggi internazionali per i combattenti di territori occupati da truppe nemiche di invasione?). I palestinesi di Hamas sono per l’appunto immondi terroristi meritevoli di esecuzione immediata e mirata, a prescindere dal numero di civili innocenti, vecchi, donne e bambini, che ogni volta vengono coinvolti senza pietà a decine o, come nel corso di questo eccidio di proporzioni bibliche (che lo stato nazisionista di Israele non si vergogna di aver definito “Piombo Fuso”!) addirittura a centinaia!
Israele continua a ritenere inesistenti le mozioni dell’ONU che invitano almeno a una tregua e fa finta di scusarsi per aver ammazzato autisti dei convogli umanitari dell’ONU, mentre continua a bombardarne le scuole dove le centinaia di vittime credevano di potersi ritenere al sicuro, protette dalla impotente e pavida bandiera onusiana e continua a distruggere ambulanze con medici e infermieri e ospedali con pazienti e moschee con oranti. Dove porterà questo ignobile, criminale, criminoso, devastante, inconsulto, sciagurato, riprovevole, miope, ottuso, assassino, delittuoso, banditesco, crudele, malvagio, efferato, scellerato bagno di sangue? Inch Allah!
Penso al massacro degli ebrei polacchi perpetrato dai nazisti nel 1944 nel ghetto di Varsavia, mentre la gloriosa Armata Rossa di Stalin attendeva pazientemente la fine dello sterminio prima di ricominciare e continuare l’avanzata che gli avrebbe garantito il possesso della metà della Polonia già divisa e spartita con Hitler nel 1939...
Penso che anche i nazisti permettevano agli uomini della Croce Rossa di visitare i campi di concentramento, mentre oggi gli israeliani non consentono a nessuno di presenziare allo sterminio, giustificando l’infame censura con motivi di sicurezza che sarebbe impossibile garantire ai testimoni! Incredibile! Se qualche dio esiste da qualche parte, è necessario che si faccia vivo subito: il tempo per la sua epifania è già passato e trascorso invano! Quello che vedo trionfare e trionfante è il Dio biblico degli eserciti del Popolo Eletto, vendicatore e vendicativo, del dente per dente e occhio per occhio, moltiplicati all’ennesima potenza! Maledico per sempre questo dio della violenza e della guerra, del Male e delle tenebre, della Morte e del terrore, del genocidio e dello sterminio! Abbiamo solo queste parole e sono comunque inadeguate ad esprimere tutto il nostro orrore e la nostra inflessibile condanna!

giovedì 8 gennaio 2009

Ecatombe a Gaza!

Oggi 6 gennaio 2009, a undici giorni dall’inizio, continua il massacro della popolazione palestinese della striscia di Gaza, sterminata senza pietà, come non si fa nemmeno coi cani arrabbiati, in nome del principio all’autodifesa. La disperazione (terroristica (?) dei missili casalinghi, lanciati non oltre la gittata dei trenta chilometri possibili, giustifica (?) la rabbia terroristica della distruzione di case, scuole, moschee, ospedali, uffici, negozi, fabbriche, strade, porti, aeroporti e del genocidio di un’intera popolazione innocente, non colpevole e non responsabile del lancio dei missili. In sette anni hanno prodotto 16 vittime nei villaggi israeliani a ridosso di quella che dovrebbe essere la frontiera fra lo stato di Israele e quello Palestinese a cui Israele non permette di costituirsi da ben 60 anni! In undici giorni l’esercito di Israele ha massacrato più di 600 persone: i feriti sono migliaia e vengono lasciati morire per l’impossibilità di curarli, visto l’embargo nazista che lo stato sionista di Israele impone da decenni alla striscia di Gaza. Solo oggi sono stati massacrati 30 alunni della scuola gestita dall’ONU nel campo profughi di Jabalia: l’ONU aveva ricoverato centinaia di studenti nella scuola, considerata sicura anche perchè ne erano state date le coordinate GPS all’esercito israeliano, affinchè evitasse – anche per (preteso e presunto) errore – di bombardarla, come ha fatto in questi undici giorni di sterminio con altre scuole, moschee, ospedali, ambulanze con medici e feriti a bordo! Tutto ciò che lo stato israeliano ritiene un giusto obiettivo militare da colpire e distruggere, viene annientato senza umanità, esercitando un preteso, inammissibile diritto di rappresaglia che la storia ha già condannato da tempo, incriminando chi lo esercitava come i nazisti (ma non soltanto loro: gli inglesi ne sanno sicuramente molto anche essi) durante la seconda guerra mondiale! Due anni fa abbiamo assistito, ugualmente impotenti a intervenire, al massacro del popolo libanese: mille morti in un mese di guerra che ha riportato indietro di decenni la vita economica di quello che veniva definito la Svizzera del Medio Oriente, prima degli interventi terroristici dell’esercito della stella di David! Adesso, in soli dieci giorni, i morti sono già più di 600 e lo stato di Israele definisce il massacro come il suo buon diritto a praticare la guerra preventiva, per azzerare il minimo potenziale bellico dei nemici palestinesi! L’ebreo Moni Ovadia, grande e sensibile artista che ti fa amare e apprezzare la cultura ebraica e la sua storia, si domanda se l’abbattimento selvaggio e scientifico degli ulivi dei contadini palestinesi, spesso loro unico sostentamento, sia necessario alla difesa e alla sicurezza dello stato di Israele! Se la demolizione delle case dei palestinesi sia necessaria alla difesa e alla sicurezza dello stato di Israele! Se l’espansione e il consolidamento delle colonie (già il nome fa rabbrividire) sia necessario alla difesa e alla sicurezza dello stato di israele! Se i massacri attuati dall’esercito Israeliano siano funzionali e necessari alla difesa e alla sicurezza dello stato di Israele! Il mondo assiste annoiato e impotente all’ennesimo ignobile eccidio in corso e nemmeno l’ONU riesce a presentare una mozione adeguata alla gravità della situazione, che per altro non risolverebbe alcun problema. Gli USA, responsabili in solido della politica aggressiva, espansionista, colonialista, guerrafondaia, imperialista e razzista dello stato canaglia di Israele, pongono il veto a qualsiasi tentativo di presentare mozioni di censura e di condanna all’operato dello stato israeliano. Il macello continua e il massacro scientifico e lo sterminio sistematico del popolo palestinese vengono giustificati e santificati come l’unico strumento necessario e sufficente alla soluzione finale del problema della presenza dei palestinesi sulla e nella loro terra di Palestina! In molti ci chiediamo come un popolo che ha vissuto l’atrocità assoluta e totale della Shoah, sia stato in grado di giustificare l’atrocità assoluta e totale della Nakba e possa oggi giustificare l’ennesima aggressione in corso e pretendere di avere il diritto di eliminare il popolo palestinese dalla faccia della (sua) terra. Inch Allah!

Massacro ed ecatombe a Gaza!

I maggiori quotidiani riportano oggi 28 dicembre 2008 con questi titoli le notizie tragiche della catastrofe procurata dall’ennesima aggressione criminale attuata dall’esercito israeliano ai danni della popolazione palestinese di Gaza, in spregio a ogni diritto, contro ogni legge e qualsiasi moralità sostenibile. Il governo israeliano continua a giustificarsi affermando il principio della legittima difesa contro il preteso terrorismo di Hamas che spara razzi su Israele. Se anche potessimo accettare questo pseudo ragionamento niente affatto logico, esso dovrebbe valere evidentemente anche a favore dell’Autorità Nazionale Palestinese che, secondo la logica del governo israeliano, avrebbe il medesimo diritto alla medesima legittima difesa. Israele si arroga il “diritto” di attaccare e massacrare civili inermi e distruggere selvaggiamente le strutture essenziali alla vita quotidiana (industrie, strade, porti, aeroporti, scuole, caserme della polizia). Se tutto ciò è lecito e riconosciuto fattibile da Israele per la realtà di una guerra, madre di tutte le guerre, scatenata nel 1948 con l’occupazione dei territori palestinesi, l’uccisione dei suoi abitanti e la cacciata definitiva e pretesa irreversibile dei sopravvissuti, perchè i palestinesi non potrebbero e dovrebbero difendersi dall’attacco con gli stessi mezzi e la stessa violenza? Non è questa la guerra? Il problema è che uno stato guerrafondaio, militarista, razzista, espansionista, colonialista, imperialista, utilizzando un esercito ritenuto fra i più armati e moderni del mondo intero, massacra in modo criminale un intero popolo e il suo paese che non può difendersi in alcun modo, senza esercito nè armi che non siano pistole e mitra, simbolo di impotenza disperata contro carri armati, elicotteri ed aeroplani! Restano i sassi della prima Intifada degli anni ottanta e i martiri (definiti kamikaze terroristi dallo stato di Israele) della seconda del 2000. In questo momento, intorno a mezzogiorno di domenica 28 dicembre 2008, apprendo dai TG che le vittime superano i 400 morti e i mille feriti, perchè il massacro e l’ecatombe del popolo palestinese, operato dal non glorioso esercito israeliano, continua senza soste. I feriti non trovano ricovero negli ospedali azzerati da mesi di embargo belluino operato dallo stato di Israele che non fa passare (quasi) niente, dal cibo al gasolio per l’illuminazione e il riscaldamento, ai medicinali! Il mondo bela proclami di cessate il fuoco, senza avere il coraggio morale di imporre con la forza a Israele , una volta per tutte, il rispetto minimo per le leggi più elementari di ogni convivenza sociale possibile. I proclami dell’ONU che si accumulano, impotenti e indecenti da sei decenni, restano totalmente ignorati dallo stato di Israele, che da 41 anni occupa illegalmente e ingiustamente il territorio palestinese dopo la guerra dei sei giorni, II di conquista del 1967 ai danni del popolo della Palestina rimasta libera dalla prima invasione, avallata dall’ONU nel 1948!
“Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice”. Così padre Manule Musallam , parroco della Santa Famiglia a Gaza. “Nei bombardamenti è morto anche uno dei miei migliori amici, il capo della polizia di Gaza, Tawfiq Jabben; cosa c’entra la polizia con Hamas? I poliziotti non hanno niente a che fare con la politica e men che mai sono terroristi”. Musallam conferma le gravi perdite subite dalla polizia, il cui quartier generale è stato centrato dai bombardamenti. (ANSA 28/12/98)
Il presidente della Repubblica Egiziana e il Re dell’Arabia Saudita si sono offerti per evacuare gli innumerevoli feriti e curarli nei loro ospedali, ma non possono fare altro che attendere l’eventuale benevolo assenso del permesso israeliano, senza il quale nulla si può fare e muovere dalla e nella striscia di Gaza, neanche di fronte ad una così tragica emergenza umana, per altro causata proprio da chi dovrebbe dare il permesso di lenirne le conseguenze! E’ ora di aprire gli occhi su queste nefandezze ignobili e infinite, vergogna imperitura nella storia del genere umano di tutti i tempi!
Israele afferma che i massacri criminali in corso sono la risposta alla rottura della tregua operata da Hamas. Ma Fawzi Baroum, portavoce di Hamas risponde che “...chi ha distrutto la tregua non siamo stati noi. Israele non ha rispettato gli impegni presi: i valichi di frontiera sono rimasti chiusi, le merci bloccate, i viveri non entrano nella Striscia, nemmeno il materiale medico...hanno arrestato 38 dei nostri, uccisi 47. Di quale tregua stiamo parlando?La tregua era in vigore solo dalla nostra parte...A Gaza siamo tutti ostaggi degli israeliani perchè i palestinesi non possono nè entrare nè uscire, la Striscia è un’enorme prigione a cielo aperto. Siamo ostaggio della debolezza dell’Europa e dell’appoggio USA a Israele..”
“...Sentirsi inferiori, meno forti, meno protetti, genera frustrazione e genera odio: i palestinesi sanno fare di conto e conoscono perfettamente il significato di quel quattrocento contro quattro (n.d.r.: questo era il rapporto al 1 gennaio 2008 fra i (4) morti israeliani e i (400) morti palestinesi). Significa – appunto – che questa è una guerra di ricchi contro poveri. E se i ricchi, almeno in questo caso, hanno le loro ottime ragioni da mettere in campo, l’odio crescente dei poveri non è un buon viatico per il futuro: che è la sola cosa che israeliani e palestinesi, ricchi e poveri, hanno in comune...” (Michele Serra, pag. 24 de La Repubblica del 2/1/09)
Fares Akram, reporter dell’Indipendent da Gaza scopre che fra le prime vittime del massacro c’è anche suo padre, pacifico agricoltore letteralmente polverizzato con suo nipote nella e insieme alla sua azienda, scrive un articolo su La Repubblica del 6 gennaio:”Mio padre ucciso da una bomba”...essendo io un figlio in lutto che piange il proprio padre, mi risulta difficile distinguere fra quelli che gli israeliani chiamano terroristi e i piloti israeliani e gli equipaggi dei carri armati che hanno invaso Gaza. Che differenza c’è fra il pilota dell’aereo che ha disintegrato mio padre e il militante che spara un piccolo razzo? Non so rispondere a questa domanda, ma nel momento in cui sto per diventarlo io stesso, ho perduto mio padre...”
Dalle pagine 3, 4, 6 e 25 de La Repubblica del 7 gennaio 2008:”Inaccettabili gli attacchi contro le strutture dell’ONU utilizzate come rifugio dalla popolazione civile. (Ban Ki-moon, segretario generale delle N.U.)... Amputiamo a ritmo continuo. I corridoi sono pieni di mutilati. Ho perso il conto di quante ne ho fatte. (Mads Gilbert, medico norvegese all’ospedale di Gaza)...Hanno distrutto tre nostri ospedali mobili. Israele colpisce deliberatamente obiettivi umanitari. (Hernrik Stubkjaer, segretario ONG umanitaria)...Il numero che avete chiamato non è attualmente disponibile. Siete pregati di ucciderci più tardi. (Il messaggio di Hamas sulle segreterie dei leader che temono le “eliminazioni mirate” da parte di Israele).”
“Il capo di Hamas scrive sul Guardian: la mia gente che vive in prigione. Khaled Meshal ha spiegato le ragioni della rottura della tregua con Israele. Per 18 mesi il mio popolo a Gaza ha vissuto sotto assedio, chiuso nella più grande prigione del mondo, privo di ogni collegamento via terra, via mare e via cielo, ingabbiato e affamato. Nessun razzo è stato lanciato dalla Cisgiordania eppure più di 50 palestinesi sono stati uccisi da Israele l’anno scorso e centinaia feriti. Mentre gli insediamenti hanno continuato a crescere.”
“La protesta della stampa e degli operatori umanitari fermati al confine: Tutto avviene in assenza di testimoni. A Gaza offensiva a porte chiuse. Esclusi giornalisti e osservatori. L’ONU: non ci sono fonti indipendenti a raccontare quello che succede.”
“In Venezuela Hugo Chavez ha fatto appello alla comunità ebraica del suo paese perchè condanni l’offensiva dell’esercito, paragonando l’attacco su gaza all’Olocausto e ha espulso l’ambasciatore israeliano.”
“Lasciamo da parte i giudizi sull’agghiacciante sproporzione dell’offensiva israeliana su Gaza rispetto alle vittime e ai danni prodotti nelle città del Negev dai razzi di Hamas. E rinviamo anche per ora le responsabilità dei governi di Israele per non aver mai voluto veramente restituire ai palestinesi quel che la giustizia imponeva che fosse restituito ai palestinesi...mentre l’odio della popolazione palestinese nei confronti di Israele si sarà in tanti ancor più esasperato a causa del mare di lutti subiti in questi giorni. (Sandro Viola)”
Naturalmente il massacro permette ad Al Zawahri, n. 2 di Al Qaeda di affermare in audio sul Web il 7 gennaio che “..l’offensiva israeliana a Gaza è un anello nella catena della crociata contro i musulmani e l’Islam...Questi attacchi sono un regalo di Obama prima di insediarsi...I musulmani devono colpire gli interessi dei crociati e sionisti ovunque e in qualunque modo...”
Ormai la follia omicida – camuffata da legittima difesa che giustifica la guerra come prevenzione - che travolge e stravolge la classe dirigente israeliana appoggiata da molti cittadini, arriva ad accusare di terrorismo anche i cardinali di Santa Romana Chiesa, istituzione che in 2000 anni di storia forse non merita di essere appiattita in una condanna così platealmente inaccettabile! Il cardinale Martino, ex nunzio vaticano all’ONU, inchioda Israele affermando che “...la striscia di Gaza sembra un lager...”. Il governo ebraico risponde: “Usate le stesse parole di Hamas...” Il cardinale Martino controbatte:” Dicano quello che vogliono ma la dignità umana è calpestata.” Il cardinale Rodriguez Maradiaga, presidente della Caritas Internazionale rincara la dose:” Israele non ha giustificazioni. Le argomentazioni sulla proporzionalità degli attacchi sono moralmente ripugnanti di fronte alla vita di bambini innocenti.”