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martedì 10 febbraio 2009

I farmacisti italiani sono sudditi dello Stato della Città del Vaticano?

Joseph Ratzinger, già Hitler Jugend, oggi Capo dello Stato (estero) della Città del Vaticano, nonchè Santo Padre della Chiesa Cattolica Ecumenica Apostolica Romana, nonchè vescovo di Roma, nell’ottobre del 2007, durante il Congresso Internazionale dei farmacisti cattolici, li esorta a incrociare le braccia:” L’obiezione di coscienza è un diritto che deve essere riconosciuto anche alla professione dei farmacisti...E’ giusto permettere loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che abbiano come scopo delle scelte chiaramente immorali, come ad esempio l’aborto e l’eutanasia”. Il 23 novembre 2008 il farmacista di via degli Ammiragli a Roma, si rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo a una ragazza con regolare ricetta, che quindi lo denuncia per i reati commessi. La Procura della repubblica lo sta indagando, perciò, per omissione di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. Giacomo Leopardi, presidente della FOFI (Federazione Ordine Farmacisti Italiani) rincara la dose:” I farmacisti non possono negare la pillola del giorno dopo. I farmacisti sono obbligati a consegnare nei tempi più brevi possibili questo farmaco. L’obiezione di coscienza non è prevista dalla legge 194”
Considerazioni. 1) – Perchè un Capo di Stato straniero si permette e si arroga il diritto di intromettersi e intrufolarsi negli affari interni di un altro Stato estero Sovrano come è (o dovrebbe essere) la Repubblica Italiana? 2) – Perchè un Capo di Stato straniero ritiene di poter determinare e comandare comportamenti professionali di cittadini stranieri che devono cor-rispondere alle leggi del proprio stato di appartenenza? 3) – Perchè un cittadino italiano come il farmacista se-dicente obiettore di Roma ritiene giusto, morale e doveroso obbedire ai diktat del capo di uno stato estero e non agli obblighi derivanti dal rispetto delle leggi dello stato di cui è cittadino? 4) – Perchè il rispetto degli obblighi di osservare le leggi papaline-pontifice-vaticane-cattoliche non è riservato strettamente ai cittadini dello Stato della Città del Vaticano alle quali essi – e soltanto essi – sono, vogliono e debbono essere vincolati? 5) – Perchè la Repubblica italiana non contesta le continue pesantissime intromissioni dello Stato della Città del Vaticano nella nostra vita civile, sociale, morale, religiosa e legale, denunciando la mancata, continua, sistematica, plateale inosservanza dei vincoli ai quali il vaticano è (o meglio sarebbe) costretto dalla firma dei Patti Lateranensi del 1929? 6) – Perchè la Repubblica Italiana non risolve unilateralmente ilConcordato, visto il grossolano mancato rispetto ad esso dovuto, operato sempre più sfacciatamente dalla inadempiente e prepotente controparte clericale? 7) – L’Italia è ancora una Repubblica laica e democratica fondata sul alvoro oppure è divenuta – de facto – un feudo papalino dello Stato estero teocratico, ierocratico, assolutistico, autocratico, gerontocratico della clericale Città del Vaticano?
Attendo improbabili risposte. Amen!

L'abiezione di coscienza di Berluskoni

Le ultimissime dichiarazioni del superduce(tto) di Arcore dettate dalla sua “abiezione di coscienza” (Ellekappa pag. 2 de La repubblica 8/2/09), lasciano basiti:” Necessario riformare la Costituzione (che è poi il suo unico vero reale scopo al quale, adesso, viene anche subordinato strumentalmente il corpo di Eluana, N.d.R.)...fu scritta dai filosovietici...A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità (ce l’ha col padre ci Eluana, N.d.R.)...Così non vado più avanti: devo sapere se comando io o qualcun altro...(pag. 2, La Repubblica 8/2(09).
Ormai ogni problema viene utilizzato per affermare l’atroce e dannosa bulimia di potere sconfinato, senza limiti nè controlli, di cui il Signore e Padrone di Arcore ha fame sempre più insaziabile e incontrollabile. Qualsiasi occasione e pretesto è adoperato per instaurare e consolidare il regime nazi(onalsociali)sta telemediovideoautoplutocratico affermato dal Carismatico Unto del Signore Berluskoni Silvio. Il suo ingordo, vorace, incontentabile, inesauribile e inestinguibile potere mercantile, egoarchico, padronale, aziendale, populistico, demoscopico senza fondo lo spinge allo sfascio sempre più irreversibile dello Stato Costituzionale e della sua Legge Fondamentale. Il Signore di Arcore sproloquia di salvataggio dalla “condanna a morte” di Eluana, mentre si prepara a privarci dell’ultimo diritto indisponibile di cui eravamo in possesso: quello di vivere e/o morire. Il Disegno di Legge che le sue truppe cammellate, capitanate dal presidente del senato (meglio conosciuto come Lodo Schifani) ad personam si apprestano a imporci in 3 giorni (così dicono loro) ci condannerà a “vivere” in eterno, cadaveri attaccati a macchine sempre più diaboliche e sofisticate, che ci pomperanno, con sondini endonasogastrici e/o parentali, con prepotenza e violenza, medicine nello stomaco, lo evacueranno dalle feci e svuoteranno le nostre vesciche dalle urine, ci pomperanno aria a forza nei polmoni, per la gioia e il guadagno degli industriali come l’imprenditore Berluskoni.
Io non voglio essere condannato a vivere, se non posso e non voglio più farlo: l’ho già scritto da tempo nel mio testamento biologico olografo, reso pezzo di carta nell’incivile paese demenziale di B., ma validissimo nelle altre civilissime democrazie europee e mondiali. Lì mi trasferirò per morire dignitosamente, quando sarà arrivato il mio momento, alla faccia di chi vorrebbe impedirmelo, in nome del suo dio terrifico e terrificante, preteso padrone immorale della mia vita e della mia morte, autocratico dispensatore di vita artificiale e autoreferenziale rin-negatore di morte naturale. L’Apocalisse sarà compiuta in Italia contro tutte le leggi e ogni morale, che continueranno fortunatamente a vivere in tutta Europa a garanzia dei miei diritti inalienabili e indisponibili di persona umana e di cittadino!
Resistere! resistere! resistere!

I malati appartengono a dio

Il papa all’Angelus urbi et orbi di domenica 8 febbraio 2009 evoca le guarigioni miracolose e afferma che “ I malati appartengono a Dio”. Il Capo dello Stato estero della Città del Vaticano continua a intromettersi odiosamente negli affari interni di uno Stato sovrano come è (?) e/o dovrebbe essere ancora la repubblica Italiana. Nel suo stato, dove il suo dio attua miracolose guarigioni, può legiferare come meglio crede. Ratzinger, già Hitler Jugend negli ultimi anni di vita del regime nazista, santo padre sovrano assoluto, autocefalo, autoreferenziale, autocratico, monocratico, teocratico e ierocratico, ha per questo potere di vita e di morte sui suoi sudditi. Il fatto increscioso – per non dire altro – è che questo santo despota pretende di imporre l’obbedienza alla sua legge, soggettiva e personale, anche ai cittadini italiani che fanno parte di uno stato democratico e laico, in cui la maggioranza è composta di diversamente credenti e di non credenti, ai quali non possono e non debbono essere imposti valori che, come quelli cattolici, negano in nuce e alla radice, la libertà di pensiero e di opinione. Io che non sono mai appartenuto a nessun dio, affermo il diritto costituzionalmente riconosciutomi di ritenere che la mia malattia- a differenza di quanto afferma il papa – appartenga soltanto a me, alla mia famiglia e alla società di cui sono cittadino: gli dei non c’entrano e valgono solo per chi ci crede. E’ inconcepibile, inaccettabile e inamissibile che i cattolici pretendano di imporre i loro valori ai non credenti e ai diversamente credenti. Quindi BASTA con le prepotenze e le prevaricazioni sulle coscienze dei non cattolici, che sono fra l’altro anche maggioranza in Italia e stragrande maggioranza nell’intero mondo.
Il cardinale Bertone, segretario dello Stato straniero della Città del Vaticano, mentre continua a intromettersi pesantemente e indebitamente negli affari dello Stato estero della Repubblica Italiana accusando addirittura di assassinio il suo stesso Presidente Napolitano, convinto tuttavia, se pure tardivamente, da ipocrita e falsa resipiscenza, gli telefona per esprimergli insieme rinnovata stima e deferenza. La contraddizione logica e morale è tuttavia macroscopicamente evidente e nno gli può consentire di gridare all’assassinio, affermando insieme che lo Stato estero della Città del Vaticano non attua alcuna interferenza negli affari interni dello Stato straniero della Repubblica Italiana.
“Prelati d’attacco e politici in ginocchio: a 80 anni il Concordato è invisibile. Dall’etica al fisco, l’irresistibile avanzata della Chiesa”. (pag. 9, La Repubblica 9/2/09) Io aggiungo che l’intromissione negli affari interni dello Stato Italiano è vietata non soltanto dalle leggi internazionali e dal bon ton diplomatico, ma anche e fondamentalmente dal rispetto della legalità dovuto alla sottoscrizione dei Patti Lateranensi stipulati nel 1929 fra il Duce del fascismo e il papa filomussoliniano Pio XI. La Chiesa che per secoli ha bruciato letteralmente vivi milioni di persone per accuse diaboliche e false di eresia e stregoneria (alla faccia di ogni diritto alla vita sempre tanto strombazzato) oggi non si vergogna di fare una guerra per il diritto/dovere alla vita di Eluana, mentre assiste indifferente e distaccata alla morte per fame ogni anno di milioni di bambini, donne e vecchi in ogni parte del mondo. Invece di intervenire seriamente contro questo massacro, invita i suoi adepti a portare bottigliette d’acqua e pezzi di pane davanti l’ingresso della clinica di Udine dove è ricoverata Eluana, come se la ragazza, morta – come dicono il padre e i medici – il 18 gennaio 1992 potesse veramente cibarsene! VERGOGNA! Dica alle sue pecorelle incoscienti e impazzite di portare quell’acqua e quel pane là dove veramente servono, per sfamare e dissetare chie veramente ne ha bisogno per soprav-vivere! Amen e così sia!

La Morte e la Politica

“Con la strumentalizzazione di una tragedia nazionale e familiare, e con gli echi cupi di chi tenta di trasformare la morte (di Eluana Englaro il 9/2/09) in politica, è iniziata la fase più pericolosa della nostra storia recente”. (Ezio Mauro, pag. 1 de La Repubblica 10/2/09)
“La deriva restaurativa sembra inarrestabile...un singolo uomo politico – B. – affetto da incontrollati deliri di onnipotenza (“cambio al Costituzione”) può così apertamente sfidare la pur consistente parte di cittadini non (ancora) asserviti dietro l’ipocrita maschera dell’amore per la vita...”( Augusto benvenuto, lettore de La repubblica , 10/2/09)

La morte di Eluana

Eluana Englaro, vittima a 18 anni di un letale incidente automobilistico il 18 gennaio 1992 e rimasta per ben 17 anni in stato vegetativo permanente irreversibile è morta alle ore 20,20 di lunedì 9 febbraio 2009, mentre il Parlamento che le aveva impedito di morire, nonostante e contro la sua volontà e quella dei genitori che la rappresentavano a tutti gli effetti, legiferava a tappe forzate e in tutta fretta assolutamente extra ordinaria, al fine di negarle ulteriormente il suo diritto a una buona morte. E’ finalmente terminato lo scempio di un corpo, mantenuto artificialmente in vita forzata e strumentalizzato bestialmente dalla Chiesa Cattolica per affermare i suoi (per me falsi) valori e dai suoi servi ipocriti pseudocattolici (come il divorziato bigamo consenziente di aborti padrone di televisioni e per questo capo del governo Berluskoni) con truppe cammellate al seguito. Il superduce(tto) di Arcore, a corpo ancora caldo di Eluana appena morta, sproloquia ancora di “cultura della morte che prevale su quella della vita”, rovesciando oscenamente i valori fondamentali di libertà che fino a oggi ci hanno garantito il diritto alla vita e alla morte della vita che non sia più tale. L’ululato delle gerarchie cattoliche incitanti le canee delle proprie pecorelle scatenate nel ludibrio della prepotenza e della prevaricazione, continua a propalare la pornografica accusa di assassinio e di assassini scagliata addosso al Presidente della Repubblica e a tutti quelli che hanno tentato di mantenere in vita il residuo dello straccio di Stato di diritto che, ancora per poco, potrà essere e rimanere la Repubblica Italiana. Addio Eluana e onore eterno al padre Beppino, eroe civile dell’ultimo combattimento per la libertà e per la difesa dei diritti fondamentali irrinunciabili e indisponibili, senza i quali la vita umana non vale la pena di essere vissuta!

A Eluana

La tragedia di Eluana, giovane creatura umana morta il 18 gennaio 1992 in un incidente d’auto e tenuta in “vita” artificialmente soltanto grazie a raffinate e super specializzate metodiche tecnomediche ( come i sondini endonasogastrici, le medicine nutrienti e quant’altro) e soltanto grazie a questo in stato vegetativo permanente irreversibile da ben 17 anni, è stata ulteriormente insozzata dal volgare intervento coprofilo, sadico e cinico del tragicomico duce(tto) di Arcore. Per giustificare le sue oscene manovre di appropriazione del corpo di Eluana e della sua vita sparita il 18 gennaio 1992, l’Unto del Signore di Arcore è stato capace anche di affermare, con l’ennesima pornografica bugia del suo ignobile repertorio da caserma (senza offesa alcuna per i militari, che sicuramente possono e sanno essere più gentili e delicati) che Eluana “...è una persona viva che potrebbe, in ipotesi, anche avere un figlio...”. VERGOGNA! Di fronte agli uomini (questo essere nazista è anche capo del governo della già Repubblica Italiana oggi feudo papalino dello stato estero della Città del Vaticano) e agli occhi del dio in cui dice di credere (senza rispettarne i dettami perchè, da malvagio e irriguardoso pseudocattolico quale è, risulta divorziato, quindi bigamo, secondo la Legge Canonica che fa testo per tutti i credenti della Chiesa Cattolica Ecumenica Apostolica Romana e per questo privato dal suo papa del diritto d accostarsi alla Comunione della Sacra Eucarestia!) Come è possibile sopportare ancora tali aberranti dichiarazioni, ancorchè approvate (o no?) dagli imbecilli e dai coglioni – secondo la precisa e raffinatissima terminologia messa a punto dal pifferaio di Arcore - che lo hanno votato?
Ormai deve essere chiaro a tutti che il Decreto Legge promulgato ieri dal Signore di Arcore, anche se ritirato per la mancata firma del presidente Napolitano, equivale sic et simpliciter, a un classico colpo di stato, attuato con fredda determinazione e algida coscienza. Tanto che in risposta al Presidente che non firma, il premier afferma di voler cambiare la Costituzione, grazie alla maggioranza bulgara telemediocomandata e autocraticamente controllata in suo possesso, per affermare i propri interessi. “Avevamo avvertito da tempo che qui portavano le leggi ad personam, i”lodi” che pongono il presidente del consiglio sopra la legge (direi meglio fuori dalla legge, N d.R.)” (Ezio Mauro, pag. 1 de La Repubblica del 7/2/09)
Applauso sonori a Berluskoni dallo Stato estero della Città del Vaticano: il cardinale Martino, a nome e per conto del suo capo Ratzinger, già Hitler Jugend, oggi papa, ha espresso “la sua profonda delusione” per la scelta di Napolitano di non firmare il Decreto legge. Il Concordato (per altro fascista) del 1929 vieta esplicitamente allo Stato Estero della Chiesa Cattolica di intromettersi negli affari interni dello Stato Italiano, fra l’altro oggi Repubblica che dovrebbe essere laica e democratica. Fra il duce(tto) Berluskoni e lo Stato papalino dell’Hitler Jugend Joseph Ratzinger “...è andato in scena uno scambio di favori al ribasso col dio italiano consegnato alla destra berlusconiana, come un protettorato in cambio di una difesa di valori disincantati e precetti vaticani, da parte di un paganesimo politico servile e mercantile...” (Ezio Mauro, pag. 1 de La Repubblica del 7/2/09). L’orgia nazista delle ingiurie è siglata dal grido di “assassinio” che anche oggi, 7 febbraio dell’anno del Signore 2009, gli amorevoli cardinali Ruini e Barragan hanno caritatevolmente rivolto al padre di Eluana, con tutto l’affetto e il rispetto che la chiesa dispensa da 2000 anni a tutte le pecorelle erranti e smarrite degli eretici, streghe, modernisti, ebrei deicidi, liberali, darwinisti, freudiani, marxisti.... Invito i cardinali talebani a compiere fino in fondo il loro dovere di cittadini informati dei fatti, denunciando l’omicida Beppino Englaro (e i suoi complici) alla Procura della Repubblica competente per territorio: perchè non lo hanno ancora fatto? Chi è a conoscenza di reati – per giunta così gravi – non ha l’obbligo civile, morale e soprattutto legale di denunciare i mis-fatti alla Magistratura?. Vale anche per berluskoni, finto politico e vero padrone che anche lui oggi, in sintonia coi suoi sodali ayatollah cattolici ha affermato, con ignobile abominia, che Beppino vuole assassinare la figlia per “togliersi il peso” (testualmente letterale!). Un cittadino ligio ai dettami della Legge come lui (e come la sua lunga storia personale ampiamente dimostra) deve denunciare il padre di Eluana anche per abbandono di incapace: perchè non lo fa? E perchè i magistrati non li denunciano tutti e tre per i reati che commettono non denunciando quelli di cui sono a conoscenza? Il capo del governo dei coglioni e degli imbecilli che lo hanno votato, afferma che lui “è per la libertà e per la vita” e chi non la pensa come lui, invece, è “ per lo stato e per la morte” Perchè allora inneggia all’eroe Mangano, già suo stimato factotum (“W l’Eroe Mangano”) che è morto in carcere dove scontava due ergastoli a cui era stato condannato per delitti di mafia e che certo non si può definire portatore di libertà e di vita, ma soltanto bieco assassino dispensatore di morte?
Ormai “...la partita è dominata non dal senso dello stato, ma dalla brutale volontà del presidente del consiglio di offrire rassicurazioni agli esponenti di una potenza straniera a qualsiasi costo, anche quello dello sconvolgimento della stessa democrazia costituzionale...I diritti fondamentali delle persone non sono più affidati alla garanzia della legge, ma alle pulsioni della maggioranza...”(Stefano Rodotà, pag. 1 de La repubblica del 7/2/09).
“Il Maligno parla attraverso esperti, medici, giornalisti. Poche persone sono libere. Molte sono schiave di Satana...Loro pensano che basta unirsi in una universale fraternità. Ma come possono esserci dei fratelli se non c’è un padre comune?...” (Radio Maria, Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana, Stato estero della Città del vaticano) 1) La stessa Chiesa riconosce che i cattolici sono una minoranza (e allora su quali basi democratiche si arroga il presunto diritto e preteso dovere di imporsi alla maggioranza? 2) Possiamo essere fratelli soltanto se crediamo allo stesso dio? Alla faccia della religione dell’Amore e del porgi l’altra guancia del buon rabbi ebreo Yoshuah. 3) In ogni modo un diritto e i diritti vanno sempre garantiti a tutti e ciascuno, a prescindere dal numero di coloro che ne vogliono usufruire: ci mancherebbe altro! Hitler infatti eletto a maggioranza, ritenne suo diritto/dovere eliminare le minoranze...
Resistere! resistere! Resistere!

venerdì 6 febbraio 2009

La morte per Decreto Legge di Berluskoni

Oggi 6 febbraio 2009 l’inconcepibile e l’inaccettabile è accaduto. Il governo dell’ormai regime nazista (come direbbe Di Pietro) presieduto dal superducetto di Arcore (nonchè proprietà privata del sire arcoriano, padrone anche di TV e banche, assicurazioni e industrie telecinematografiche, collezionista di piante e di ville atte a contenerle) ha emesso un Decreto Legge che impedisce al padre di Eluana di far valere le ultime volontà della figlia, nè morta, nè viva perchè in stato vegetativo permanente dall’ormai 18 gennaio 1992! Il governo (si fa per dire) del mago di Arcore ha così anche vilipeso i diritti di ogni cittadino a disporre della propria vita e sanciti solennemente dall’articolo 32 della Carta Costituzionale, Legge Fondamentale della Repubblica Italiana dal 1948; dal Trattato Universale dei Diritti dell’Uomo promulgato dall’ONU nel 1948, dal Trattato di Oviedo, dal Codice di Deontologia Medica a esaltazione del giuramento ippocratico. Il governo del Blefaroplasticatokalotricofilo ha manomesso e scassinato tutte le sentenze che in 17 anni di disperate e disperanti battaglie Beppino Englaro, eroico padre della sventurata Eluana era riuscito a vincere tutte: in tutti i livelli giurisdizionali e in tutte le sedi giudiziarie, fino alla Corte di Cassazione. I sodali cattolici del duce arcoriano come Formigoni, governatore della Lombardia e talebani come Sacconi, ministro del Welfare (ma in Italia la lingua ufficiale non è ancora l’italiano?) si erano già ribellati alle sentenze, scatenando inauditi conflitti di competenze fra i poteri dello stato, imponendo a tutti i loro soggettivi valori cattolici con circolari e diktat privi di ogni e qualsiasi dignità di cogenza giuridica (e anzi con essa contrastanti e conflittuali). Questo governo pagano, che ha organizzato l’Italia anche attraverso la religione dei sondaggi, oggi rinnega ereticamente la sua stessa ignobile religione, perchè i sondaggi, sempre sacralizzati, danno invece oggi ragione a Beppino Englaro. E almeno per una volta, quando contrastano cogli ordini autocratici della chiesa, vanno desacralizzati e il corpo totemico di Eluana viene strumentalizzato bestialmente (senza offesa per gli animali) per ribadire gli pseudovalori pseudoeterni del Cattolicesimo militante talebano degli ayatollah cristiani e soprattutto ri-affermare e ri-confermare addirittura il controllo della (propria) vita e della (propria) morte, negato ai singoli citadini per essere de-legato alla mera opinione soggettiva di papi Hitler Jugend e re arcoriani. A nulla è valso, proprio stamattina, nemmeno il comunicato del Presidente della Repubblica Napolitano, di non ravvisare i motivi di assoluta urgenza e necessità richiesti dal Decreto Legge per essere valido, attuabile, attuale e attuato. ”...è soprattutto contro una sentenza della magistratura passata in giudicato. Tutto ciò per la prima volta nella storia della Repubblica, con una anomalia che configura una vera e propria rottura dell’ordinamento costituzionale” (E. Mauro, La repubblica 6/2/09)
Il Presidente ritenuto da molti fin troppo morbido, moderato e compromissorio con le richieste ministeriali, è stato considerato invece fin troppo laico, libertario, anarchico e bolscevico dal governo papalino per essere preso in seria considerazione come avrebbe dovuto. La Repubblica Italiana, stato di diritto laico e democratico, è morta definitivamente questa mattina e i suoi funerali sono in corso, ad opera della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana, dei suoi servi zeloti e pecorelle ruggenti, dallo ieroteocratico Stato della Città del Vaticano e del suo autocrate Joseph Ratzinger, già giovanile Hitler Jugend e di un capo di governo come B. bulimico di potere, che ha già fatto carne di porco di ogni giustizia e di ogni legalità, a causa del suo universale e pauroso conflitto di interessi e della emissione, in quantità industriale, della miriade di leggi ad personam (suam). A cornice, il Lodo Schifani del 2003, cassato poi provvidenzialmente dalla Corte Costituzionale, ma riproposto nel 2008 (passato Schifani per lodo ricevuto alla presidenza del senato) dal suo segretario privato Alfano, nominato per la bisogna ministro della giustizia ad personam che lo garantisce, al di fuori di ogni legalità e moralità possibili, addirittura dall’essere processato, qualsiasi siano i delitti che eventualmente potesse, volesse o dovesse commettere.
E’ quindi ormai evidente a tutti come non dobbiamo sorprenderci di un Decreto Legge così aberrante, proprio perchè deriva dalla precedente aberrazione primaria di un capo di governo che si è fatta (fare) una legge che lo dispensa dall’essere processato! I processi già in corso a suo carico sono stati sospesi, insieme a quelli eventualmente da fare nel caso, ad esempio, che Berluskoni stuprasse la moglie, uccidesse i figli, sodomizzasse bambini e /o quant’altro. Il buon padre Freud (noto bolscevico ante litteram) ci consente di ipotizzare l’utilizzo della ragione a scopi niente affatto nobili, come la storia umana – che non è e non è mai stata magistra vitae – dimostra ad abundantiam. Nell’era berluskoniana si è cambiato nome ai reati, derubricandoli a favore del capo del governo imputato in processi e prescrivendoli, dimezzandone i tempi di prescrizione e l’imputato capo del governo è stato reso immune e impunito dal processo che per legge non gli si può nemmeno più istruire: non si era tuttavia mai giunti fino a questo punto inaudito e insopportabile. La sacralità di una sentenza passata in giudicato è stata insozzata irrimediabilmente dall’intervento retroattivo del legislatore immondo che si erge a giudice di ultima istanza, violando immoralmente l’autonomia della funzione giuridica. Su tutto e tutti domina, soverchia e stravince la bestia trionfante della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana, nonchè stato autoieroteocratico della Città del Vaticano, che trasforma i peccati della religione dell’amore fra le persone, nei reati della religione (in)civile con forza di legge dello stato autocratico nazista di berluskoni.
“Il paese mette pericolosamente in gioco gli stessi principi su cui ha fondato la sua esistenza...Si viola il principio della separazione dei poteri, quello giudiziario e quello politico esecutivo che dal 1700, dalla Rivoluzione Francese in poi, ha scritto la storia delle democrazie nel mondo e ha segnato la fine degli imperi e dei governi assoluti...Se la politica prevarica la giustizia sarebbe davvero preoccupante per il futuro...” (Umberto veronesi, medico, chirurgo, oncologo, scienziato di chiara fama internazionale, ministro emerito della salute)
Il capo del governo telemediocratico ad personam, ha l’impudenza di affermare che si è sentito in obbligo di intervenire perchè la sua coscienza gli dettava di non rendersi colpevole di omissione di soccorso. 1) L’omissione di soccorso è un reato configurato dal Codice Penale che non ha nulla a che vedere col caso Englaro. 2) Ai dettami della propria coscienza è obbligato a cor-rispondere soltanto il diretto interessato. Berluskoni invece impone a tutti che ognuno di noi si faccia carico degli obblighi della sua coscienza come fossero i nostri: è un atto mostruoso di sadica prevaricazione che soltanto il suo telecervello mediocratico da Grande Fratello Orwelliano poteva immaginare e attuare! 3) Un despota senza più freni nè limiti, in nome della sua privatissima, soggettiva, personale coscienza, la impone a tutti colla violenza e la prepotenza del suo potere e ne dispone l’identificazione alla sua, con l’unificazione delle nostre privatissime coscienze alla sua, come se lui avesse il potere e il diritto/dovere di disporne a suo piacimento e a sua discrezione.
La dimensione del vulnus alla civiltà e l’enormità del mostro giuridico, politico,religioso e morale partorito, mi terrorizzano, tanto più che l’orrore appare senza fondo, di fronte all’accettazione attiva e passiva dei milioni di cittadini italiani “coglioni e imbecilli” (come definisce gli elettori il capo del governo in carica) che lo hanno votato.
Nel pomeriggio apprendiamo che il presidente Napolitano, in un giusto e ovvio sussulto di dignità istituzionale e costituzionale, non ha firmato l’incredibile inaccettabile Decreto Legge. Si apre così un gigantesco spropositato conflitto di competenze fra poteri dello stato degno di miglior causa. La Repubblica Papalina Italiana dello stato teocratico, autocratico, ierocratico, monocratico della Città del Vaticano è nata formalmente dalle mani di una levatrice nemmeno cattolica, visto che B. non è ammesso neppure alla Santa Comunione della Transustanziazione Eucaristica, in quanto divorziato e quindi bigamo in peccato mortale secondo il Diritto e la Legge Canonica.
In serata il duce di Arcore riunisce un secondo consiglio dei ministri straordinario per annunciare che presenterà immediatamente in parlamento un Disegno di Legge identico al decreto legge che il presidente Napolitano non aveva firmato facendolo decadere e abortire come meritava!
Resistere! resistere! Resistere!