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venerdì 25 aprile 2008

Il 25 aprile dei camerati Ciarrapico e Berlusconi

I due ineffabili compari hanno festeggiato il 25 aprile 2008 incontrandosi per brindare alla ignobile, per quanto clamorosa vittoria alle elzioni di aprile. Possedere 3 televisioni, controllarne militarmente altre 3 - RAISET e/o MEDIARAI - essere propietario di giornali e camerata di proprietari di giornali, serve pure a qualche cosa: o no? Dopo 15 anni, avrebbero dovuto capirlo anche i più ottusi e invece...Tutto è perduto, anche l'onore!
Roma 11 aprile 2008

Berlusconi Silvio? Grazie, no! Se lo conosci, lo eviti!

“Onorevole” Berlusconi Silvio,
ho ricevuto oggi la tua ignobile lettera contenente spregevole pubblicità elettorale del tuo pseudo-partito dello pseudo-popolo della pseudo-libertà di plastica riciclata (devo ricambiarti il tu non richiesto e non gradito della tua detestata e detestabile missiva che rinvio al mittente).
Ti invito a non spedirmi mai più altra simile porcheria, immorale posta propagandistica di pessimo livello, che, fra l’altro, rasenta e travalica i limiti del Codice penale, poiché configura quanto meno il reato di “propalazione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”, così come recita l’articolo relativo.
Utilizza gli euro risparmiati per contribuire al sostentamento dei cittadini impoveriti e portati alla miseria dalla tua politica egoista, dissennata e antidemocratica.
Smettila piuttosto una buona volta di organizzare brogli ai danni dei tuoi avversari, come nelle precedenti elezioni dell’aprile 2006, quando sono comparsi almeno un milione di voti in più, creati dal nulla delle relative schede bianche, a favore del tuo incredibile partito padronale.
Smettila di dare del matto a tutti quelli che ti sono antipatici come i giudici che vuoi sottoporre a perizia medica-mentale o come Totti che si è azzardato ad augurare buona sorte all’esponente del maggiore partito avverso.
Smettila, insieme al tuo socio pluripregiudicato Dell’Utri di affermare le aberranti esternazioni di eroicità del mafioso Mangano, già tuo factotum nella villa di Arcore, scippata alla proprietaria grazie all’attività professionale del tuo avvocato Previti, attualmente agli arresti per le attività delittuose commesse al tuo servizio (il Mangano che affermate essere stato un “vero eroe”, è morto in galera dove scontava tre ergastoli per mafia dopo altre condanne passate in giudicato).
Smettila di chiedere le dimissioni del Presidente della Repubblica, salvo augurargli lunga vita il giorno dopo quando, sommerso dalle reazioni di tutti per la offensiva megacafonata di cui ti sei reso responsabile, le definisci prontamente “un’ipotesi di scuola”!
Smettila di definire comunista l’esponente del maggiore partito avversario, visto che il Partito Comunista Italiano non esiste più da quasi venti anni!
Smettila di offendermi, insieme a tutti gli altri cittadini italiani che hanno l’onore e il privilegio di non averti ami votato, definendomi “coglione” due anni fa e “grullo” oggi: apprezzo il miglioramento, ma siamo ancora troppo lontani dalla normalità di un paese civile!
Smettila di inviarmi forti abbracci che non ho richiesto, rigetto e non ricambio.
E tutto questo soltanto negli ultimi due giorni di campagna elettorale!
Tanto – per il momento – ti dovevo.

Lettera firmata

Maledette elezioni aprile 2008

Roma 17 aprile 2008

Berluskaz (amabile epiteto bossiano) ha vinto: tutto è perduto, anche l’onore del popolo italiano (almeno per la parte maggioritaria che l’ha votato)!

L’irreparabile è avvenuto: questo disgraziato paese ha scelto di subire l’ignominia e l’onta di un quinquennio di immorale governo di Bella Chioma Kalotricofilo Blefaroplasticato Testa Asfaltata. Marcello Dell’Utri, sodale e collaboratore di Berluskaz, condannato a 9 anni per mafia in primo grado, senza contare le sentenze già passate in giudicato, definisce eroe il mafioso Mangano, (già stalliere, fattore, guardia del corpo e amico tuttofare nella villa berluskaziana di Arcore) morto in galera dove scontava 2 ergastoli per 3 omicidi di mafia. Berluskaz conferma l’eroicità testimoniata dal silenzio grandioso mantenuto dallo stalliere che mai nulla di loro raccontò ai giudici che lo indagavano. Ma quali segreti aveva da confessare santo Mangano, eroe per averli portati nella tomba? Non lo sapremo mai, ma possiamo bene immaginarlo: in un paese normale, civile ed onesto, l’affermata eroicità del santo mafioso, sarebbe stata di per sé sufficiente a far scomparire dalla scena politica ogni suo ammiratore, fosse anche - e soprattutto – il suo padrone Berluskaz. Ma noi siamo il paese della maggioranza dell’autocrate telemediatico e quindi così sia. Inch Allah!
P.S. – Attendiamo a breve l’edificazione di monumenti nelle piazze italiane dedicati al mafioso santo ed eroe…