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giovedì 5 novembre 2009

B. Massone Puttaniere Crociato

Il 4 novembre 2009, l’Egoarca, in ennesima rinnovata visita autopromozionale a L’Aquila, fuoriesce (da una chiesa?) brandendo un grande crocifisso come fosse una clava e roteandolo come una durlindana. Questa l’ennesima incredibile immagine propinata da Mediaraiset in risposta alla decisione della sentenza della Corte di Giustizia Europea dei Diritti dell’Uomo che impone allo stato italiano di rimuovere le croci appese sulle pareti delle aule scolastiche in onore e nel rispetto del principio di laicità dello stato e del diritto di libertà educativa dei genitori. L’immagine è altamente blasfema (dal punto di vista cattolico, ovviamente) perchè la Croce va maneggiata con amore e devozione dai credenti e con rispetto dagli altri, mai con l’odio e la violenza vendicativa palesemente manifestate a zero credibilità dal Massone Puttaniere Pluridivorziato (fedele?) credente (?). La Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana, dal Papa a scendere fino all’ultimo dei devoti, avrebbe dovuto condannare immediatamente e pesantemente un uso così evidentemente strumentale e antireligioso del simbolo supremo del sacrificio del Cristo fondatore della sua chiesa. Invece nemmeno una voce in proposito. Al contrario fiumi di parole con comune intesa di tutti, chiesa, governo,opposizione, (ringrazio i pochissimi contro corrente sommersi dalla fiumana crociat) a favore della permanenza, in parete della croce. E si badi bene non in quanto simbolo religioso, ma semplice testimonianza irrinunciabile della tradizione e delle radici culturali della stessa nazione. La chiesa, invece di (ri)proporla, avrebbe dovuto condannare questa lettura di vituperevole declassamento, invece di farsene alfiere e protagonista. La croce viene infatti così abbassata allo stesso livello di (in)degnità antropologica dello scaramantico corno rosso napoletano che chiederò alla ministra Mary Star di apporre sulla parete delle (sue?) aule, alla pari di qualsiasi altro simbolo possibile di analoga testimonianza delle tradizioni culturali di un popolo. Ma posso esser proprio io, ateo convinto da sempre, a difendere il valore metafisico del simbolo crociato e a preservarlo dalle immonde contaminazioni pagane e interessatissime della plebe ignorante e dei capi super volpini?

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