Giovanardi, sottosegretario del governo Berluskoni IV ad suam ipasam personam, ultrà cattolico uso a scivolare sulla violenza forsennata delle proprie lubriche parole, in mancanza dei necessari correlati ragionamenti, afferma che Cucchi “era anoressico, drogato e sieropositivo. Uno zombie. L’ha ucciso la droga.” Cucchi era un giovane, arrestato per 20 grammi di marihuana e morto (ammazzato?) nel reparto detentivo dell’ospedale Pertini di Roma sei giorni dopo, alla fine di ottobre 2009. Lo hanno picchiato, gli hanno negato l’avvocato di fiducia pure richiesto – invano – gli hanno impedito di incontrare i familiari. Lo stato, adesso, apre inchieste e denuncia responsabili e responsabilità: ma Stefano cucchi è morto. E’ più drogato e zombie il povero Stefano, di cui Giovanardi vilipende lo stesso cadavere o il sottosegretario che spara parole senza pietas pur riempiendosi la bocca di ultrà cattolico con parole di difesa della vita (contro l’aborto)? “Crudele” (Finocchiaro, PD) e “barbaro” (ex colleghi dell’UDC) non sa contenere il caos della dissociazione fra le sue parole offensive e l’incapacità di una sia pur minima capacità di autocontrollo razionale dei “propri” ragionamenti (si fa per dire).
Spero che il padre fondatore della religione di cui incredibilmente l’impietoso Giovanrdi pretende di continuare ad affermarsi adepto, lo informi degli errori inumani che il pervicace peccatore continua a inanellare. Il buon rabbi ebreo Gesù infatti (detto poi il Cristo e il Figlio) ha predicato amore, tolleranza e comprensione ed è per questo finito in croce come il povero Stefano. Lui non condannava e fu condannato: Giovanardi condanna e spero venga condannato, almeno dalla sua Chiesa Cattolica Ecumenica Apostolica Romana!
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