Il 14 dicembre 2009 una persona psicolabile da sempre, alla fine di un comizio di Berlusconi in piazza Duomo a Milano, gli lancia con violenza un modellino della chiesa in faccia procurandogli la rottura del setto nasale e di due denti. Questo fatto di pura follia, di per sè privo totalmente ad ogni evidenza di alcun possibile significato politico, diviene il pretesto per lucidissime strumentali speculazioni terroristiche e terrorizzanti, necessarie e sufficienti a costruire il modello di un complotto teso all’ attentato della vita di Berlusconi. L’atto proditorio è stato causato dal clima di violenza che le sinistre, l’opposizione, la magistratura, la Corte Costituzionale, il Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei Deputati, La Repubblica e la stampa sovversiva, Anno Zero di Santoro e tutte le trasmissioni bolsceviche di Mediaraiset fomentano da 15 anni per rovesciare i legittimi governi di Berlusconi: tutti risultano perciò mandanti morali e responsabili materiali dell’accaduto. Il folle è stato evidentemente utilizzato per attentare alla vita stessa del capo del governo, che si è salvato soltanto per un puro e vero miracolo! Questa la versione ufficiale che stampa asservita e televisione a reti unificate (Mediaset di proprietà dell’assalito e RAI controllata dall’assalito) si incaricano, con lo zelo di sempre, di propagandare con gigantesco tam tam degno di migliore causa.
Rosy Bindi, mite presidente del PD e Antonio Di Pietro, sanguigno presidente dell’Italia dei Valori, gli unici a non unirsi al coro gregario e a mantenere saldo il principio della necessità morale del mantenimento della critica politica al comportamento del governo e della maggioranza, vengono additati alle folle come mandanti ed esecutori del gesto insano che pure essi stessi ovviamente condannano senza mezzi termini. I vari Capezzoni, Bonaiuti, Cicchitti, Sallusti e c. (intendo camerati e non compagni: non vorrei ovviamente che nessuno si dovesse sentire offeso...) si scatenano con la gran cassa di un ritornello da disco rotto nel ripetere la favola terribile dell’odio profuso a piene mani dai bolscevichi che vogliono impedire a Berlusconi di (s)governare, nonostante abbia la più gigantesca maggioranza mai vista nella storia dell’Italia Repubblicana, con uno scarto a suo favore di più di cento onorevoli...Ricordare razionalmente il semplice e banale fatto che il clima di scontro è stato creato, costruito, montato, mantenuto e aggravato negli ultimi quindici anni proprio dagli attacchi sistematici e forsennati della maggioranza berlusconiana e del suo Duce contro tutto e contro tutti, è considerata una provocazione inaccettabile e delinquenziale. L’Egoarca accusa tutti i suoi avversari e chiunque non si uniforma al suo Verbo da e di se-dicente Unto del Signore, di essere comunisti sitibondi di sangue, ma reagisce sdegnato se il buon Di Pietro ha l’ardire di definirlo fascista! Le carte sono taroccate da15 anni e i tavoli da gioco vengono continuamente rovesciati, ma chi ha il coraggio e la pazienza di ricordarlo viene sommerso dalle urla di una canea incapace di intendere e di volere.
Sulla prima pagina de Il Fatto Quotidiano del 15 dicembre 2009 si può trovare la sintesi pacata e convincente, dei motivi e delle cause che hanno scatenato il rovesciamento del mondo riducendolo a falsilandia e fintonia senza più limiti e senza vergogna. Ottimo il telegrafico sottotitolo “Da destra campagna di odio contro chi si oppone”: chiunque abbia ascoltato l’intervento
nazi(onalsociali)sta del capogruppo popolarlibertario (?) già socialista-craxiano-piduista Cicchitto nel dibattito alla Camera del 15 dicembre sa di cosa parlo. Il regime di cui l’onorevole è una delle massime espressioni, sta cogliendo l’occasione della follia di un gesto squilibrato di un mentecatto, per dare il colpo di grazia ai rimasugli dello stato di diritto che ancora sono rintracciabili di questa nostra povera Repubblica Italiana. Il fondo del direttore Padellaro e l’articolo del “terrorista mediatico” Travaglio (così lo definisce lo squadrista Cicchitto) sono due pezzi encomiabili per chiarezza e sincerità, che fanno onore a loro e alla minima parte di giornalismo italiano che riesce ancora, nonostante tutto, a mantenere la schiena bene dritta e non in vendita. “A da passà ‘a nottata...” Anche la infima minoranza (22% degli elettori alle ultime elezioni europee di giugno che solo per il gioco convenzionale delle regole democratiche diviene “maggioranza” sbandierata, creduta, ritenuta e fatta passare per tale) degli “imbecilli e coglioni” che ancora votano l’Autocrate, sarà in grado, prima o dopo, di recuperare raziocinio, capacità di ragionamento e razionalità. Almeno questa speranza dobbiamo coltivare e a questo sogno dobbiamo fare riferimento...
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