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mercoledì 30 settembre 2009

"L'uso criminoso della Televisione"

A Roma il consigliere comunale Federico Guidi, popolano della libertà (quale? per conto di chi? ad personam? per fare cosa?) si oppone alla richiesta di intitolare una scuola al grande giornalista Enzo Biagi. Caduto, anche fisicamente, perchè ne morì di crepacuore, sotto la mannaia squadrista dell’Editto Bulgaro di Sofia, l’Egoarca in trasferta lo accusò, in solido con Santoro, Travaglio e Luttazzi di “uso criminoso della televisione”: fu sufficente per farlo/li scomparire (alcuni) per sempre dal teleschermo. Pare che le motivazioni addette siano riferibili al rispetto della legge che prescrive di attendere 10 anni dalla morte di colui al quale si vogliono intitolare strade e scuole. Infatti la destra nazi(s)fascista berluskoniana al potere – purtroppo – anche nel comune di Roma, sempre (?) ligia alla legge, depenna Biagi, morto soltanto da 2 anni e propone Craxi Bettino come titolare di toponomastica stradale cittadina per l’anno prossimo, giusto a 10 anni dalla sua morte. Inutile rammentare che l’imputato Craxi resta un pluripregiudicato per gravi reati di corruzione e altro, con l’aggravante della latitanza e della contumacia. La legge dei 10 anni cancella anche i reati compiuti dai nominandi? Complimenti!
Comunque Sua Santissima Maestà Imperiale Berluskoni IV oggi 30 settembre 2009, sconfessando – come sempre – platealmente se stesso, dopo settimane di minacce e tentativi di chiusura delle trasmissioni di Santoro e C. ha solennemente affermato, scofessandosi platealmente ancora una volta:” Lunga vita a Santoro e alla Dandini! Possono stare in TV finchè vogliono, finchè non si fa un uso criminoso della TV, finchè non si fa calunnia!”. E così smentisce se stesso mentre si smentisce: triplo salto mortale di logica e di (in)coerenza. 1) Criminoso non è criminale (o sì?) e in ogni modo dovrebbe essere la magistratura a decidere (o no?). L’altra volta il Tribunale decise che l’unico atto criminale fu compiuto dalla censura dell’Autocrate e reintegrò il giornalista che ottenne – giustamente - un miliardo e mezzo di lire di risarcimento, pagate fra l’altro dalla RAI e cioè da me cittadino contribuente per bene che paga le tasse fino all’ultimo centesimo di euro. Sono infatti pensionato, invalido del lavoro, con carico di famiglia e quindi al di fuori di ogni scudo fiscale per delinquenti e grandissimi evasori come quelli protetti dalla legge varata giusto oggi 30 settembre dal governo ad personam di chi i suoi soldi li ha sempre portati all’estero senza ritegno e senza morale. 2) Dopo l’editto bulgaro che eliminò Biagi, Luttazzi, Guzzanti, Travaglio e Santoro dagli schermi di Mediaraiset; dopo l’editto di Tirana del febbraio 2009 con cui invitò i direttori di Stampa e Corriere della Sera a cambiare mestiere (come avvenne subito dopo); dopo l’editto di Milano di due giorni or sono in cui ha accusato “questa opposizione” dei delitti più efferati e quindi meritevole di “non essere riconosciuta...vergogna! vergogna! vergogna!...” chi ancora non ha voluto capire, non capirà mai più. E’ veramente troppo tardi: il regime è in atto e sordi che non vogliono sentire e ciechi che non vogliono vedere sono i suoi migliori alleati, “coglioni, imbecilli, farabutti, cancerosi”. Così sia! Amen!

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