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venerdì 16 ottobre 2009

Gli Editti di Sofia

Il 15 ottobre 2009, in viaggio ufficiale a Sofia (ricordate il Primo Editto Censorio Bulgaro del 2001?), l’Egoarca insiste nel dettare le regole normative di una nuova censura a danno dei (pochi) giornalisti che stanno (ancora) a schiena dritta. L’Autocrate sprofonda in una teorizzazione logico-linguistica-semantica-filosofica-metafisica sui limiti di una giusta censura, necessaria e sufficente a stroncare – una volta per tutte – l’ardire dei giornalisti contro corrente. L’Ineffabile è più bravo a raccontare barzellette, di quanto non sia capace di padroneggiare materia così delicata e sdrucciolevole e s’impantana e si avvolge in spirali mortali cercando, ad esempio, di definire il concetto di critica moderata, accettabile se non diventa smodata. Non spiega chi, come, quando, dove e perchè deve e dovrebbe stabilire così complessi confini: per l’Unto del e dal Signore, è fin troppo ovvio che il Giudice Unico e Supremo è Lui per diritto divino e popolare. In ogni modo straparla di riforma costituzionale che farà da Solo (la Costituzione prevede una maggioranza dei due terzi del Parlamento che Lui non possiede e non possiederà mai, visto che alle ultime elezioni europee di giugno ha avuto le preferenze del miserabile 4% degli italiani e soltanto il 22% degli elettori – infima minoranza di un italiano su cinque – ha votato il partito del Popolo della (se-dicente) Libertà. Il Regime Autotelemediocratico in atto da 15 anni sta formalizzando se stesso, con pretese di darsi una veste formalmente corretta e legalmente presentabile. Nessuno ricorda più il grande sociologo canadese Marshal Mac Luhan che ormai più di 30 anni or sono già ricordava a tutti che “il mediun è il messaggio” denunciando ipso facto i gravissimi pericoli che l’umanità correva per il solo affermarsi della potenza sopraffattrice della televisione e di chi la controlla. Rileggetelo, ne vale la pena!

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