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venerdì 26 giugno 2009

"Gli italiani mi vogliono così"

“Gli italiani mi vogliono così, buono e generoso”: questa l’ignobile, paradossale, provocatoria affermazione del Blefaroplastikato Kalotrikofilo Testa Asfaltata Al Tappone Berluskoni IV, esternata oggi 25 giugno 2009, nell’ennesimo spot autopromozionale durante il giro autopubblicitario e autopropagandistico a L’Aquila. Peccato che non abbia specificato che gli italiani che lo vogliono così sono soltanto il 22% degli elettori alle ultime elezioni europee: vale a dire una minima infima minoranza della stragrande maggioranza che non lo vuole. Infatti il 35% di “coglioni e imbecilli” che lo ha votato sul totale del 65% di italiani che ha partecipato alle elezioni, rappresenta esattamente soltanto la piccola minoranza che si spaccia e viene spacciata dal (super)duce(tto) per assoluta maggioranza. Il mago di Arcore, da vero (se)dicente democratico, si dimetta immediatamente: è l’unica possibilità che gli rimane. Non lo riscatterà dalle malefatte e dalle bugie che abbiamo dovuto sopportare negli ultimi decenni, ma almeno ci libereremo finalmente del politico fazioso, fittizio, fasullo e imbarazzante in omerico, plateale, gigantesco, immorale, riprovevole, inammissibile, inaccettabile conflitto di interessi, che grida da fin troppo tempo vendetta al cospetto di dio e degli uomini. Se non ora, quando? Se non lui, chi?

Il Grande Bugiardo del Berluskonistan

Le rovine del quindicennio berluskoniano travolgono ormai tutto e tutti, aggiungendo al danno dei colpi mortali inferti alla moralità e alla legalità di questo disgraziatissimo paese, anche la beffa del ghigno di una finta vittima che irride gli onesti e sfrutta senza il minimo ritegno l’imbecillità dei coglioni che lo hanno votato. Nelle ultime settimane il crescendo parossistico delle sparate incredibili e della distorsione della realtà ad personam, ha raggiunto e sorpassato vertici apicali degni di migliore causa. Resta lo stupefacente spettacolo della imbarazzante esternazione del capo del governo che giura sulla testa dei figli di non avere avuto relazioni e rapporti piccanti con minorenni (di questo lo accusa la stessa consorte Veronica Lario). Lo spettacolo (im)pietoso di un vecchio settantatreenne che ritiene, con questo spot incredibile e insulso ritenuto autoapologetico, di risolvere il problema delle gravissime accuse che la stessa (ex) moglie gli ha rivolto all’inizio della vicenda trasformatasi geneticamente nel diabolico trappolone cul de sac in cui il Mago di Arcore ha saputo (e voluto) infilarsi in mdo caparbio e luciferino. Insoddisfatto della mancata difesa non corrisposta dalle sue(?) 5 (belle?) ministre ad personam, l’ha sollecitata con insistenza riprovevole. Le ministre Gelmini, Prestigiacomo e Carfagna hanno subito capito, con prontissimo ministeriale servilismo, di dover confermare “l’innata capacità seduttiva” del Blefaroplstikato Kalotrikofilo Testa Asafaltata precisando cha la usa “a fini di ricerca del consenso, non per scopi morbosi”. Non commento l’inaudita dichiarazione della callipigia ministra Carfagna: prendiamo atto delle sue (di Lui) straordinarie capacità seduttive e persusasive...
Il Time conferma che il Grande Imperatore “governa su questa repubblica da reality show” analogata alla più abietta e sciagurata satrapia centro-asiatica ex-sovietica. Ha ragione il Grande Perseguitato: ormai il complotto eversivo ai suoi danni è di dimensioni universali, visto che le più prestigiose testate giornalistiche del mondo, dal Financial Times al Guardian, dal Pais al Time, da El Mundo al New York Time, lo accusano, lo deridono e lo irridono, coinvolgendo, purtroppo anche la maggioranza degli italiani che non lo ha mai votato. L’attacco bolscevico è in atto: proletari di tutto il mondo, unitevi!
Ricordo a tutti “la questione morale (o immorale?) che investe il nostro paese a causa del comporatmento del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inquivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica”. (Dalla lettera apertascritta da donPaolo Farinella, prete, al suo cardinale Bagnasco il 31 maggio 2009)

Chi disistima chi

Il giornalista Mongiello, dell’Unità, al Consiglio Europeo di Bruxelles del 19 giugno 2009, chiede a Berlusconi se la mancata presidenza del parlamento Europeo ad un italiano sia la conseguenza degli scandali in corso: ”Ho disistima totale nei confronti del suo giornale, dunque non rispondo”, questa l’ineffabile (non) risposta del (super)duce(tto) di Arcore. Il mago arcoriano è tuttavia disistimato dal ben 78% degli italiani che non lo votano e non lo hanno votato alle ultime elezioni europee del 7 giugno, pur spacciandosi ovunque fraudolento e bugiardo capolista in tutte le circoscrizioni e regioni. Prima delle elezioni l’Unto del Signore aveva straparlato del 75% di consenso goduto fra i suoi connazionali e del – minimo – 45% di voti che avrebbe ottenuto. Purtroppo per lui il 35% degli elettori che ha scelto il Popolo della Libertà ad personam si riferisce al 65% di chi ha esercitato il diritto di voto e quindi matematicamente – la matematica non è un’opinione - il gruppo fortemente minoritario che lo ha pre-scelto costituisce solamente il 22% dell’intero corpo elettorale. Si evince chiaramente l’ennesima bugia del Padrone e dei suoi sicofanti, saltimbanchi, servi, servitori, yes man, sodali: il Grande Imperatore non rappresenta “la gran parte degli italiani” come le sue TV Mediaraiset e la sua stampa prezzolata continuano a ripetere monotonamente all’infinito per stroncare definitivamente i cervelli bacarozzati di chi lo vota e ridurre all’impotenza e acquiescenza della assuefazione beota quello degli altri. Il Blefaroplastikato rappresenta l’infima minoranza del 22% degli elettori “coglioni e imbecilli” che ancora lo sostengono (chissà perchè...) Questo è un fatto, anzi il Fatto indiscusso e indiscutibile da cui partire per fare piazza pulita e libera da menzogne e mendacio. Lo tenga ben presente il Megadittatore Arcoriano quando, palesemente bugiardo, straparla del favore del 75% degli italiani nei suoi confronti. Qualcuno trovi il coraggio di dirglielo al Sultano di Arcore: 22%, non 75%!
In realtà quindi, la sua rabbiosa, impotente, vendicativa, infantile, patetica, volgare, ignorante, scortese disistima è azzerata dal 78% degli italiani che gliela ricambiano. A dimettersi non ci pensa proprio: e allora? Fino a quando la stragrande maggioranza di questo disgraziato paese berluskonizzato dovrà sopportare la vergogna, l’onta, l’ignominia, l’abominio, la prepotenza, la violenza, l’offesa, le (finte/vere) inaccettabili gaffes, le ignobili barzellette, gli abusi, i soprusi, le soperchierie, i comportamenti da bassa macelleria messicana (senza voler offendere la meritoria categoria degli onesti macellai della grande nazione azteca) di questo piccolo caudillo da operetta, psiconano, “urilizzatore finale” di prostitute di basso bordo che può avere “in grandi quantitativi, anche gratris” come afferma orgogliosamente il suo degno legale Mavalà Ghedini, nonchè deputato ad personam?
Fino a quando dovremo sostenere il fardello del più imbarazzante capo di governo della storia umana di tutti i tempi? Usque tandem l’Italia degli onesti dovrà pagare colpe che non le competono? La misura è colma: chi può e deve, intervenga, prima che il disastro divenga drammaticamente irreversibile e tragicamente definitivo. Amen!
P.S. – “La (cialtronesca) visita del (se-dicente e autonominato) colonnello Ghedafi in Italia, conclusasi il 12 giugno, ha avuto aspetti di farsa che purtroppo si sono mescolati alla farsa nostrana. Ne è risultato un mix assai poco digeribile che rende ancor più grottesca e flebile la nostra credibilità internazionale” (Eugenio Scalfari, pag. 1 de La Repubblica del 13 giugno 2009)

mercoledì 24 giugno 2009

Per Sua Eccellenza Bondi

Il Gran Ciambellano della Co(o)rte del (super)duce(tto) di Arcore, sodale e sicofante del Mago di Arcore Al Tappone Testa Asfaltata nonchè ministro della cultura ad personam del Grande Imperatore di tutte le Galassie Kalotricofilo Blefaroplasticato Berluskoni IV, afferma, nel giorno delle elezioni amministrative del 22 giugno 2009 che “La Repubblica è un’insidia per la democrazia”. Questa proterva, immorale, insensata, sciagurata, inaccettabile, provocatoria dichiarazione produce insieme ira e ilarità, sdegno e divertimento, rabbia e sorriso, vergogna e incredulità. Un ministro della Repubblica non riesce a controllare i suoi servili istinti gregari di servitore fedele della Real Casa di Arcore e la spara così fin troppo grossa, visto che l’Italia è, nonostante tutto e pur sempre uno Stato di Diritto e non un regime da caudillo sudamericano o da satrapo centro asiatico post-sovietico (fatto salvo il rispetto dovuto all’iconografia tradizionale che può indurvi a comprendere le “ragioni” di despoti extra-europei, ma mai quella di tiranni nazi-fasci-comunisti nostrani). Ricordiamo a chi se ne fosse dimenticato che il non gentile servitore dello stato berluskoniano è (stato) un bolscevico trinariciuto al soldo di Mosca, transfuga, banderuola e voltagabbana nelle fila della peggiore reazione demoplutocraticamassonica (B. tessera n. 1818) in agguato. Tutti sappiamo che i convertiti sono i più zelanti e assatanati nel perseguitare gli antichi compagni di fede e il Gran Ciambellano ne è la testimonianza scientifica più lampante! Bisogna anche ricordare il grandissimo merito guadagnato dal nostro geniale padre Sigmund Freud nello svelare il meccanismo della “proiezione” per cui chi come Bondi sente nel suo inconscio tutta l’insidia che il suo Popolo della Libertà porta e può effettivamente causare alla democrazia, proietta le sue colpe sul nemico immaginario per liberarsene e farsene vanto!
Per una maggiore e più precisa informazione della disgustosa tragicomica vicenda, rimando all’articolo asciutto e sprezzante pubblicato a pagina 13 de La Repubblica odierna (23 giugno 2009) in cui si dà anche conto della prosopopea e della pre-potenza dell’ex-bolscevico e delle sacrosante proteste della Federazione Nazionale della Stampa Italiana contro le inaudite inaccettabili incredibili offensive affermazioni dello pseudo ministro, effettivamente ad personam, contro la libertà di stampa e di pensiero, risorsa e non insidia per uno stato democratico come ancora dovrebbe essere il nostro. Resistere! Resistere! Resistere!

giovedì 18 giugno 2009

Berluskoni, l'utilizzatore (?) finale

L’onorevole avvocato Mavalà Ghedini è difensore di B. la mattina nelle aule (di giustizia) e deputato del PDL ad personam il pomeriggio nelle aule (parlamentari) per cambiare le leggi da usare la mattina dopo in tribunale per salvare il suo cliente DAL processo! In relazione alle prestazioni prezzolate che la “signora” Patrizia D’Addario ha comunicato al Corsera il 17 giugno 2009, da lei concesse nella casa privata del capo del governo a palazzo Grazioli in Roma, il serafico indisponente Mavalà ha definito il suo cliente soltanto “utilizzatore finale” del prodotto pornografico e quindi non responsabile penalmente. Forse penalmente no, anche perchè il lodo Alfano del se-dicente ministro della (in)giustizia ad personam lo protegge, con immunità e impunità degne di migliore causa. Tutte le altre responsabilità restano comunque e tuttavia in carico al (super)duce(tto) di Arcore, che è e resta totalmente (ir)responsabile di ogni colpa morale e politica a lui ascrivibile. Attendiamo l’ennesimo patetico incredibile giuramento sulla testa dei propri figli a riprova (?) della propria candida ingenua innocenza, necessario e sufficente a rigettare tutte le ignobili accuse che il complotto mondiale mediatico-giudiziario-demo-pauperistico gestito dai poteri forti del bieco bolscevismo trinariciuto in agguato gli sta scatenando contro. Di sicuro il complotto non può essere plutocratico-massonico, visto che l’unico massone protagonista conosciuto è proprio lui (tessera P2 n. 1816 del 1978) e in quanto a plutocrazia risulta essere il più ricco in Italia e tra i più ricchi nell’intero orbe terracqueo. Ciò proprio grazie al coacervo innominabile di combinati disposti negli interessi inestricabili di poteri mafiosi, mediatici, economici, giudiziari e politici che è stato finora capace di costruire e organizzare a suo immediato e unico favore in decenni di forsennata carriera e attività di (dis)servizio! Il famigerato, elefantiaco, immorale, insopportabile, schifoso, nauseante e nauseabondo supermegaultra conflitto di interessi, che ha saputo edificare e sviluppare come una aberrante metastasi cancerosa e cancerogena nel tessuto vivo e vitale della nazione, gli permette di mantenersi a galla, nonostante le autosgoppate che si sta autosomministrando con violenza sempre più insostenibile! Speriamo continui così fino alla (prossima?) fine, per il tempo strettamente necessario alla sua auspicabile autodefenestrazione catartica. Amen e così sia!

Esposto-denuncia ala Procura della Repubblica di Napoli

Non ho notizie di denunce alla Procura di Napoli in merito al gravissimo episodio accaduto nel seggio n. 62 di Portici alle ore 19,20 di domenica 7 giugno 2009, durante le votazioni per le elezioni europee. La famiglia Letizia, padre, madre e figlia (quella di papi Silvio) entra nel seggio scortata dalla polizia (a che titolo?) e il presidente lo chiude a tutti gli altri elettori che vengono bloccati all’esterno, mentre all’interno, dopo il voto, ci si trastulla in piacevoli conversari, nonostante le urla di vergogna e di riprovazione di chi deve votare e non può esercitare il proprio diritto di voto. Finalmente un poliziotto bussa alla porta del seggio chiuso e lo fa riaprire, ripristinando le condizioni di legalità necessarie e sufficenti all’espletamento del diritto dovere di voto dei cittadini elettori presenti. Questo almeno riportano le cronache giornalistiche e televisive del giorno dopo, da La Repubblica a Novella 2000.
2 considerazioni. 1) Non mi risulta che un presidente di seggio possa per nessun motivo e a nessun titolo chiudere il seggio per lasciarlo alla privata disposizione di preferenziati elettori. 2) Mi risulta invece che nel seggio possono accedere soltanto gli elettori ivi votanti e coloro che, per doveri d’ufficio ne hanno titolo (presidente, scrutatori, rappresentanti di lista, forze dell’ordine) e nessun altro: perchè allora il signor Letizia è potuto penetrare all’interno, visto che non era elettore presso quel seggio n. 62, ma aveva già votato altrove, essendo altrove residente?
Nel caso in cui nessuno provvedesse, avanzerò personalmente regolare e formale esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli, affinchè il magistrato competente possa verificare la sussistenza delle ipotesi di reato relative ai fatti denunciati e i trasgressori possano essere perseguiti a termini di legge.

mercoledì 10 giugno 2009

Bugiardo, contento e cornuto

“Il leader chiedeva e profetizzava il potere assoluto, con il 45% dei voti per sè e l’alleanza della Lega oltre il 50%. Questa era la soglia politicamente sacra, la seconda presa del potere in un anno, la misura che trasforma il consenso in adesione, il governo in comando e il comando in dominio...”Il PDL è al 46%” aveva garantito il premier il 6 maggio. “Siamo sopra al 40%” aveva aggiunto il 16 maggio. “Alle europee i sondaggi ci danno al 45%” aveva spiegato il 23 maggio.”Gli ultimi sondaggi parlano di un PDL al 45% e io sono certo che sarà così” aveva concluso il 30 maggio. Non è andata così e il PDL ruzzola dieci punti più in basso della profezia, perdendo il 2,1% rispetto alle politiche. Soprattutto si infrange il mito dell’invulnerabilità del Capo, condannato a vincere sempre, dopo la riconquista che lo ha riconsacrato premier nel 2008” (Ezio Mauro, pag. 1 de La Repubblica 9/6/09).
Non mi risultano dichiarazioni del (super)duce(tto) di Arcore il giorno dopo le elezioni del 7 giugno, di fronte al miserrimo, per lui catastrofico 35% di voti faticosamente raggiunti. Le macrobugie cominciano a fare acqua, “coglioni e imbecilli” che lo votano cominciano a recuperare un minimo di lucidità razionale dopo la sbornia telemediocratica “insufflata” (secondo la terminologia propria del Padrone delle Ferriere di Arcore) dal Mago di Cologno Monzese nelle disponibili teste del Popolo della Libertà (quale? di chi? per cosa?). Attendiamo nuove, più adeguate e consone superbugie a orologeria, nella speranza che facciano sempre meno effetto. Forse siamo all’inizio del principio della fine dell’Imperatore: era ora, anzi l’ora è già passata...
P.S. – Gravissima la notizia – passata del tutto inosservata – della chiusura agli elettori del seggio n. 62 di Portici, dove, alle 19,25 di domenica 7 giugno si presenta a votare la famiglia Letizia al gran completo, scortata da auto civetta della Polizia di Stato e agenti motociclisti: perchè? Gli elettori presenti vengono bloccati fuori del seggio, che viene chiuso a completa disposizione della famigliola intima del Presidente B., quella di “Noemi Papi Silvio”. Inutili, ancorchè vigorose, le proteste. La presente vale come denuncia alla Procura della Repubblica competente per territorio, affinchè verifichi la sussistenza delle ipotesi di reato relative al fatto inaudito, incredibile e sconcertante. Il presidente del seggio che ha disposto al chiusura – momentanea – pro domo Letizia, deve rispondere di questo abuso in ipotesi di reato al magistrato competente. Se nessun altro cittadino lo richiederà, formalizzerò personalmente l’esposto-denuncia alla Procura della Repubblica.