mercoledì 14 aprile 2010
W la Francia!
Nel pieno del sesquipedale scandalo mondiale scatenato dall'innumerevole stuolo di preti che in tutto l'orbe terraqueo, in osservanza dei valori di ecumenicità della loro religione cattolica, sono sotto accusa per pedofilia e molestie sessuali di vario tipo contro bimbe, bambini e minorenni, il segretario di stato Bertone ha la cattivissima idea di tentare di tappare la falla producendo danni ancora più consistenti e irreparabili. Il cardinale e capo di (s)governo dello Stato della Città del Vaticano se ne esce con l'incredibile affermazione, pretesa scientifica, che la pedofilia non è da associare al celibato (dei preti) ma deve ritenersi conseguenza diretta e automatica dell'omosessualità. Un suo collega vescovo emerito di Grosseto, proprio in questi giorni, ha detto che gli animali sono migliori degli omosessuali, perchè sono più ordinati di loro! Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, come avrebbe dovuto ben sapere il cardinalone emerito e il 14 aprile 2010 arriva la vibratissima pesante giusta protesta formale del governo francese che coerentemente difende i suoi cittadini dagli attacchi delle altre nazioni: in questo caso i suoi omosessuali in quanto attaccati ingiustamente dal Capo di Governo dello Stato della Città del Vaticano. La Francia sta combattendo proprio in questi mesi una sacrosanta battaglia, anche presso le Nazioni Unite, in difesa dei diritti universali degli omosessuali: naturalmente la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana e il suo Stato della Città del Vaticano sono contrarissimi, in difesa dei propri valori universali (quali?) ritenuti irrinunciabili, con cui si riempiono empiamente le bocche simoniache e cesaropapiste ogni momento. La Repubblica Italiana è ufficialmente uno stato laico di diritto, ma nessun berluscone al governo ha sentito il dovere di difendere, questi sì, valori irrinunciabili di libertà e di democrazia, senza scaricarne l'onere sulla Repubblica Francese, che ne trae tuttavia anche tutto l'onore che gli spetta. L'Italia berluskoniana e berluskonoide, ormai ridotta a serva provincia papalina, pontificia, zuava, vaticana, resta in colpevole silenzio. Anzi rincara la dose per voce dell'ineffabile Bocchino che, (in corrosiva antitetica polemica coi suoi alleati di governo che ipotizzano leghista il prossimo presidente del consiglio nel 2013) afferma: "Meglio gay che leghista"! Non si capisce se si debbano offendere di più gli omosessuali o i leghisti: avrà modo di spiegarlo meglio il Bocchino dal quale siamo, purtroppo (s)governati! Usque tandem? "Offendere i mascalzoni è cosa onorevole" (Quintiliano)
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