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venerdì 9 aprile 2010

Obiezione di coscienza vaticana

Il papa e i suoi accoliti hanno scatenato una furibonda campagna militare per affermare il diritto all'obiezione di coscienza, intesa come necessità doverosa per i cattolici, di non rispettare le leggi dello stato di cui sono cittadini per privilegiare i dettami dogmatici della loro religione cristiana apostolica ecumenica romana. Così negli ospedali le donne che intendono salvaguardare la propria salute come prevede la legge 194 da ben32 anni, non riescono più a esercitare il loro diritto di vita perchè i ginecologi si dichiarano (quasi) tutti, incredibilmente obiettori di coscienza! Per altro e paradossalmente il papa ordina ai farmacisti di non vendere i preservativi e così via in un rosario di inaudita violenza e intollerabile prepotenza per i buoni diritti di chi non si professa cattolico praticante e cioè la stragrande maggioranza degli italiani. I berlusconiani pretofili e i loro sodali inneggiano e osannano, in palese, immorale, macroscopico, insanabile, indecente, riprovevole contrasto con gli obblighi derivanti dall'essere cittadini e governanti di uno stato (che dovrebbe essere) laico e non la provincia papalina, zuava, pontificia , vaticana di uno stato teocratico, ierocratiuco, assolutistico, simoniaco e cesaropapista. Nessuno sembra ricordarsi che il Papa Vescovo di Roma, Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, Infallibile ex Catedra, è anche il Capo dello Stato della Città del Vaticano e come tale non deve nemmeno immaginare di intromettersi per nessun motivo negli affari interni di un altro stato estero come la Repubblica Italiana. Il privilegio di questo comportamento illegale e illeggittimo sul piano morale e diplomatico, viene riservato soltanto all'Italia: perchè il papa non prova a ingerirsi nello stesso modo e colla stessa violenza negli affari interni degli USA, della Repubblica Francese, Spagnola, Tedesca, del regno Unito e di tutti gli stati giustamente gelosi delle loro prerogative? Riceverebbe risposte dure e ferme che lo farebbero recedere da ogni ulteriore tentativo di intromissione negli affari degli altri stati. La storia dello scadimento delle prerogative sovrane della Repubblica Italiana e del (mancato) rispetto dei suoi diritti inalienabili di laicità, democrazia e libertà ricostruisce e spiega il servaggio di un'intera nazione, la sua genesi, la sua dinamica, i suoi esiti fatali. Usque tandem?

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