Roma, 24 aprile 2010. La mattina vengo a sapere, per puro caso, che alle 16 ci sarà una manifestazione contro i peccati della chiesa e i reati commessi dai suoi ministri e sacerdoti. La polizia di Berlusconi ha vietato l'uso di piazza Pio XII, di fronte a S. Pietro e allo Stato della Città del Vaticano, da sempre antifemminista e omofobo. Il sit-in è stato spostato d'autorità a piazza SS Apostoli, contigua a piazza Venezia e a Palazzo Grazioli, residenza privata del Caudillo di Arcore. A piazza Colonna prendo il primo bus in transito - il 63 - per scendere alla fermata successiva per irsparmiarmi qualche centinaio di metri, avendo difficoltà a camminare. Purtroppo la fermata successiva è stata abolita: era situata proprio all'altezza di Palazzo Grazioli ed è stata eliminata per "motivi attinenti la sicurezza del capo del governo". Il bus ormai ferma un chilometro dopo piazza Colonna: la prima fermata successiva è addirittura quella di Largo Argentina. Commento a voce alta i guasti prodotti dal Cavaliere anche sulla vita quotidiana dei cittadini qualunque e una signora, anziana e obesa di classe popolare, si risente e mi apostrofa affermando violentemente che "non capisco niente" (?). Ormai gli imbecilli, coglioni e farabutti che votano ancora il Sultano Conducator (sempre meno, nonostante le gigantesche bugie sulle percentuali bulgare di consensi spacciate per vere dal Caudillo e dalle sue agenzie di marketing) hanno subito un lavaggio del cervello tale che agiscono masochisticamente aggredendo chi non la pensa come loro. Mala tempora!
Arrivo a piazza SS Apostoli dopo un lunghissimo percorso a piedi perchè tutte le fermate intermedie fra Largo Argentina e piazza Venezia sono state abolite e soppresse per la sicurezza del (super)Duce(tto) di Arcore! Sono purtroppo presenti appena un centinaio di gay e lesbiche dei vari movimenti omosessuali, anche di centro destra, per rappresentare la condanna del cardinalone Bertone, capo del governo dello Stato della Città del Vaticano. Costui proprio soltanto pochi giorni or sono, in Cile, s'è lasciato andare ad affermazioni a dir poco insensate e offensive, in disprezzo di ogni conoscenza scientifica e di semplice buon senso, in relazione al collegamento da lui sostenuto fra pedofilia e omosessualità. Il Bertone ha avuto l'impudicizia e l'impudenza di sostenere che è l'omosessualità a produrre i pedofili, certo non il celibato dei preti! Anche gli ubriaconi al Bar dello Sport fanno discorsi più sensati e sostenibili: la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana ha ormai raggiunto il fondo ed ha iniziato a scavarci sotto, in spregio agli insegnamenti del suo rabbi fondatore ebreo Gesù detto il Cristo, che predicava amore e fratellanza, non esclusione e condanne! Resta il fatto che una città come Roma con tre milioni di abitanti, non riesce a produrne mille a testimoniare solidarietà agli omosessuali e verità a una chiesa ormai solamente costantiniana, cesaropapista, simoniaca, talebana, vaticana, papalina, zuava e pontificia! Usque tandem?
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