I maggiori quotidiani riportano oggi 28 dicembre 2008 con questi titoli le notizie tragiche della catastrofe procurata dall’ennesima aggressione criminale attuata dall’esercito israeliano ai danni della popolazione palestinese di Gaza, in spregio a ogni diritto, contro ogni legge e qualsiasi moralità sostenibile. Il governo israeliano continua a giustificarsi affermando il principio della legittima difesa contro il preteso terrorismo di Hamas che spara razzi su Israele. Se anche potessimo accettare questo pseudo ragionamento niente affatto logico, esso dovrebbe valere evidentemente anche a favore dell’Autorità Nazionale Palestinese che, secondo la logica del governo israeliano, avrebbe il medesimo diritto alla medesima legittima difesa. Israele si arroga il “diritto” di attaccare e massacrare civili inermi e distruggere selvaggiamente le strutture essenziali alla vita quotidiana (industrie, strade, porti, aeroporti, scuole, caserme della polizia). Se tutto ciò è lecito e riconosciuto fattibile da Israele per la realtà di una guerra, madre di tutte le guerre, scatenata nel 1948 con l’occupazione dei territori palestinesi, l’uccisione dei suoi abitanti e la cacciata definitiva e pretesa irreversibile dei sopravvissuti, perchè i palestinesi non potrebbero e dovrebbero difendersi dall’attacco con gli stessi mezzi e la stessa violenza? Non è questa la guerra? Il problema è che uno stato guerrafondaio, militarista, razzista, espansionista, colonialista, imperialista, utilizzando un esercito ritenuto fra i più armati e moderni del mondo intero, massacra in modo criminale un intero popolo e il suo paese che non può difendersi in alcun modo, senza esercito nè armi che non siano pistole e mitra, simbolo di impotenza disperata contro carri armati, elicotteri ed aeroplani! Restano i sassi della prima Intifada degli anni ottanta e i martiri (definiti kamikaze terroristi dallo stato di Israele) della seconda del 2000. In questo momento, intorno a mezzogiorno di domenica 28 dicembre 2008, apprendo dai TG che le vittime superano i 400 morti e i mille feriti, perchè il massacro e l’ecatombe del popolo palestinese, operato dal non glorioso esercito israeliano, continua senza soste. I feriti non trovano ricovero negli ospedali azzerati da mesi di embargo belluino operato dallo stato di Israele che non fa passare (quasi) niente, dal cibo al gasolio per l’illuminazione e il riscaldamento, ai medicinali! Il mondo bela proclami di cessate il fuoco, senza avere il coraggio morale di imporre con la forza a Israele , una volta per tutte, il rispetto minimo per le leggi più elementari di ogni convivenza sociale possibile. I proclami dell’ONU che si accumulano, impotenti e indecenti da sei decenni, restano totalmente ignorati dallo stato di Israele, che da 41 anni occupa illegalmente e ingiustamente il territorio palestinese dopo la guerra dei sei giorni, II di conquista del 1967 ai danni del popolo della Palestina rimasta libera dalla prima invasione, avallata dall’ONU nel 1948!
“Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice”. Così padre Manule Musallam , parroco della Santa Famiglia a Gaza. “Nei bombardamenti è morto anche uno dei miei migliori amici, il capo della polizia di Gaza, Tawfiq Jabben; cosa c’entra la polizia con Hamas? I poliziotti non hanno niente a che fare con la politica e men che mai sono terroristi”. Musallam conferma le gravi perdite subite dalla polizia, il cui quartier generale è stato centrato dai bombardamenti. (ANSA 28/12/98)
Il presidente della Repubblica Egiziana e il Re dell’Arabia Saudita si sono offerti per evacuare gli innumerevoli feriti e curarli nei loro ospedali, ma non possono fare altro che attendere l’eventuale benevolo assenso del permesso israeliano, senza il quale nulla si può fare e muovere dalla e nella striscia di Gaza, neanche di fronte ad una così tragica emergenza umana, per altro causata proprio da chi dovrebbe dare il permesso di lenirne le conseguenze! E’ ora di aprire gli occhi su queste nefandezze ignobili e infinite, vergogna imperitura nella storia del genere umano di tutti i tempi!
Israele afferma che i massacri criminali in corso sono la risposta alla rottura della tregua operata da Hamas. Ma Fawzi Baroum, portavoce di Hamas risponde che “...chi ha distrutto la tregua non siamo stati noi. Israele non ha rispettato gli impegni presi: i valichi di frontiera sono rimasti chiusi, le merci bloccate, i viveri non entrano nella Striscia, nemmeno il materiale medico...hanno arrestato 38 dei nostri, uccisi 47. Di quale tregua stiamo parlando?La tregua era in vigore solo dalla nostra parte...A Gaza siamo tutti ostaggi degli israeliani perchè i palestinesi non possono nè entrare nè uscire, la Striscia è un’enorme prigione a cielo aperto. Siamo ostaggio della debolezza dell’Europa e dell’appoggio USA a Israele..”
domenica 28 dicembre 2008
venerdì 26 dicembre 2008
L'editto albanese
Nakba e Shoah
Ogni giorno di più - ove fosse possibile – si aggrava la già insostenibile, drammatica, inaccettabile, ignobile, immorale, inaudita persecuzione del popolo palestinese, specificamente e in particolare di quella parte che ha avuto la (s)ventura di ritrovarsi nella striscia di Gaza, scappando a più riprese dalle successive ondate espansionistiche dei sionisti israeliani. Oggi 7 dicembre 2008 il governo israeliano ha rigettato la richiesta ufficiale e formale del Qatar di permettere l’attracco a Gaza a una nave spedita dall’emirato con aiuti alimentari allo stremato popolo palestinese, letteralmente affamato dall’embargo nazista israeliano. Il Qatar aveva colto l’occasione delle festività islamiche successive al Ramadan per far giungere un minimo aiuto alla popolazione a cui Israele nega addirittura la possibilità di vivere, privandola di cibo, alimenti e del minimo delle merci necessarie alla vita (acqua, combustibili, benzina...). Lo stato israeliano, già da mesi, ha proibito e impedisce addirittura l’ingresso nella striscia di Gaza a qualsiasi giornalista, applicando ai palestinesi e al mondo intero una censura atroce e mostruosa. Il governo israeliano ritiene i dirigenti di Hamas che governano la striscia, terroristi e delinquenti comuni da eliminare fisicamente (teoria praticata, giustificata e rivendicata da sempre dai responsabili dello stato di Israele). Li identifica perciò e li fa coincidere, illegalmente e criminosamente, con il milione e mezzo di cittadini palestinesi di Gaza, compresi vecchi, donne e bambini, che sopravvivono, giorno dopo giorno, nella morsa nazista della rappresaglia collettiva indiscriminata, scatenata dallo stato di Israele dall’inizio della sua esistenza, 60 anni or sono. L’ONU non sembra affatto preoccuparsi del mancato rispetto delle sue impotenti mozioni, che spariscono nell’assordante silenzio tombale della criminale sordità israeliana. I soldati sionisti continuano da 60 anni ad abbattere ulivi (spesso unica fonte di reddito), demolire case, rinchiudere il popolo palestinese in Bantustan sempre più piccoli, parcellizzati e invivibili e ad ammazzare i patrioti resistenti secondo le leggi internazionali di guerra, senza fare la minima differenza fra palestinesi combattenti e civili, donne, vecchi e bambini, massacrati senza remore, inchiodati a una colpa e responsabilità collettiva di nazista memoria. Perchè un popolo che ha vissuto le atrocità inaudite dell’Olocausto – anche se Ahmadinejad e altri lo negano – è capace di queste nefandezze e riesce a scaricare analoghe nefandezze sulle spalle e sulla pelle dei mussulmani che ormai da 60 anni parlano della loro Nakba così come gli ebrei ricordano la loro Shoah? “In quanto ebreo mi vergogno dopo aver visto ebrei che sparano verso arabi a Hebron. Non ho altra definizione che quella di pogrom. Noi siamo figli di un popolo che sa bene cosa siano i pogrom”. Così il premier israeliano dimissionario Ehud Olmert ha commentato, nel corso del consiglio dei ministri, quanto avvenuto giovedì a Hebron, dopo che reparti scelti della polizia israeliana avevano sgomberato centinaia di coloni-ultras barricati in un edificio di quattro piani. In seguito allo sgombro, coloni estremisti hanno attaccato e ferito decine di palestinesi e hanno appiccato il fuoco a diverse abitazioni ed automezzi di palestinesi.(La Repubblica, pag. 14, 8 dicembre 2008) I coloni sono stati finora utilizzati e fatti scatenare per “distruggere progressivamente e sistematicamente ogni possibilità di consistenza autonoma per uno spazio palestinese...La politica di colonizzazione condotta dallo stato israeliano è incontestabilmente delittuosa dal punto di vista del diritto internazionale (rispetto dell’integrità territoriale) e del diritto mondiale (rispetto dei diritti umani). Considerata la brutalità dei mezzi utilizzati per privare gli abitanti dei territori occupati dei mezzi per “vivere degnamente”, si può parlare di criminalità massiccia. la qualifica di crimine di guerra è comunemente presentata dalle organizzazioni umanitarie (Amnesty International ecc.)...L’imperialismo israeliano somiglia ai nazionalismi e ai colonalismi europei, con i quali ha dei caratteri comuni o comparabili. Il ricorso al sedicente “diritto storico” di un popolo su un territorio, basandosi sulla mitologia del sacro, è estremamente ricorrente nella storia delle guerre europee dell’Ottocento e dei primi del Novecento...oggi l’immagine dello Stato d’Israele nel mondo è detestabile, raggiungendo spesso i livelli più negativi nei sondaggi internazionali”. (Jacques Levy, docente all’Università di Losanna, Limes 6/2008, pag. 233-241)
Intanto e comunque, lo speaker del parlamento palestinese, eletto regolarmente nelle ultime elezioni che hanno dato la maggioranza ad Hamas in Parlamento in scadenza fra due anni, giace prigioniero in un carcere israeliano da più di due anni, insieme a decine di deputati e ministri del governo regolarmente eletto dalla popolazione palestinese, che non è piaciuto tuttavia al governo israeliano! Pensate a cosa può essere (e cosa può produrre) una vita dominata dalle soperchierie più inutili e penose! E tutto ciò in nome di dio, in questo caso quello ebraico!
portavoce@tesoro.it
L’editto albanese
“Sei anni dopo l’editto bulgaro dell’aprile 2002 contro Biagi, Santoro e Luttazzi, è arrivato anche l’editto albanese contro i direttori dei giornali. Di ritorno da Tirana , il Cavaliere ci ha regalato un altro esempio del suo personalissimo modo di essere uno “statista librale”. Non bastano più la militarizzazione della politica e la colpevolizzazione degli avversari, la delegittimazione delle istituzioni e la denigrazione del dissenso. Ora siamo all’attacco pubblico rivolto contro le singole testate giornalistiche, i loro titoli, le loro vignette. “Colpevoli” di aver informato i propri lettori su quanto accade ai danni di SKY con l’inasprimento dell’IVA, e di evcer rivelato ciò che è palese a tutti e che questo giornale denuncia da anni: l’insostenibile conflitto di interessi che esplode sistematicamente tra il Berlusconi capo del governo e il Berlusconi proprietario di Mediaset. Ma stavolta quel minaccioso “cambiate mestiere” indirizzato ai direttori (per lui un altro “cancro da estirpare”, proprio come i magistrati) tradisce ormai molto di più del suo già colossale conflitto di interessi. Molto di più del vittimismo arrogante e manipolatorio, con il quale trasforma ogni volta un torto inflitto in un torto subito. Molto di più della “follia” lacaniana (e niente affatto erasmiana) che lo pervade ogni volta che è in gioco il suo impero mediatico. Dietro quelle parole del cavaliere c’è davvero una visione tecnicamente “totalitaria” della democrazia, che tra un editto e l’altro sta ormai precipitando in un’autocrazia” (Massimo Giannini, pag 1 de La Repubblica , 3 dicembre 2008).
I coglioni e imbecilli che hanno votato il duce di Arcore, possono aggiungere con gioia, al già odiosissimo e ignobile editto bulgaro del loro capo del loro governo, quello nuovo ancor più trucido, emanato in terra illirica il 2 dicembre dal loro pifferaio magico. Nel 2002 il Blefaroplasticato Kalotricofilo mago di Arcore accusò Biagi, Santoro e Luttazzi di “uso criminoso della TV” chiedendone l’immediato allontanamento, che servi e sicofanti provvidero zelantemente a realizzare in tempo reale. Biagi è morto (forse anche un pò di dolore...), Luttazzi da allora non appare più in TV (chissà perchè...), solo Santoro è tornato a fare il suo lavoro dopo 5 anni di battaglie legali. Le ha giustamente vinte tutte, ma sono costate, a noi contribuenti onesti e abbonati fedeli (per forza) del canone RAI, miliardi di vecchie lire che la filoberlusconiana dirigenza RAI asservita alle ignobili voglie del Padrone e Signore di Arcore, ha dovuto risarcire alla parte offesa Santoro: perchè la Corte dei Conti non li obbliga a coprire coi propri fondi personali le spese necessarie?
Il superducetto arcoriano, stizzito dalle sacrosante critiche che qualche eroe solitario ed isolato riesce ancora a formulare in contrasto coi colpi nefandi messi a segno dal mago di Arcore, si è ferocemente arrabbiato per le contestazioni subite in conseguenza della sua decisione (quale capo del governo ad personam suam) di raddoppiare le tasse a SKY (in qualità di proprietario televisivo concorrente). Ignobile e infamante manovra attuata in spregevole, colossale, permanente, grandioso, gigantesco, omerico, megagalattico, superlativo, extralarge, immorale, stupefacente, iperbolico, mostruoso, ineffabile conflitto di interessi fra il B. politico e il B. padrone di TV, per cui giustamente SKY sta diffondendo uno spot antiberlusconiano, accusando il capo del governo ad personam dei coglioni e degli imbecilli che lo hanno votato, di concorrenza sleale.
I gentili e moderati direttori de La Stampa e del Corriere della Sera hano rispettosamente avanzato qualche dubbio sulla liceità e moralità dell’operazione industrial-affaristico-governativa. Il Pifferaio magico, ieri 2 dicembre da Tirana ha affermato, urbi et orbi, che devono andarsene a casa perchè “lo hanno attaccato” (sic!). Il buon Di Pietro fa tranquillamente notare che nemmeno Videla – macellaio boia della giunta militare golpista argentina – si sarebbe mai permesso analoghe scomposte reazioni. Oggi 3 dicembre, il duce televideomediatico – invece di chiedere scusa ai direttori – ha anche l’impudente faccia tosta di affermare, senza vergogna alcuna , che “...i comunisti possono trarre il loro giudizio definitivo sulla sinistra...” Io non sono (mai stato) comunista, ma accettando il suo ignobile invito, traggo il mio giudizio definitivo sulla destra e sugli Al Tapponi come lui che – purtroppo – oggi la rappresenta.
Ogni giorno di più - ove fosse possibile – si aggrava la già insostenibile, drammatica, inaccettabile, ignobile, immorale, inaudita persecuzione del popolo palestinese, specificamente e in particolare di quella parte che ha avuto la (s)ventura di ritrovarsi nella striscia di Gaza, scappando a più riprese dalle successive ondate espansionistiche dei sionisti israeliani. Oggi 7 dicembre 2008 il governo israeliano ha rigettato la richiesta ufficiale e formale del Qatar di permettere l’attracco a Gaza a una nave spedita dall’emirato con aiuti alimentari allo stremato popolo palestinese, letteralmente affamato dall’embargo nazista israeliano. Il Qatar aveva colto l’occasione delle festività islamiche successive al Ramadan per far giungere un minimo aiuto alla popolazione a cui Israele nega addirittura la possibilità di vivere, privandola di cibo, alimenti e del minimo delle merci necessarie alla vita (acqua, combustibili, benzina...). Lo stato israeliano, già da mesi, ha proibito e impedisce addirittura l’ingresso nella striscia di Gaza a qualsiasi giornalista, applicando ai palestinesi e al mondo intero una censura atroce e mostruosa. Il governo israeliano ritiene i dirigenti di Hamas che governano la striscia, terroristi e delinquenti comuni da eliminare fisicamente (teoria praticata, giustificata e rivendicata da sempre dai responsabili dello stato di Israele). Li identifica perciò e li fa coincidere, illegalmente e criminosamente, con il milione e mezzo di cittadini palestinesi di Gaza, compresi vecchi, donne e bambini, che sopravvivono, giorno dopo giorno, nella morsa nazista della rappresaglia collettiva indiscriminata, scatenata dallo stato di Israele dall’inizio della sua esistenza, 60 anni or sono. L’ONU non sembra affatto preoccuparsi del mancato rispetto delle sue impotenti mozioni, che spariscono nell’assordante silenzio tombale della criminale sordità israeliana. I soldati sionisti continuano da 60 anni ad abbattere ulivi (spesso unica fonte di reddito), demolire case, rinchiudere il popolo palestinese in Bantustan sempre più piccoli, parcellizzati e invivibili e ad ammazzare i patrioti resistenti secondo le leggi internazionali di guerra, senza fare la minima differenza fra palestinesi combattenti e civili, donne, vecchi e bambini, massacrati senza remore, inchiodati a una colpa e responsabilità collettiva di nazista memoria. Perchè un popolo che ha vissuto le atrocità inaudite dell’Olocausto – anche se Ahmadinejad e altri lo negano – è capace di queste nefandezze e riesce a scaricare analoghe nefandezze sulle spalle e sulla pelle dei mussulmani che ormai da 60 anni parlano della loro Nakba così come gli ebrei ricordano la loro Shoah? “In quanto ebreo mi vergogno dopo aver visto ebrei che sparano verso arabi a Hebron. Non ho altra definizione che quella di pogrom. Noi siamo figli di un popolo che sa bene cosa siano i pogrom”. Così il premier israeliano dimissionario Ehud Olmert ha commentato, nel corso del consiglio dei ministri, quanto avvenuto giovedì a Hebron, dopo che reparti scelti della polizia israeliana avevano sgomberato centinaia di coloni-ultras barricati in un edificio di quattro piani. In seguito allo sgombro, coloni estremisti hanno attaccato e ferito decine di palestinesi e hanno appiccato il fuoco a diverse abitazioni ed automezzi di palestinesi.(La Repubblica, pag. 14, 8 dicembre 2008) I coloni sono stati finora utilizzati e fatti scatenare per “distruggere progressivamente e sistematicamente ogni possibilità di consistenza autonoma per uno spazio palestinese...La politica di colonizzazione condotta dallo stato israeliano è incontestabilmente delittuosa dal punto di vista del diritto internazionale (rispetto dell’integrità territoriale) e del diritto mondiale (rispetto dei diritti umani). Considerata la brutalità dei mezzi utilizzati per privare gli abitanti dei territori occupati dei mezzi per “vivere degnamente”, si può parlare di criminalità massiccia. la qualifica di crimine di guerra è comunemente presentata dalle organizzazioni umanitarie (Amnesty International ecc.)...L’imperialismo israeliano somiglia ai nazionalismi e ai colonalismi europei, con i quali ha dei caratteri comuni o comparabili. Il ricorso al sedicente “diritto storico” di un popolo su un territorio, basandosi sulla mitologia del sacro, è estremamente ricorrente nella storia delle guerre europee dell’Ottocento e dei primi del Novecento...oggi l’immagine dello Stato d’Israele nel mondo è detestabile, raggiungendo spesso i livelli più negativi nei sondaggi internazionali”. (Jacques Levy, docente all’Università di Losanna, Limes 6/2008, pag. 233-241)
Intanto e comunque, lo speaker del parlamento palestinese, eletto regolarmente nelle ultime elezioni che hanno dato la maggioranza ad Hamas in Parlamento in scadenza fra due anni, giace prigioniero in un carcere israeliano da più di due anni, insieme a decine di deputati e ministri del governo regolarmente eletto dalla popolazione palestinese, che non è piaciuto tuttavia al governo israeliano! Pensate a cosa può essere (e cosa può produrre) una vita dominata dalle soperchierie più inutili e penose! E tutto ciò in nome di dio, in questo caso quello ebraico!
portavoce@tesoro.it
L’editto albanese
“Sei anni dopo l’editto bulgaro dell’aprile 2002 contro Biagi, Santoro e Luttazzi, è arrivato anche l’editto albanese contro i direttori dei giornali. Di ritorno da Tirana , il Cavaliere ci ha regalato un altro esempio del suo personalissimo modo di essere uno “statista librale”. Non bastano più la militarizzazione della politica e la colpevolizzazione degli avversari, la delegittimazione delle istituzioni e la denigrazione del dissenso. Ora siamo all’attacco pubblico rivolto contro le singole testate giornalistiche, i loro titoli, le loro vignette. “Colpevoli” di aver informato i propri lettori su quanto accade ai danni di SKY con l’inasprimento dell’IVA, e di evcer rivelato ciò che è palese a tutti e che questo giornale denuncia da anni: l’insostenibile conflitto di interessi che esplode sistematicamente tra il Berlusconi capo del governo e il Berlusconi proprietario di Mediaset. Ma stavolta quel minaccioso “cambiate mestiere” indirizzato ai direttori (per lui un altro “cancro da estirpare”, proprio come i magistrati) tradisce ormai molto di più del suo già colossale conflitto di interessi. Molto di più del vittimismo arrogante e manipolatorio, con il quale trasforma ogni volta un torto inflitto in un torto subito. Molto di più della “follia” lacaniana (e niente affatto erasmiana) che lo pervade ogni volta che è in gioco il suo impero mediatico. Dietro quelle parole del cavaliere c’è davvero una visione tecnicamente “totalitaria” della democrazia, che tra un editto e l’altro sta ormai precipitando in un’autocrazia” (Massimo Giannini, pag 1 de La Repubblica , 3 dicembre 2008).
I coglioni e imbecilli che hanno votato il duce di Arcore, possono aggiungere con gioia, al già odiosissimo e ignobile editto bulgaro del loro capo del loro governo, quello nuovo ancor più trucido, emanato in terra illirica il 2 dicembre dal loro pifferaio magico. Nel 2002 il Blefaroplasticato Kalotricofilo mago di Arcore accusò Biagi, Santoro e Luttazzi di “uso criminoso della TV” chiedendone l’immediato allontanamento, che servi e sicofanti provvidero zelantemente a realizzare in tempo reale. Biagi è morto (forse anche un pò di dolore...), Luttazzi da allora non appare più in TV (chissà perchè...), solo Santoro è tornato a fare il suo lavoro dopo 5 anni di battaglie legali. Le ha giustamente vinte tutte, ma sono costate, a noi contribuenti onesti e abbonati fedeli (per forza) del canone RAI, miliardi di vecchie lire che la filoberlusconiana dirigenza RAI asservita alle ignobili voglie del Padrone e Signore di Arcore, ha dovuto risarcire alla parte offesa Santoro: perchè la Corte dei Conti non li obbliga a coprire coi propri fondi personali le spese necessarie?
Il superducetto arcoriano, stizzito dalle sacrosante critiche che qualche eroe solitario ed isolato riesce ancora a formulare in contrasto coi colpi nefandi messi a segno dal mago di Arcore, si è ferocemente arrabbiato per le contestazioni subite in conseguenza della sua decisione (quale capo del governo ad personam suam) di raddoppiare le tasse a SKY (in qualità di proprietario televisivo concorrente). Ignobile e infamante manovra attuata in spregevole, colossale, permanente, grandioso, gigantesco, omerico, megagalattico, superlativo, extralarge, immorale, stupefacente, iperbolico, mostruoso, ineffabile conflitto di interessi fra il B. politico e il B. padrone di TV, per cui giustamente SKY sta diffondendo uno spot antiberlusconiano, accusando il capo del governo ad personam dei coglioni e degli imbecilli che lo hanno votato, di concorrenza sleale.
I gentili e moderati direttori de La Stampa e del Corriere della Sera hano rispettosamente avanzato qualche dubbio sulla liceità e moralità dell’operazione industrial-affaristico-governativa. Il Pifferaio magico, ieri 2 dicembre da Tirana ha affermato, urbi et orbi, che devono andarsene a casa perchè “lo hanno attaccato” (sic!). Il buon Di Pietro fa tranquillamente notare che nemmeno Videla – macellaio boia della giunta militare golpista argentina – si sarebbe mai permesso analoghe scomposte reazioni. Oggi 3 dicembre, il duce televideomediatico – invece di chiedere scusa ai direttori – ha anche l’impudente faccia tosta di affermare, senza vergogna alcuna , che “...i comunisti possono trarre il loro giudizio definitivo sulla sinistra...” Io non sono (mai stato) comunista, ma accettando il suo ignobile invito, traggo il mio giudizio definitivo sulla destra e sugli Al Tapponi come lui che – purtroppo – oggi la rappresenta.
Nakba e Shoah
Ogni giorno di più - ove fosse possibile – si aggrava la già insostenibile, drammatica, inaccettabile, ignobile, immorale, inaudita persecuzione del popolo palestinese, specificamente e in particolare di quella parte che ha avuto la (s)ventura di ritrovarsi nella striscia di Gaza, scappando a più riprese dalle successive ondate espansionistiche dei sionisti israeliani. Oggi 7 dicembre 2008 il governo israeliano ha rigettato la richiesta ufficiale e formale del Qatar di permettere l’attracco a Gaza a una nave spedita dall’emirato con aiuti alimentari allo stremato popolo palestinese, letteralmente affamato dall’embargo nazista israeliano. Il Qatar aveva colto l’occasione delle festività islamiche successive al Ramadan per far giungere un minimo aiuto alla popolazione a cui Israele nega addirittura la possibilità di vivere, privandola di cibo, alimenti e del minimo delle merci necessarie alla vita (acqua, combustibili, benzina...). Lo stato israeliano, già da mesi, ha proibito e impedisce addirittura l’ingresso nella striscia di Gaza a qualsiasi giornalista, applicando ai palestinesi e al mondo intero una censura atroce e mostruosa. Il governo israeliano ritiene i dirigenti di Hamas che governano la striscia, terroristi e delinquenti comuni da eliminare fisicamente (teoria praticata, giustificata e rivendicata da sempre dai responsabili dello stato di Israele). Li identifica perciò e li fa coincidere, illegalmente e criminosamente, con il milione e mezzo di cittadini palestinesi di Gaza, compresi vecchi, donne e bambini, che sopravvivono, giorno dopo giorno, nella morsa nazista della rappresaglia collettiva indiscriminata, scatenata dallo stato di Israele dall’inizio della sua esistenza, 60 anni or sono. L’ONU non sembra affatto preoccuparsi del mancato rispetto delle sue impotenti mozioni, che spariscono nell’assordante silenzio tombale della criminale sordità israeliana. I soldati sionisti continuano da 60 anni ad abbattere ulivi (spesso unica fonte di reddito), demolire case, rinchiudere il popolo palestinese in Bantustan sempre più piccoli, parcellizzati e invivibili e ad ammazzare i patrioti resistenti secondo le leggi internazionali di guerra, senza fare la minima differenza fra palestinesi combattenti e civili, donne, vecchi e bambini, massacrati senza remore, inchiodati a una colpa e responsabilità collettiva di nazista memoria. Perchè un popolo che ha vissuto le atrocità inaudite dell’Olocausto – anche se Ahmadinejad e altri lo negano – è capace di queste nefandezze e riesce a scaricare analoghe nefandezze sulle spalle e sulla pelle dei mussulmani che ormai da 60 anni parlano della loro Nakba così come gli ebrei ricordano la loro Shoah? “In quanto ebreo mi vergogno dopo aver visto ebrei che sparano verso arabi a Hebron. Non ho altra definizione che quella di pogrom. Noi siamo figli di un popolo che sa bene cosa siano i pogrom”. Così il premier israeliano dimissionario Ehud Olmert ha commentato, nel corso del consiglio dei ministri, quanto avvenuto giovedì a Hebron, dopo che reparti scelti della polizia israeliana avevano sgomberato centinaia di coloni-ultras barricati in un edificio di quattro piani. In seguito allo sgombro, coloni estremisti hanno attaccato e ferito decine di palestinesi e hanno appiccato il fuoco a diverse abitazioni ed automezzi di palestinesi.(La Repubblica, pag. 14, 8 dicembre 2008) I coloni sono stati finora utilizzati e fatti scatenare per “distruggere progressivamente e sistematicamente ogni possibilità di consistenza autonoma per uno spazio palestinese...La politica di colonizzazione condotta dallo stato israeliano è incontestabilmente delittuosa dal punto di vista del diritto internazionale (rispetto dell’integrità territoriale) e del diritto mondiale (rispetto dei diritti umani). Considerata la brutalità dei mezzi utilizzati per privare gli abitanti dei territori occupati dei mezzi per “vivere degnamente”, si può parlare di criminalità massiccia. la qualifica di crimine di guerra è comunemente presentata dalle organizzazioni umanitarie (Amnesty International ecc.)...L’imperialismo israeliano somiglia ai nazionalismi e ai colonalismi europei, con i quali ha dei caratteri comuni o comparabili. Il ricorso al sedicente “diritto storico” di un popolo su un territorio, basandosi sulla mitologia del sacro, è estremamente ricorrente nella storia delle guerre europee dell’Ottocento e dei primi del Novecento...oggi l’immagine dello Stato d’Israele nel mondo è detestabile, raggiungendo spesso i livelli più negativi nei sondaggi internazionali”. (Jacques Levy, docente all’Università di Losanna, Limes 6/2008, pag. 233-241)
Intanto e comunque, lo speaker del parlamento palestinese, eletto regolarmente nelle ultime elezioni che hanno dato la maggioranza ad Hamas in Parlamento in scadenza fra due anni, giace prigioniero in un carcere israeliano da più di due anni, insieme a decine di deputati e ministri del governo regolarmente eletto dalla popolazione palestinese, che non è piaciuto tuttavia al governo israeliano! Pensate a cosa può essere (e cosa può produrre) una vita dominata dalle soperchierie più inutili e penose! E tutto ciò in nome di dio, in questo caso quello ebraico!
Intanto e comunque, lo speaker del parlamento palestinese, eletto regolarmente nelle ultime elezioni che hanno dato la maggioranza ad Hamas in Parlamento in scadenza fra due anni, giace prigioniero in un carcere israeliano da più di due anni, insieme a decine di deputati e ministri del governo regolarmente eletto dalla popolazione palestinese, che non è piaciuto tuttavia al governo israeliano! Pensate a cosa può essere (e cosa può produrre) una vita dominata dalle soperchierie più inutili e penose! E tutto ciò in nome di dio, in questo caso quello ebraico!
Lo Stato della Città del Vaticano condanna ...la "statolatria"!
Lo Stato di Benedetto XVI, vescovo di Roma, papa della Chiesa Cristiana Cattolica Apostolica Ecumenica Romana e capo dello Stato della Città del Vaticano, teocratico e teolatrico, autocratico e autolatrico, ierocratico e ierolatrico, si scaglia contro la ...statolatria! Nella fattispecie quella del governo spagnolo colpevole di “indottrinamento laico”. Intanto prendiamo atto che l’unico indottrinamento antilaico ammesso dalla Chiesa Cattolica è il proprio, cioè quello corrispondente e coincidente alla sua dottrina, dogmatica, autocefala e autoreferenziale. Ha predicato ufficialmente, fino al 1965, l’odio e la condanna contro gli ebrei “deicidi”, pratica la condanna contro gli omosessuali e i disabili (per cui, proprio in questi giorni in cui ricorre addirittura il sessantesimo anniversario della solenne Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, non firma in sede ONU richieste di riconoscimento dei loro ovvi diritti). Sperpera ricchezze smodate ed esagerate per il proprio mantenimento simoniaco di Stato ed Istituzioni terrene (dove sta scritto nei Vangeli che Gesù ha ordinato e imposto tutto ciò?). Riserva ad opere di bene soltanto il miserrimo 20% del bimiliardario 8 X 1000 che lo Stato Italiano, servile e servitore, evidentemente in questo caso, non statolatrico, le riserva e le concede, togliendolo dalle tasche di tutti gli italiani, cattolici e non, credenti o meno, diversamente credenti e atei!
Il (quasi) cardinale Amato, considerato molto vicino a papa Ratzinger, afferma che lo Stato “obbliga le famiglie a scegliere determinate scuole con determinate materie, non d’istruzione, ma d’indottrinamento”! La cannonata è talmente assordante e fuori luogo, cha mancano le parole per definirne l’assoluta falsità. In Italia, proprio in questi giorni, lo stato (statolatrico?) toglie e taglia risorse alle scuole statali pubbliche che crollano letteralmente sulla testa degli studenti (uno morto pochi giorni fa, altri feriti proprio oggi 19 dicembre): tuttavia mantiene nello stesso tempo inalterati i cospicui sussidi alle scuole private cattoliche, che non assumono insegnanti diversamente credenti e li licenziano se divorziano, in contrasto totale, assoluto, gigantesco, mostruoso, immorale, illegale, immenso, enorme, smisurato, mastodontico, immane, colossale, ciclopico, elefantesco, abnorme, insopportabile con il fondamentale articolo 3 della Carta Costituzionale che afferma l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, senza distinzioni di credo e fede religiosi! Il Capo della Congregazione per le Cause dei Santi ha poi evocato anche in Italia una persecuzione anticristiana, che si manifesterebbe attraverso “norme di legge, sentenze della magistratura, comportamenti irridenti il Vangelo, il Santo Padre, la Chiesa, la dottrina cattolica”. Se l’esercizio della funzione giurisdizionale dello stato e il diritto sacrosanto di critica coincide ipso facto con pratiche persecutorie, in Italia la Chiesa perseguita i suoi abitanti almeno da 2000 anni e sarebbe perciò passata l’ora da tempo perchè la smettesse, una buona volta per tutte, dall’insistere nella pretesa di prevaricare i diritti dei singoli cittadini e di intere popolazioni che lentamente, grazie al dio in cui non credo, si vanno emancipando dallo strapotere delle strutture ecclesiastiche e dalla violenza e virulenza di vecchie e nuove Sante Inquisizioni! Vogliamo essere finalmente liberi di divorziare, abortire, essere omosessuali e disabili, femmine con uguali diritti e doveri dei maschi (perchè i preti della chiesa cattolica possono essere soltanto di genere maschile, a differenza delle altre chiese cristiane?), nascere e morire quando ci pare e come vogliamo. Il nostro diritto, naturalmente, non può e non deve essere un obbligo per nessun altro che noi stessi: esattamente il contrario di quanto oggi predica la Chiesa Cattolica che pretende di imporre a tutti gli umani come pretesa legge naturale i suoi dogmi aberranti, ingiusti e immorali. Se li tenga per se, i suoi fedeli e le sue pecorelle e riconosca finalmente all’umanità il diritto di esercitare la propria libertà di scienza e coscienza, senza prevaricarne le fondamenta a suo piacimento e per sua utilità! Libera chiesa in libero stato! No al Concordato fascista! No all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche statali con gli insegnanti nominati dai vescovi e pagati dal contribuente non cattolico! No all’8 X 1000! No alla deferenza servile verso un papato che merita rispetto soltanto e nella misura in cui se lo sa guadagnare in un sano confronto laico, civile e sociale, senza pretendere privilegi inaccettabili e insopportabili in uno stato e in una società moderni e rispettosi dei diritti di tutti! W la libertà! Sbattezziamoci e sbattezzatevi tutti! Basta col potere teocratico, ierocratico, autocratico, autoreferenziale, apodittico, assolutistico, tirannico, dispotico della Chiesa Cattolica!
Il (quasi) cardinale Amato, considerato molto vicino a papa Ratzinger, afferma che lo Stato “obbliga le famiglie a scegliere determinate scuole con determinate materie, non d’istruzione, ma d’indottrinamento”! La cannonata è talmente assordante e fuori luogo, cha mancano le parole per definirne l’assoluta falsità. In Italia, proprio in questi giorni, lo stato (statolatrico?) toglie e taglia risorse alle scuole statali pubbliche che crollano letteralmente sulla testa degli studenti (uno morto pochi giorni fa, altri feriti proprio oggi 19 dicembre): tuttavia mantiene nello stesso tempo inalterati i cospicui sussidi alle scuole private cattoliche, che non assumono insegnanti diversamente credenti e li licenziano se divorziano, in contrasto totale, assoluto, gigantesco, mostruoso, immorale, illegale, immenso, enorme, smisurato, mastodontico, immane, colossale, ciclopico, elefantesco, abnorme, insopportabile con il fondamentale articolo 3 della Carta Costituzionale che afferma l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, senza distinzioni di credo e fede religiosi! Il Capo della Congregazione per le Cause dei Santi ha poi evocato anche in Italia una persecuzione anticristiana, che si manifesterebbe attraverso “norme di legge, sentenze della magistratura, comportamenti irridenti il Vangelo, il Santo Padre, la Chiesa, la dottrina cattolica”. Se l’esercizio della funzione giurisdizionale dello stato e il diritto sacrosanto di critica coincide ipso facto con pratiche persecutorie, in Italia la Chiesa perseguita i suoi abitanti almeno da 2000 anni e sarebbe perciò passata l’ora da tempo perchè la smettesse, una buona volta per tutte, dall’insistere nella pretesa di prevaricare i diritti dei singoli cittadini e di intere popolazioni che lentamente, grazie al dio in cui non credo, si vanno emancipando dallo strapotere delle strutture ecclesiastiche e dalla violenza e virulenza di vecchie e nuove Sante Inquisizioni! Vogliamo essere finalmente liberi di divorziare, abortire, essere omosessuali e disabili, femmine con uguali diritti e doveri dei maschi (perchè i preti della chiesa cattolica possono essere soltanto di genere maschile, a differenza delle altre chiese cristiane?), nascere e morire quando ci pare e come vogliamo. Il nostro diritto, naturalmente, non può e non deve essere un obbligo per nessun altro che noi stessi: esattamente il contrario di quanto oggi predica la Chiesa Cattolica che pretende di imporre a tutti gli umani come pretesa legge naturale i suoi dogmi aberranti, ingiusti e immorali. Se li tenga per se, i suoi fedeli e le sue pecorelle e riconosca finalmente all’umanità il diritto di esercitare la propria libertà di scienza e coscienza, senza prevaricarne le fondamenta a suo piacimento e per sua utilità! Libera chiesa in libero stato! No al Concordato fascista! No all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche statali con gli insegnanti nominati dai vescovi e pagati dal contribuente non cattolico! No all’8 X 1000! No alla deferenza servile verso un papato che merita rispetto soltanto e nella misura in cui se lo sa guadagnare in un sano confronto laico, civile e sociale, senza pretendere privilegi inaccettabili e insopportabili in uno stato e in una società moderni e rispettosi dei diritti di tutti! W la libertà! Sbattezziamoci e sbattezzatevi tutti! Basta col potere teocratico, ierocratico, autocratico, autoreferenziale, apodittico, assolutistico, tirannico, dispotico della Chiesa Cattolica!
venerdì 19 dicembre 2008
Il papa plaude e il ministro Sacconi pontifica
Il ministro ad personam eterodiretto del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali aspirante al (plauso del) soglio pontificio Maurizio Sacconi, il 16 dicembre 2008 firma e dirama un provvedimento che diffida le Regioni dall’applicare la sentenza della Corte di Cassazione, supremo organo giurisdizionale della Repubblica Italiana, che aveva autorizzato lo stop all’alimentazione – artificiale e forzata – di Eluana Englaro, la sfortunata creatura che da 17 anni “vive” in stato vegetativo permanente. Il comportamento servile e teoclerico(intossicato)dipendente del ministro ad personam, facente funzione vicaria del se-dicente vicario di Cristo, è ancor più grave e offensivo proprio per il passato di militante socialista, nemmeno tanto lontano, del già-fu-ex compagno Maurizio Sacconi. Lo Stato teocratico e autocratico della Città del Vaticano applaude e il cardinale Javier Lozano Barragar, presidente del pontificio Consiglio per la Salute (alias ministro del medesimo Stato straniero) definisce l’iniziativa “molto ragionevole e sensata”. Lo è sicuramente (ma soltanto) secondo la logica abnorme e insensata di uno Stato estero (quello della Città del Vaticano) che difende la vita dell’embrione, definito persona umana, con tutti i diritti che ne conseguono, mentre plaude alla condanna a morte per impiccagione sulle pubbliche piazze degli omosessuali in Iran e in un’altra ventina di stati (islamici) di analogo superlativo livello culturale di difesa della vita. E’ lo stesso stato che vota anche contro i diritti dei disabili nella sessione plenaria dell’ONU di cui fa parte (pare che non si condanni adeguatamente l’aborto: ma che cazzo c’entra coi diritti dei disabili?). Staccare il sondino di chi vuole morire “è una mostruosità”: assistere all’impiccagione degli omosessuali, invece, e votare contro i diritti dei disabili, è la migliore glorificazione di Dio! Ebbene, è sufficente un santo latrato dello ieratico Barragar, ministro di uno stato straniero, per far calare i calzoni al tremebondo ministro ad personam della teocratica (?) Repubblica Italiana!
Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro che da ben 17 anni tutela in ogni sede e contro ogni prepotenza i suoi diritti costituzionali prevaricati e conculcati da ben 17 anni, definisce “l’atto di indirizzo del ministro più che illegale, abnorme, cioè al di fuori delle norme, perchè un atto amministrativo non può vincolare un medico nell’esercizio delle sue funzioni” (La Repubblica, 17 dic. 2008, pag. 12) Il governo ad personam di Silvio Berluskoni IV lo rende immune da ogni processo e sanzione e impunito ad ogni legge, grazie al provvidenziale, ancorchè anticostituzionale, lodo Alfano (ministro della giustizia ad personam, già suo segretario personale). Il medesimo governo tuttavia condanna la famiglia di Eluana ad atroci sofferenze – lei, ormai, non può più soffrire da 17 anni – in contrasto con ogni legge e sentenza che ne riconosce il diritto a interrompere lo stato vegetativo permanente. Il ministro della salute ad personam ritiene giusto e legittimo poter decidere in contrasto e contro la Legge dello Stato di Diritto che lui – indeganmente – rappresenta. Non c’è più religione!
Per fortuna il 19 dicembre alcuni deputati radicali depositano una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro il ministro Sacconi, accusato del reato di violenza privata aggravata. Il suo atto d’indirizzo (applaudito dall’arcicattolico fondamentalista talebano Movimento per la Vita e da preti, suore, vescovi, cardinali – non tutti per la verità -e papa) prevarica la Legge e non rispetta le leggi vigenti, perchè intimidisce e minaccia medici e operatori della sanità che sono tenuti al rispetto della legalità repubblicana, contro la quale ha mosso guerra il ministro ad personam. Le sentenze passate in giudicato – come quella che dopo ben 17 anni sancisce il diritto di Eluana Englaro a interrompere il suo stato vegetativo permanente – devono essere rispettate anche dai ministri, che non posono certo pretendere di cassarle a loro piacimento con un semplice rigo di penna e con minacce a chi – giustamente e legalmente – non ne riconosce, non può, non vuole e non deve e non è tenuto a riconoscerne l’autorità. Avremmo preferito che questa fondamentale battaglia di moralità e di legalità fosse stata combattuta anche dal Partito Democratico, il maggiore dell’opposizione: purtroppo, proprio in queste giornate, lo vediamo travolto e stravolto da inchieste giudiziarie che accusano di reati vari di corruzione i suoi amministratori e deputati. Quindici anni di stupida e servile acquiescenza, di accettazione e addirittura di elogi del comportamento ignobile del Blefaroplasticatokalotricofilo Berluskoni I, II, III e IV vengono drammaticamente al pettine per la gioia e l’uso strumentale del mago di Arcore, Cicero pro domo sua. Il superducetto arcoriano si prepara, rafforzato e confortato dall’incapacità e dall’insipienza del suo maggiore avversario politico, a dare l’ultima spallata e la mazzata definitiva a quello che resta dello Stato di Diritto e alla legalità democratica repubblicana. Resistere! Resistere! Resistere!
Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro che da ben 17 anni tutela in ogni sede e contro ogni prepotenza i suoi diritti costituzionali prevaricati e conculcati da ben 17 anni, definisce “l’atto di indirizzo del ministro più che illegale, abnorme, cioè al di fuori delle norme, perchè un atto amministrativo non può vincolare un medico nell’esercizio delle sue funzioni” (La Repubblica, 17 dic. 2008, pag. 12) Il governo ad personam di Silvio Berluskoni IV lo rende immune da ogni processo e sanzione e impunito ad ogni legge, grazie al provvidenziale, ancorchè anticostituzionale, lodo Alfano (ministro della giustizia ad personam, già suo segretario personale). Il medesimo governo tuttavia condanna la famiglia di Eluana ad atroci sofferenze – lei, ormai, non può più soffrire da 17 anni – in contrasto con ogni legge e sentenza che ne riconosce il diritto a interrompere lo stato vegetativo permanente. Il ministro della salute ad personam ritiene giusto e legittimo poter decidere in contrasto e contro la Legge dello Stato di Diritto che lui – indeganmente – rappresenta. Non c’è più religione!
Per fortuna il 19 dicembre alcuni deputati radicali depositano una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro il ministro Sacconi, accusato del reato di violenza privata aggravata. Il suo atto d’indirizzo (applaudito dall’arcicattolico fondamentalista talebano Movimento per la Vita e da preti, suore, vescovi, cardinali – non tutti per la verità -e papa) prevarica la Legge e non rispetta le leggi vigenti, perchè intimidisce e minaccia medici e operatori della sanità che sono tenuti al rispetto della legalità repubblicana, contro la quale ha mosso guerra il ministro ad personam. Le sentenze passate in giudicato – come quella che dopo ben 17 anni sancisce il diritto di Eluana Englaro a interrompere il suo stato vegetativo permanente – devono essere rispettate anche dai ministri, che non posono certo pretendere di cassarle a loro piacimento con un semplice rigo di penna e con minacce a chi – giustamente e legalmente – non ne riconosce, non può, non vuole e non deve e non è tenuto a riconoscerne l’autorità. Avremmo preferito che questa fondamentale battaglia di moralità e di legalità fosse stata combattuta anche dal Partito Democratico, il maggiore dell’opposizione: purtroppo, proprio in queste giornate, lo vediamo travolto e stravolto da inchieste giudiziarie che accusano di reati vari di corruzione i suoi amministratori e deputati. Quindici anni di stupida e servile acquiescenza, di accettazione e addirittura di elogi del comportamento ignobile del Blefaroplasticatokalotricofilo Berluskoni I, II, III e IV vengono drammaticamente al pettine per la gioia e l’uso strumentale del mago di Arcore, Cicero pro domo sua. Il superducetto arcoriano si prepara, rafforzato e confortato dall’incapacità e dall’insipienza del suo maggiore avversario politico, a dare l’ultima spallata e la mazzata definitiva a quello che resta dello Stato di Diritto e alla legalità democratica repubblicana. Resistere! Resistere! Resistere!
"Il mio governo è il paradiso"
Così ha avuto l’ennesima impudicizia di affermare, in questi giorni prenatalizi, l’ineffabile capo del governo dei coglioni, imbecilli e stupidi che lo continuano a votare. Non me ne sarei mai accorto, se le preziose e illuminanti parole del mago di Arcore, non m’avessero svelato l’arcano. Io, in verità, pensavo di stare all’inferno, quello videotelemedioteocratico del superducetto arcoriano. Berluskoni IV: l’Unto del e dal Signore (secondo Baget Bozzo) lo sta costruendo da decenni, almeno a far data dal 1978, anno di iscrizione alla famigerata P2 del venerabile (?) maestro Licio Gelli, che lo iniziò ai misteri della illegale e golpista loggia massonica. Al Tappone ha sempre negato di avervi partecipato e per questo si è beccato – per non essere riuscito a bloccarla come le decine di altre che lo avrebbero giustamente maciullato - l’unica condanna per sentenza passata in giudicato per falsa testimonianza: all’epoca non aveva ancora fatto in tempo a sconvolgere e stravolgere norme e regolamenti dello stato di diritto, istituzionalizzando l’ignobile spudorata architettura dell’anticostituzionale golpista edificio della legislazione ad personam. Il lodo Alfano, già suo segretario particolare e quindi oggi ministro della giustizia ad personam, gli garantisce l’immunità e l’impunità da qualsiasi processo già in atto e/o da istruire a suo carico, per qualsiasi ragione o motivo o reato compresi quelli più infamanti. Berluskoni, unico fra tutti i sessanta milioni di cittadini italiani, ha per questo diritto di licenza a delinquere, perchè il lodo Alfano lo protegge amorevolmente dal rischio di ogni processo possibile, fosse pure per efferati assassinii da lui eventualmente commessi anche in flagranza di reato. Il lodo Alfano ad personam per altro, è soltanto l’ultimo di una lunga serie di leggi ad personam che gli hanno finora evitato di essere condannato grazie alla derubricazione di reati commessi, al dimezzamento del limite temporale di prescrizione ecc. La fantasia dei suoi avvocati difensori in processi in atto e insieme deputati del suo partito-azienda (di plastica, ma non soltanto) e presidenti di commissioni giustizia in parlamento, s’è scatenata modificando le leggi e legiferando il pomeriggio per distruggere quello che la mattina, in sede processuale, si era palesato pericoloso e utile alla condanna dell’imputato-presidente del consiglio dei ministri! Sembra fantascienza da incubo, ma è soltanto la più ignobile banale verità dell’era berlusconiana che marchia indelebilmente questo disgraziato, ma colpevole paese. Gli italiani coglioni e imbecilli che lo hanno votato, così hanno voluto e così sia! Grazie a dio, sono ateo!
La RAI ormai è la “dependance di una villa che sta ad Arcore e rischia di diventare la stalla di quella villa” (Orlando, che doveva essere eletto presidente della commissione di vigilanza sulla RAI, silurato da B. in contrasto con ogni prassi di legalità costituzionale). Il 10 dicembre la RAI censura il bacio dei cowboy gay nel bellissimo film Oscar Brokeback Mountain, mentre la chiesa cattolica contesta all’ONU il tentativo europeo di Sarkozy di depenalizzare l’omosessualità come reato. L’imperatore ordina ai direttori de La Stampa e de Il Corriere della Sera di andarsene a casa con editto albanese e ukase da Tirana, invita le plebi affamate dei 15 milioni di italiani riconosciuti ufficialmente poveri a comprare azioni ENEL, ENI e Alitalia e a non cambiare stile di vita (?) continuando a spendere come sempre (?) durante le prossime festività natalizie! “La crisi è nelle nostre mani” tuona il telemediovideoteodespota e quindi, se la crisi si aggraverà, è evidente che la colpa è dei poveri che non vogliono consumare e si tengono i soldi sotto il materasso: che stronzi bolscevichi di merda! Così si imparano!
La RAI ormai è la “dependance di una villa che sta ad Arcore e rischia di diventare la stalla di quella villa” (Orlando, che doveva essere eletto presidente della commissione di vigilanza sulla RAI, silurato da B. in contrasto con ogni prassi di legalità costituzionale). Il 10 dicembre la RAI censura il bacio dei cowboy gay nel bellissimo film Oscar Brokeback Mountain, mentre la chiesa cattolica contesta all’ONU il tentativo europeo di Sarkozy di depenalizzare l’omosessualità come reato. L’imperatore ordina ai direttori de La Stampa e de Il Corriere della Sera di andarsene a casa con editto albanese e ukase da Tirana, invita le plebi affamate dei 15 milioni di italiani riconosciuti ufficialmente poveri a comprare azioni ENEL, ENI e Alitalia e a non cambiare stile di vita (?) continuando a spendere come sempre (?) durante le prossime festività natalizie! “La crisi è nelle nostre mani” tuona il telemediovideoteodespota e quindi, se la crisi si aggraverà, è evidente che la colpa è dei poveri che non vogliono consumare e si tengono i soldi sotto il materasso: che stronzi bolscevichi di merda! Così si imparano!
Espulso da Israele l'inviato ONU
“L’inviato dell’ONU aveva accusato Israele di “crimini contro l’umanità” e lo stato ebraico lo ha espulso. Richard Falk, special rapporteur del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU per i Territori Palestinesi, è stato costretto a ripartire immediatamente per l’Europa lunedì 15 dicembre. Cittadino americano e docente di Diritto Internazionale a Princeton, Falk non potrà più rientrare in Israele. In un rapporto diffuso la scorsa settimana, il diplomatico aveva attribuito allo Stato ebraico “crimini contro l’umanità” ai danni dei civili palestinesi e aveva chiesto alle Nazioni Unite uno “sforzo urgente” per impedire ulteriori violazioni del diritto internazionale contro la popolazione dei territori palestinesi occupati” (La Repubblica, 17 dicembre 2008, pag. 19)
Riporto integralmente il microscopico articolo apparso a malapena sui giornali, perchè è la migliore fotografia della gravissima tragica situazione in cui da sessant’anni sono costrette a vivere le popolazioni palestinesi, maciullate e massacrate dall’onda colonialista, espansionista, militarista, imperialista, nazionalista, razzista dello stato di Israele che non ha cessato, dall’inizio della sua creazione, di schiacciare la vita di milioni di persone sotto un peso impossibile e inaccettabile di violenze e prevaricazioni. Mi fa piacere che se ne sia accorto anche lo special rapporteur del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU: meglio tardi che mai. Lo stato di Israele ne esce peggio che mai, ma continua a pretendere di avere ragione con comportamenti intolleranti privi di ogni credibilità e ragionevolezza, aggravando giorno dopo giorno una situazione di guerra ineguale che perdura ormai da ben 60 anni e di cui non si vede la fine!
Espulso da Israele l’inviato ONU
“L’inviato dell’ONU aveva accusato Israele di “crimini contro l’umanità” e lo stato ebraico lo ha espulso. Richard Falk, special rapporteur del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU per i Territori Palestinesi, è stato costretto a ripartire immediatamente per l’Europa lunedì 15 dicembre. Cittadino americano e docente di Diritto Internazionale a Princeton, Falk non potrà più rientrare in Israele. In un rapporto diffuso la scorsa settimana, il diplomatico aveva attribuito allo Stato ebraico “crimini contro l’umanità” ai danni dei civili palestinesi e aveva chiesto alle Nazioni Unite uno “sforzo urgente” per impedire ulteriori violazioni del diritto internazionale contro la popolazione dei territori palestinesi occupati” (La Repubblica, 17 dicembre 2008, pag. 19)
Riporto integralmente il microscopico articolo apparso a malapena sui giornali, perchè è la migliore fotografia della gravissima tragica situazione in cui da sessant’anni sono costrette a vivere le popolazioni palestinesi, maciullate e massacrate dall’onda colonialista, espansionista, militarista, imperialista, nazionalista, razzista dello stato di Israele che non ha cessato, dall’inizio della sua creazione, di schiacciare la vita di milioni di persone sotto un peso impossibile e inaccettabile di violenze e prevaricazioni. Mi fa piacere che se ne sia accorto anche lo special rapporteur del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU: meglio tardi che mai. Lo stato di Israele ne esce peggio che mai, ma continua a pretendere di avere ragione con comportamenti intolleranti privi di ogni credibilità e ragionevolezza, aggravando giorno dopo giorno una situazione di guerra ineguale che perdura ormai da ben 60 anni e di cui non si vede la fine!
Riporto integralmente il microscopico articolo apparso a malapena sui giornali, perchè è la migliore fotografia della gravissima tragica situazione in cui da sessant’anni sono costrette a vivere le popolazioni palestinesi, maciullate e massacrate dall’onda colonialista, espansionista, militarista, imperialista, nazionalista, razzista dello stato di Israele che non ha cessato, dall’inizio della sua creazione, di schiacciare la vita di milioni di persone sotto un peso impossibile e inaccettabile di violenze e prevaricazioni. Mi fa piacere che se ne sia accorto anche lo special rapporteur del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU: meglio tardi che mai. Lo stato di Israele ne esce peggio che mai, ma continua a pretendere di avere ragione con comportamenti intolleranti privi di ogni credibilità e ragionevolezza, aggravando giorno dopo giorno una situazione di guerra ineguale che perdura ormai da ben 60 anni e di cui non si vede la fine!
Espulso da Israele l’inviato ONU
“L’inviato dell’ONU aveva accusato Israele di “crimini contro l’umanità” e lo stato ebraico lo ha espulso. Richard Falk, special rapporteur del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU per i Territori Palestinesi, è stato costretto a ripartire immediatamente per l’Europa lunedì 15 dicembre. Cittadino americano e docente di Diritto Internazionale a Princeton, Falk non potrà più rientrare in Israele. In un rapporto diffuso la scorsa settimana, il diplomatico aveva attribuito allo Stato ebraico “crimini contro l’umanità” ai danni dei civili palestinesi e aveva chiesto alle Nazioni Unite uno “sforzo urgente” per impedire ulteriori violazioni del diritto internazionale contro la popolazione dei territori palestinesi occupati” (La Repubblica, 17 dicembre 2008, pag. 19)
Riporto integralmente il microscopico articolo apparso a malapena sui giornali, perchè è la migliore fotografia della gravissima tragica situazione in cui da sessant’anni sono costrette a vivere le popolazioni palestinesi, maciullate e massacrate dall’onda colonialista, espansionista, militarista, imperialista, nazionalista, razzista dello stato di Israele che non ha cessato, dall’inizio della sua creazione, di schiacciare la vita di milioni di persone sotto un peso impossibile e inaccettabile di violenze e prevaricazioni. Mi fa piacere che se ne sia accorto anche lo special rapporteur del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU: meglio tardi che mai. Lo stato di Israele ne esce peggio che mai, ma continua a pretendere di avere ragione con comportamenti intolleranti privi di ogni credibilità e ragionevolezza, aggravando giorno dopo giorno una situazione di guerra ineguale che perdura ormai da ben 60 anni e di cui non si vede la fine!
sabato 13 dicembre 2008
Chiesa, scuola, tagli, omosessualità,handicap...
Il governo Berlusconi IV procede a tagli selvaggi non risparmiando nemmeno la scuola. Per mesi l’Onda studentesca della ribellione s’abbatte su piazze e strade d’Italia, dalle elementari all’Università. Oggi 5 dicembre, il governo, tetragono, conferma la sua assoluta volontà di non retrocedere e di proseguire nel suo percorso contorto e punitivo. Contorto, perchè mentre si tagliano tutti i beni primari necessari alla vita quotidiana dei cittadini più poveri (scuola, sanità, servizi sociali) si regalano 3 miliardi di euro a quelli più ricchi, esentandoli dal pagamento dell’ICI; si regalano altri tre miliardi di euro agli amici industriali a cui viene data in pasto l’Alitalia,; si raddoppiano le tasse per 400 milioni di euro ai cittadini abbonati a SKY, concorrente di Mediaset, proprietà del capo del governo che raddoppia le tasse.. Percorso punitivo perchè si aggrava così in modo insostenibile e provocatorio la già pessima qualità della vita dei più poveri. E’ sufficente tuttavia che oggi 5 dicembre uno sconosciuto funzionario della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) si lamenti per i previsti tagli di 120 milioni alla scuola cattolica privata, che il governo si affretti subito a varare una modifica per mantenere e ripristinare i 120 milioni di finanziamento alla scuola privata cattolica: quella di una chiesa che già incassa formidabili cifre da tutti i contribuenti italiani anche non cattolici, atei, diversamente credenti. Solo l’8 per mille regala a Santa Romana Chiesa 2 miliardi di euro spesi in buona parte dalla Santa Sede per se stessa e per il proprio funzionamento: soltanto il 20% arriva – forse – ai più indigenti sotto forma di opere di carità.
Aggiungiamo che proprio in questi giorni la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana si è opposta, in sede ONU, alla proposta di depenalizzazione dell’omosessualità : in molti stati gli omosessuali vengono processati e in ben 10 paesi lapidati e impiccati in quanto tali, perchè l’omosessualità è considerata un reato penale da punire con la pena di morte. Proprio in questi giorni la chiesa si è anche opposta, non firmandola, alla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone disabili (la motivazione della Santa Sede è che “ ...non c’è un divieto dell’aborto...”): alla faccia dei più elementari valori di amore e fraternità cristiani predicati da 2000 anni senza ritegno e senza vergogna!
I rapporti omosessuali sono ritenuti dal Catechismo “gravi depravazioni” (cf 2357) e quindi la chiesa è a favore e conferma il “diritto” dell’Iran e altri paesi di impiccare gli omosessuali, mentre continua a stracciarsi le vesti a favore della vita, anche quella dell’embrione e contro la pena di morte. Nello stesso catechismo figurano appaiati tra i principali peccati contro la castità (come se questo fosse di per sè un valore) “la prostituzione, lo stupro, gli atti omosessuali”. Considerare la violenza carnale alla stessa stregua di un atto d’amore fra adulti consenzienti dello stesso sesso la dice lunga su quanto sia ignobile, orribile, schifosa, depravata, belluina, animalesca e barbarica (senza voler offendere, anzi salvando, animali e barbari) la concezione predicata e affermata dalla Santa Apostolica Ecumenica Cattolica Chiesa Romana!
Eppure Maurizio Lupi del P(opolo) D(ella) L(ibertà) commenta intervenendo a favore della chiesa contro i diritti degli omosessuali:”Basta con le crociate inutili, non fatene una categoria protetta”. No comment!
Aggiungiamo che proprio in questi giorni la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana si è opposta, in sede ONU, alla proposta di depenalizzazione dell’omosessualità : in molti stati gli omosessuali vengono processati e in ben 10 paesi lapidati e impiccati in quanto tali, perchè l’omosessualità è considerata un reato penale da punire con la pena di morte. Proprio in questi giorni la chiesa si è anche opposta, non firmandola, alla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone disabili (la motivazione della Santa Sede è che “ ...non c’è un divieto dell’aborto...”): alla faccia dei più elementari valori di amore e fraternità cristiani predicati da 2000 anni senza ritegno e senza vergogna!
I rapporti omosessuali sono ritenuti dal Catechismo “gravi depravazioni” (cf 2357) e quindi la chiesa è a favore e conferma il “diritto” dell’Iran e altri paesi di impiccare gli omosessuali, mentre continua a stracciarsi le vesti a favore della vita, anche quella dell’embrione e contro la pena di morte. Nello stesso catechismo figurano appaiati tra i principali peccati contro la castità (come se questo fosse di per sè un valore) “la prostituzione, lo stupro, gli atti omosessuali”. Considerare la violenza carnale alla stessa stregua di un atto d’amore fra adulti consenzienti dello stesso sesso la dice lunga su quanto sia ignobile, orribile, schifosa, depravata, belluina, animalesca e barbarica (senza voler offendere, anzi salvando, animali e barbari) la concezione predicata e affermata dalla Santa Apostolica Ecumenica Cattolica Chiesa Romana!
Eppure Maurizio Lupi del P(opolo) D(ella) L(ibertà) commenta intervenendo a favore della chiesa contro i diritti degli omosessuali:”Basta con le crociate inutili, non fatene una categoria protetta”. No comment!
Chiesa Cattolica, omosessualità e disabilità
Giovedì 4 dicembre 2008, Anno Zero su RAI2 condotta da Santoro, già vittima del primo Editto Bulgaro emanato a Sofia nel 2002 dall’allora capo del governo in permanente conflitto d’interessi berlusKoni II, ma ancora indenne dal 2° Editto Albanese, lanciato a Tirana dal capo del governo Berluskoni IV ad personam suam, pochi giorni prima specificamente contro i direttori dei maggiori quotidiani italiani de La Stampa e di Il Corriere della Sera. L’ospite, Vladimir Luxxuria, transex ed ex-deputato P.R.C., en passant, ci informa che il sabato successivo parteciperà a una manifestazione indetta a piazza S. Pietro dalle associazioni omosessuali per protestare contro la Chiesa cattolica che voterà all’ONU contro la proposta di depenalizzazione del reato di omosessualità punito addirittura con la morte in ben 9 stati, avanzata dal presidente francese Sarkozy, a nome dell’Unione Europea.
Sempre in questi giorni la Santa Chiesa si è anche opposta, non firmandola, alla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone disabili (perchè “non c’è un diritto dell’aborto”). Per altro la Santa Chiesa alias Stato della Città del Vaticano e come tale presente, al pari di tutti gli altri quasi 200 stati, all’assemblea delle Nazioni Unite, non ha mai ratificato la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo di cui ricorre, proprio questo anno, il 60° anniversario della solenne promulgazione!
Vado alla manifestazione e qualche passante, contrariato, afferma che essa “è una violenza contro la chiesa” e quando cerco di rovesciare l’assunto improponibile, affermando che sono proprio le posizioni della Chiesa Cattolica contro omosessuali e disabili ad essere la vera e primigenia violenza contro di loro, non raccolgono la sfida di una civile discussione e si allontanano velocemente, incapaci di affrontare il minimo dibattito democratico.
Ormai la (ex) Repubblica Italiana, caduta nella trappola del governo Berluskoni IV ad personam più che mai, voluto dai coglioni, imbecilli, stupidi e stalinisti che lo hanno votato, si è trasformata in uno stato teocratico, braccio secolare dei desiderata e degli ordini di una autocratica potenza straniera come lo Stato della Città del vaticano. Il papa, un dittatore dogmatico che si è autoriconosciuto l’infallibilità ex catedra, pontifica per sè, i suoi credenti – fin qui no problem – ma purtroppo anche per la maggioranza dei cittadini italiani non cattolici, diversamente credenti, atei a cui si dovrebbero riconoscere i diritti di libertà di uno stato laico quale dovrebbe essere ancora la Repubblica Italiana! Sbattezzatevi! W la libertà di pensiero! W Immanuel Kant e l’Illuminismo che ha fatto uscire l’uomo dalla sua minorità, impegnandolo a una scelta ineliminabile di responsabilità e libertà non trattabile e indisponibile!
Sempre in questi giorni la Santa Chiesa si è anche opposta, non firmandola, alla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone disabili (perchè “non c’è un diritto dell’aborto”). Per altro la Santa Chiesa alias Stato della Città del Vaticano e come tale presente, al pari di tutti gli altri quasi 200 stati, all’assemblea delle Nazioni Unite, non ha mai ratificato la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo di cui ricorre, proprio questo anno, il 60° anniversario della solenne promulgazione!
Vado alla manifestazione e qualche passante, contrariato, afferma che essa “è una violenza contro la chiesa” e quando cerco di rovesciare l’assunto improponibile, affermando che sono proprio le posizioni della Chiesa Cattolica contro omosessuali e disabili ad essere la vera e primigenia violenza contro di loro, non raccolgono la sfida di una civile discussione e si allontanano velocemente, incapaci di affrontare il minimo dibattito democratico.
Ormai la (ex) Repubblica Italiana, caduta nella trappola del governo Berluskoni IV ad personam più che mai, voluto dai coglioni, imbecilli, stupidi e stalinisti che lo hanno votato, si è trasformata in uno stato teocratico, braccio secolare dei desiderata e degli ordini di una autocratica potenza straniera come lo Stato della Città del vaticano. Il papa, un dittatore dogmatico che si è autoriconosciuto l’infallibilità ex catedra, pontifica per sè, i suoi credenti – fin qui no problem – ma purtroppo anche per la maggioranza dei cittadini italiani non cattolici, diversamente credenti, atei a cui si dovrebbero riconoscere i diritti di libertà di uno stato laico quale dovrebbe essere ancora la Repubblica Italiana! Sbattezzatevi! W la libertà di pensiero! W Immanuel Kant e l’Illuminismo che ha fatto uscire l’uomo dalla sua minorità, impegnandolo a una scelta ineliminabile di responsabilità e libertà non trattabile e indisponibile!
mercoledì 3 dicembre 2008
Fatalità
Il 22 ottobre 2008, a Torino, il soffitto della classe IV del liceo Darwin crolla letteralmente in testa agli studenti, ammazzandone uno e ferendone gravemente altri: il premier non si vergogna di affrettarsi a dire che “s’è trattato di una fatalità”. Chi glie lo ha detto? Come fa a saperlo? Come si permette? Come è possibile nemmeno pensarlo? La verità tragica e incredibile e inaccettabile è che da tempo non si stanziano le risorse necessarie e sufficenti per le spese per la scuola, carenza estrema ancor più aggravata proprio dai tagli grossolani operati dalla ministra Gelmini del governo ad personam del duce di Arcore. Fatalità ha voluto che lo studente morisse ammazzato proprio adesso: che fatalità!
Resistere! Resistere! Resistere!
Resistere! Resistere! Resistere!
Vergogna!
Il Blefaroplasticatokalotricofilo capo del governo ad personam dei coglioni e degli imbecilli che lo hanno votato, ha affermato – in un convegno di industriali – che la RAI è triste e produce angoscia: è ovvio che la sua Mediaset è allegra e produce gioia di vivere. Agli astanti inserzionisti si pubblicità che lo ascoltavano ha perciò esplicitamente consigliato – sarebbe meglio dire:ordinato – di passare e trasferire i loro seducenti messaggi (costosi per chi li commissiona e producenti ricchezza per chi li riceve, cioè lui) dalla malinconica RAI alla sua effervescente, ironica, sobria, ma divertente Mediaset. Se la positività delle trasmissioni del Signore di Mediaraiset si deve giudicare dall’ignobile sequela di pesanti battute a doppio senso profferite con non chalance da provocanti signorine seminude, come ho visto su Canale 5 alle 18 di domenica 29 novembre 2008, stiamo proprio freschi e messi tanto male che peggio non si può! L’ignobile trivialità della volgarità da suburra che in pochi minuti la compagnia dei guitti da avanspettacolo del dopoguerra ha saputo mettere sulla scena di proprietà del Cavaliere mago di Arcore e rovesciare, rigurgitandola, sui telespettatori, inondando l’etere senza ritegno, è scandalosa e ineffabile! Tutti hanno diritto ad essere triviali ed io sono da sempre contro ogni censura. Ma l’oscenità sorge, in questo caso, dal fatto che a censurare – non la responsabile colpevole Mediaset, ma l’innocente RAI – sia proprio il padrone di Mediaset per questo anche capo del governo, affossatore dei programmi di qualità di RAI 3 (in quanto bolscevichi e faziosi) EIAR ormai espugnato, conquistato e controllato manu militare dal duce di Arcore e dai suoi servi e sicofanti.
Resistere! Resistere! Resistere!
Resistere! Resistere! Resistere!
E Berlusconi continua a mettere - e sempre più profondamente - le mani nelle tasche degli Italiani...
Ormai non è più possibile tenere dietro alle nefandezze e alle schifezze perpetrate da esponenti della maggioranza e dal governo ad personam del superducetto di Arcore, col mago Arcoriano in testa a suonare pifferi e tamburi, visto che se le canta e se le suona, Cicero pro domo sua. Comunque, fra l’altro...
La UE indica di tagliare le tasse sulla busta paga...
La Gran Bretagna taglia l’IVA per i poveri e la aumenta ai ricchi e attua massicci sgravi fiscali...
La Spagna riduce l’IRPEF di 400 euro a contribuente...
La Germania elimina la tassa automobilistica per due anni, raddoppia le già alte deduzioni per lavori casalinghi, fantasogno e fantamiraggio nostrani...
La Francia riduce l’IVA...
E l’Italia del duce Berlusconi, mago di Arcore e padrone di TV, che predica benissimo e razzola peggio che mai? Concede l’offensiva elemosina di ben 1,33 euro quotidiani a chi muore di fame (ormai non ci compri più nemmeno un litro di latte) e...raddoppia la tassa dell’IVA sugli abbonamenti dell’antagonista SKY, in abissale, oceanica, profonda, immensa, illimitata, sconfinata, enorme, spropositata, incalcolabile, incredibile concorrenza sleale e in plateale, volgare, plebeo, triviale, appariscente, smaccato, ostentato, esibizionistico, teatrale, scenografico, evidente, grossolano, marchiano conflitto di interessi col nemico Murdoch. Davvero ignobile, basso, volgare, indegno, spregevole,vile, infame, meschino, biasimevole, disdicevole, odioso, schifoso, indecoroso, turpe, abietto, bieco, vituperevole, plebeo! A più di 4.000.000 di cittadini viene raddoppiata la tassa di abbonamento a SKY: mi fa molto piacere per i 2.000.000 di coglioni e di imbecilli che – statisticamente rappresentanti la metà degli elettori responsabili e (in)competenti – hanno votato il loro amatissimo superducetto, menomalechesilvioc’è! Forza Silvio! Forza Italia! Forza Casa della Libertà(?)! Muoia Silvio con tutti i Filistei! Ad astra per aspera! Viva la mignottocrazia berlusconiana! (Paolo Guzzanti, deputato PDL)
Resistere! Resistere! Resistere!
La UE indica di tagliare le tasse sulla busta paga...
La Gran Bretagna taglia l’IVA per i poveri e la aumenta ai ricchi e attua massicci sgravi fiscali...
La Spagna riduce l’IRPEF di 400 euro a contribuente...
La Germania elimina la tassa automobilistica per due anni, raddoppia le già alte deduzioni per lavori casalinghi, fantasogno e fantamiraggio nostrani...
La Francia riduce l’IVA...
E l’Italia del duce Berlusconi, mago di Arcore e padrone di TV, che predica benissimo e razzola peggio che mai? Concede l’offensiva elemosina di ben 1,33 euro quotidiani a chi muore di fame (ormai non ci compri più nemmeno un litro di latte) e...raddoppia la tassa dell’IVA sugli abbonamenti dell’antagonista SKY, in abissale, oceanica, profonda, immensa, illimitata, sconfinata, enorme, spropositata, incalcolabile, incredibile concorrenza sleale e in plateale, volgare, plebeo, triviale, appariscente, smaccato, ostentato, esibizionistico, teatrale, scenografico, evidente, grossolano, marchiano conflitto di interessi col nemico Murdoch. Davvero ignobile, basso, volgare, indegno, spregevole,vile, infame, meschino, biasimevole, disdicevole, odioso, schifoso, indecoroso, turpe, abietto, bieco, vituperevole, plebeo! A più di 4.000.000 di cittadini viene raddoppiata la tassa di abbonamento a SKY: mi fa molto piacere per i 2.000.000 di coglioni e di imbecilli che – statisticamente rappresentanti la metà degli elettori responsabili e (in)competenti – hanno votato il loro amatissimo superducetto, menomalechesilvioc’è! Forza Silvio! Forza Italia! Forza Casa della Libertà(?)! Muoia Silvio con tutti i Filistei! Ad astra per aspera! Viva la mignottocrazia berlusconiana! (Paolo Guzzanti, deputato PDL)
Resistere! Resistere! Resistere!
"Gli Italiani si sentono finalmente più sicuri"
Così proclama il TG4, alle 13,35 del 22 novembre 2008, il più pecoreccio dei TG al servizio a 90° del superducetto di Arcore, annunciando i risultati dell’ennesimo sondaggio ad personam in piaggeria permanente effettiva, prono ai desiderata del Padrone di Arcore. Tra il 2006 e il 2008, (nei due anni di opposizione becera e belluina al governo Prodi, accusato anche di brogli elettorali e altre nefandezze ad libitum), il Super Blefaroplasticatokalotricofilo, maneggiando a mò di clava le sue case editrici, i suoi giornali e le sue televisioni (compresa la RAI occupata dai suoi sodali, servi e sicofanti) convince gli italiani coglioni e imbecilli che lo hanno votato a credere che l’Italia è il paese più insicuro dell’orbe terraqueo, causa Prodi. Tornato al governo 8 mesi or sono, grazie agli stessi coglioni e imbecilli di cui sopra che è riuscito a incantare non so come (o forse sì?) ha fatto sparire dalle sue TV Mediaraiset tutta la panoplia dell’armamentario ansiogeno utilizzato dai suoi giornalisti a lui appecoronati e la nuova virtuale sicurezza è stata garantita in pochi mesi a tutti i richiedenti. La realtà ormai non è più quella – terribile – che si vive, ma quella - edulcorata e telecomandata – che si vede in TV. Oceani di menzogne e montagne di bugie, propalate in quantità videoindustriale e ripetute fino alla nausea della noia più anestetizzante, hanno sommerso e schiacciato le residue potenziali facoltà raziocinanti dei cervelli addormentati dei coglioni imbecilli berlusconiani, che adesso vivono felici e contenti sotto il tallone del superducetto televideomediocratico di Arcore, senza neppure immaginare di essere le vittime fatali e predestinate di un regime orwelliano senza precedenti nel mondo cosiddetto civile, definito occidentale.
“...Che la paura fosse un’arma politica già lo si sapeva. Che la sua diffusione fosse così sapientemente pilotata lo si poteva solo sospettare. Ora è una certezza...” (Michele Serra, La Repubblica, pag. 18, 23 novembre 2008)
Resistere! Resistere! Resistere!
“...Che la paura fosse un’arma politica già lo si sapeva. Che la sua diffusione fosse così sapientemente pilotata lo si poteva solo sospettare. Ora è una certezza...” (Michele Serra, La Repubblica, pag. 18, 23 novembre 2008)
Resistere! Resistere! Resistere!
La chiesa cattolica di berlusconi
Continua e si ingigantisce l’indecente gara allo smantellamento e alla distruzione dello stato di diritto, messa in atto dalla Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana (quella dei concordati del 1929 con la monarchia fascista del duce Benito Mussolini, del 1933 con il 3° Reich del Fuhrer Adolf Hitler, del 1939 con la Spagna del caudillo Francisco Franco...) e dallo stato italiano asservito al superducetto di Arcore BerlusKoni IV (quello del conflitto di interessi, delle leggi ad personam, dei tagli alla scuola – dalle elementari all’università -, alla ricerca, alla sanità, allo stato sociale...). Mille episodi, anche in questi giorni di metà novembre, lo testimoniano in modo evidente ed incontrovertibile. Gli abili ciurlatori nel manico (se-dicenti ministri e rappresentanti di una minoranza degli italiani autodefinitasi popolo delle libertà) intrallazzano e inciuciano sempre più biecamente con i massimi esponenti di una chiesa retrograda e reazionaria, portatrice di (dis)valori mortiferi come il dolore e la sofferenza della crocefissione del suo rabbi Gesù. Monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita definisce “...un fatto gravissimo ed estraneo alla cultura del popolo italiano...un vero attentato alla vita...” ciò che rappresenta unicamente il diritto a una morte misericordiosa, riconosciuto dai Tribunali italiani a Eluana Englaro, cadavere “vivente” da 16 anni (tempo necessario allo stato di diritto della Repubblica Italiana per emanare la sentenza finalmente passata in giudicato). Monsignor Fisichella ritiene evidentemente che i genocidi operati dalla sua chiesa ai danni di milioni di pretesi “eretici” e presunte “streghe”, siano la conferma dell’amore per la vita espresso nei secoli dalla sua chiesa !? L’assassinio del libero pensatore frate Giordano Bruno, bruciato vivo dalla Santa Inquisizione, è l’affermazione emblematica degli istinti sadici più bestiali, scatenati contro la libertà di pensiero e lo stesso diritto alla vita. Oggi lo si vorrebbe imporre alla persona di Eluana Englaro, morta già da 16 anni, il cui corpo, da 16 anni, viene tenuto in vita vegetativa, perchè solo Dio può donarla e/o toglierla: non sapevo che dio fosse ridotto a sondino nasogastrico nutripompa, visto che questa è la definizione del marchingegno del tutto artificiale che impedisce la morte definitiva del corpo vegetale, perchè in uno stato vegetativo permanente, della fu persona Eluana Englaro. La chiesa e i suoi servi si scatenano come iene, sciacalli e avvoltoi intorno alle prede e alle carogne, senza che nessuno contesti minimamente l’oscena intromissione negli affari interni di uno stato sovrano come la Repubblica Italiana da parte dei governanti di uno stato estero, quale lo Stato della Città del Vaticano. Il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro vaticano della Sanità pontifica afferma che “...non si può infliggere una morte terribile per fame e per sete...mostruosità disumana...”, intromettendosi così pesantemente negli affari interni di un altro stato indipendente e sovrano: per molto meno una repubblica appena poco più seria della nostra avrebbe già rotto le relazioni diplomatiche e denunciato irreversibilmente l’esoso sistema concordatario che frutta al Santo Padre Sommo Pontefice infiniti miliardi di euro (di questi, fra l’altro, solo la piccola percentuale del 20%, viene utilizzata per opere di carità, come nutrire e dissetare i milioni di bambini, donne, uomini e vecchi che muoiono di fame e di sete ogni anno in tutto il mondo!) Intanto il superducetto di Arcore, per garantire risorse alle scuole e agli ospedali privati cattolici, le taglia a quelli statali e nomina il presidente della commissione di vigilanza sulle televisioni (sue) che per prassi costituzionale doveva essere pre-scelto dalle opposizioni. Il capo del governo dei coglioni che lo hanno votato e padrone, fra l’altro, di tutto il sistema radiotelevisivo Mediaraiset, si nomina (lui che dovrebbe essere supercontrollato in palese mostruoso conflitto di interessi) il controllore ad personam, con un atto di prepotenza devastante e di proporzioni inusitate, mai viste prima in uno stato democratico di diritto! Veltroni e Di Pietro, finalmente uniti nella lotta, dichiarano che “...siamo al regime...” e il buon Antonio ci fa sognare con il “...caro presidente del consiglio Videla...atteggiamento tipico di una dittatura argentina...” con cui esordisce nell’aula della Camera dopo il blitz nazi-fasci-stalinista del PDL alla vigilanza RAI. Per altro la ignobile videocrazia del mago di Arcore assedia sempre più da vicino ciò che resta del fortino EIAR di Fort Apache: l’ex consigliere RAI Urbani definisce l’azienda una “cloaca”, perchè non corrisposto al 100% nella perorazione a favore della fiction “La meravigliosa storia di suor Bakhita” prodotta, coi soldi nostri, dalla sua compagna Ida De Benedetto; Dell’Utri, braccio destro del Blefaroplasticatokalotricofilo, già pregiudicato e condannato con sentenza passata in giudicato per reati vari e in 1° grado a 9 anni per attività mafiose, definisce “tetri” (?) i volti delle giornaliste del TG3; Bondi, ministro della cultura ad personam proclama la necessità di “...recuperare un’etica e una morale...” da parte della RAI. Immagino che ottimi maestri possano essere i servi del padrone Mediaraiset come Fede e i suoi camerati. Ormai la realtà (angosciosa ed angosciante) supera di gran lunga la più ardita di ogni fantasia possibile e il suo incubo si sta impossessando dei nostri cuori e dei nostri cervelli! Resistere! resisere! Resistere!
De Lillo, compleanno di famiglia in Assessorato
Nel semenzaio comunale, festa per la figlia con centocinquanta invitati
(La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Domanda: i più ingenui e /o i più ottusi, come i coglioni che hanno votato il duce di Arcore, potranno chiedersi cosa ci sia di male nel fatto che Fabio De Lillo assessore alle Politiche Ambientali nella Giunta di destra ad personam del Comune di Roma, abbia festeggiato il compleanno della figliola nella Aranciera ottocentesca costruita sui resti medievali di Porta Metronia, suggestivo edificio in uso al Dipartimento.
Risposta: tutto! Intanto la totale, assoluta, completa, gigantesca, insolente, grandiosa, colossale, monumentale, singolare, extra-ordinaria, arrogante, prepotente, sfacciata, sfrontata, screanzata, tracotante, impudente, tracotante mancanza di buon gusto propria di chi utilizza beni pubblici di proprietà comunale per i suoi interessi personali e privati. Poi la legge, che prevede certo la possibilità di affittare a privati l’Aranciera, ma solo per “attività di carattere culturale, didattico, folcloristico, informativo” come dispone la determinazione dirigenziale n. 117 del 6/2/2008. “Ne sa qualcosa l’ex responsabile della Cultura Silvio Di Francia che, imperante Veltroni, chiese l’Aranciera per il ricevimento di nozze della sorella, incassando un secco seppur cortese rifiuto”. (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Infine anche il conflitto di interessi, in cui per altro, quando non esiste più il conflitto, cancellato dal mago di Arcore, restano soltanto gli interessi privati e personali, amplificati e prevaricatori di moralità e di legalità (Blefaroplsticato Kalotricofilo docet). A chiusura, beffa finale e provocazioni aggiuntive: “L’ultima parola sull’utilizzazione dell’Aranciera spetta sempre al responsabile dell’Ambiente, il cui parere è vincolante per dare il via libera alla locazione. Fabio De Lillo assessore ha dunque concesso il nulla osta a Fabio De Lillo padre. Un parere favorevole a se stesso....una delle prime cose che ha fatto dopo l’insediamento è ordinare a un’impresa privata di rinfrescare gli uffici, traslocando il suo dal piano terra al primo. 25.000 euro per timteggiare le pareti e rifare le tracce per i computer degli impiegati. Che prima stavano sopra. E lui li ha voluti sotto” (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008).
Non c’è più limite al peggio: quando il cattivo gusto e l’illegalità raggiungono livelli così pesanti, diffusi e condivisi, muore, ultima, anche la speranza in un futuro più civile e condivisibile. Non mi risulta infine che i fatti siano stati esposti e denunciati alla Procura della Repubblica per gli interventi di sua competenza, relativi alla formulazione delle ipotesi di reato eventualmente riscontrabili, quali abuso in atti d’ufficio e quant’altro il magistrato possa e voglia valutare in merito. Sconvolti, assistiamo impotenti alla distruzione e allo sfascio degli ultimi residui di vestigia dello stato di diritto, travolto dallo tsunami delle leggi ad personam suam et suorum del superducetto di Arcore. Avanti P2...
Mentre il sindaco di Roma garantisce l’impunità all’assessore De Lillo, per fare bene le cose in grande non si limita a questo, ma ci aggiunge, a scanso di ogni equivoco possibile sulla bontà del suo operato, anche la rimozione del capo dell’ufficio abusi edilizi Massimo Miglio, di questi sceriffo e 007 che scovava i furbetti dei metri cubi illegali. Alemanno aveva detto di avere la massima fiducia nel funzionario, tanto che ancora l’11 ottobre scorso, così stradichiarava :” Sono totalmente destituite di qualsiasi veridicità e fondamento le notizie in merito all’incarico del dottor Massimo Miglio, responsabile dell’Ufficio anti abusivismo edilizio. La faziosità di queste ricostruzioni giornalistiche non rappresenta minimamente la realtà...Al dottor Miglio, quindi, che gode della fiducia dell’Amministrazione, va la mia solidarietà in quanto oggetto di una campagna di stampa denigratoria”. Il Pinocchio di Arcore docet e viene superato alla grande dai propri discepoli, come si conviene a tutti i grandi maestri!
(La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Domanda: i più ingenui e /o i più ottusi, come i coglioni che hanno votato il duce di Arcore, potranno chiedersi cosa ci sia di male nel fatto che Fabio De Lillo assessore alle Politiche Ambientali nella Giunta di destra ad personam del Comune di Roma, abbia festeggiato il compleanno della figliola nella Aranciera ottocentesca costruita sui resti medievali di Porta Metronia, suggestivo edificio in uso al Dipartimento.
Risposta: tutto! Intanto la totale, assoluta, completa, gigantesca, insolente, grandiosa, colossale, monumentale, singolare, extra-ordinaria, arrogante, prepotente, sfacciata, sfrontata, screanzata, tracotante, impudente, tracotante mancanza di buon gusto propria di chi utilizza beni pubblici di proprietà comunale per i suoi interessi personali e privati. Poi la legge, che prevede certo la possibilità di affittare a privati l’Aranciera, ma solo per “attività di carattere culturale, didattico, folcloristico, informativo” come dispone la determinazione dirigenziale n. 117 del 6/2/2008. “Ne sa qualcosa l’ex responsabile della Cultura Silvio Di Francia che, imperante Veltroni, chiese l’Aranciera per il ricevimento di nozze della sorella, incassando un secco seppur cortese rifiuto”. (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Infine anche il conflitto di interessi, in cui per altro, quando non esiste più il conflitto, cancellato dal mago di Arcore, restano soltanto gli interessi privati e personali, amplificati e prevaricatori di moralità e di legalità (Blefaroplsticato Kalotricofilo docet). A chiusura, beffa finale e provocazioni aggiuntive: “L’ultima parola sull’utilizzazione dell’Aranciera spetta sempre al responsabile dell’Ambiente, il cui parere è vincolante per dare il via libera alla locazione. Fabio De Lillo assessore ha dunque concesso il nulla osta a Fabio De Lillo padre. Un parere favorevole a se stesso....una delle prime cose che ha fatto dopo l’insediamento è ordinare a un’impresa privata di rinfrescare gli uffici, traslocando il suo dal piano terra al primo. 25.000 euro per timteggiare le pareti e rifare le tracce per i computer degli impiegati. Che prima stavano sopra. E lui li ha voluti sotto” (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008).
Non c’è più limite al peggio: quando il cattivo gusto e l’illegalità raggiungono livelli così pesanti, diffusi e condivisi, muore, ultima, anche la speranza in un futuro più civile e condivisibile. Non mi risulta infine che i fatti siano stati esposti e denunciati alla Procura della Repubblica per gli interventi di sua competenza, relativi alla formulazione delle ipotesi di reato eventualmente riscontrabili, quali abuso in atti d’ufficio e quant’altro il magistrato possa e voglia valutare in merito. Sconvolti, assistiamo impotenti alla distruzione e allo sfascio degli ultimi residui di vestigia dello stato di diritto, travolto dallo tsunami delle leggi ad personam suam et suorum del superducetto di Arcore. Avanti P2...
Mentre il sindaco di Roma garantisce l’impunità all’assessore De Lillo, per fare bene le cose in grande non si limita a questo, ma ci aggiunge, a scanso di ogni equivoco possibile sulla bontà del suo operato, anche la rimozione del capo dell’ufficio abusi edilizi Massimo Miglio, di questi sceriffo e 007 che scovava i furbetti dei metri cubi illegali. Alemanno aveva detto di avere la massima fiducia nel funzionario, tanto che ancora l’11 ottobre scorso, così stradichiarava :” Sono totalmente destituite di qualsiasi veridicità e fondamento le notizie in merito all’incarico del dottor Massimo Miglio, responsabile dell’Ufficio anti abusivismo edilizio. La faziosità di queste ricostruzioni giornalistiche non rappresenta minimamente la realtà...Al dottor Miglio, quindi, che gode della fiducia dell’Amministrazione, va la mia solidarietà in quanto oggetto di una campagna di stampa denigratoria”. Il Pinocchio di Arcore docet e viene superato alla grande dai propri discepoli, come si conviene a tutti i grandi maestri!
La laurea del coglione
Il 6 novembre il blefaroplasticatokalotricofilo capo del governo italiano dei coglioni che lo hanno votato definisce Obama, neo eletto presidente degli USA, “giovane, bello e abbronzato” durante una conferenza stampa ufficiale a Mosca insieme al presidente russo. Minimamente toccato dalle ovvie reazioni negative universali scatenatesi nel mondo intero in tempo reale, invece di scusarsi, cerca di fare marcia indietro come sempre, parlando di “carineria” non compresa. (Apro una parentesi: carineria per carineria, se “Obama è giovane, bello e abbronzato”, Berlusconi ovviamente è brutto, vecchio e pallido, ne sarà contentissimo). “L’opposizione si è lamentata? Se uno vuole la laurea del coglione, io non ci posso fare niente. Sapete che vi dico: io mi sono rotto e dico tutto quello che penso. Ecco, loro si sono presi la laurea del coglione, pensano di stare ancora in campagna elettorale. Se hanno anche il torto di non avere sense of humour, peggio per loro. Dio ci scampi dagli imbecilli”. (La Repubblica 7 novembre 2008, pag. 3) Oggi 8 novembre in una conferenza stampa dell’Unione Europea a Bruxelles, sollecitato dai giornalisti sull’argomento, non solo non chiede scusa come richiestogli, ma aggrava e rilancia la situazione inserendo i giornalisti nella schiera dei coglioni e degli imbecilli che lui ha laureato (proprio così, vedere la conferenza stampa per credere). Del resto proprio negli ultimi giorni lui, padrone della pecora serva Fede(le) ha accusato i giornalisti RAI di essere “appecoronati” alle centrali di comando bolsceviche: cosa agiungere?
Qualche domanda: chi sono i coglioni, quelli che lo contestano o quelli che lo votano? Lui o gli altri? Volendo comunque prendere la laurea del coglione (che ritengo comunque un titolo di merito e di vanto se la definizione viene dal re dei coglioni che lo votano) a chi ci si deve rivolgere? chi la rilascia? La Gelmini, ministra dell’istruzione ad personam? Lo stesso presidente del consiglio dei ministri ad personam suam? Quanto dura il corso di laurea? Quanto costa? A quali carriere apre l’accesso: ministeri, presidenze del consiglio, Mediaraiset, Mediolanum, assicurazioni, giornali, settimanali, case editrici...)? Anche io faccio mio l’auspicio del mago di Arcore :”Dio ci scampi dagli imbecilli”. Naturalmente i miei sono specularmente e diametralmente alternativi ai suoi ed è evidente a tutti chi siano gli imbecilli di cui farnetica il superducetto di Arcore, per l’ottima, personale conoscenza che ne ha, avendoli coltivati alla sua scuola per una vita, con diretta cognizione di causa...
“Definendo humour le sue incaute parole Berlusconi dimostra non solo di non sapere padroneggiare il linguaggio della diplomazia ma di non rendersi neppure conto del deprimente livello del suo umorismo”. (Corrado Augias, La Repubblica, 7 novembre 2008, pag. 34)
Qualche domanda: chi sono i coglioni, quelli che lo contestano o quelli che lo votano? Lui o gli altri? Volendo comunque prendere la laurea del coglione (che ritengo comunque un titolo di merito e di vanto se la definizione viene dal re dei coglioni che lo votano) a chi ci si deve rivolgere? chi la rilascia? La Gelmini, ministra dell’istruzione ad personam? Lo stesso presidente del consiglio dei ministri ad personam suam? Quanto dura il corso di laurea? Quanto costa? A quali carriere apre l’accesso: ministeri, presidenze del consiglio, Mediaraiset, Mediolanum, assicurazioni, giornali, settimanali, case editrici...)? Anche io faccio mio l’auspicio del mago di Arcore :”Dio ci scampi dagli imbecilli”. Naturalmente i miei sono specularmente e diametralmente alternativi ai suoi ed è evidente a tutti chi siano gli imbecilli di cui farnetica il superducetto di Arcore, per l’ottima, personale conoscenza che ne ha, avendoli coltivati alla sua scuola per una vita, con diretta cognizione di causa...
“Definendo humour le sue incaute parole Berlusconi dimostra non solo di non sapere padroneggiare il linguaggio della diplomazia ma di non rendersi neppure conto del deprimente livello del suo umorismo”. (Corrado Augias, La Repubblica, 7 novembre 2008, pag. 34)
sabato 15 novembre 2008
La chiesa di Berlusconi
Continua e si ingigantisce l’indecente gara allo smantellamento e alla distruzione dello stato di diritto, messa in atto dalla Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana (quella dei concordati del 1929 con la monarchia fascista del duce Benito Mussolini, del 1933 con il 3° Reich del Fuhrer Adolf Hitler, del 1939 con la Spagna del caudillo Francisco Franco...) e dallo stato italiano asservito al superducetto di Arcore BerlusKoni IV (quello del conflitto di interessi, delle leggi ad personam, dei tagli alla scuola – dalle elementari all’università -, alla ricerca, alla sanità, allo stato sociale...). Mille episodi, anche in questi giorni di metà novembre, lo testimoniano in modo evidente ed incontrovertibile. Gli abili ciurlatori nel manico (se-dicenti ministri e rappresentanti di una minoranza degli italiani autodefinitasi popolo delle libertà) intrallazzano e inciuciano sempre più biecamente con i massimi esponenti di una chiesa retrograda e reazionaria, portatrice di (dis)valori mortiferi come il dolore e la sofferenza della crocefissione del suo rabbi Gesù. Monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita definisce “...un fatto gravissimo ed estraneo alla cultura del popolo italiano...un vero attentato alla vita...” ciò che rappresenta unicamente il diritto a una morte misericordiosa, riconosciuto dai Tribunali italiani a Eluana Englaro, cadavere “vivente” da 16 anni (tempo necessario allo stato di diritto della Repubblica Italiana per emanare la sentenza finalmente passata in giudicato). Monsignor Fisichella ritiene evidentemente che i genocidi operati dalla sua chiesa ai danni di milioni di pretesi “eretici” e presunte “streghe”, siano la conferma dell’amore per la vita espresso nei secoli dalla sua chiesa !? L’assassinio del libero pensatore frate Giordano Bruno, bruciato vivo dalla Santa Inquisizione, è l’affermazione emblematica degli istinti sadici più bestiali, scatenati contro la libertà di pensiero e lo stesso diritto alla vita. Oggi lo si vorrebbe imporre alla persona di Eluana Englaro, morta già da 16 anni, il cui corpo, da 16 anni, viene tenuto in vita vegetativa, perchè solo Dio può donarla e/o toglierla: non sapevo che dio fosse ridotto a sondino nasogastrico nutripompa, visto che questa è la definizione del marchingegno del tutto artificiale che impedisce la morte definitiva del corpo vegetale, perchè in uno stato vegetativo permanente, della fu persona Eluana Englaro. La chiesa e i suoi servi si scatenano come iene, sciacalli e avvoltoi intorno alle prede e alle carogne, senza che nessuno contesti minimamente l’oscena intromissione negli affari interni di uno stato sovrano come la Repubblica Italiana da parte dei governanti di uno stato estero, quale lo Stato della Città del Vaticano. Il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro vaticano della Sanità pontifica afferma che “...non si può infliggere una morte terribile per fame e per sete...mostruosità disumana...”, intromettendosi così pesantemente negli affari interni di un altro stato indipendente e sovrano: per molto meno una repubblica appena poco più seria della nostra avrebbe già rotto le relazioni diplomatiche e denunciato irreversibilmente l’esoso sistema concordatario che frutta al Santo Padre Sommo Pontefice infiniti miliardi di euro (di questi, fra l’altro, solo la piccola percentuale del 20%, viene utilizzata per opere di carità, come nutrire e dissetare i milioni di bambini, donne, uomini e vecchi che muoiono di fame e di sete ogni anno in tutto il mondo!) Intanto il superducetto di Arcore, per garantire risorse alle scuole e agli ospedali privati cattolici, le taglia a quelli statali e nomina il presidente della commissione di vigilanza sulle televisioni (sue) che per prassi costituzionale doveva essere pre-scelto dalle opposizioni. Il capo del governo dei coglioni che lo hanno votato e padrone, fra l’altro, di tutto il sistema radiotelevisivo Mediaraiset, si nomina (lui che dovrebbe essere supercontrollato in palese mostruoso conflitto di interessi) il controllore ad personam, con un atto di prepotenza devastante e di proporzioni inusitate, mai viste prima in uno stato democratico di diritto! Veltroni e Di Pietro, finalmente uniti nella lotta, dichiarano che “...siamo al regime...” e il buon Antonio ci fa sognare con il “...caro presidente del consiglio Videla...atteggiamento tipico di una dittatura argentina...” con cui esordisce nell’aula della Camera dopo il blitz nazi-fasci-stalinista del PDL alla vigilanza RAI. Per altro la ignobile videocrazia del mago di Arcore assedia sempre più da vicino ciò che resta del fortino EIAR di Fort Apache: l’ex consigliere RAI Urbani definisce l’azienda una “cloaca”, perchè non corrisposto al 100% nella perorazione a favore della fiction “La meravigliosa storia di suor Bakhita” prodotta, coi soldi nostri, dalla sua compagna Ida De Benedetto; Dell’Utri, braccio destro del Blefaroplasticatokalotricofilo, già pregiudicato e condannato con sentenza passata in giudicato per reati vari e in 1° grado a 9 anni per attività mafiose, definisce “tetri” (?) i volti delle giornaliste del TG3; Bondi, ministro della cultura ad personam proclama la necessità di “...recuperare un’etica e una morale...” da parte della RAI. Immagino che ottimi maestri possano essere i servi del padrone Mediaraiset come Fede e i suoi camerati. Ormai la realtà (angosciosa ed angosciante) supera di gran lunga la più ardita di ogni fantasia possibile e il suo incubo si sta impossessando dei nostri cuori e dei nostri cervelli! Resistere! resisere! Resistere!
lunedì 10 novembre 2008
De Lillo, il privato e personale è politico
De Lillo, compleanno di famiglia in Assessorato
Nel semenzaio comunale, festa per la figlia con centocinquanta invitati
(La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Domanda: i più ingenui e /o i più ottusi, come i coglioni che hanno votato il duce di Arcore, potranno chiedersi cosa ci sia di male nel fatto che Fabio De Lillo assessore alle Politiche Ambientali nella Giunta di destra ad personam del Comune di Roma, abbia festeggiato il compleanno della figliola nella Aranciera ottocentesca costruita sui resti medievali di Porta Metronia, suggestivo edificio in uso al Dipartimento.
Risposta: tutto! Intanto la totale, assoluta, completa, gigantesca, insolente, grandiosa, colossale, monumentale, singolare, extra-ordinaria, arrogante, prepotente, sfacciata, sfrontata, screanzata, tracotante, impudente, tracotante mancanza di buon gusto propria di chi utilizza beni pubblici di proprietà comunale per i suoi interessi personali e privati. Poi la legge, che prevede certo la possibilità di affittare a privati l’Aranciera, ma solo per “attività di carattere culturale, didattico, folcloristico, informativo” come dispone la determinazione dirigenziale n. 117 del 6/2/2008. “Ne sa qualcosa l’ex responsabile della Cultura Silvio Di Francia che, imperante Veltroni, chiese l’Aranciera per il ricevimento di nozze della sorella, incassando un secco seppur cortese rifiuto”. (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Infine anche il conflitto di interessi, in cui per altro, quando non esiste più il conflitto, cancellato dal mago di Arcore, restano soltanto gli interessi privati e personali, amplificati e prevaricatori di moralità e di legalità (Blefaroplsticato Kalotricofilo docet). A chiusura, beffa finale e provocazioni aggiuntive: “L’ultima parola sull’utilizzazione dell’Aranciera spetta sempre al responsabile dell’Ambiente, il cui parere è vincolante per dare il via libera alla locazione. Fabio De Lillo assessore ha dunque concesso il nulla osta a Fabio De Lillo padre. Un parere favorevole a se stesso....una delle prime cose che ha fatto dopo l’insediamento è ordinare a un’impresa privata di rinfrescare gli uffici, traslocando il suo dal piano terra al primo. 25.000 euro per timteggiare le pareti e rifare le tracce per i computer degli impiegati. Che prima stavano sopra. E lui li ha voluti sotto” (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008).
Non c’è più limite al peggio: quando il cattivo gusto e l’illegalità raggiungono livelli così pesanti, diffusi e condivisi, muore, ultima, anche la speranza in un futuro più civile e condivisibile. Non mi risulta infine che i fatti siano stati esposti e denunciati alla Procura della Repubblica per gli interventi di sua competenza, relativi alla formulazione delle ipotesi di reato eventualmente riscontrabili, quali abuso in atti d’ufficio e quant’altro il magistrato possa e voglia valutare in merito. Sconvolti, assistiamo impotenti alla distruzione e allo sfascio degli ultimi residui di vestigia dello stato di diritto, travolto dallo tsunami delle leggi ad personam suam et suorum del superducetto di Arcore. Avanti P2...
Mentre il sindaco di Roma garantisce l’impunità all’assessore De Lillo, per fare bene le cose in grande non si limita a questo, ma ci aggiunge, a scanso di ogni equivoco possibile sulla bontà del suo operato, anche la rimozione del capo dell’ufficio abusi edilizi Massimo Miglio, di questi sceriffo e 007 che scovava i furbetti dei metri cubi illegali. Alemanno aveva detto di avere la massima fiducia nel funzionario, tanto che ancora l’11 ottobre scorso, così stradichiarava :” Sono totalmente destituite di qualsiasi veridicità e fondamento le notizie in merito all’incarico del dottor Massimo Miglio, responsabile dell’Ufficio anti abusivismo edilizio. La faziosità di queste ricostruzioni giornalistiche non rappresenta minimamente la realtà...Al dottor Miglio, quindi, che gode della fiducia dell’Amministrazione, va la mia solidarietà in quanto oggetto di una campagna di stampa denigratoria”. Il Pinocchio di Arcore docet e viene superato alla grande dai propri discepoli, come si conviene a tutti i grandi maestri!
Nel semenzaio comunale, festa per la figlia con centocinquanta invitati
(La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Domanda: i più ingenui e /o i più ottusi, come i coglioni che hanno votato il duce di Arcore, potranno chiedersi cosa ci sia di male nel fatto che Fabio De Lillo assessore alle Politiche Ambientali nella Giunta di destra ad personam del Comune di Roma, abbia festeggiato il compleanno della figliola nella Aranciera ottocentesca costruita sui resti medievali di Porta Metronia, suggestivo edificio in uso al Dipartimento.
Risposta: tutto! Intanto la totale, assoluta, completa, gigantesca, insolente, grandiosa, colossale, monumentale, singolare, extra-ordinaria, arrogante, prepotente, sfacciata, sfrontata, screanzata, tracotante, impudente, tracotante mancanza di buon gusto propria di chi utilizza beni pubblici di proprietà comunale per i suoi interessi personali e privati. Poi la legge, che prevede certo la possibilità di affittare a privati l’Aranciera, ma solo per “attività di carattere culturale, didattico, folcloristico, informativo” come dispone la determinazione dirigenziale n. 117 del 6/2/2008. “Ne sa qualcosa l’ex responsabile della Cultura Silvio Di Francia che, imperante Veltroni, chiese l’Aranciera per il ricevimento di nozze della sorella, incassando un secco seppur cortese rifiuto”. (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008)
Infine anche il conflitto di interessi, in cui per altro, quando non esiste più il conflitto, cancellato dal mago di Arcore, restano soltanto gli interessi privati e personali, amplificati e prevaricatori di moralità e di legalità (Blefaroplsticato Kalotricofilo docet). A chiusura, beffa finale e provocazioni aggiuntive: “L’ultima parola sull’utilizzazione dell’Aranciera spetta sempre al responsabile dell’Ambiente, il cui parere è vincolante per dare il via libera alla locazione. Fabio De Lillo assessore ha dunque concesso il nulla osta a Fabio De Lillo padre. Un parere favorevole a se stesso....una delle prime cose che ha fatto dopo l’insediamento è ordinare a un’impresa privata di rinfrescare gli uffici, traslocando il suo dal piano terra al primo. 25.000 euro per timteggiare le pareti e rifare le tracce per i computer degli impiegati. Che prima stavano sopra. E lui li ha voluti sotto” (La Repubblica, pag. V, 4/11/2008).
Non c’è più limite al peggio: quando il cattivo gusto e l’illegalità raggiungono livelli così pesanti, diffusi e condivisi, muore, ultima, anche la speranza in un futuro più civile e condivisibile. Non mi risulta infine che i fatti siano stati esposti e denunciati alla Procura della Repubblica per gli interventi di sua competenza, relativi alla formulazione delle ipotesi di reato eventualmente riscontrabili, quali abuso in atti d’ufficio e quant’altro il magistrato possa e voglia valutare in merito. Sconvolti, assistiamo impotenti alla distruzione e allo sfascio degli ultimi residui di vestigia dello stato di diritto, travolto dallo tsunami delle leggi ad personam suam et suorum del superducetto di Arcore. Avanti P2...
Mentre il sindaco di Roma garantisce l’impunità all’assessore De Lillo, per fare bene le cose in grande non si limita a questo, ma ci aggiunge, a scanso di ogni equivoco possibile sulla bontà del suo operato, anche la rimozione del capo dell’ufficio abusi edilizi Massimo Miglio, di questi sceriffo e 007 che scovava i furbetti dei metri cubi illegali. Alemanno aveva detto di avere la massima fiducia nel funzionario, tanto che ancora l’11 ottobre scorso, così stradichiarava :” Sono totalmente destituite di qualsiasi veridicità e fondamento le notizie in merito all’incarico del dottor Massimo Miglio, responsabile dell’Ufficio anti abusivismo edilizio. La faziosità di queste ricostruzioni giornalistiche non rappresenta minimamente la realtà...Al dottor Miglio, quindi, che gode della fiducia dell’Amministrazione, va la mia solidarietà in quanto oggetto di una campagna di stampa denigratoria”. Il Pinocchio di Arcore docet e viene superato alla grande dai propri discepoli, come si conviene a tutti i grandi maestri!
La laurea del coglione
Il 6 novembre il blefaroplasticatokalotricofilo capo del governo italiano dei coglioni che lo hanno votato definisce Obama, neo eletto presidente degli USA, “giovane, bello e abbronzato” durante una conferenza stampa ufficiale a Mosca insieme al presidente russo. Minimamente toccato dalle ovvie reazioni negative universali scatenatesi nel mondo intero in tempo reale, invece di scusarsi, cerca di fare marcia indietro come sempre, parlando di “carineria” non compresa. (Apro una parentesi: carineria per carineria, se “Obama è giovane, bello e abbronzato”, Berlusconi ovviamente è brutto, vecchio e pallido, ne sarà contentissimo). “L’opposizione si è lamentata? Se uno vuole la laurea del coglione, io non ci posso fare niente. Sapete che vi dico: io mi sono rotto e dico tutto quello che penso. Ecco, loro si sono presi la laurea del coglione, pensano di stare ancora in campagna elettorale. Se hanno anche il torto di non avere sense of humour, peggio per loro. Dio ci scampi dagli imbecilli”. (La Repubblica 7 novembre 2008, pag. 3) Oggi 8 novembre in una conferenza stampa dell’Unione Europea a Bruxelles, sollecitato dai giornalisti sull’argomento, non solo non chiede scusa come richiestogli, ma aggrava e rilancia la situazione inserendo i giornalisti nella schiera dei coglioni e degli imbecilli che lui ha laureato (proprio così, vedere la conferenza stampa per credere). Del resto proprio negli ultimi giorni lui, padrone della pecora serva Fede(le) ha accusato i giornalisti RAI di essere “appecoronati” alle centrali di comando bolsceviche: cosa agiungere?
Qualche domanda: chi sono i coglioni, quelli che lo contestano o quelli che lo votano? Lui o gli altri? Volendo comunque prendere la laurea del coglione (che ritengo comunque un titolo di merito e di vanto se la definizione viene dal re dei coglioni che lo votano) a chi ci si deve rivolgere? chi la rilascia? La Gelmini, ministra dell’istruzione ad personam? Lo stesso presidente del consiglio dei ministri ad personam suam? Quanto dura il corso di laurea? Quanto costa? A quali carriere apre l’accesso: ministeri, presidenze del consiglio, Mediaraiset, Mediolanum, assicurazioni, giornali, settimanali, case editrici...)? Anche io faccio mio l’auspicio del mago di Arcore :”Dio ci scampi dagli imbecilli”. Naturalmente i miei sono specularmente e diametralmente alternativi ai suoi ed è evidente a tutti chi siano gli imbecilli di cui farnetica il superducetto di Arcore, per l’ottima, personale conoscenza che ne ha, avendoli coltivati alla sua scuola per una vita, con diretta cognizione di causa...
“Definendo humour le sue incaute parole Berlusconi dimostra non solo di non sapere padroneggiare il linguaggio della diplomazia ma di non rendersi neppure conto del deprimente livello del suo umorismo”. (Corrado Augias, La Repubblica, 7 novembre 2008, pag. 34)
Qualche domanda: chi sono i coglioni, quelli che lo contestano o quelli che lo votano? Lui o gli altri? Volendo comunque prendere la laurea del coglione (che ritengo comunque un titolo di merito e di vanto se la definizione viene dal re dei coglioni che lo votano) a chi ci si deve rivolgere? chi la rilascia? La Gelmini, ministra dell’istruzione ad personam? Lo stesso presidente del consiglio dei ministri ad personam suam? Quanto dura il corso di laurea? Quanto costa? A quali carriere apre l’accesso: ministeri, presidenze del consiglio, Mediaraiset, Mediolanum, assicurazioni, giornali, settimanali, case editrici...)? Anche io faccio mio l’auspicio del mago di Arcore :”Dio ci scampi dagli imbecilli”. Naturalmente i miei sono specularmente e diametralmente alternativi ai suoi ed è evidente a tutti chi siano gli imbecilli di cui farnetica il superducetto di Arcore, per l’ottima, personale conoscenza che ne ha, avendoli coltivati alla sua scuola per una vita, con diretta cognizione di causa...
“Definendo humour le sue incaute parole Berlusconi dimostra non solo di non sapere padroneggiare il linguaggio della diplomazia ma di non rendersi neppure conto del deprimente livello del suo umorismo”. (Corrado Augias, La Repubblica, 7 novembre 2008, pag. 34)
domenica 2 novembre 2008
Stop al militarismo guerrafondaio degli USA!
Gli USA, da tempo, hanno dato il via alla costruzione di una grande muraglia lunga migliaia di chilometri lungo il loro confine meridionale con il Messico, scaturito dall’espansionismo colonialistico statunitense ai danni dei diritti messicani. Il 2 febbraio 1848 il trattato di Guadalupe Hidalgo sanciva la sconfitta del Messico del generale Santa Anna e permetteva agi Stati Uniti, da quel momento, di espandersi anche a sud, dimezzando il territorio messicano e raddoppiando il prorio, che veniva annesso brutalmente e definitivamente, attestando e consolidando la propria frontiera meridionale sulla linea, divenuta ormai “naturale” del Rio Grande.
Sulla linea del muro, già terminato e operativo in suoi lunghi tratti, vengono letteralmente inchiodati a fucilate tutti quei disperati che tentano di penetrare nel territorio dell’Impero Mondiale Nord Americano, per cercare il lavoro e la fortuna che non possono nemmeno sperare di potersi procurare nella loro casa centro americana. Il 26 ottobre truppe nordamericane elitrasportate hanno attaccato e distrutto un villaggio siriano, appena al di là della frontiera con l’Iraq occupato da cinque anni dall’esercito statunitense dopo l’invasione immotivata e immorale della primavera del 2003. Sono state ammazzate 8 persone, fra cui donne e bambini e “un amico di Al Qaeda”: così spiegano e giustificano l’attacco i responsabili del comando nord americano. Alle rimostranze siriane, gli USA, invece di fare almeno finta di scusarsi, rispondono che “il loro attacco è soltanto un avvertimento”: ormai l’arroganza imperiale, coloniale, razzista, espansionista e militarista degli USA non ri-conosce più limiti di nessun tipo e brandisce, ormai alla cieca, la pre-potenza del proprio stra-potere politico, economico e militare come una clava belluina e primordiale.
Gli USA si ergono a giudici mondiali del bene e del male, identificano Al Qaeda come centrale del terrorismo, gli amici di Al Qaeda come terroristi da abbattere, li condannano ed eseguono la sentenza: noi ci dobbiamo soltanto fidare, anzi dobbiamo prendere sempre per buono tutto ciò che la Centrale dell’Impero (del Bene o del Male?) stabilisce e decide per tutti, in tutto il mondo. Chi e come possa difenderci da questa incredibile, prepotente, superba, sfrontata, boriosa, sfacciata, insolente, immorale e illegale tracotanza non è affatto chiaro e ipotizzabile. Intanto dobbiamo sopportare l’inaudita e inumana crudeltà di un Impero che per affermare la propria (im)potenza fa carne di porco della legalità internazionale e delle più elementari regole di umanità e moralità che dovrebbero essere garantiti sempre e ovunque a tutti gli esseri umani e ai popoli di questa Terra.
Sulla linea del muro, già terminato e operativo in suoi lunghi tratti, vengono letteralmente inchiodati a fucilate tutti quei disperati che tentano di penetrare nel territorio dell’Impero Mondiale Nord Americano, per cercare il lavoro e la fortuna che non possono nemmeno sperare di potersi procurare nella loro casa centro americana. Il 26 ottobre truppe nordamericane elitrasportate hanno attaccato e distrutto un villaggio siriano, appena al di là della frontiera con l’Iraq occupato da cinque anni dall’esercito statunitense dopo l’invasione immotivata e immorale della primavera del 2003. Sono state ammazzate 8 persone, fra cui donne e bambini e “un amico di Al Qaeda”: così spiegano e giustificano l’attacco i responsabili del comando nord americano. Alle rimostranze siriane, gli USA, invece di fare almeno finta di scusarsi, rispondono che “il loro attacco è soltanto un avvertimento”: ormai l’arroganza imperiale, coloniale, razzista, espansionista e militarista degli USA non ri-conosce più limiti di nessun tipo e brandisce, ormai alla cieca, la pre-potenza del proprio stra-potere politico, economico e militare come una clava belluina e primordiale.
Gli USA si ergono a giudici mondiali del bene e del male, identificano Al Qaeda come centrale del terrorismo, gli amici di Al Qaeda come terroristi da abbattere, li condannano ed eseguono la sentenza: noi ci dobbiamo soltanto fidare, anzi dobbiamo prendere sempre per buono tutto ciò che la Centrale dell’Impero (del Bene o del Male?) stabilisce e decide per tutti, in tutto il mondo. Chi e come possa difenderci da questa incredibile, prepotente, superba, sfrontata, boriosa, sfacciata, insolente, immorale e illegale tracotanza non è affatto chiaro e ipotizzabile. Intanto dobbiamo sopportare l’inaudita e inumana crudeltà di un Impero che per affermare la propria (im)potenza fa carne di porco della legalità internazionale e delle più elementari regole di umanità e moralità che dovrebbero essere garantiti sempre e ovunque a tutti gli esseri umani e ai popoli di questa Terra.
martedì 28 ottobre 2008
"Di Pietro è un uomo malvagio"
Che il Blefaroplasticatokalotricofilo padrone di Mediaset (e molto altro) e quindi capo del suo governo ad personam definisca così Di Pietro è per ciò stesso la migliore certificazione della sua bontà: la malvagità così espressa dal duce di Arcore è la massima garanzia della validità del pensiero e del valore dell’azione di Di Pietro. Se il contadino molisano è definito malvagio dall’imperatore arcoriano, io definisco malvagio il superducetto di Arcore e ottimo il coltivatore diretto di Bisaccia. Il capo del governo ad personam suam è ormai fuori autocontrollo: consiglia l’opposizione al riposo, toglie l’ICI ai ricchi per toglierla a se stesso, invita i suoi compari industriali a non comprare pubblicità dalla RAI perchè è triste. Il suo ministro alle finanze ad personam ha la geniale idea di aumentare le tasse a banche e petrolieri, che in tempo reale, come era ovviamente scontato, le scaricano sui clienti, aumentando i prezzi e facendosi dare aiuti di stato (e cioè soldi nostri di contribuenti poveri, gli unici che pagano le tasse) come nel caso delle banche: il geniale ministro tremonti l’ha giustamente definita Robin Tax, nel senso che toglie ai poveri per dare ai ricchi! I coglioni che hanno votato il mago di Arcore si dimenticano che i soldi nostri il premier li da a se stesso, visto che è proprietario della banca mediolanum e la figliola Marina è vicepresidente di mediobanca. Pinocchio dice che l’immondizia in Campania non c’è più, ma in realtà è sparita soltanto dagli schermi delle telvisioni e dalle pagine dei giornali, sua diretta e personale proprietà privata (e/o da lui controllati politicamente e/o da lui condizionati economicamente). Regala la parte valida di Alitalia ai colleghi e d amici imprenditori e ci fa pagare miliardi scaricando il fallimento de facto della ex Compagnia di bandiera sulle nostre tasche prosciugate ed esauste. Può letteralmente rubare, stuprare e ammazzare senza nemmeno il rischio di essere processato perchè il lodo Alfano (minsitro della giustizia ad personam suam, già suo segretario personale) lo esenta dal pericolo di essere giudicato. Definisce il maggiore partito dell’opposizione, non democratico ma “delle frottole e delle calunnie” mentre, sbugiardato dai fatti, nega l’enormità delle masse che hanno riempito il Circo massimo e strade adiacenti nella grandiosa manifestazione popolare di Roma del 25 ottobre.
La politica del disprezzo del premier ben si collega alle dichiarazioni dell’attore Viggo Mortensen rilasciata alla festa del cinema di Roma del 26 ottobre:” Il nazismo in Germania, la dittatura dei generali in Brasile e Argentina, gli otto anni di Bush in America e Berlusconi in Italia: sono tutte facce della stessa medaglia, il potere senza freni, che per sopravvivere divide et impera, sfruttando paura e paranoia del popolo”.
La politica del disprezzo del premier ben si collega alle dichiarazioni dell’attore Viggo Mortensen rilasciata alla festa del cinema di Roma del 26 ottobre:” Il nazismo in Germania, la dittatura dei generali in Brasile e Argentina, gli otto anni di Bush in America e Berlusconi in Italia: sono tutte facce della stessa medaglia, il potere senza freni, che per sopravvivere divide et impera, sfruttando paura e paranoia del popolo”.
Amore fraterno: quanto ci costi!
La chiesa che piace tanto a B. – per altro ricambiato con grande affetto – ancorchè felicemente divorziato e risposato in concubinaggio (così come lo definisce la legge canonica), questa chiesa cattolica apostolica ecumenica romana spende 100.000 euro per festeggiare l’85° genetliaco del fratello del papa che si celebrerà in Vaticano il prossimo 15 gennaio 2009. Quanti poveri avrebbero potuto trovare sollievo se la congrua cifra fosse stata spesa per lenire le loro sofferenza?
Dicono che Gesù moltiplicasse pani e pesci, ma certo non spendeva soldi, tanto meno non suoi, per festeggiare i fratelli, che pure aveva in abbondanza, come tutti ormai sanno, ammettono e danno per scontato (compresa la chiesa cattolica, che tuttavia continua ancora a fare finta di non saperlo...) Intanto il papa della chiesa ecumenica, nonchè vescovo di Roma, nonchè capo autocratico dello stato della Città del Vaticano, utilizza i fondi prelevati dalle tasche dei cittadini italiani attraverso l’immorale e pre-potente marchingegno dell’8 per mille per fare la festa personale al suo stretto parente: perchè? E’ questo segno di fraterno amore cristiano, apostolico, ecumenico, romano? Penso anche che il reddito giornaliero di miliardi di persone nel mondo corrisponde alla metà di quanto l’Unione Europea garantisce a ogni giorno a ogni mucca residente in Europa e cioè 1 euro: se la spesa per un giorno di festa per il fratello del papa fosse stata utilizzata per i poveri di tutto il mondo, centomila di essi, per un giorno, avrebbero visto raddoppiarsi il proprio reddito quotidiano! Così sia!
“ Per contro, solo in uno stato integralista, dove la legge religiosa è anche legge civile e norma politica per tutti i sudditi, il diktat dei preti o degli ulema, del papa o degli ayatollah ha forza d’imperio” (Mario Pirani, La Repubblica 27 ottobre 2008, pag.23) A questo siamo ridotti oggi in Italia
Dicono che Gesù moltiplicasse pani e pesci, ma certo non spendeva soldi, tanto meno non suoi, per festeggiare i fratelli, che pure aveva in abbondanza, come tutti ormai sanno, ammettono e danno per scontato (compresa la chiesa cattolica, che tuttavia continua ancora a fare finta di non saperlo...) Intanto il papa della chiesa ecumenica, nonchè vescovo di Roma, nonchè capo autocratico dello stato della Città del Vaticano, utilizza i fondi prelevati dalle tasche dei cittadini italiani attraverso l’immorale e pre-potente marchingegno dell’8 per mille per fare la festa personale al suo stretto parente: perchè? E’ questo segno di fraterno amore cristiano, apostolico, ecumenico, romano? Penso anche che il reddito giornaliero di miliardi di persone nel mondo corrisponde alla metà di quanto l’Unione Europea garantisce a ogni giorno a ogni mucca residente in Europa e cioè 1 euro: se la spesa per un giorno di festa per il fratello del papa fosse stata utilizzata per i poveri di tutto il mondo, centomila di essi, per un giorno, avrebbero visto raddoppiarsi il proprio reddito quotidiano! Così sia!
“ Per contro, solo in uno stato integralista, dove la legge religiosa è anche legge civile e norma politica per tutti i sudditi, il diktat dei preti o degli ulema, del papa o degli ayatollah ha forza d’imperio” (Mario Pirani, La Repubblica 27 ottobre 2008, pag.23) A questo siamo ridotti oggi in Italia
venerdì 24 ottobre 2008
L'ultima (?) giravolta di B.
Roma, 22 ottobre 2008. “Vorrei dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università. Convocherò oggi il ministro degli Interni e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo possa succedere”. S. Berlusconi
Pechino, 23 ottobre 2008. “Non ho mai detto e non lo ho nemmeno pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto che chi vuole è liberissimo di protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea di rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta è un divorzio tra informazione e realtà”. B. Silvio
Ormai le giravolte del primo ministro ad personam suam si susseguono incalzanti con piglio e ci-piglio circensi al ritmo sempre più scatenato e incredibile di una al giorno, travolgendo ogni possibilità di registrazione e memorizzazione, tante e tali sono le sue contraddittorie, incoerenti, insostenibili, incongrue, contrastanti, incompatibili, inconciliabili, discordi dichiarazioni. L’affidabilità di chi il giorno dopo sostiene l’esatto contrario di quanto affermato il giorno prima è uguale al nulla, al niente, allo zero, al vuoto pneumatico. I coglioni che hanno votato il negatore di se stesso neanche se ne accorgono: del resto televisioni e giornali, controllati dal mago mediotelecratico di Arcore, si guardano bene dal trasmettere insieme al messaggio del giorno dopo, quello contrapposto e contrario del giorno prima. In questo modo – forse – anche i coglioni immaturi che lo hanno votato potrebbero accorgersi di qualche cosa e quindi i pompieri della censura del superducetto di Arcore si scatenano nella più grandiosa e sistematica operazione di rimozione e sparizione della storia: la documentazione più elementare, necessaria e sufficiente a produrre corretta informazione che sparisce letteralmente nel nulla del dimenticatoio di regime.
Il segretario del Partito Democratico si permette di fare un po’ di ironia, garbata e spiritosa, sostenendo che non c’è bisogno e non è necessario contestare le affermazioni di berlusconi: è sufficiente attendere che si smentisca da solo il giorno dopo! Allora il Blefaroplasticato Kalotricofilo capo del governo, da Pechino dove è in viaggio di stato, oggi 24 ottobre, risponde che “lui è abituato a insulti e calunnie”, dicendo bugie per la terza volta in tre giorni. 1) Il 22 ottobre afferma di voler mandare la polizia all’università, ma è una bugia perché solo i rettori possono chiedere il suo intervento; 2) Il 23 smentisce se stesso ed è la seconda bugia perché lui il giorno prima ha veramente dichiarato quello che smentisce; 3) oggi 24 terza ed ultima bugia, per il momento, visto che è falso definire calunnie e insulti le garbate critiche di Veltroni Tutto (com)preso a smentire platealmente se stesso, l’Unto dal Signore non ha nemmeno il tempo di correggere la ministra dell’Istruzione che in Parlamento la spara grossa sulla pronuncia, a lei ignota, di egida. La ministra ad personam suam in Parlamento, il 23 ottobre, accusa l’opposizione di aver dimenticato il libro bianco “…scritto sotto l’egìda del governo Prodi…”: proprio così, egìda con l’accento sulla i. La corrida delle risate che si scatenano nell’emiciclo riporta la ministra sulla giusta strada della corretta pronuncia, ma per una ministra della Istruzione non è proprio il massimo…
Intanto il TG5 della rete ammiraglia delle televisioni del padrone di Mediaraiset, che per caso (o no?) è anche capo del governo ad personam suam, si guarda bene dall’immaginare di organizzare una lunga diretta sulla manifestazione del Partito Democratico programmata per domani sabato 25 ottobre. Eppure il 2 dicembre 2006 la manifestazione di Berlusconi contro Prodi “Contro il Regime per la Libertà” era stata supportata con megaservizi magniloquenti e superaccessoriati dallo e dello stesso TG5: nessun servo faccia di tolla sente il minimo stimolo a vergognarsi, neanche un po, di comportamenti così sfacciatamenti faziosi e vigliaccamente partigiani. Avanti Savoia!
Pechino, 23 ottobre 2008. “Non ho mai detto e non lo ho nemmeno pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto che chi vuole è liberissimo di protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea di rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta è un divorzio tra informazione e realtà”. B. Silvio
Ormai le giravolte del primo ministro ad personam suam si susseguono incalzanti con piglio e ci-piglio circensi al ritmo sempre più scatenato e incredibile di una al giorno, travolgendo ogni possibilità di registrazione e memorizzazione, tante e tali sono le sue contraddittorie, incoerenti, insostenibili, incongrue, contrastanti, incompatibili, inconciliabili, discordi dichiarazioni. L’affidabilità di chi il giorno dopo sostiene l’esatto contrario di quanto affermato il giorno prima è uguale al nulla, al niente, allo zero, al vuoto pneumatico. I coglioni che hanno votato il negatore di se stesso neanche se ne accorgono: del resto televisioni e giornali, controllati dal mago mediotelecratico di Arcore, si guardano bene dal trasmettere insieme al messaggio del giorno dopo, quello contrapposto e contrario del giorno prima. In questo modo – forse – anche i coglioni immaturi che lo hanno votato potrebbero accorgersi di qualche cosa e quindi i pompieri della censura del superducetto di Arcore si scatenano nella più grandiosa e sistematica operazione di rimozione e sparizione della storia: la documentazione più elementare, necessaria e sufficiente a produrre corretta informazione che sparisce letteralmente nel nulla del dimenticatoio di regime.
Il segretario del Partito Democratico si permette di fare un po’ di ironia, garbata e spiritosa, sostenendo che non c’è bisogno e non è necessario contestare le affermazioni di berlusconi: è sufficiente attendere che si smentisca da solo il giorno dopo! Allora il Blefaroplasticato Kalotricofilo capo del governo, da Pechino dove è in viaggio di stato, oggi 24 ottobre, risponde che “lui è abituato a insulti e calunnie”, dicendo bugie per la terza volta in tre giorni. 1) Il 22 ottobre afferma di voler mandare la polizia all’università, ma è una bugia perché solo i rettori possono chiedere il suo intervento; 2) Il 23 smentisce se stesso ed è la seconda bugia perché lui il giorno prima ha veramente dichiarato quello che smentisce; 3) oggi 24 terza ed ultima bugia, per il momento, visto che è falso definire calunnie e insulti le garbate critiche di Veltroni Tutto (com)preso a smentire platealmente se stesso, l’Unto dal Signore non ha nemmeno il tempo di correggere la ministra dell’Istruzione che in Parlamento la spara grossa sulla pronuncia, a lei ignota, di egida. La ministra ad personam suam in Parlamento, il 23 ottobre, accusa l’opposizione di aver dimenticato il libro bianco “…scritto sotto l’egìda del governo Prodi…”: proprio così, egìda con l’accento sulla i. La corrida delle risate che si scatenano nell’emiciclo riporta la ministra sulla giusta strada della corretta pronuncia, ma per una ministra della Istruzione non è proprio il massimo…
Intanto il TG5 della rete ammiraglia delle televisioni del padrone di Mediaraiset, che per caso (o no?) è anche capo del governo ad personam suam, si guarda bene dall’immaginare di organizzare una lunga diretta sulla manifestazione del Partito Democratico programmata per domani sabato 25 ottobre. Eppure il 2 dicembre 2006 la manifestazione di Berlusconi contro Prodi “Contro il Regime per la Libertà” era stata supportata con megaservizi magniloquenti e superaccessoriati dallo e dello stesso TG5: nessun servo faccia di tolla sente il minimo stimolo a vergognarsi, neanche un po, di comportamenti così sfacciatamenti faziosi e vigliaccamente partigiani. Avanti Savoia!
Il dissenso è reato (?)
La ubris dell’ubriacatura politica del padrone di Mediaraiset (e molto altro), lo porta ormai e lo induce coattivamente a comportamenti sempre più bassamente caporaleschi e da ignobile caporalato. Il superducetto di Arcore si è autoconvinto di essere l’Unto del Signore e il Demiurgo del Popolo (della libertà?), pur non avendo nemmeno raggiunto il 50% dei voti all’interno dell’80% complessivo dei votanti. Insomma il mago di Arcore ha trasformato la zucca del terzo degli elettori coglioni che lo hanno votato, nella carrozza virtuale della se-dicente stragrande maggioranza di chi gli avrebbe dato il potere. Su questa base di minoranza minoritaria della popolazione assume comportamenti sempre più pseudoduceschi, da caudillo sudamericano, da macellaio alla Pinochet e alla Videla, nella convinzione del supporto convinto delle masse coglione e masochiste che adorano farsi illudere da proclami truculenti e stupefacenti, senza alcun controllo e nessuna corrispondenza con la realtà fisica e materiale. Da tempo ha teorizzato esplicitamente la minore età mentale dei coglioni che si fanno abbindolare dai servi sciocchi e vigliacchi delle sue televisioni Mediaraiset: i fatti sembrano dargli attualmente ragione. Spero faccia la fine della rana scoppiata per volersi comparare al bue per autogonfiamento. Intanto continua a emanare proclami tanto roboanti, quanto falsi e bugiardi nella loro stessa possibilità di attuazione. Oggi 22 ottobre afferma che convocherà il ministro degli Interni ad personam, per ordinargli di fare intervenire la polizia a sgombrare scuole e università dagli studenti che giustamente le occupano per protestare contro le pseudoriforme della ministra all’istruzione ad personam. Si è dimenticato di ricordare che l’intervento della polizia nelle università e nelle scuole lo possono chiedere soltanto i rettori e i presidi, che finora non l’hanno fatto e che, al momento, hanno dichiarato di non avere alcuna intenzione di farlo.
Il regime berlusconiano ad personam suam è passato dal trotto al galoppo e la speranza è che il cavaliere finisca disarcionato dalla sua stessa foga scomposta e dalla sua medesima ira padronale, eccitata e incitata dalla mancanza di corrispondenza di amorosi sensi col popolo lavoratore che lui amerebbe ai suoi piedi come i tanti dittatori, quelli veramente “grandi”, che la storia umana ci ha già imposto e propinato tragicamente con sistematica micidiale continuità.
Il regime berlusconiano ad personam suam è passato dal trotto al galoppo e la speranza è che il cavaliere finisca disarcionato dalla sua stessa foga scomposta e dalla sua medesima ira padronale, eccitata e incitata dalla mancanza di corrispondenza di amorosi sensi col popolo lavoratore che lui amerebbe ai suoi piedi come i tanti dittatori, quelli veramente “grandi”, che la storia umana ci ha già imposto e propinato tragicamente con sistematica micidiale continuità.
Contro il regime per la libertà
Questo lo slogan agitato selvaggiamente, soltanto due anni or sono, dal superducetto di Arcore e dato in pasto ai suoi servi sciocchi e coglioni. Tanto falsa e pretestuosa era la incredibile parola d’ordine coniata dal Kalotricofiloblefaroplasticato per dare la spallata a Prodi, quanto vera e giusta apparirebbe oggi la stessa affermazione nella bocca di Veltroni, se solo avesse il buon senso di profferirla. Anche il compassato D’Alema comincia finalmente a parlare di “faccia di tolla” affibbiata al mago di Arcore e ai suoi impudichi sodali che una ne fanno e un’altra ne dicono. La sequela degli sfaceli che il capo del governo/operaio/imprenditore sta collezionando nei primi sei mesi di (s)governo è impressionante. Ha creato buchi paurosi nella finanza pubblica togliendo l’ICI ai proprietari più ricchi delle case più lussuose e (s)caricando sulle spalle e sulla pelle dei contribuenti onesti che non l’hanno votato, i miliardi di perdite di Alitalia per fare arricchire i suoi amici confindustriali con la polpa buona da mangiare e da vendere con profitto. Ha ordinato alle sue televisioni (tutte) e ai suoi giornali e settimanali (quasi tutti) di far sparire l’immondizia della Campania dalle immagini e dalle pagine, in modo da potersi autoapologgizzare e autoincensare come ri-solutore del problema rifiuti (la Campania resta l’immondezzaio di sempre, ma non si vede e non se ne parla più, perciò il problema è risolto…!) Ha fatto finta di dare sicurezza, dopo aver prodotto paura, tagliando fondi alla polizia e all’esercito, ma mandando 3000 soldati per le strade, per far credere ai coglioni che lo votano che lui usa il pugno duro. La camorra “terrorizzata” ha incentivato la mattanza, ammazzando i negri a gruppi di sei per volta.
Dall’inizio del suo governo, sei mesi or sono, il mago di Arcore impedisce fisicamente la nomina del presidente della commissione di vigilanza sulle TV, riservata all’opposizione per prassi consolidata. L’onorevole Leoluca Orlando, indicato dalle opposizioni, non gli piace: ne vuole un altro, ma non dello stesso partito IDV, che lui non ritiene serio e affidabile. Il suo rifiuto/rigetto comprova ad abundantiam la serietà e l’affidabilità del partito di Di Pietro, unico oppositore veramente spiacevole e fortemente indigesto per la pancia e lo stomaco voraci dell’ingordo capo del governo/padrone Mediaraiset/banchiere/assicuratore ecc., ecc., ecc… Il poliedrico kalotricofiloblefaroplasticato padrone dell’oligopolio delle tre televisioni Mediaset, nonché controllore autocratico delle altre tre RAI per ignobile baronia politica e indecente servaggio istituzionale, s’è permesso oggi, 22 ottobre, di denunciare l’opposizione “che sgambetta” in TV. Incredibile! Ma lui quando esonda e straripa dalle TV coi suoi sodali, a colazione, pranzo, merenda e cena, a tutte le ore di tutti i giorni di ogni settimana di ogni mese di ogni anno che passa (è così almeno da 15 anni!) non sgambetta forse di più e meglio (o peggio: dipende dai punti di vista) dei suoi eventualmente sgambettanti oppositori?
Ormai il Fuhrer di Arcore non riesce più a contenersi e attacca TV (le pochissime non sue) e giornali (i pochissimi non suoi):” Diffondono ansia”. Minaccia i pochi direttori non velinari ancora sopravvissuti, nel caso non dessero spazio adeguato alle sue ineffabili esternazioni. Furio Colombo parla giustamente di colpo di stato :” Sono affermazioni golpiste, un altro tassello nell’applicazione del programma della P2” (La Repubblica, 23 ottobre 2008, pag. 4) Ricordiamo agli immemori che lo smemorato di Arcore è stato condannato con sentenza passata in giudicato per falsa testimonianza relativamente a dichiarazioni mendaci sulla propria appartenenza alla Loggia Massonica coperta P2 del Venerabile Maestro Licio Gelli. Attendiamo le prossime esternazioni golpiste. Avanti Savoia!
Dall’inizio del suo governo, sei mesi or sono, il mago di Arcore impedisce fisicamente la nomina del presidente della commissione di vigilanza sulle TV, riservata all’opposizione per prassi consolidata. L’onorevole Leoluca Orlando, indicato dalle opposizioni, non gli piace: ne vuole un altro, ma non dello stesso partito IDV, che lui non ritiene serio e affidabile. Il suo rifiuto/rigetto comprova ad abundantiam la serietà e l’affidabilità del partito di Di Pietro, unico oppositore veramente spiacevole e fortemente indigesto per la pancia e lo stomaco voraci dell’ingordo capo del governo/padrone Mediaraiset/banchiere/assicuratore ecc., ecc., ecc… Il poliedrico kalotricofiloblefaroplasticato padrone dell’oligopolio delle tre televisioni Mediaset, nonché controllore autocratico delle altre tre RAI per ignobile baronia politica e indecente servaggio istituzionale, s’è permesso oggi, 22 ottobre, di denunciare l’opposizione “che sgambetta” in TV. Incredibile! Ma lui quando esonda e straripa dalle TV coi suoi sodali, a colazione, pranzo, merenda e cena, a tutte le ore di tutti i giorni di ogni settimana di ogni mese di ogni anno che passa (è così almeno da 15 anni!) non sgambetta forse di più e meglio (o peggio: dipende dai punti di vista) dei suoi eventualmente sgambettanti oppositori?
Ormai il Fuhrer di Arcore non riesce più a contenersi e attacca TV (le pochissime non sue) e giornali (i pochissimi non suoi):” Diffondono ansia”. Minaccia i pochi direttori non velinari ancora sopravvissuti, nel caso non dessero spazio adeguato alle sue ineffabili esternazioni. Furio Colombo parla giustamente di colpo di stato :” Sono affermazioni golpiste, un altro tassello nell’applicazione del programma della P2” (La Repubblica, 23 ottobre 2008, pag. 4) Ricordiamo agli immemori che lo smemorato di Arcore è stato condannato con sentenza passata in giudicato per falsa testimonianza relativamente a dichiarazioni mendaci sulla propria appartenenza alla Loggia Massonica coperta P2 del Venerabile Maestro Licio Gelli. Attendiamo le prossime esternazioni golpiste. Avanti Savoia!
Camorra e/o anticlericalismo: questo è il problema!
Il papa concionando delle cose campane davanti al santuario di Pompei, pontifica che il vero problema dei casalesi (quelli nel cui comune soltanto pochi giorni or sono sono stati macellati in una botta sola dalla camorra sei negri a caso, tanto per dare un esempio – di che? A chi? Perchè? E l’Esercito nelle strade apportatore di sicurezza e legalità?) non è la camorra assassina, ma…l’anticlericalismo! Pseudo giornali come Il Giornale (che del giornale porta soltanto il nome, essendo in realtà il gazzettino di famiglia del superducetto di Arcore, proprietario suo fratello minore Paolo, al suo servizio con servi ad personam travestiti da giornalisti) hanno assalito chi si è permesso di criticare, garbatamente e civilmente, le incredibili esternazioni papaline! Il papa sarà pure infallibile: l’ha stabilito lui stesso col dogma dell’infallibilità ex cathedra e questo vale per i cattolici, quando vale l’ex cathedra e non era il caso di Pompei. Resta il fatto che i non cattolici, maggioranza assoluta in Italia e nel mondo, i diversamente credenti, gli atei non possono, non debbono e non vogliono riconoscergli questa se-dicente infallibilità: le opinioni del papa valgono quanto quelle di qualsiasi altro uomo sulla terra e, come le opinioni di tutti e di ciascuno, sono assolutamente discutibili, censurabili, rigettabili, criticabili, condannabili e confutabili. Se il papa ha il diritto per definizione di essere clericale e di propagandare il suo clericalismo, gli anticlericali hanno evidentemente il potere sovrano di affermare e professare il proprio anticlericalismo, speculare e simmetrico al clericalismo papalino-zuavo-pontificio-Hitler Jugend. O no? Il Vaticano cercando di giustificarlo di fronte alle giuste reazioni di chi ha sottolineato la scelta papalina di combattere il male dell’anticlericalismo senza fare cenno a quello assassino della camorra, ha difeso il suo capo autocratico affermando che l’ha fatto per non mettere in imbarazzo i cittadini onesti della Campania. No comment!
lunedì 20 ottobre 2008
Ho visto l'Esercito nelle strade...
Dopo mesi di grancassa pubblicitaria (ma cosa c’è da vantarsi?) e di fanfare salmodianti, anche io finalmente oggi, 14 ottobre 2008, ho visto con i miei occhi , per la prima volta, una pattuglia mista formata da un soldato e da un carabiniere, in servizio alla stazione di Ponte Mammolo, linea B della metro romana. Il mio pensiero è corso immediatamente alla lontana estate del 1981 quando, viaggiando in Sud America, capitai a Buenos Aires. Una notte, rientrando in albergo dopo una lunga giornata di girovagazioni alla scoperta della città, il bus urbano con cui mi muovevo fu fermato, nel pieno centro di una grande capitale, già allora cosmopolita e multietnica, ricca di vita e scintillante di luci e attività. Soldati armati, in assetto di combattimento, con il dito pronto sul grilletto dei loro mitra molto poco rassicuranti, bloccarono l’autobus, ci fecero scendere, appoggiare le braccia su una fiancata e cominciarono una perquisizione prepotente e manesca, alla ricerca di armi e “terroristi”. Così il generale Videla (a capo della giunta militare che da anni terrorizzava l’Argentina dopo il golpe cruento del 1978 in cui i desaparecidos si contarono a decine di migliaia) definiva i suoi oppositori politici. Tutto si svolse in un silenzio di tomba ed era chiaro a tutti che, se un soldato avesse, magari per sbaglio, schiacciato il grilletto e ammazzato uno di noi, innocenti passeggeri, nessuno avrebbe trovato niente da ridire. Tutti capivamo che il vero motivo di quella esibizione di forza bruta e muscolare, non era tanto e soltanto la ricerca di “terroristi”, ma anche e soprattutto la violenta, sopraffattrice e prepotente volontà di affermare il principio della propria forza, alla quale nessuno si poteva e si doveva ribellare, pena la morte.
Non intendo minimamente equiparare i nostri soldati (che spero siano validi professionisti e cittadini preparati e informati) alla soldataglia ignorante, ottusa, abbrutita e malleabile, facile e utile strumento nelle mani dei loro generali, feroci e bestiali macellai del loro popolo. Il boia Pinochet operava negli stessi anni in Cile, dall’altra parte del confine andino e massacrava il suo popolo con la stessa ferocia, usando le stesse tecniche di bassa macelleria, indegna di paesi civili. Comunque questi terribili ricordi mi sono tornati improvvisamente al cervello e violentemente nel cuore, incrociando ieri sera militari armati, intenti a pattugliare le strade di Roma capitale. I coglioni che hanno votato B. lo trovano normale e anzi ne menano vanto a onore del loro padrone e signore. Io no…
Non intendo minimamente equiparare i nostri soldati (che spero siano validi professionisti e cittadini preparati e informati) alla soldataglia ignorante, ottusa, abbrutita e malleabile, facile e utile strumento nelle mani dei loro generali, feroci e bestiali macellai del loro popolo. Il boia Pinochet operava negli stessi anni in Cile, dall’altra parte del confine andino e massacrava il suo popolo con la stessa ferocia, usando le stesse tecniche di bassa macelleria, indegna di paesi civili. Comunque questi terribili ricordi mi sono tornati improvvisamente al cervello e violentemente nel cuore, incrociando ieri sera militari armati, intenti a pattugliare le strade di Roma capitale. I coglioni che hanno votato B. lo trovano normale e anzi ne menano vanto a onore del loro padrone e signore. Io no…
"Non è il mio capo dello stato"
Così la ministra Mara Carfagna ad personam delle pari opportunità (di chi?) affermò apodittica e autoreferenziale dopo l’elezione di Napolitano alla presidenza della repubblica. Fin qui niente di male: anche io ho rimesso le mie dimissioni di e da cittadino italiano nelle mani di Napoletano (vedi prima lettera da cui questo blog prende il nome). Le mie motivazioni tuttavia sono in netto, speculare e simmetrico contrasto con quelle della Carfagna: lei da destra, io da sinistra. E anche queste posizioni antagoniste e conflittali, rientrano nella normalità del libero gioco dei comportamenti democratici dei cittadini, finchè si esercitano nell’ambito delle regole civili di uno stato di diritto. Però…
Intanto vorrei sapere se la cittadina Mara Carfagna ritiene ancora oggi, divenuta ministro, di poter affermare che Napolitano “non è il suo capo dello stato”. E’ chiaro a tutti che un ministro in carica non può delegittimare il proprio presidente di fronte al quale ha giurato fedeltà alla medesima repubblica italiana di cui rappresenta (per tutti in pari opportunità?) la parte governativa: attendo che l’affermazione venga rinnegata formalmente e ufficialmente per la contraddizione cornuta che non lo consente. La ministra più bella del mondo (Bild Zeitung) protetta di e da B. fu lanciata dal padrone Mediaraiset dopo averla avuta come commensale alla cena dei Telegatti nel gennaio 2006. Il mago di Arcore l’ha fatta fuori-uscire dal calendario osè di Max, forme prosperose al vento, per farla approdare al ministero delle pari opportunità (di chi? con chi? perché?) Un unicum nella storia repubblicana.
“L’impegno politico femminile a destra è pragmatismo libero dall’ideologia. Poco fumo, molto arrosto”. Fedele a questa sua esplicita convinzione, Mara Carfagna ha abbandonato virtualmente l’icona venerata dai camionisti e incarnata nelle loro cabine di guida, per abbracciare appassionatamente il ministero della politica, a danno…delle povere donne disgraziate già condannate a battere il marciapiede, che adesso fa anche multare, così imparano a fare le mignotte! Naturalmente se le famiglie non arrivano più alla fine del mese “è colpa di Prodi, dell’euro, di chi senno?” Insomma attendiamo alla prova di ministra la cittadina Mara Carfagna, che finora ha dato ottimo esempio come velina dei camionisti e per questo sicuramente si farà anche molto onore come ministra. Ad astra per aspera…(La Repubblica, 13/10/08, pag 13)
Intanto vorrei sapere se la cittadina Mara Carfagna ritiene ancora oggi, divenuta ministro, di poter affermare che Napolitano “non è il suo capo dello stato”. E’ chiaro a tutti che un ministro in carica non può delegittimare il proprio presidente di fronte al quale ha giurato fedeltà alla medesima repubblica italiana di cui rappresenta (per tutti in pari opportunità?) la parte governativa: attendo che l’affermazione venga rinnegata formalmente e ufficialmente per la contraddizione cornuta che non lo consente. La ministra più bella del mondo (Bild Zeitung) protetta di e da B. fu lanciata dal padrone Mediaraiset dopo averla avuta come commensale alla cena dei Telegatti nel gennaio 2006. Il mago di Arcore l’ha fatta fuori-uscire dal calendario osè di Max, forme prosperose al vento, per farla approdare al ministero delle pari opportunità (di chi? con chi? perché?) Un unicum nella storia repubblicana.
“L’impegno politico femminile a destra è pragmatismo libero dall’ideologia. Poco fumo, molto arrosto”. Fedele a questa sua esplicita convinzione, Mara Carfagna ha abbandonato virtualmente l’icona venerata dai camionisti e incarnata nelle loro cabine di guida, per abbracciare appassionatamente il ministero della politica, a danno…delle povere donne disgraziate già condannate a battere il marciapiede, che adesso fa anche multare, così imparano a fare le mignotte! Naturalmente se le famiglie non arrivano più alla fine del mese “è colpa di Prodi, dell’euro, di chi senno?” Insomma attendiamo alla prova di ministra la cittadina Mara Carfagna, che finora ha dato ottimo esempio come velina dei camionisti e per questo sicuramente si farà anche molto onore come ministra. Ad astra per aspera…(La Repubblica, 13/10/08, pag 13)
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