Gli USA, da tempo, hanno dato il via alla costruzione di una grande muraglia lunga migliaia di chilometri lungo il loro confine meridionale con il Messico, scaturito dall’espansionismo colonialistico statunitense ai danni dei diritti messicani. Il 2 febbraio 1848 il trattato di Guadalupe Hidalgo sanciva la sconfitta del Messico del generale Santa Anna e permetteva agi Stati Uniti, da quel momento, di espandersi anche a sud, dimezzando il territorio messicano e raddoppiando il prorio, che veniva annesso brutalmente e definitivamente, attestando e consolidando la propria frontiera meridionale sulla linea, divenuta ormai “naturale” del Rio Grande.
Sulla linea del muro, già terminato e operativo in suoi lunghi tratti, vengono letteralmente inchiodati a fucilate tutti quei disperati che tentano di penetrare nel territorio dell’Impero Mondiale Nord Americano, per cercare il lavoro e la fortuna che non possono nemmeno sperare di potersi procurare nella loro casa centro americana. Il 26 ottobre truppe nordamericane elitrasportate hanno attaccato e distrutto un villaggio siriano, appena al di là della frontiera con l’Iraq occupato da cinque anni dall’esercito statunitense dopo l’invasione immotivata e immorale della primavera del 2003. Sono state ammazzate 8 persone, fra cui donne e bambini e “un amico di Al Qaeda”: così spiegano e giustificano l’attacco i responsabili del comando nord americano. Alle rimostranze siriane, gli USA, invece di fare almeno finta di scusarsi, rispondono che “il loro attacco è soltanto un avvertimento”: ormai l’arroganza imperiale, coloniale, razzista, espansionista e militarista degli USA non ri-conosce più limiti di nessun tipo e brandisce, ormai alla cieca, la pre-potenza del proprio stra-potere politico, economico e militare come una clava belluina e primordiale.
Gli USA si ergono a giudici mondiali del bene e del male, identificano Al Qaeda come centrale del terrorismo, gli amici di Al Qaeda come terroristi da abbattere, li condannano ed eseguono la sentenza: noi ci dobbiamo soltanto fidare, anzi dobbiamo prendere sempre per buono tutto ciò che la Centrale dell’Impero (del Bene o del Male?) stabilisce e decide per tutti, in tutto il mondo. Chi e come possa difenderci da questa incredibile, prepotente, superba, sfrontata, boriosa, sfacciata, insolente, immorale e illegale tracotanza non è affatto chiaro e ipotizzabile. Intanto dobbiamo sopportare l’inaudita e inumana crudeltà di un Impero che per affermare la propria (im)potenza fa carne di porco della legalità internazionale e delle più elementari regole di umanità e moralità che dovrebbero essere garantiti sempre e ovunque a tutti gli esseri umani e ai popoli di questa Terra.
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