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venerdì 19 dicembre 2008

"Il mio governo è il paradiso"

Così ha avuto l’ennesima impudicizia di affermare, in questi giorni prenatalizi, l’ineffabile capo del governo dei coglioni, imbecilli e stupidi che lo continuano a votare. Non me ne sarei mai accorto, se le preziose e illuminanti parole del mago di Arcore, non m’avessero svelato l’arcano. Io, in verità, pensavo di stare all’inferno, quello videotelemedioteocratico del superducetto arcoriano. Berluskoni IV: l’Unto del e dal Signore (secondo Baget Bozzo) lo sta costruendo da decenni, almeno a far data dal 1978, anno di iscrizione alla famigerata P2 del venerabile (?) maestro Licio Gelli, che lo iniziò ai misteri della illegale e golpista loggia massonica. Al Tappone ha sempre negato di avervi partecipato e per questo si è beccato – per non essere riuscito a bloccarla come le decine di altre che lo avrebbero giustamente maciullato - l’unica condanna per sentenza passata in giudicato per falsa testimonianza: all’epoca non aveva ancora fatto in tempo a sconvolgere e stravolgere norme e regolamenti dello stato di diritto, istituzionalizzando l’ignobile spudorata architettura dell’anticostituzionale golpista edificio della legislazione ad personam. Il lodo Alfano, già suo segretario particolare e quindi oggi ministro della giustizia ad personam, gli garantisce l’immunità e l’impunità da qualsiasi processo già in atto e/o da istruire a suo carico, per qualsiasi ragione o motivo o reato compresi quelli più infamanti. Berluskoni, unico fra tutti i sessanta milioni di cittadini italiani, ha per questo diritto di licenza a delinquere, perchè il lodo Alfano lo protegge amorevolmente dal rischio di ogni processo possibile, fosse pure per efferati assassinii da lui eventualmente commessi anche in flagranza di reato. Il lodo Alfano ad personam per altro, è soltanto l’ultimo di una lunga serie di leggi ad personam che gli hanno finora evitato di essere condannato grazie alla derubricazione di reati commessi, al dimezzamento del limite temporale di prescrizione ecc. La fantasia dei suoi avvocati difensori in processi in atto e insieme deputati del suo partito-azienda (di plastica, ma non soltanto) e presidenti di commissioni giustizia in parlamento, s’è scatenata modificando le leggi e legiferando il pomeriggio per distruggere quello che la mattina, in sede processuale, si era palesato pericoloso e utile alla condanna dell’imputato-presidente del consiglio dei ministri! Sembra fantascienza da incubo, ma è soltanto la più ignobile banale verità dell’era berlusconiana che marchia indelebilmente questo disgraziato, ma colpevole paese. Gli italiani coglioni e imbecilli che lo hanno votato, così hanno voluto e così sia! Grazie a dio, sono ateo!
La RAI ormai è la “dependance di una villa che sta ad Arcore e rischia di diventare la stalla di quella villa” (Orlando, che doveva essere eletto presidente della commissione di vigilanza sulla RAI, silurato da B. in contrasto con ogni prassi di legalità costituzionale). Il 10 dicembre la RAI censura il bacio dei cowboy gay nel bellissimo film Oscar Brokeback Mountain, mentre la chiesa cattolica contesta all’ONU il tentativo europeo di Sarkozy di depenalizzare l’omosessualità come reato. L’imperatore ordina ai direttori de La Stampa e de Il Corriere della Sera di andarsene a casa con editto albanese e ukase da Tirana, invita le plebi affamate dei 15 milioni di italiani riconosciuti ufficialmente poveri a comprare azioni ENEL, ENI e Alitalia e a non cambiare stile di vita (?) continuando a spendere come sempre (?) durante le prossime festività natalizie! “La crisi è nelle nostre mani” tuona il telemediovideoteodespota e quindi, se la crisi si aggraverà, è evidente che la colpa è dei poveri che non vogliono consumare e si tengono i soldi sotto il materasso: che stronzi bolscevichi di merda! Così si imparano!

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