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martedì 28 ottobre 2008

Amore fraterno: quanto ci costi!

La chiesa che piace tanto a B. – per altro ricambiato con grande affetto – ancorchè felicemente divorziato e risposato in concubinaggio (così come lo definisce la legge canonica), questa chiesa cattolica apostolica ecumenica romana spende 100.000 euro per festeggiare l’85° genetliaco del fratello del papa che si celebrerà in Vaticano il prossimo 15 gennaio 2009. Quanti poveri avrebbero potuto trovare sollievo se la congrua cifra fosse stata spesa per lenire le loro sofferenza?
Dicono che Gesù moltiplicasse pani e pesci, ma certo non spendeva soldi, tanto meno non suoi, per festeggiare i fratelli, che pure aveva in abbondanza, come tutti ormai sanno, ammettono e danno per scontato (compresa la chiesa cattolica, che tuttavia continua ancora a fare finta di non saperlo...) Intanto il papa della chiesa ecumenica, nonchè vescovo di Roma, nonchè capo autocratico dello stato della Città del Vaticano, utilizza i fondi prelevati dalle tasche dei cittadini italiani attraverso l’immorale e pre-potente marchingegno dell’8 per mille per fare la festa personale al suo stretto parente: perchè? E’ questo segno di fraterno amore cristiano, apostolico, ecumenico, romano? Penso anche che il reddito giornaliero di miliardi di persone nel mondo corrisponde alla metà di quanto l’Unione Europea garantisce a ogni giorno a ogni mucca residente in Europa e cioè 1 euro: se la spesa per un giorno di festa per il fratello del papa fosse stata utilizzata per i poveri di tutto il mondo, centomila di essi, per un giorno, avrebbero visto raddoppiarsi il proprio reddito quotidiano! Così sia!
“ Per contro, solo in uno stato integralista, dove la legge religiosa è anche legge civile e norma politica per tutti i sudditi, il diktat dei preti o degli ulema, del papa o degli ayatollah ha forza d’imperio” (Mario Pirani, La Repubblica 27 ottobre 2008, pag.23) A questo siamo ridotti oggi in Italia

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