Roma, 22 ottobre 2008. “Vorrei dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università. Convocherò oggi il ministro degli Interni e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo possa succedere”. S. Berlusconi
Pechino, 23 ottobre 2008. “Non ho mai detto e non lo ho nemmeno pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto che chi vuole è liberissimo di protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea di rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta è un divorzio tra informazione e realtà”. B. Silvio
Ormai le giravolte del primo ministro ad personam suam si susseguono incalzanti con piglio e ci-piglio circensi al ritmo sempre più scatenato e incredibile di una al giorno, travolgendo ogni possibilità di registrazione e memorizzazione, tante e tali sono le sue contraddittorie, incoerenti, insostenibili, incongrue, contrastanti, incompatibili, inconciliabili, discordi dichiarazioni. L’affidabilità di chi il giorno dopo sostiene l’esatto contrario di quanto affermato il giorno prima è uguale al nulla, al niente, allo zero, al vuoto pneumatico. I coglioni che hanno votato il negatore di se stesso neanche se ne accorgono: del resto televisioni e giornali, controllati dal mago mediotelecratico di Arcore, si guardano bene dal trasmettere insieme al messaggio del giorno dopo, quello contrapposto e contrario del giorno prima. In questo modo – forse – anche i coglioni immaturi che lo hanno votato potrebbero accorgersi di qualche cosa e quindi i pompieri della censura del superducetto di Arcore si scatenano nella più grandiosa e sistematica operazione di rimozione e sparizione della storia: la documentazione più elementare, necessaria e sufficiente a produrre corretta informazione che sparisce letteralmente nel nulla del dimenticatoio di regime.
Il segretario del Partito Democratico si permette di fare un po’ di ironia, garbata e spiritosa, sostenendo che non c’è bisogno e non è necessario contestare le affermazioni di berlusconi: è sufficiente attendere che si smentisca da solo il giorno dopo! Allora il Blefaroplasticato Kalotricofilo capo del governo, da Pechino dove è in viaggio di stato, oggi 24 ottobre, risponde che “lui è abituato a insulti e calunnie”, dicendo bugie per la terza volta in tre giorni. 1) Il 22 ottobre afferma di voler mandare la polizia all’università, ma è una bugia perché solo i rettori possono chiedere il suo intervento; 2) Il 23 smentisce se stesso ed è la seconda bugia perché lui il giorno prima ha veramente dichiarato quello che smentisce; 3) oggi 24 terza ed ultima bugia, per il momento, visto che è falso definire calunnie e insulti le garbate critiche di Veltroni Tutto (com)preso a smentire platealmente se stesso, l’Unto dal Signore non ha nemmeno il tempo di correggere la ministra dell’Istruzione che in Parlamento la spara grossa sulla pronuncia, a lei ignota, di egida. La ministra ad personam suam in Parlamento, il 23 ottobre, accusa l’opposizione di aver dimenticato il libro bianco “…scritto sotto l’egìda del governo Prodi…”: proprio così, egìda con l’accento sulla i. La corrida delle risate che si scatenano nell’emiciclo riporta la ministra sulla giusta strada della corretta pronuncia, ma per una ministra della Istruzione non è proprio il massimo…
Intanto il TG5 della rete ammiraglia delle televisioni del padrone di Mediaraiset, che per caso (o no?) è anche capo del governo ad personam suam, si guarda bene dall’immaginare di organizzare una lunga diretta sulla manifestazione del Partito Democratico programmata per domani sabato 25 ottobre. Eppure il 2 dicembre 2006 la manifestazione di Berlusconi contro Prodi “Contro il Regime per la Libertà” era stata supportata con megaservizi magniloquenti e superaccessoriati dallo e dello stesso TG5: nessun servo faccia di tolla sente il minimo stimolo a vergognarsi, neanche un po, di comportamenti così sfacciatamenti faziosi e vigliaccamente partigiani. Avanti Savoia!
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