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lunedì 20 ottobre 2008

"Non è il mio capo dello stato"

Così la ministra Mara Carfagna ad personam delle pari opportunità (di chi?) affermò apodittica e autoreferenziale dopo l’elezione di Napolitano alla presidenza della repubblica. Fin qui niente di male: anche io ho rimesso le mie dimissioni di e da cittadino italiano nelle mani di Napoletano (vedi prima lettera da cui questo blog prende il nome). Le mie motivazioni tuttavia sono in netto, speculare e simmetrico contrasto con quelle della Carfagna: lei da destra, io da sinistra. E anche queste posizioni antagoniste e conflittali, rientrano nella normalità del libero gioco dei comportamenti democratici dei cittadini, finchè si esercitano nell’ambito delle regole civili di uno stato di diritto. Però…
Intanto vorrei sapere se la cittadina Mara Carfagna ritiene ancora oggi, divenuta ministro, di poter affermare che Napolitano “non è il suo capo dello stato”. E’ chiaro a tutti che un ministro in carica non può delegittimare il proprio presidente di fronte al quale ha giurato fedeltà alla medesima repubblica italiana di cui rappresenta (per tutti in pari opportunità?) la parte governativa: attendo che l’affermazione venga rinnegata formalmente e ufficialmente per la contraddizione cornuta che non lo consente. La ministra più bella del mondo (Bild Zeitung) protetta di e da B. fu lanciata dal padrone Mediaraiset dopo averla avuta come commensale alla cena dei Telegatti nel gennaio 2006. Il mago di Arcore l’ha fatta fuori-uscire dal calendario osè di Max, forme prosperose al vento, per farla approdare al ministero delle pari opportunità (di chi? con chi? perché?) Un unicum nella storia repubblicana.
“L’impegno politico femminile a destra è pragmatismo libero dall’ideologia. Poco fumo, molto arrosto”. Fedele a questa sua esplicita convinzione, Mara Carfagna ha abbandonato virtualmente l’icona venerata dai camionisti e incarnata nelle loro cabine di guida, per abbracciare appassionatamente il ministero della politica, a danno…delle povere donne disgraziate già condannate a battere il marciapiede, che adesso fa anche multare, così imparano a fare le mignotte! Naturalmente se le famiglie non arrivano più alla fine del mese “è colpa di Prodi, dell’euro, di chi senno?” Insomma attendiamo alla prova di ministra la cittadina Mara Carfagna, che finora ha dato ottimo esempio come velina dei camionisti e per questo sicuramente si farà anche molto onore come ministra. Ad astra per aspera…(La Repubblica, 13/10/08, pag 13)

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