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venerdì 24 ottobre 2008

Contro il regime per la libertà

Questo lo slogan agitato selvaggiamente, soltanto due anni or sono, dal superducetto di Arcore e dato in pasto ai suoi servi sciocchi e coglioni. Tanto falsa e pretestuosa era la incredibile parola d’ordine coniata dal Kalotricofiloblefaroplasticato per dare la spallata a Prodi, quanto vera e giusta apparirebbe oggi la stessa affermazione nella bocca di Veltroni, se solo avesse il buon senso di profferirla. Anche il compassato D’Alema comincia finalmente a parlare di “faccia di tolla” affibbiata al mago di Arcore e ai suoi impudichi sodali che una ne fanno e un’altra ne dicono. La sequela degli sfaceli che il capo del governo/operaio/imprenditore sta collezionando nei primi sei mesi di (s)governo è impressionante. Ha creato buchi paurosi nella finanza pubblica togliendo l’ICI ai proprietari più ricchi delle case più lussuose e (s)caricando sulle spalle e sulla pelle dei contribuenti onesti che non l’hanno votato, i miliardi di perdite di Alitalia per fare arricchire i suoi amici confindustriali con la polpa buona da mangiare e da vendere con profitto. Ha ordinato alle sue televisioni (tutte) e ai suoi giornali e settimanali (quasi tutti) di far sparire l’immondizia della Campania dalle immagini e dalle pagine, in modo da potersi autoapologgizzare e autoincensare come ri-solutore del problema rifiuti (la Campania resta l’immondezzaio di sempre, ma non si vede e non se ne parla più, perciò il problema è risolto…!) Ha fatto finta di dare sicurezza, dopo aver prodotto paura, tagliando fondi alla polizia e all’esercito, ma mandando 3000 soldati per le strade, per far credere ai coglioni che lo votano che lui usa il pugno duro. La camorra “terrorizzata” ha incentivato la mattanza, ammazzando i negri a gruppi di sei per volta.
Dall’inizio del suo governo, sei mesi or sono, il mago di Arcore impedisce fisicamente la nomina del presidente della commissione di vigilanza sulle TV, riservata all’opposizione per prassi consolidata. L’onorevole Leoluca Orlando, indicato dalle opposizioni, non gli piace: ne vuole un altro, ma non dello stesso partito IDV, che lui non ritiene serio e affidabile. Il suo rifiuto/rigetto comprova ad abundantiam la serietà e l’affidabilità del partito di Di Pietro, unico oppositore veramente spiacevole e fortemente indigesto per la pancia e lo stomaco voraci dell’ingordo capo del governo/padrone Mediaraiset/banchiere/assicuratore ecc., ecc., ecc… Il poliedrico kalotricofiloblefaroplasticato padrone dell’oligopolio delle tre televisioni Mediaset, nonché controllore autocratico delle altre tre RAI per ignobile baronia politica e indecente servaggio istituzionale, s’è permesso oggi, 22 ottobre, di denunciare l’opposizione “che sgambetta” in TV. Incredibile! Ma lui quando esonda e straripa dalle TV coi suoi sodali, a colazione, pranzo, merenda e cena, a tutte le ore di tutti i giorni di ogni settimana di ogni mese di ogni anno che passa (è così almeno da 15 anni!) non sgambetta forse di più e meglio (o peggio: dipende dai punti di vista) dei suoi eventualmente sgambettanti oppositori?
Ormai il Fuhrer di Arcore non riesce più a contenersi e attacca TV (le pochissime non sue) e giornali (i pochissimi non suoi):” Diffondono ansia”. Minaccia i pochi direttori non velinari ancora sopravvissuti, nel caso non dessero spazio adeguato alle sue ineffabili esternazioni. Furio Colombo parla giustamente di colpo di stato :” Sono affermazioni golpiste, un altro tassello nell’applicazione del programma della P2” (La Repubblica, 23 ottobre 2008, pag. 4) Ricordiamo agli immemori che lo smemorato di Arcore è stato condannato con sentenza passata in giudicato per falsa testimonianza relativamente a dichiarazioni mendaci sulla propria appartenenza alla Loggia Massonica coperta P2 del Venerabile Maestro Licio Gelli. Attendiamo le prossime esternazioni golpiste. Avanti Savoia!

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