mercoledì 2 giugno 2010
Stragi di mafia
Tutti ricordiamo la recrudescenza della cruenta belluina stagione 1992/93 delle stragi che la berstia mafiosa scatenò contro lo stato, la cultura e le persone, distruggendo opere d'arte e ammazzando poliziotti e giudici (Falcone e Borsellino) in un delirio parossistico di distruzione e di infamia. L'attuale capo di governo pro tempore e padrone permanente delle televisioni e dei giornali Autocrate Egoarca Telemediocratico Berluskoni IV, continua ad affermare che Mangano, già suo collaboratore di fiducia negli anni '70 e morto in carcere condannato a due ergastoli per omicidi di mafia "è un eroe". Lo conferma anche il suo braccio destro Dell'Utri, senatore PdL, pregiudicato e condannato in primo grado a 9 anni di carcere per motivi di mafia. Oggi gli allora capi di governo Ciampi e della Repubblica Scalfaro chiedono la verità, paventando di non potrela mai conoscere e adombrando addirittura che tutto fosse organizzato per favorire una nuova forza politica nascente! Forza Italia fu concepita dal (super)Duce(tto) di Arcore per l'appunto nel 1993 e partorita agli inizi del 1994, giusto in tempo per vincre le elzioni. Eppure nessuno si stravolge più di tanto, nonostante l'enormità inaudita di una bomba informativa di queste dimensioni esplosive. In qualsiasi paese civile degno di questo nome Berlusconi si sarebbe già dimesso mille volte (ma nessuna nazione civile ha come capo del governo il padrone delle televisioni che inneggia ai mafiosi, che fa l'apologia dell'evasione fiscale, che frequenta minorenni, che "utilizza" prostitute, che viene dichiarato dalla (ex) moglie malato e bisognoso di cure e di aiuto) "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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