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mercoledì 9 giugno 2010

"Se questo è un premier"

9 giugno 2010. Icastico e sconsolato il titolo dell'Unità odierna: si riferisce alle secrabili esternazioni vomitate ieri dalla pancia dell'Egoarca, in caduta libera anche rispetto ai suoi eccessi più esagerati e ai suoi sproloqui più esasperati. La strafottenza roboante dell'Autocrate sicuramente farà presa, come al solito, sui soliti berluskimbecilli, berluskoglioni e berluskafarabutti che lo votano in filiale e mistica adorazione quale Gran Sacerdote della Religione dell'Amore del Popolo della Libertà. Voglio sperare che le minacce del Mago di Arcore siano sempre più il simulacro del vuoto, dello smarrimento e della paura che forse comincia ad albergare nell'animo del Despota Blefaroplastikato e Kalotrikofilo nel constatare che il suo strapotere non riesce ad asservire, corrompere e (con)vincere tutti della bontà delle sue incredibili farneticazioni. "Berlusconi senza freni. Attacca i PM, minaccia la RAI. Blinda la legge sulle intercettazioni" (L'Umità, 9 giugno 2010). "Ho detto a quelli della protezione civile di non andare più a L'Aquila...Rischiano che qualcuno dalla mente fragile che magari ha avuto dei familiari morti sotto le macerie gli spari in testa...I PM ti portano nell'inferno perchè così ci guadagnano (?)...Perchè gli stai antipatico o solo per pregiudizio politico. E un cittadino ne ha distrutta la vita...(Dichiarazioni pubbliche del (super)Duce(tto) di Arcore dell'8 giugno 2010).
"Umiliati e offesi (n.d.r.: si riferisce agli Aquilani). L'ultimo editto del Caimano: niente indagini sul terremoto o la protezione civile lascerà L'Aquila. Poi blinda la legge Bavaglio e ricatta la RAI. Berlusconi a testa bassa contro "le lobby dei magistrrati e dei giornalisti" A viale Mazzini dice: "O cambiate o taglio i fondi" (Il Fatto Quotidiano, 9 giugno 2010). Non vedo differenze nel percorso delle leggi liberticide seguito dal Duce del Fascismo nascente, praticato negli anni cruciali di costruzione e costituzione del Regime Fascista nel 1924, 1925 e 1926. In questo caso, purtroppo, il capo del governo è anche proprietario di Mediaset e padrone politico-militare della RAI. Inoltre è anche il quinto uomo più ricco del mondo intero. Eppure continua a sproloquiare, come ha (ri)fatto anche ieri in modo querimonioso, petulante e piagnucoloso, che è privo di potere e poteri. Ma allora non c'è un limite a tutto? "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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