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sabato 22 maggio 2010

"Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani"

22 maggio 2010. Proprio oggi e ancora una volta il volgare ritornello ripetuto all'infinito dal disco rotto che dà la voce al brutto faccione del Gran Sultano Blefaroplastikato Kalotrikofilo che (s)governa l'Italia ci viene altoparlantato da Mediaraiset col non senso di sempre. Le mie tasche di pensionato invalido del lavoro con carico di famiglia sono state nel frattempo rovistate ancora una volta di più dalle mani rapaci dell'Egoarca Autocrate Telemediocratico di Arcore insieme ai suoi vampireschi ministri ad personam solo due mesi or sono, qundo la mia pensione, già misera, miserrima e miserabile è stata decurtata di un altro buon 3% pari a 45 euro mensili, rubati proprio dalle mie tasche già vuote, per impinguare quelle di comune, provincia e regione con le ignobili addizionali aggiuntive. Era fatale, dopo le regalie dell'Alitalia agli amici industriali, previo discarica sulle nostre spalle di cittadini onesti e indigenti che pagano le tasse del fallimento pari a 5 miliardi della compagnia causato da politici e manager corrotti e incapaci. E dopo l'annullamento dell'ICI ai più ricchi e il regalo delle frequenze lasciate libere dal digitale che rendono , se vendute, 5 miliardi alla Merkel e a tutti gli altri governi europei, escluso il nostro. E non è evidentemente un caso che a capo del governo (si fa per dire) ci sia il padrone delle televisioni Mediaraiset che regala le frequenze a ...se stesso! Lui è già il quinto uomo più ricco di tutto l'orbe terraqueo, ma visto che non c'è limite al peggio, per noi cittadini tartassati, avanti col furto a 360° del megasuperultraiperextramegagalattico conflitto di interessi che la storia umana abbia mai prodotto! I "coglioni, imbecilli e farabutti" che ancora votano il Gran Sacerdote della Religione del Partito dell'Amore del Popolo della Libertà applaudono in estasi mistica, in adorazione implorante e contemplante del Capo Carismatico Demoplutocraticomassonico (tessera P2 n. 1818 del 1978). "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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