venerdì 7 maggio 2010
La pubblicità della Chiesa, la Chiesa della pubblicità
8 maggio 2010. In questi giorni la Santa Chiesa Cattolica Ecumenica Apostolica Romana bombarda quotidianamente gli italiani con tonnellate di ammiccante pubblicità in quantità industriale, per convincerli e persuaderli a versare l'obolo di S. Pietro in opere di bene. Stampa e TV ci ammanniscono immagini patinate di carità (pelosa?) per invogliare tutti a elargire con dovizia e generosità. Quanti sono i miliardi che la Chiesa spende e spande per pagare le agenzie pubblicitarie, togliendo ricchezze dalla bocca dei poveri del mondo per farsi ricca essa stessa? I suoi stessi consuntivi palesano chiaramente che soltanto una piccola parte del super malloppo dell'8 x mille finisce veramente nelle tasche dei bisognosi: la maggior parte viene utilizzata per abbellire , arricchire e far funzionare la macchina di una chiesa simoniaca, costantiniana e vaticana, organo di (stra)potere politico ed economico in Italia e nel mondo intero. Solo una minoranza di fedeli (meno del 40%) firma per la donazione, ma l'avidità della chiesa non conosce limiti e ritegno e ingurgita senza vergogna anche l'altro 60% dei cittadini che firmano a favore dello Stato o (e sono la maggioranza) non mettono alcuna firma, convinti che il loro 8 per mille vada in questo modo allo stato. Il meccanismo truffaldino della legge dell'8 x 1000 (ideato da Craxi e Tremonti nel 1984) finisce per devolvere alla chiesa anche le volontà inespresse e lo Stato della Città del Vaticano alias chiesa cattolica introita ogni anno 2 miliardi di euro oltre il miliardo intascato per far pagare gli insegnanti di religione cattolica nominati dai vescovi allo stato italiano che deve soltanto fungere da ufficiale pagatore (sorvolando su tutto il resto del fiume di denaro che la provincia papalina, vaticana, zuava e pontificia della Repubblica Italiana immette nel mare magnum dello SCV). I pochi soldi che restano allo stato il quale dovrebbe spenderli in opere socialmente utili, vengono utilizzati per costruire chiese e/o, ancora peggio, per fare la guerra nel mondo, foraggiando le missioni di "pace" dei contingenti dell'esercito italiano nell'intero orbe terraqueo. Io firmavo per lo stato, ma nel 2003 il mio otto per mille, che doveva servire ad aiutare i poveri, fu speso da Berlusconi II per pagare le spese della sporca, falsa, illegale e immorale guerra coloniale ed imperialista in Iraq. Non ho avuto scelta: per essere sicuro che il mio otto per mille andasse veramente ai poveri, ho dovuto, da allora, devolverlo alla chiesa evangelica Valdese e Metodista che spende tutto in opere di bene e non tiene per se stessa nemmeno un euro. Sono ateo, grazie a dio, ma non scemo, coglione, imbecille e farabutto come gli ammiratori e adoratori del Grande Sacerdote della Religione del Partito dell'Amore. Conoscere per deliberare: certo non sarà il Sultano Conducator Caudillo (super)Duce(tto) di Arcore a rendere edotti gli italiani della truffa dell'otto per mille. "Libertà di stampa? Ce n'è pure troppa in Italia" ha affermato proprio ieri il Caimano sorridente col suo bruttissimo faccione blefaroplastikato kalotrikofilo. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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