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venerdì 28 maggio 2010

Figura da peracottaro

27 maggio 2010. Il cosiddetto se-dicente capo del governo, in effetti e soprattutto propietario di Mediaset, Benche, assicurazioni, Quotidiani, Settimanali, case editrici, Ville Luculliane, Squadre di calcio, ecc., ecc., ecc., nonchè Padrone Militare della RAI scodinzoliniana, Fede(izzata), espugnata e asservita, continua con monotonia degna di miglior causa, a (ri)produrre come un disco rotto le solita battutacce e ad esibirsi nelle consuete consunte gags da avanspettacolo di infimo ordine. Il suo bruttissimo faccione Kalotrikofilo e blefaroplstikato di pioccolo vecchio uomo bugiardo, frequentatore di minorenni, "utilizzatore finale" di prostitute, pluridivorziato, inattendibile, incoerente, inaffidabile. C'è poco da sperare nei "coglioni, imbecilli e farabutti" che continuano a votarlo, anche se in minoranze sempre più infime. I suoi colleghi confindustriali lo hanno mollato al gelo delle sue battutacce in assemblea, dove nessuno ha alzato un dito al suo invito di acclamare ministro la presidente di Confindustria Marcegaglia. Che anzi gli rinfaccia manovre padronali condivise, ma ritenute non sufficienti. E Lui, deluso, a rinfacciare ai suoi colleghi padroni di essere allora i responsabili della sua incapacità di produrre cambiamenti, perchè troppo grandi sono stati i danni provocati dai precedenti governi! S'è dimenticato che negli ultimi dieci anni, Lui è al governo da ben otto: e allora? Che cazzo dice? A chi la racconta la favola bolsa e stupida e provocatoria di "non avere potere proprio come Mussolini il cui regime era controllato dai suoi gerarchi" ? Fra l'altro, in totale mendacio, cita da Diari dichiarati da sempre falsi e falsificati. E inoltre cos ac'entra l'ignobile paragone di pessimo gusto con il Duce? Sapevamo che era il (super) Duce(tto) di Arcore, ma pensavamo che non volesse farlo sapere..."Abbiamo messo la barca sulla rotta giusta": ma fino a oggi allora su che rotta stava? E chi era il nocchiero della barca? "Uno non può promettere caviale e fica per tutti per venti annie poi un bel giorno fare la faccia scura e dire che le cose vanno male...Non venga - lui! - a parlarci di cose serie, per carità, per cortesia" (Michele Serra, La Repubblica 28 maggio 2010)

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