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martedì 7 aprile 2009

Continuano le bravate dell'ometto di Arcore

Il parossismo super attivistico del piccolo autoapologeta pifferaio magico arcoriano, ormai travolge lo stesso protagonista, sbugiardando le sue azioni che lui sbandiera e sventola senza ritegno spacciandole per interventi risolutivi e decisivi quali atti storici per definizione. All’incontro di Baden Baden del 5 aprile lascia la Merkel ad attenderlo inutilmente perchè impegnato a telefonare (grandiose le riprese televisive, grande attore!) a Erdogan (dice lui) per convincerlo a togliere il veto turco all’elezione di Rasmussen a segretario della Nato che deve essere unanime. Si ascrive il merito della riuscita, confermato e osannato dal Fede(le) agiografo di famiglia del TG4 ad personam, con servizi imbarazzanti per la ragione umana e minacciosi per i diritti dell’informazione che non vuole uniformarsi alla sicofanteria amicale al (super)duce(tto) di Arcore: “Dai giornali solo calunnie, sono tentato da azioni dure” sproloquia il sire autotelemediatico.
In realtà a sbrogliare la matassa è la potenza di fuoco di Obama che promette ai turchi il posto di vice segretario, guarda caso oggi ricoperto da un italiano. Così al danno dell’eliminazione italiana dai vertici NATO, si aggiunge(rebbe) la beffa che a produrla è stato proprio l’intervento, non richiesto, del mago di Arcore. Come ce la spiegherà questa? “In questi giorni di vertici internazionali il nostro - (mio non di sicuro, visto che lo è degli elettori coglioni e imbecilli, come dice Lui, che lo votano e coi quali non ho nulla da dividere, N.d.R.) – presidente del consiglio “show-man ormai appannato” (Franceschini) è stato l’unico membro del G8 che non ha ricevuto udienza dall’inquilino della Casa Bianca”. (La Repubblica, 6/4/09) Al G20 di Londra produce la regale irritazione di Elisabetta II, vista in TV fortemente infastidita e regalmente contrariata dallo strillo da curva da stadio rivolto a “Mister Obamaaaa”. Poi si fa immortalare, faccia ineffabile al centro, fra lui e Medvedev per poter affermare, in tempo reale, che ha prodotto un altro miracolo del riavvicinamento USA-Russia. Tutto in soli 2 giorni lavorativi, tanto che il prestigioso e influente Die Welt giudica che “ignora il protocollo, si atteggia ragazzaccio (72 anni suonati!) come un clown della politica internazionale”.
“Al G20, raduno della classe dirigente del pianeta, Berlusconi ha esibito il suo classico repertorio da crocerista...la depressione che ci coglie...ci porta a dire: ma noni italiani siamo davvero così? Siamo davvero e definitivamente ...questa ruffianeria ostentata, questo sgomitare furbo...un paese nella realtà molto più somigliante a quell’anziano cumenda vistosamente titnto che grida “mister Obamaaaa” come in un bar milanese e esattamente per questo piace nei bar milanesi?”. (Michele Serra, La Repubblica, pag. 1, 3/4/09)
“Incapace di acquisire credibilità fra i propri pari, ha adottato la tecnica della rottura del prorocollo per poter vendere almeno qualche scampolo di visibilità sul fronte interno, che è poi l’unico che gli interessi veramente...Quello che interessa a Berlusconi, nella stessa implacabile logica televisiva con cui ha conquistato la politica italiana, è l’effetto annuncio...poichè neppure il monopolio televisivo basta a garantirgli l’impunità, lascia libero corso alla propria ira pronunciando anatemi contro la stampa: “Adesso basta, penso a misure anche dure (?)”...(ma) la cronaca non è diffamazione e la critica non è calunnia” (Andrea Bonanni, La Repubblica, pag. 1, 5/4/09)
“Al governo Berlusconi, che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione Repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo “ora basta”! (Paolo Flores d’Arcais, A chi appartiene la tua vita?, pag. 33)
Quante ancora ne dovremo sopportare? (Continua)

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