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martedì 7 aprile 2009

Complimenti Avigdor Lieberman!

Appena insediato, il nuovo ministro-ultrà Lieberman degli esteri dello stato sionista di Israele ha affermato che “L’intesa di Annapolis sui due stati non ci vincola” e che la Siria non riavrà mai più indietro le alture del Golan, occupate con la III guerra d’aggressione dei sei giorni del 1967 da ben 42 anni! E’ pure riuscito a offendere l’Egitto, pure traditore della causa araba e fedele servitore degli interessi israeliani, affermando che “se Mubarak non vuole venire in visita inIsraele, allora vada all’inferno”. Per fortuna la magistratura lo ha già interrogato adombrando i reati di corruzione, riciclaggio e violazione della fiducia (che in Israele è reato) per favori accordati ai miliardari austriaco Martin Schlaff e russo Michael Chernoy tra il 2001 e il 2004 mentre era ministro del governo Sharon (quello responsabile, come generale, del massacro difensivo preventivo di Sabra e Chatila! Lo stato israeliano ormai, non solo pratica – da sempre – la politica nefanda dell’espansionismo più ignobile di tipo coloniale e colonialistico, imperialista, guerrafondaio, razzista, negatore delle più svariate molteplici mozioni dell’ONU che da 60 anni ordinano – inutilmente – ad Israele di rispettare le leggi e la moralità internazionali: ormai non si vergogna nemmeno più di rendere espliciti i sogni folli di conquista di spazi vitali di hitleriana memoria. Lo stato di Israele si autoproclamò indipendente nel maggio del 1948, cominciando subito – con ciò stesso - a infrangere le leggi internazionali che volevano quella indipendenza indissolubilmente legata all’altra palestinese. 61 anni dopo l’affermata indipendenza unilaterale e per ciò stesso illegale, teorizza addirittura la negazione del diritto dei palestinesi ad avere riconosciuta la loro nazione, così come da 61 anni predicano le decisioni ONU. Non solo. la decisione dell’ONU che riconosceva la possibilità della costituzione dello stato di Israele solo e soltanto se in sincronia gemellare con la nascita dello stato di Palestina, prevedeva comunque e disponeva per Israele confini precisi che lo stato sionista non ha mai rispettato. Israele sfruttò cinicamente l’occasione della I guerra scaturita dall’autoproclamazione dell’indipendenza unilaterale, occupando ampi spazi di territorio che l’ONU mai gli aveva assegnato. Quella base di permanente illegalità internazionale è stato il fondamento di ogni ulteriore profanazione di ogni legalità possibile cogli stati e fra i popoli. Decine di guerre si sono susseguite nel corso di sessanta anni nella martoriata terra palestinese che, nella sua storia millenaria aveva già visto passare e dovuto sopportare gli eserciti di Sumeri, Babilonesi, Assiri, Egiziani, Ittiti, Hurriti, Cananei, Aramei, Romani, Bizantini, Califfati arabi degli Omayydi e degli Abassidi, Crociati, Turchi Selgiuchidi, Persiani, Inglesi e Francesi. Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo sono nati e cresciuti in questi luoghi santi e disperati. “Si è sempre l’ebreo di qualcuno” (detto popolare). L’ebreo di Israele è l’arabo. “Non mi interessa che cosa è stato fatto all’uomo, ma che cosa egli fa di quel che è stato fatto a lui” (J.P. Sartre). “Non tollero di essere chiamato antisemita solo perchè su certi punti non sono d’accordo con Israele”. (Bernard Levin, giornalista del Daily Mail)
“I 40 anni (c’è chi dice 61)di occupazione israeliana sono ormai considerati scandalosi da un numero crescente di persone, provocatoria la colonizzazione della Cisgiordania, illegale la costruzione di un muro di sicurezza su gran parte del territorio palestinese e sproporzionato e autolesionistico lo schieramento militare...Il suo scopo (del muro)è quello di contenere i palestinesi in un territorio che ricorda sempre meno uno Stato e sempre più una prigione...Un muro fra un Inferno di Disperati e un Paradiso di Imbecilli...Dall’altro lato del muro, o della barriera, o della recinzione, o comunque vogliate chiamare quella struttura in espansione che si suppone debba proteggere Israele dai suoi nemici, l’Inferno palestinese è andato di male in peggio. Un pò alla volta sono venute meno le condizioni che permettevano a una società di funzionare. L’economia è stata azzerata, la gente è stata umiliata, e ogni speranza di cambiamento è stata frustrata. In questo processo, la volontà di vivere si è indebolita e la volontà di morte ha assunto forme sempre più distruttive. Il disordine che ne è scaturito non può sorprendere nessuno. L’aggressione è il risultato prevedibile della frustrazione e il caos è la conseguenza della distruzione sociale...La distruzione della società palestinese nei territori occupati e la sua dissoluzione nella violenza e nell’anarchia è stata la conseguenza fin troppo prevedibile di una politica israeliana che, almeno a partire dal 2001, ha avuto l’obiettivo di ostacolare la creazione di uno Stato palestinese funzionante accanto a Israele. Il poeta e politico finnico-svedese Claes Andersson ha espresso in modo sintetico quello che noi già sapevamo: Far impazzire un uomo è facile / Spoglialo di tutto / E guarda in che modo strano si comporta... anche Israele è una società impazzita...Strumentalizzare la paura degli ebrei per aumentare il consenso all’estremismo sionista non è una novità. E’ stato già fatto negli anni Trenta e Quaranta dalle organizzazioni terroristiche ebraiche come Irgun e la Stern gang; e continua a essre fatto oggi dai dirigenti politici israeliani favorevoli all’occupazione e alla colonizzazione”. (Goran Rosenberg, ebreo, genitori polacchi scampati al genocidio che distrusse buona parte dei suoi parenti che non ha mai potuto conoscere, pag, 13, 15, 16 di Lettera Internazionale n. 95, 4° trimestre 2007)
P.S. - “La stampa religiosa cancella le ministre”.
“Due quotidiani della stampa religiosa israeliana, Yated Neeman e Shaa Tovà, hanno rimosso i due ministri donna dalla foto che ritraeva il nuovo esecutivo di Netanyahu,. Vittime dell’epurazione fotografica Limor Livnat (Cultura e Sport) e Sofa Landver (Immigrati)” Questa la meritoria seppur microscopia didascalia sotto le piccole foto dell’incredibile misfatto di evidente matrice e feroce stampo staliniani, apparso a pagina 13 de La Repubblica di domenica 5 aprile 2009. Mi permetto di sottolineare che queste sono le forze politiche che appoggiano l’attuale governo dello stato sionista di Israele e che è criminale ritenerle vittime di un attacco terroristico operato da orde di fanatici kamikaze. Queste forze ebree, sioniste e israeliane hanno costruito e costituito, in 61 anni di guerre di espansione coloniale e annessionistica, una situazione di terrorismo speculare, convincendo la parte del mondo, che conta per loro e su cui contare, di essere le vittime e di avere perciò il diritto -dovere di praticare guerre di sterminio preventive a proprio piacimento e giudizio, come l’ultimo infame microgenocidio perpetrato fino al 17 gennaio 2009 nella massacrata striscia palestinese di Gaza. In tre settimane 1’eccidio di 1500 donne, vecchi e bambini ha bilanciato, secondo il governo terrorista di Israele, le 13 vittime che i disperati artigianali “missili” Kassam avevano procurato in 7 anni ai confini dello Stato israeliano! Nessuna legge internazionale, morale o giuridica, riconosce a nessuno il diritto di praticare rappresaglie indiscriminate di proporzioni così apocalittiche e selvagge: il processo di Norimberga ha solennemente condannato, nei criminali di guerra nazisti, e una volta per tutte e per sempre, senza appello, la stessa possibilità di qualsiasi giustificazione che possa rendere lecita la rappresaglia sproporzionata su popolazioni civili e inermi. Evidentemente questa superiore moralità che avrebbe dovuto confermare la definitiva giurisprudenza conseguente, non vale per la sottoumanità palestinese, alla quale lo stato di Israele non riconosce nemmeno la dignità minima dell’appartenenza al genere umano. Israele fa credere al mondo che vuole crederci che combatte guerre sante, giuste e lecite, difensive e preventive necessarie alla sua stessa sopravvivenza, mentre ormai opera solamente stermini sistematici di massa, asimmetrici e contrari a ogni legalità e moralità internazionali contro popolazioni inermi e indifese, incolpandole inammissibilmente di responsabilità che non possono essere messe a loro carico, mai e per nessun motivo. Apra gli occhi il cieco che deve vedere e ascolti il sordo che deve ascoltare. Amen!

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