Il ministro italiano del Welfare (inglese?) ad personam oggi, 26 febbraio 2009, annuncia serafico una legge che, di fatto, abroga il diritto di sciopero nel settore dei trasporti (per il momento). (Quasi) nessuno reagisce, a riprova del fatto che il regime (nazifascista?) è già in atto da tempo! Soltanto il buon Epifani, segretario generale della storica maggiore confederazione dei lavoratori della CGIL, abbozza una fin troppo moderata difesa d’ufficio dell’inalienabile diritto di sciopero, così come garantito da più di sessanta anni dalla Carta Costituzionale Italiana!
Ormai il governo del super duce(tto) di Arcore corre, a passi sempre più lunghi e veloci, verso la formalizzazione istituzionale di un regime autocratico, mediocratico, telecratico, autoreferenziale, antidemocratico e populista, già costituitosi nei fatti dal lontano tragico 1994. Allora si installò il primo dei quattro ineffabili governi dell’invitto prode Berluskoni, capace di affermare il suo potere personale, padronale, aziendale, podestarile, regale e imperiale, anche grazie e soprattutto alla coglioneria e imbecillità di chi lo sta votando da ben 16 anni e dalla totale, assoluta, completa incapacità e inettitudine di chi avrebbe dovuto (e potuto) combatterlo duramente e pesantemente, dagli spalti di una opposizione che non è stata, non soltanto mai fatta, ma neppure tentata o ipotizzata!
Mentre ci lecchiamo – inutilmente – le sempre più profonde ferite prodotte dall’ometto sire di Arcore al tessuto civile, politico, sociale, culturale, economico e morale del nostro disgraziatissimo paese (mai più ricostituitosi in dignità di nazione, dopo la catastrofe epocale dell’ignobile micidiale 8 settembre 1943) il mago arcoriano continua a ri-produrre i suoi malefici sortilegi che, mentre ingrassano lui, i suoi familiari i suoi sodali e alcuni suoi servi e sudditi, determinano lo sfascio sempre più irreversibile delle stesse fondamenta della convivenza civile dei cittadini italiani.
Resistere! Resistere! Resistere!
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