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lunedì 13 aprile 2009

L'Emilio Fede(le)

Dispiaciuto e raccapricciato, assisto all’inverecondo spettacolo che l’improntitudine sfrenata e oramai senza più limiti di decenza nè freni di moralità possibile del direttore del TG4 riesce a scatenare alle ore 19 di lunedì 13 aprile 2009. Per un lunghissimo quarto d’ora, la metà del tempo totale di normale durata del Telegiornale filoultrametamegasuperextraberluskoniano, il Gatto Daniele Capezzone - che ricordiamo in tempi recentissimi ancora segretario del Partito Radicale, oggi portavoce del (super)duce(tto) di Arcore – e la Volpe Emilio Fede(le) – da sempre sodale umilmente servizievole in SPE (servizio permanente effettivo) agli ordini di sua maestà l’imperatore oceanico re di tutte le galassie dell’universo kalotricofilo blefaroplasticato Silvio IV – si sono scatenati in una ignobile pantomima ai danni di Michele Santoro. Il bravo giornalista, ormai quasi solo ad esprimere qualche doverosa ancorchè flebile critica ai misfatti del regime al governo, s’era permesso addirittura di contestare aspetti discutibili dell’intervento governativo in atto per contrastare gli effetti drammatici del tragico terremoto abruzzese del 6 aprile, durante la sua trasmissione Anno Zero di giovedì 9 aprile. Apriti cielo! Già in trasmissione un sottosegretario del governo ad personam e il direttore de Il Giornale di famiglia di proprietà apparente del fratello ad personam dell’imprenditore, nonchè proprietario di Mediaraiset e controllore di RAI(mediaset) in quanto capo del governo in mostruoso conflitto permanente effettivo megagalattico di interessi, avevano espresso il loro sdegno accurato per le critiche del giornalista. Da giovedì ad oggi, la macchina schiacciasassi della negazione di ogni possibilità di critica, ormai ben oleata da 15 anni di esperienza di regime autotelemediocratico, si è scatenata in un crescendo che definire wagneriano e rossiniano rappresenta un eufemismo privo di realtà! Il transfuga voltagabbana (traditore?) Capezzone e il Fede(le) servitore senza ritegno hanno dato vita a una scemeggiata oscema e vergognosa di cui i regimi nazisti e stalinisti potrebbero andare veramente fieri e orgogliosi, nulla avendo da imparare, anzi...! Io ritengo che le parole siano ormai inadeguate a spiegare l’ignobilità dei fatti e penso che una corretta informazione dovrebbe ormai trasmettere, in simili casi, semplicemente i servizi sui fatti in contestazione, in modo che ogni cittadino (non parlo dei coglioni e degli imbecilli – tanto per usare la anglosassone terminologia del Grande capo – che lo votano) possa avere gli elementi minimi necessari e sufficienti ad esprimere liberamente il proprio pensiero. Ormai la grancassa telemediatica spara alzo zero le sue cannonate micidiali contro l’impavido Santoro, già una volta falciato dalla mitraglia della censura polpottiana del duce arcoriano che da Sofia nel 2001 emanò l’ormai famigerato Editto Bulgaro che, oltre Michele, eliminò il grande Enzo Biagi, accorciandogli la vita, e Travaglio e Luttazzi e mise così in riga per sempre la maggioranza dei servi pavidi e tremebondi! Gli sviluppi sono purtroppo prevedibilissimi, ma anche stavolta spero che ci sia ancora un giudice a Berlino che possa, ora come allora, ristabilire la verità e ripristinare tempi meno cupi e meno autocratici. Resistere! Resistere! Resistere!

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