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giovedì 30 aprile 2009

Sciacalli e otto per mille

Da quando il piduista Cicchitto, ex socialista, attuale capogruppo del Popolo della Libertà (quale?) ad personam del piduista Berluskoni, insieme alla canea montante degli ululanti antisantoro ha definito sciacallesca la sua trasmissione Anno Zero del 9 aprile sui ritardi dei soccorsi alle vittime del terremoto d’Abruzzo, tanto per centrifugare un pò di merda della loro libertà del popolo su chi fa onestamente il suo lavoro di giornalista a schiena diritta nonostante la violenza inaudita dell’Editto Bulgaro emanato aSofia nel 2001 dall’arcimprenditore Silvio allora II, oggi già IV, a maggiore e più sensata ragione sarà definito sciacallo chiunque utilizzerà sciacallescamente il palcoscenico del terremoto per mettersi in mostra
Il cardinale Bagnasco, presidente della CEI, generale in pensione delle Forze Armate Italiane in quanto ordinario militare emerito dell’Esercito, in visita alle vittime del terremoto, per farsi bello ai loro occhi promette due milioni di euro di aiuti (poi portati a 5, vista la ridicola esiguità della cifra). Peccato che l’otto per mille gli frutti ben 2 miliardi: i conti evidentemente non tornano, ma nessuno ha il coraggio di ricordarglielo! Per la verità c’è qualcuno che glielo rammenta: è un deputato del PDL ad personam che chiede “di togliere ai preti i proventi dell’otto per mille per darli alle vittime”. Si tratta di Giancarlo Lehner che, in una lettera su Libero (di cui per altro è giornalista) avanza la richiesta che lui stesso riconosce eterodossa e poco politicamente corretta, visto il pulpito clericale da cui (stra)parla. E’ lo stesso Lehner già docente al liceo Virgilio di Roma dove professava, fiero e orgoglioso, la sua fede immarcescibile nel trotzskysmo tanto da aver dato, con cipiglio rivoluzionario il nome di Lev a suo figlio innocente. Oggi l’avrà ribattezzato Silvio? Misteri dell’animo umano: sono sempre i convertiti ad essere i peggiori nemici degli amici correligionari del tempo precedente la propria conversione!
Resta il fatto che la chiesa pochi giorni or sono aveva già allestito una trionfale trionfante campagne pubblicitaria che enfatizzava il dono di 30 milioni di euro da dare in prestito alle famiglie povere, ricavandoli da collette da svolgere nelle chiese, cioè a costo zero per se stessa Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana! I ben due miliardi che la chiesa incassa ogni anno con giochetti fraudolenti furbescamente organizzati con lo stato italiano connivente e compiacente, le triplicano le somme da riscuotere annualmente. Da sole risolverebbero buona parte delle prime necessità assistenziali e ricostruttive, ma invece restano ben custodite nelle fin troppo pingui casse vaticane, utilizzate non per opere di bene, come fanno le chiese veramente cristiane come quella evangelica, ma per far funzionare la simoniaca cesaropapista macchina dello Stato della Città del Vaticano. Stipendi a preti e porporati, nunziature e dicasteri in giro per il mondo, costano moltissimo e non sono opere di carità cristiana, ma politica di potenza e di potere e così sia! (Chi sa cosa ne direbbe il buon rabbi ebreo Gesù!)
Io ateo diversamente credente sono costretto per esclusione a corrispondere il mio otto per mille alla Chiesa Evangelica nella certezza che almeno lo usa con pietà cristiana a favore dei poveri. Questo dopo aver scoperto con raccapriccio che Berluskoni II i miei soldi, invece di investirli nelle attività umanitarie previste dalla legge per i più bisognosi, li utilizza(va) per pagarci la guerra in Irak, illegale e immorale, in quanto aggressiva e non giustificata. Io dovevo pagare le conseguenze degli ordini che il suo tanto millantato amico Bush gli imponeva e gli comandava e a cui per altro corrispondeva con grande piacere di amorosi sensi!
La Chiesa dello Stato della Città del Vaticano si succhia, a mò di pompa idrovora insaziabile e ingorda, due miliardi di euro l’anno, grazie al marchingegno fraudolento studiato furbescamente nel 1984 dal gatto Craxi e dalla volpe dell’ allora aiutante Tremonti, all’atto del rinnovo con aggravio del Concordato clerico fascista del 1929. La chiesa infatti introita l’otto per mille del 30% dela minoranza cattolica che firma per essa, ma anche – incredibilmente – buona parte del restante 70% che, non firmato nella convinzione che vada allo stato (che comunque non ne garantisce un uso corretto e legale), finisce, redistribuito, devoluto nuovamente anche esso alla chiesa, a causa dei giochettini della legge truffa Craxi-Tremonti del 1984!
La chiesa ogni anno spende innumerevoli miliardi del vecchio conio per fare e farsi pubblicità ingannevole e incamerare il massimo dell’otto x mille, illudendo e facendo credere alle ingenue pecorelle cattoliche che il fiume di denaro andrà in opere di bene. In effetti solrtanto una piccolissima parte dell’introitato andrà in aiuto ai poveri e ai bisognosi: la maggior parte servirà a finanziare spese di rappresentanza dello Stato della Città del Vaticano, chiesa di potere e di (pre)potenza mondiale. Al Comune di Roma lo SCV non paga nemmeno il consumo di acqua ed elettricità e il ritiro dell’immondizia, fornite dalle società che poi ci aumentano le tariffe per far quadrare i loro conti in deficit anche per questo! Vergogna!
Perchè in tutto il mondo i fedeli – e giustamente soltanto essi – sovvenzionano volontariamente le proprie chiese e soltanto in Italia, invece, tutti i cittadini, compresa la maggioranza non cattolica, è costretta a farsi carico del sostentamento della Chiesa dello Stato della Città del Vaticano, attraverso trabocchetti legislativi, sotterfugi estemporanei e trucchetti da mago di Arcore? Quando ami riusciremo a diventare anche noi un paese civile e uno stato laico, così come tutte le altre democrazie “occidentali” delle quali crediamo e pretendiamo di fare parte?

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