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martedì 10 febbraio 2009

I farmacisti italiani sono sudditi dello Stato della Città del Vaticano?

Joseph Ratzinger, già Hitler Jugend, oggi Capo dello Stato (estero) della Città del Vaticano, nonchè Santo Padre della Chiesa Cattolica Ecumenica Apostolica Romana, nonchè vescovo di Roma, nell’ottobre del 2007, durante il Congresso Internazionale dei farmacisti cattolici, li esorta a incrociare le braccia:” L’obiezione di coscienza è un diritto che deve essere riconosciuto anche alla professione dei farmacisti...E’ giusto permettere loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che abbiano come scopo delle scelte chiaramente immorali, come ad esempio l’aborto e l’eutanasia”. Il 23 novembre 2008 il farmacista di via degli Ammiragli a Roma, si rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo a una ragazza con regolare ricetta, che quindi lo denuncia per i reati commessi. La Procura della repubblica lo sta indagando, perciò, per omissione di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. Giacomo Leopardi, presidente della FOFI (Federazione Ordine Farmacisti Italiani) rincara la dose:” I farmacisti non possono negare la pillola del giorno dopo. I farmacisti sono obbligati a consegnare nei tempi più brevi possibili questo farmaco. L’obiezione di coscienza non è prevista dalla legge 194”
Considerazioni. 1) – Perchè un Capo di Stato straniero si permette e si arroga il diritto di intromettersi e intrufolarsi negli affari interni di un altro Stato estero Sovrano come è (o dovrebbe essere) la Repubblica Italiana? 2) – Perchè un Capo di Stato straniero ritiene di poter determinare e comandare comportamenti professionali di cittadini stranieri che devono cor-rispondere alle leggi del proprio stato di appartenenza? 3) – Perchè un cittadino italiano come il farmacista se-dicente obiettore di Roma ritiene giusto, morale e doveroso obbedire ai diktat del capo di uno stato estero e non agli obblighi derivanti dal rispetto delle leggi dello stato di cui è cittadino? 4) – Perchè il rispetto degli obblighi di osservare le leggi papaline-pontifice-vaticane-cattoliche non è riservato strettamente ai cittadini dello Stato della Città del Vaticano alle quali essi – e soltanto essi – sono, vogliono e debbono essere vincolati? 5) – Perchè la Repubblica italiana non contesta le continue pesantissime intromissioni dello Stato della Città del Vaticano nella nostra vita civile, sociale, morale, religiosa e legale, denunciando la mancata, continua, sistematica, plateale inosservanza dei vincoli ai quali il vaticano è (o meglio sarebbe) costretto dalla firma dei Patti Lateranensi del 1929? 6) – Perchè la Repubblica Italiana non risolve unilateralmente ilConcordato, visto il grossolano mancato rispetto ad esso dovuto, operato sempre più sfacciatamente dalla inadempiente e prepotente controparte clericale? 7) – L’Italia è ancora una Repubblica laica e democratica fondata sul alvoro oppure è divenuta – de facto – un feudo papalino dello Stato estero teocratico, ierocratico, assolutistico, autocratico, gerontocratico della clericale Città del Vaticano?
Attendo improbabili risposte. Amen!

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