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lunedì 13 aprile 2009

La Chiesa Fondamentalista, lo Stato Laico e il cristianista Buttiglione

L’ineffabile zuavo pontificio Rocco Buttiglione, presidente UDC, da sempre fervente papalino in Servizio Permanente Effettivo in difesa dell’arroganza e della tracotanza dello Stato (estero) della Città del Vaticano, ha sparato un’altra cannonata fragorosa e, spero, controproducente come quella che gli costò il posto di commissario nella UE per indegnità acquisita, allora, in merito alle considerazioni espresse e sproloquiate su e contro omosessuali e omosessualità. Questa volta il pasdaran cattokomeinista (all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale che modifica, corregge e tempera gli aspetti più ignobili, prevaricatori e prepotenti della legge 40 sulla procreazione assistita) tuona:” Se la Costituzione viene sequestrata da un gruppo ideologgizzato perderà l’appoggio dei cattolici italiani”. Ex catedra il professore di filosofia Buttiglione Rocco impartisce alla Corte una lezione su come si deve – rettamente e correttamente – interpretare la Legge e minaccia che – nel caso i Giudici non facciano velocemente loro il suo alto e superiore magistero giuridico e giurisprudenziale – “altrimenti si corre il pericolo che i cattolici con il cuore si stacchino dalla Costituzione”. Io non i preoccuperei nemmeno più di tanto se il distacco con il cuore non implicasse anche la minacciata mancanza di rispetto per la Carta Costituzionale, edificata fra l’altro con il contributo determinante di tanti politici e giuristi cattolici! Il problema, purtroppo, non attiene soltanto al cuore, ma manifesta un vero e proprio ricatto (mafioso?) all’Alta Corte che viene diffidata dall’interpretare la Legge fondamentale su cui si regge la Repubblica Italiana, riservando soltanto a se stesso e alle Camere che lui pretende (a quale titolo?) di rappresentare il diritto e il compito di verificare la costituzionalità delle leggi, per altro ignobili, che questo indefinibile ed ineffabile parlamento berlusconiano produce (lodo Schifani oggi presidente del Senato, lodo Alfano domani chissà cosa, legge 40, biotestamento...). L’ayatollah della corretta ermeneutica del giusto pensare dei cattolici italiani (ma il papa che ci sta a fare?) con orgoglio peccaminoso niente affatto degno di un cattolico praticante, afferma:”C’è una linea di fondo del popolo cristiano che io credo di interpretare”. E gli altri cattolici (come il professor Marino ad esempio?) E il papa? Tutti da subordinare al suo credo?
Gratta gratta, il pensiero reazionario e clericale di un cattolicesimo prepotente e antilaico, negatore della libertà di espressione e di pensiero dei singoli e delle collettività, esplode in modo manifesto:” Che significa censurare l’elemento etico-religioso? Una legge priva di una base etica o religiosa finisce per essere solo una norma ispirata al pragamatismo e all’affarismo” (?). E con questo il papa-dalai lama-gran mufti-rabbino capo Buttiglione, raggiunge l’apice dell’apoteosi della negazione violenta dei valori determinanti e fondamentali di laicità, necessari e sufficienti a sostenere la convivenza civile e sociale di individui e popolazioni di fedi diverse. L’inaccettabile e ottusa confusione che il professore di filosofia Buttiglione opera ancora fra etica e religione, come se non esistesse morale possibile al di fuori di una visione e concezione religiosa della vita umana, ci fa capire quanto ancora oggi possa essere pericoloso per tutti vivere una fede nella convinzione che essa sia la Verità! La Storia ci inchioda alle mostruosità che questa scellerata credenza è riuscita a produrre nei millenni fino ad oggi, partorendo dolori e sofferenze senza limiti, crimini e atrocità indicibili e inenarrabili, che soltanto una sana visione illuminista, liberale e laica può superare per il bene di tutti e nell’interesse di ogni essere umano.
Se la Costituzione laica della Repubblica Italiana, che garantisce diritti e doveri di tutti e di ognuno, non piace al Padreterno Buttiglione, sarà meglio che il professore se ne faccia una ragione, prima di minacciare l’etica laica che sola gli garantisce di potersi permettere il lusso di sproloquiare in modo siffatto. Da tempo la Chiesa controriformistica e reazionaria e i suoi adepti pecorelle-ayatollah definiscono i valori supremi di laicità, necessari e sufficienti a garantire libertà a tutti e ciascuno, come laicisti. E’ evidente che i pasdaran cattokomeinisti non sono più cristiani, ma ovviamente cristianisti. Al vero cristiano (ma quale?) corrisponde il laico, al laicista il cristianista: unicuique suum! Perchè dobbiamo ancora sopportare che qualcuno si arroghi il diritto di possedere la Verità, da usare come una clava preistorica, e pretendere di parlare a nome di dio, di cui molti di noi non accettano nemmeno l’ipotesi dell’esistenza? Per un filosofo come Buttiglione, infine, (stra)parlare di stato etico di hegeliana, nazistalinista memoria, è veramente insopportabile e inaccettabile: si dia una calmata e si rilegga la Buona Novella di amore, fratellanza, compassione e misericordia che il buon rabbi ebreo Gesù tentò di divulgare in Palestina 2000 anni fa. Il “Piombo Fuso” gettatovi a piene mani dall’esercito nazisionista dello stato di Israele soltanto tre mesi or sono, non ci fa affatto ben sperare sul futuro condiviso e condivisibile dell’umanità. A maggior ragione non alimentiamo l’odio che la Bestia Umana è capace di scagliare contro tutti, così come fa il professore pasdaran ayatollah Buttiglione. Inch Allah! Amen!

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