I coglioni e gli imbecilli (così li definisce B.) che votano il mago telecratico di Arcore pro domo sua, apprendono dai giornali e dalle TV del padrone che la Chiesa regala 300 milioni ai poveri. Notizia di per sè banale e che dovrebbe suscitare anzi rabbia e contestazione fra i fedeli che le versano ben più di 2 miliardi ogni anno sotto forma di 8 x mille, per cui la Chiesa darebbe indietro ai poveri soltanto il misero 15% di quanto incassa ogni anno!
In effetti è molto peggio: in realtà “i vescovi metteranno sul tavolo come garanzia trenta milioni di euro, raccolti attraverso una grande colletta nazionale indetta per domenica 31 maggio...Il resto verrà messo a disposizione dal sistema bancario italiano”. (La Repubblica, pag. 7, 1/4/09) Avete capito benissimo: la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana in effetti non sgancia nemmeno un centesimo delle enormi ricchezze di cui pure invece dispone. Il prestito di pochi euro a poche famiglie (quali saranno il criterio e la metodologia che i saggi vescovi adotteranno per selezionare i beneficiandi?) “sarà garantito dalle banche...il che, in termini di immagine, è in fondo un investimento lungimirante” (La Repubblica, ibidem) La Chiesa, insomma, ci mette soltanto la faccia e il nome, mostrandosi meno filantropica del sistema bancario, che pure la clientela vede spesso più come un’associazione a delinquere, che come un servizio ai cittadini. Unicuique suum! Amen!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento