Visualizzazioni totali

martedì 5 novembre 2013

La storia della statua di Gaza

    Mounir, pescatore di gaza, si ritrova nella rete una splendida statua ellenistica del IV secolo a. C.: un Apollo a grandezza naturale, valore archeologico dai 20 ai 40 milioni di euro. Hamas (in imbarazzo per la olimpica nudità del manufatto che, secondo i puri e duri combattenti islamici, contrasta e confligge coi presunti e malintesi pretesi dettami coranici) sequestra la statua. Invece di utilizzarla per testimoniare la giusta e sacrosanta lotta del popolo palestinese per l'indipendenza nazionale e la libertà dall'oppressione dell'occupazione sionista israeliana, la mette in vendita sul mercato nero, illegale e rapace.
    Il futuro stato di Palestina non potrà mai recuperarla: non ne avrà mai il titolo legale, non esistendo ancora come realtà statuale al momento del ritrovamento. La sciagurata politica antipalestinese dello stato di Israele si carica anche di questo misfatto. Il popolo palestinese continua a essere violentato da molteplici sciagure: il tallone spietato dell'occupazione militare sionista, la prepotenza ignorante e retrograda dei fondamentalisti talebani di Hamas e l'imbelle collaborazionismo del F.L.P. di Abu Mazen.
    Sono ormai vecchio e - forse - non riuscirò mai a vedere la nascita di uno stato indipendente libero e democratico della Palestina: di questo sono sempre più fortemente dispiaciuto. "La storia insegna che il mondo è un incubo senza risveglio": o no? (Luca Canali)

Nessun commento: