25/11/13. Il Grande Golpista per antonomasia alias Sultano di (H)Ar(d)core alias Gran Vizir della Brianza alias Pantocrator di Mediaset alias Egoarca di Fininvest alias Autocrate di Mondadori alias Padrone Indiscusso e Indiscutibile delle ferriere Autotelemedioplutocraticomassoniche, all'avvicinarsi della sua supermeritatissima cacciata dal Senato del 27 novemnbre, dà inescandescenze con la bava alla bocca.
Il suo bruttisimo stravolto liquefacentesi faccione blefaroplastikatokalotrikofilo da testa Asfaltata, gira a vuoto coll'occhio spento del pesce fradicio e lesso e del pugile suonato, all'impossibile disperata ricerca di una inesisternte via di fuga e d'uscita dal trappolone che lui stesso si è costruito, in decenni di crimini e misfatti.
Una vita corollata da nodi di illegalità e prepotenze che finalmente giungono al pettine delle schifezze che il (super)duce8tto) Cicero pro domo sua ha partorito in una vita di bufale e magagne. Il Pifferaio Magico (stra)parla ancora oggi di "sentenza criminale" (quella del 1° agosto che lo condanna finalmente a 4 anni per frode fiscale). Lui se ne intende, come criminale delinquente pregiudicato, coinvolto finora in 20 processi (e non 57, come lui dice e come affermano i suoi servi(tori), nella convinzione che i processi siano medaglie d'onore e valore al merito): assolto in 5 e una quindicina stuprati da prescrizioni e modificazioni legislative che si sono abbattute sui giudizi a suo carico con le mannaie delle ignobili golpiste leggi ad personam, confezionate ad hoc per salvare la pelle e il culo, Schifani e Alfano detti Lodi in testa.
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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