27 novembre 2013, ore 16. L'Italia appesa al filo (?) della decadenza del Satrapo di (H)Ar(d)core attende col fiato sospeso (?) la sua cacciata ignominiosa dal Senato ( che mi piace immaginare che lui viva come calci nel "culo floscio" - come dice la "signorina" Minetti - dell'Autocrate Telemedioplutocraticomassonico).
Alle 16 quattro gatti spelacchiati e infreddoliti di berluskoglioni e berluskimbecilli stazionano sbandati sotto le finestre dell'Egoarca, sventolando quattro bandiere ciascuno: i Gerarchi Sodali sbirciano dalle finestre padronali per conteggiare i miserabili, moltiplicandoli per quattro, sempre troppo pochi. Dei 300 bus annunciati in pompa magna in arrivo da tutta Italia (di comparse pagate e assoldate dai servi(tori) del gran Vizir) nemmeno l'ombra. Comunque un'infima minoranza di un'armata già grande (non mai grande armata), che si sta sbriciolando a vista d'occhio, con mio immenso particolare piacere.
Stasera brinderò per festeggiare la decadenza e la caduta del Mostro Antidemocratico, nella speranza che possa essere - finalmente - l'inizio della fine per lui e i suoi sicofanti berluskafarabutti.
Purtroppo le mani adunche del Grande Divoratore di democrazia e libertà, risucchiano nel buco nero della distruzione di ogni legalità e moralità, anche le speranze residue di questa Repubblica che stenta a rinascere dopo la dissoluzione dello Stato l'8 settembre 1943, massacrata dallo sfruttamento partitocratico e dalla sovversione berluskoniana.
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano"
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