Quando la parabola berluskoniana è (forse) al termine ed ha espletato tutta la sua forza distruttiva e dirompente nei confronti delle fondamenta democratiche di legalità e costituzionalità di questo ineffabile paese, il buon (?) Bersani ripropone il conflitto di interessi fra le promesse delle cose da fare nella prossima legislatura!
Per venti anni lui e i suoi amici (compagni?) D'Alema, Veltroni e c., hanno allevato e curato la crescita del Mostro Autotelemedioplutocraticomassonico del Sultano di (H)Ar(d)core che ha distrutto ogni residuo di legalità ancora presente dopo il precedente regime partitico cattosocialcomunista. A fine ventennio si fa finta di ricordarsi del vergognoso, vituperevole, vomitoso, vomitevole, criminoso, criminogeno, criminale, schifoso, repellente, viscido, violento, mafioso, delinquenziale, omerico, devastante, sciagurato, mortale, immorale, antidemocratico, ultraextramegaipersupergalattico conflitto di interessi: è troppo tardi, i danni sono irreparabili, le ignobili leggi ad personam hanno massacrato la spina dorsale della nazione. La ricostruzione sarà durissima, forse impossibile in tempi brevi.
La legge 361 del 30 marzo 1957 - che vietava e vieta l'eleggibilità dei mostri come Berluskoni - giace sconosciuta e abbandonata nell'oblio di una colpevole inaccettabile riprovevole immorale connivente dimenticanza, di cui spero la storia faccia e farà giustizia.
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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