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mercoledì 13 febbraio 2013

Appello al voto: -10!

   13 febbraio 2013. A tutta pagina 42 dell'odierna La Repubblica appare un Appello al Voto lanciato da Umberto Eco e Gustavo Zagrebelsky, forte e dignitoso, che incarna al meglio la mia profonda convinzione della massima importanza decisiva di queste ormai prossime elezioni politiche.
    L'esito potrebbe essere drammatico e pericoloso: "un vero e proprio peronismo del XXI secolo".
    "Si tenta di comprare il consenso degli elettori. Cosa sono se non tentativi di compravendita del consenso l'offerta di restituzione dell'IMU o......".
    "Non sarà Libertà e Giustizia a dare indicazioni di voto...sentiamo ora il dovere di richiamare tutti alla necessità cogente di superare in modo netto e definitivo l'umiliante fase della nostra storia che si sta chiudendo, ma non si è ancora chiusa...".
    "...Il voto non è una delega in bianco! E per esercitare un controllo sul potere politico occorre rimanere attivi, informati, critici...".
    "...Dunque il voto del 24 e 25 è solo un primo e indispensabile passo...".
    Leggetelo, ne vale la pena: il 25 potremo e potremmo allora svegliarci definitivamente dall'inganno incantatore e bugiardo dell'illegale barzellettiere di (H)Ar(d)core oppure continuare a sprofondare irrimediabilmente nell'incubo della favola orribile e orrorifica che l'Incantatore di serpenti avvelenati sta racontando da decenni agli spappolati cervelli di berluskoglioni e berluskimbecilli, con l'aiuto degli interessati berluskafarabutti, suoi sicofanti corifei stallieri servi servitori marionette e burattini!
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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