Il giornale della City auspica le dimissioni del premier:" Se resta l'Italia sarà infangata...L'Italia ha molti degni servitori dello stato, escluso berlusconi...Esistono poche democrazie in cui un primo ministro coinvolto in una vicenda come la sua non darebbe le dimissioni. Ma questo non è lo stile di berlusconi. Restando al suo posto, il premier garantisce che il nome dell'Italia continuerà a essere infangato sui media internazionali...Il suo rifiuto di fare la cosa giusta e dimettersi è niente meno che vergognoso". (La Repubblica, 15/2/11).
Ormai la mggioranza degli italiani, ancorchè divisa e questo è il grandissimo insoluto problema, e il mondo intero condannano il Despota che senza ritegno, rotti tutti i freni inibitori - come gli è stato purtroppo stupidamnete consentito dagli pseudopartiti di opposizione - impazza schizofrenico fra minacce di dissoluzione generale e impossibili pretese di continuare a comandare. Fede(li)servi e servitori e scherani interessati e servili lo adulano nella perseveranza del e nel peccato, nella colpa e nei reati che ormai vengono compiuti con la pretesa aberrante di essere addirittura (ri)proposti come opere di bene. La bontà del Sultano è proverbiale fuori discussione: il problema vero - dicono i suoi sicofanti - è che l'Uomo della provvidenza è troppo buono e allora...
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