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mercoledì 9 febbraio 2011

"E' uno schifo"

9 febbraio 2011. Il Tribunale di Milano richiede il processo con rito abbreviato a carico del capo del governo per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile: il Despota non regge alla notizia, per altro attesa e promessa da settimane, e apre le cateratte del cielo della vergogna, alla quale sono ormai abituati i suoi berluskoglioni, berluskimbecilli e berluskafarabutti, ancora non noi. Siamo perciò d'accordissimo - questa volta e per una volta - col Grande Bugiardo e gridiamo insieme a lui:" E' uno schifo", anche se con motivazioni diversissime contrastanti. Il Mago di Arcore dice che è uno schifo il fatto che un Tribunale della Repubblica lo persegua - lui dice perseguita (?) - per reati (infamanti) che lui dice, ovviamente, di non avere mai commesso. 1) Non esiste concussione (intervento sul Questore di Milano per far liberare la sua amichetta minorenne marocchina Ruby Rubacuori fermata per furto) perchè lui ha soltanto voluto e dovuto evitare un incidente diplomatico con l'Egitto, visto che Ruby è la nipote dell'egiziano Mubarak (?). 2) Non esiste prostituzione minorile perchè tutte le giovani mignotte (anche se il satrapo Sultano di Tutte le Odalische non le chiama così)...negano di esserlo!!!(?). Dimostrata la sua assoluta evidente innocenza con argomenti così inconfutabili e indiscutibili, l'Uomo d'Onore di (h)Ar(d)core minaccia e promette cause ...allo stato (di cui per altro lui è il capo del governo...) e altri sfracelli vari.
La figliola Marina entra anch'essa, come al solito, in agitazione psicomotoria e definisce "aberrazione" (e/o con altre amenità/oscenità/atrocità del genere) il processo che la magistratura sta cercando di aprire - giustamente - contro il padre. Probabilmente non ci riuscirà, come sempre, bloccata e stroncata da leggi ad personam confezionate su misura dai cento avvocati/deputati personali e personalizzati, pagati da me cittadino contribuente, ma usati dal (super)duce(tto) di (H)ar(d)core per i suoi fini privatissimi. Se i cittadini italiani ancora degni di questo nome non si ribellano ora, se non ora, quando? E se non loro, chi? Questo si domandano, perplessi e stupiti, all'estero, dove le pagliacciate e le schifezze del premier ad personam suam ormai non fanno più ridere, nè piangere e comunque certo non sorpprendono più nessuno. Sempre più "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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