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venerdì 1 aprile 2011

Berluskoni Lampedusano

30 marzo 2011. La scena del teatrino romano della politica non attrae pubblico: il Mago di (H)Ar(d)core allestisce subito un'altra scena e un'altra scemeggiata in un altro teatro, quello di Lampedusa, in presa diretta. Qui seimila (clandestini? profughi? emigranti? delinquenti?) arrivati - quando non muoiono affogati nella traversata - con barconi precari e pericolosi, stazionano da settimane, abbandonati per le strade senza assistenza e senza organizzazione. Il Pifferaio Magico allestisce lo spettacolo della "Eliminazione dei clandestini" che ritiene molto amato dalla popolazione lampedusana e italica. Mercoledì s'è catapultato sull'isola e"non s'è neanche inventato nulla di nuovo, per sedurre gli isolani: ha comprato un'altra villa sul mare, ha promesso una valanga di spot televisivi - e l'apertura di un casinò: attenzione agli accenti, ha sottolineato il perfido Bocchino -, ha annunciato che quest'anno nessuno pagherà le tasse, ha garantito che una flotta di navi svuoterà l'isola dai tunisini - massimo 60 ore - e ha persino fatto balenare il miraggio del Nobel per la Pace. La vera notizia non è dunque che lui vende altri sogni e promette nuovi miracoli. La vera notizia è che ci sono ancora degli italiani che se la bevono". (Sebastaiano Messina, "Quelli che se la bevono", La Repubblica 31/3/11) "Così come John Kennedy disse "io sono berlinese", rendendo universale la condizione specifica, lui dice "io sono lampedusano", rendendo personale una questione collettiva...Come agli aquilani, tra qualche anno anche i lampedusani avranno diritto a un apposito figurante che, per 300 euro, esprimerà gratitudine per ciò che non è stato fatto" - vedi episodio finta terremotata che, a pagamento Mediaraiset, fa l'apologia del salvatore carismatico taumaturgo berlusconi - . (Michele Serra, L'Amaca, La Repubblica 31/3/11)

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