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venerdì 3 ottobre 2008

Una sentenza che offende: chi?

In risposta a Stefania Craxi e alla sua letterina stampata su La Repubblica del 26 settembre 2008 sul tema in oggetto, lei stessa riconosce che “…c’era e c’è corruzione…”, ma continua incredibilmente e monotematicamente a parlare di “golpe mediatico-giudiziario del ‘93”. E’ comprensibile che il suo esasperato ed esagerato affetto di figlia di un latitante pluripregiudicato con sentenze passate in giudicato, impediscano alla sua capacità razionale di fotografare i fatti nella loro oggettività, il più possibile distaccata dalle (sue) opinioni.
Sulla mediaticità del presunto “golpe del ‘93” si è completamente dimenticata che già all’epoca il padrone del circo telecratico era lo stesso mago di Arcore a favore del quale lei oggi svolge funzioni di sottosegretariato ad personam, nell’inverecondo governo del Kalotricofilo Blefaroplasticato IV, non più nemmeno in conflitto di interessi, visto che ormai sono rimasti solo gli interessi, quelli di Testa Asfaltata, dopo che il suo plateale e immorale conflitto è stato…cancellato per legge ad personam!
Se i giudici di Cassazione meritino la querela per avere equiparato la Prima Repubblica all’intrallazzo, lo lascio giudicare e decidere ai giuristi competenti e non alla figlia di un latitante pluripregiudicato. Informo infine la signora Craxi Stefania che il mio giudizio sulla prima repubblica e sui suoi protagonisti, non ultimo suo padre, è sicuramente molto più drastico, duro e pesante di quello espresso dai giudici di Cassazione.
Stefania Craxi, comunque, il mio giudizio e quello degli storici e dei cittadini più obiettivi, informati e ragionevoli, non lo può sicuramente mettere in discussione: non glielo consentiremo mai! La informo anche che le sue scriteriate, insostenibili, estemporanee ed approssimative apologie di latitanti pluripregiudicati hanno stancato e meglio sarebbe per tutti se la smettesse di continuare ad offendere buon gusto, decenza, giustizia, Morale e Verità!

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