“Che nel nostro paese ci siano genitori così sconsiderati da portare in piazza bambini di pochi anni la dice lunga sulla natura criminogena della sinistra. I figli vengono intossicati da cattivi genitori dal cervello bruciato dalla droga e dalle bugie”. Questa la farneticante, provocatoria, disarmante, strabiliante, prevaricante, incredibile, ignobile, arrogante, irritante, offensiva, indisponente, urtante dichiarazione esternata all’ANSA il 18 ottobre dall’insigne statista onorevole pidiellino, passato alla storia come legge Gasparri omonima ad personam del duce di Arcore a favore delle sue televisioni e a discapito delle altre, a cominciare dalla RAI.
Proviamo a immaginare la violenta e viscerale rerazione del deputato se avesse intercettato la sua stessa dichiarazione, così espressa da un suo collega d’opposizione:” Che nel nostro paese ci siano genitori così sconsiderati da portare in piazza bambini di pochi anni, la dice lunga sulla natura criminogena della destra. I figli vengono intossicati da cattivi genitori dal cervello bruciato dalla droga e dalle bugie”. Eppure questo (portare in piazza bambini di pochi anni) è quello che ha fatto e fa normalmente il suo padrone blefaroplasticato kalotricofilo quando si fa immortalare in pubblico coi suoi nipotini portandoli per mano sulla piazza mediatica, allo scopo di santificare le sue famiglie (è un supercattolico, per questo ne ha addirittura due, almeno ufficialmente).
L’apologia indiscussa e indiscutibile del “caro leader” factotum di Arcore, fa scrivere al Financial Times che Silvio riceve dai media italiani “un’adulazione vicina ai livelli nordcoreani”: non è propriamente un complimento l’equiparazione dei cari leader secondo la terminologia nordcoreana. Che “il governo invade i media” se ne è accorto anche il buon Veltroni, distruttore scientifico specializzato in demolizioni di opposizioni: giusto oggi 19 ottobre ha dichiarato terminata quella col battagliero Di Pietro, accollandogliene per altro tutte le responsabilità. Meglio male accompagnati che soli, ma il leader dell’opposizione fraterna, dialogante e perdente preferisce diversamente. Che dio, qualora esistesse, gliela mandi buona! L’Agcom intanto conferma:” Squilibrio indecente, la TV è schierata come non mai e per questo il consenso dell’esecutivo è così alto”. La vittoria del mago di Arcore è stata la conseguenza dei brogli televisivi elettorali, attuati da chi, già proprietario di tre reti televisive sulle sei dell’ignobile oligopolio italiano, controllava e controlla, di fatto, attraverso la schiera sterminata di servi e veline che gli ubbidisce a 90°, anche le tre reti RAI. Aggiungiamo allo strapotere telemediocratico del superducetto di Arcore anche il potere della sua stampa servile come Il Giornale (del fratello, si fa per dire), de Il Foglio (della moglie, si fa per dire), di Panorama, delle sue banche, delle sue assicurazioni, della sua squadra di calcio del Milan e via elencando. Questo spaventoso, orrido, incivile, eccessivo, smodato, megagalattico, esagerato, sproporzionato, plateale, omerico, barbaro, selvaggio, arretrato, primitivo conflitto di interessi (ormai interessi senza più conflitto) lascia indifferenti i coglioni che lo hanno votato e quindi…il regime può rafforzarsi giorno dopo giorno, ogni giorno di più. Contro il regime per la libertà (così tuonava l’anno passato l’attuale maggioranza quando scendeva in piazza come opposizione all’attuale minoranza): e così sia!
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