martedì 7 ottobre 2008
Etica e finanza
“Dobbiamo riportare l’etica nel campo della finanza” così si affanna a predicare – Cicero pro domo sua – il capo del governo dei coglioni che l’hanno votato. Sbalorditiva e raccapricciante affermazione sulla bocca di chi non ha mai chiarito da quale pulpito (dell’origine delle sue megaricchezze mai spiegata) viene l’incredibile predica (della moralizzazione della finanza). Bugia provocatoria perché proprio in questi giorni il Megakalotricofiloblefaroplasticato – per altro in combutta con altri capi di governo, anche europei – sta affermando il principio che sono proprio i poveri piccoli risparmiatori, già defraudati e spossessati dalle banche dei propri averi, a doverle risarcire e non il contrario! Aggiungiamo anche l’impressione nefasta derivante dal ciclopico conflitto di interessi che marchia indelebilmente l’operato del mago di Arcore, Robin Hood rovesciato: mentre proclama, da capo del governo, di “dover riportare l’etica nel campo della finanza”, regalando i nostri sudati risparmi di contribuenti che pagano le tasse alle associazioni filantropiche meglio note come banche, è proprietario di banche e padre di Marina, figliola com-padrona di Mediobanca che controlla le banche! No comment! Naturalmente la censura della telemediocrazia del signor Mediaraiset impedisce omertosamente la circolazione di ogni informazione al riguardo. L’ex-piduista può dormire sonni tranquilli (se ci riesce). Noi meno.
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