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martedì 7 ottobre 2008

Il papa fa il suo mestiere?

Nell’omelia del 5 ottobre 2008 il pontefice Joseph Ratzinger, già membro, in gioventù, della Hitler Jugend ha affermato che “…senza Dio la società è più divisa e confusa…(e che)…la solidità non sta nei soldi, ma solo nella parola di Dio…” Non so se il massimo rappresentante della chiesa cattolica apostolica ecumenica romana, nonché vescovo di Roma, nonché capo autocratico dello Stato della Città del Vaticano parlasse soltanto del suo dio cristiano oppure anche degli dei delle altre religioni, monoteiste e non. Resta il fatto che l’uomo non s’è mai combattuto più ignobilmente e atrocemente se non quando ha scatenato guerre ed eccidi in nome di dei diversi o addirittura in nome e per conto di interpretazioni differenti della stessa religione cristiana. Ricordate quando gli uomini, buoni cristiani, si sbudellavano dividendosi fra seguaci della consustanziazione e difensori della transustanziazione? Cattolici e protestanti, fin dalla loro nascita nel 1500, ritenevano giusto e doveroso massacrasi e macellarsi come gli animali e peggio delle bestie per affermare la Verità dell’ostia consacrata che si trasforma in vero corpo di Cristo piuttosto che mantenere anche la sostanza farinacea di cui materialmente (e secondo me unicamente) è costituita. Il dio che rende unita e non confusa la società è lo stesso che guidava le mani dei boia della Santa Inquisizione che torturavano le cosiddette presunte streghe e i così definiti eretici come il frate Giordano Bruno bruciato vivo nel mercato di Campo de’ Fiori a Roma il 17 febbraio 1600. Non contenta la chiesa cattolica in tempi più recenti, è arrivata anche a ri-chiedere la rimozione della sua statua che per fortuna fu negata dal duce del fascismo ai tempi dell’ignobile Concordato fra monarchia fascista e autocrazia clericale vaticana! Il papa si faccia raccontare quanto dio unisca società divise e confuse come quelle ebraiche e palestinesi e/o quelle di Osama Bin Laden e di Bush, tanto per rimanere legati alla realtà più immediata e drammatica! Rivendico perciò il diritto sacrosanto di rovesciare l’assunto inaccettabile e provocatorio del papa, eliminando l’unico Dio e/o gli innumerevoli dei che la immaginifica mente umana ha saputo pro-creare nell’arco ormai lungo della sua storia plurimillenaria. Potrebbe essere una buona valida premessa per costruire società meno divise e meno confuse, dove solo il principio di laicità dello stato e degli individui può garantire a tutti le medesime libertà di culto e di espressione del pensiero.
Oggi in Italia siamo ben lontani da questo necessario modello di comportamento: il baricentro di ogni possibile discussione su ogni tematica possibile viene pervicacemente e prepotentemente spostato sulle posizioni dell’etica e della bioetica vaticana! Il papa, il segretario di stato vaticano Bertone, la CEI attraverso il cardinale Bagnasco e monsignor Betori, vescovi, preti, suore, politici servili, ottusi ed ipocriti come quelli divorziati che si inchinano a baciare mano e pantofola papaline, ci trattano come pecore soltanto usufruttuarie della nostra esistenza di cui il vero e unico proprietario autorizzato resta il dio delle loro personali credenze. “Un sistema di governo in cui le decisioni legislative siano la traduzione immediata e diretta di precetti e norme derivanti da una fede sarebbe inevitabilmente violenza nei confronti del non credente” e/o diversamente credente. (Gustavo Zagrebelski, Presidente Emerito della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana).
Oggi il papa, a parole, fa finta di disdegnare così sprezzantemente i quattrini, mentre incassa ogni anno, oltre le mille altre laute prebende benignamente e servilmente concesse dalla Repubblica Italiana, anche l’ignobile esoso balzello dell’otto per mille del prelievo fiscale di tutti i cittadini che pagano le tasse, a prescindere dall’apposizione della loro firma o meno sulla dichiarazione fiscale. Nei forzieri dello IOR, l’oscura banca vaticana tetragona a ogni controllo, (anche della magistratura che indagava sulle malefatte di monsignor Marcinkus ben protetto dal santo padre Giovanni Paolo II), sono depositate conchiglie e perline colorate? “Non è possibile servire nello stesso momento sia Dio che Mammona che produce ingiustizia” (Vangelo di Matteo e di Luca). “Rendete a Cesare quello che è di cesare e a Dio quello che è di Dio” (vangelo di Matteo). “Più facile che un cammello passi nella cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno di Dio” (vangelo di Matteo). Insomma il papa, invece di parlare retoricamente a vuoto e di disprezzare ipocritamente il denaro che utilizza, non fosse altro che per farne opere di bene, venda le immense ricchezze della sua chiesa sfarzosa e costantiniana al miglior offerente e si sposti in Africa e/o dove altro ce ne sia urgente bisogno, con le sue suore ed i suoi preti ridotti alla povertà già predicata inutilmente dal rabbi ebraico Yeoshua, e pratichi lì le sue teorie, incarnandole con le sue prediche nell’amore quotidiano per il prossimo, fratello e figlio di Dio come lui. Attendo il miracolo, nel quale per altro non credo.

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