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venerdì 3 ottobre 2008

Le bugie di B. (2)

“Ricevo da sempre insulti e aggressioni che non mi fanno né caldo, né freddo. Io non ne ho mai fatti, né a Veltroni né a nessun altro, perché ho un grande rispetto degli altri, tutti gli altri…e non ho mai rivolto in vita mia un insulto ad alcuno…(invece)…chi insulta me insulta una istituzione dello stato…” (La Repubblica, 2 ottobre 2008) Per questo fece prendere le generalità del giornalista che gli aveva gridato:” Buffone, fatti processare”, mentre faceva finta di partecipare ad un suo processo, nel senso di procedimento in cui era imputato.
Io non posseggo aziende, né un partito-azienda, né un governo ad personam, né deputati/avvocati/presidenti di commissioni giustizia che la mattina lo difendono in tribunale e il pomeriggio cambiano le leggi Cicero pro domo sua in parlamento per utilizzarle la mattina dopo in tribunale, non sono il venticinquesimo uomo più ricco del mondo e quindi non insulto pubblicamente nessuno. Qualora potessi, volessi e dovessi farlo è comunque evidente che non vorrei insultare “una istituzione dello stato”, ma proprio quella specifica persona fisica in carne ed ossa, che ricopre pro-tempore quella carica. Soltanto il mago di Arcore può ritenere lesa la sua maestà personale proprio perché la confonde con quella istituzionale, che nulla ha a che vedere, invece, con la sua persona. Il collezionista di ville che ricopre pro-tempore l’incarico di presidente del consiglio dei ministri, smetta perciò di fare confusione – voluta – fra gli insulti diretti a lui e quelli indirizzati all’istituzione che (in)degnamente ricopre, grazie ai coglioni che lo hanno votato. Noi, a sua differenza, sappiamo ancora distinguere e sappiamo bene chi eventualmente insultare e perché. Basta confondere le acque, peraltro già fin troppo torbide e intorbidite. Da chi? Perché? Apprendo dai vari TG di oggi 2 ottobre che il duce di Arcore ha affermato che lui e i suoi servi non si faranno più processare dalle trasmissioni televisive: lo credo bene! Lui è il padrone di Mediaraiset e quindi, ammesso che qualcuno l’abbia mai processato, oggi ha dato l’ordine, che verrà prontamente eseguito dai suoi servi, di non essere processato dai suoi servi che non lo hanno ovviamente mai processato, ma di processare i suoi nemici (quei pochi che sono rimasti fra giornalisti, politici e giudici che ancora riescono a mantenere la schiena dritta)

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