13 marzo 2013. Così Massimo Giannini intitola la sua ottima critica all'avallo che Napolitano ha dato all'atto eversivo e sovversivo dei deputati PdL che hanno inscenato un'orrenda gazzarra, una pornografica scemeggiata e una orribile e demenziale sceneggiata sulla scalinata del palazzo di giustizia di Milano, per protestare contro "la Magistratura (che) è peggio della mafia" e che "pretende(rebbe) di giudicare" il plurimputato Berlusconi!
Come sottolinea Augias "quei parlamentari erano per caso gli stessi che hanno votato in aula per dire che la minorenne Ruby, poi affidata lalle cure di Nicole Minwetti, era la nipote dell'allora premier egiziano Hosni Mubarak?".
E il presidente Napolitano è lo stesso che nel 1956 osannava la Gloriosa Armata Rossa che massacrava i patrioti ungheresi che si ribellavano eroicamente alla dittatura inumana degli stalinisti dell'epoca? Molti suoi compagni di partito, il PCI, lo abbandonarono allora, per non assumersi la responsabilità morale e storica di avallare un'occupazione militare assassina di popoli liberi, resi schiavi di regimi infami e autocratici. Lui no! E oggi appoggia il "diritto" (ma quale?) di Berluskoni a fare politica! Il comma 1 dell'articolo 10 della legge 361 del 30 marzo 1957 glielo vieta esplicitamente e tassativamente: perchè - e chi? - finora ha permesso al Despota Satrapo Egoarca Autocrate Sultano di (H)Ar(d)core di non tenerne conto? E comunque non basterebbero gli atti, le azioni e i misfatti operati dal Padrone delle Ferriere Autotelemedioplutocraticomassoniche in vent'anni di azione politica in plateale conflitto di interessi a considerarlo indegno a vita del laticlavio?
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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