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domenica 17 marzo 2013

L'insoportabile cerchiobottismo di Napolitano

    "Ognuno sa quanto sia varia la storia penalistica berlusconiana: in mano sua gli affari distano poco dal delitto; nasce falsario...schiva le aule nemmeno vi fiorisse la peste, allegando mille impedimenti...imperversa...malaffarista d'enorme taglia, abilissimo nel cavare il peggo dall'armento umano..."Destra" e "sinistra" dicono poco finchè l'alligatore infesti le acque italiane in persona o attraverso il servidorame..."(Franco Cordero, La Repubblica 17/3/13)
    Ciò nonostante Napolitano proprio oggi 17 marzo, 152° anniversario dell'Unità d'Italia, equipara la fazione del Cainano Sultano di (H)Ar(d)core alla parte di italiani per bene che hanno vissuto come in un incubo il ventennio berluskoniano ancora in atto.
    "Ritroviamo fiducia insieme (?) senza ridurci in conrapposte fazioni su tutto": così l'ineffabile Napolitano pretende di mettere sullo stesso piano i Magistrati che perseguono l'Egoarca Pantocrator e l'Autocrate che si sente e si dichiara persegui(ta)to dai Giudici che cercano - inutilmente - di processarlo per i reasi più infami e indescrivibli! Il mio civile e silenzioso girotondo intorno al Palazzo di Giustizia di Milano per difenderlo dai soprusi e dagli abusi del Caudillo Brianzolo,  viene equiparato alla indegna gazzarra messa in opera dai deputati PdL suoi servi(tori) nelle stesse stanze del tribunale al grido di "Magistrati stalinisti, medici nazisti" in odio a chi richiede e a chi pratica la visita fiscale di controllo sull'accampata uveite dell'Unto del Signore per scappare dalle aule giudiziarie!
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano) 

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