venerdì 10 giugno 2011
L'offensiva antiRAI del premier
L'Egoarca caccia il DG Masi perchè incapace di cacciare San Toro. Il nuovo DG RAI Lei, nominata al suo posto dal Padrone delle Ferriere Telemediocratiche Mediaraiset per portare a termine la non ancora avvenuta eliminazione di San Toro, esegue con successo. Il Despota non è tuttavia contento: esige(va) che gli sia impedito di fare programmi con altre TV (c'è solo La 7!) per evitare concorrenza. L'Autocrate allora ordina ai suoi consiglieri RAI di maggioranza di disertare le riunioni per affossare l'azienda. Luca Calamaro, il giudice della Corte dei Conti che siede nel cda fa verbalizzare quello che annuncia il collasso di viale Mazzini, lo tsunami capace di spazzare via la TV pubblica, "un gravissimo danno economico": la Corte dei Conti aprirà un'inchiesta. La RAI non può vendere gli spot, perde milioni di euro ( abeneficio di Mediaset), "non può pagare gli stipendi ai suoi 13000 dipendenti" (consigliere Rizzo nervo di minoranza). Il Sultano vuole la testa del DG Lei che ha nominato soltanto da un mese: questa è la miserevole, miserabile, miserrima, misera Italia di Berluskoni e dei suoi berluskoglioni, berluskimbecilli e berluskafarabutti e berluskasprovveduti e berluskapuzzolenti e berluskamalvestiti! (La terminologia è rigorosamente e letteralmente berluskoniana, rimandata al mittente in classica proiezione freudiana da manuale). "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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