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lunedì 17 gennaio 2011

Morire a Gaza per crimini di guerra israeliani

Gianluca Borghi, direttore generale GVC, in una lettera di poche righe su La Repubblica del 16 gennaio 2011, denuncia l'assassinio di un vecchio contadino davanti agli occhi dei suoi cooperanti, ammazzato a freddo senza una ragione e senza un perchè dagli eroici soldati del glorioso esercito di Israele, mentre coltivava il suo campo a ridosso del confine fra Gaza e Israele. Questi crimini di guerra e contro l'umanità si susseguono senza fine da sempre a danno dei civili palestinesi, donne, vecchi e bambini conpresi: lo stato sionista, imperialista, espansionista, guerrafondaio, colonialista, razzista di Usraele continua imperterrito la sua guerra di genocidio antipalestinese e(quasi) nessuno sembra interessato a bloccare una volta per sempre questi assassinii efferati e insopportabili. "Si tratta di un crimine che allontana ogni possibile pacificazione e che nessuna ragione di stato può giustificare". (Gianluca Borghi)
E dio dove sta? Se non ora quando? Se non noi, chi?

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